"C'è un processo in corso, un processo serio, e adesso, probabilmente, non c'è niente di più importante", ha affermato Peskov. Via libera di Kiev al piano di pace in 19 punti concordato con gli Usa a Ginevra. "Stiamo facendo progressi, siamo molto vicini a un accordo", assicura Trump. Possibile che il conflitto finisca entro l'anno: lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un'intervista rilasciata a El Pais e al gruppo tedesco Rn
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È in corso "un processo serio" per trovare una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina, e molti cercheranno di farlo fallire. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista alla televisione di Stato ripresa dall'agenzia Ria Novosti. "C'è un processo in corso, un processo serio, e adesso, probabilmente, non c'è niente di più importante", ha affermato Peskov. In questo contesto, ha aggiunto, "appariranno molte persone che non si faranno scrupoli di nessun tipo pur di far fallire questo processo".
Via libera di Kiev al piano di pace in 19 punti concordato con gli Usa a Ginevra. "Stiamo facendo progressi, siamo molto vicini ad un accordo", assicura Trump, che annuncia l'invio di Witkoff a Mosca per incontrare Putin e del segretario dell'esercito Usa Driscoll a Kiev. La guerra in Ucraina potrebbe concludersi entro la fine del 2025. Ma la fine della guerra e di qualsiasi "piano di pace" non cambierà il fatto che la Russia continuerà a rappresentare una grave minaccia per l'Europa. Lo sostiene, in un'intervista al Pais, il segretario generale della Nato Mark Rutte.
"L'Europa sarà largamente coinvolta nelle garanzie di sicurezza" ha detto Trump, precisando poi che "non c'è alcuna deadline per raggiungere un accordo" e che "i russi stanno facendo concessioni per arrivare alla fine del conflitto". Intanto però da Mosca non trapela ottimismo e la Russia non ferma l'avanzata in Ucraina (LE MAPPE).
Gli approfondimenti:
- Cosa prevede il piano segreto Usa-Russia per la pace
- Cosa sappiamo dell'operazione "Sentilla dell'Est" della Nato"
- Tomahawk, come funzionano i missili che potrebbero cambiare la guerra in Ucraina
- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
- Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti
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Ucraina, i ritratti dei negoziatori di Trump. VIDEO
Kiev, bambino di 6 anni e una donna morti in attacco a Kherson
Una donna di 34 anni e un bambino di sei sono rimasti uccisi nella città ucraina di Kherson questa sera alle 19.40 dopo che le forze russe hanno sganciato su un'auto esplosivo da un drone. Lo ha detto Oleksandr Prokudin, capo dell'Amministrazione militare dell'Oblast di Kherson. Lo scrive Ukrainska Pravda. Prokudin ha aggiunto che anche un uomo di 50 anni è rimasto ferito. È stato portato in ospedale con un trauma cranico e varie ferite.
Ucraina, cosa sappiamo sulla nuova bozza del piano di pace in 19 punti. VIDEO
Piano pace Ucraina, dai territori agli asset russi: i punti che ostacolano l'intesa
Da 28 a 19 punti, rimodulati sulla base dei rilievi europei. Il piano di pace di Donald Trump per l’Ucraina continua a cambiare forma. Ma tutto è ancora in divenire e anche l’ultima bozza del piano, quella che è uscita dai negoziati ad Abu Dhabi, potrebbe essere superata a stretto giro.
Anche perché, se la prima versione del piano andava più incontro a Mosca della seconda - Reuters scrive che da il documento traeva "ispirazione" da una proposta russa presentata all'amministrazione Trump in ottobre - il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov adesso ha detto che "alcuni aspetti" del testo "possono essere considerati positivamente, ma molti richiedono una seria discussione tra gli esperti", che non c'è ancora stata.
Mosca, ha aggiunto Ushakov, ha ricevuto solo in via non ufficiale "diverse versioni" del piano, "alcune delle quali possono anche confondere". Insomma: ad Abu Dhabi non si sarebbero discussi i dettagli del piano. Quanto al coinvolgimento del Vecchio Continente, Ushakov è chiaro: "Gli europei si intromettono in tutte queste questioni, cosa del tutto inutile". Ecco i principali punti attorno ai quali ruota la difficile buona riuscita delle trattative.
Piano pace Ucraina, quali sono i punti che ostacolano un'intesa?
Vai al contenutoZelensky: "Sappiamo difenderci, la narrativa russa è ingannevole"
"I russi stanno diffondendo in tutto il mondo la narrativa secondo cui l'Ucraina non sarebbe in grado di difendersi. Stanno dicendo che i soldati ucraini non sono in grado di difendersi. I risultati quotidiani dei combattimenti dell'esercito ucraino, delle nostre forze speciali e degli attacchi in profondità sono la prova che l'Ucraina è in grado di difendere i propri interessi". Lo afferma su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Ora, ogni occupante russo eliminato, ogni rifornimento del nostro fondo di scambio per l'Ucraina, ogni assalto russo respinto dagli ucraini, ogni pezzo di equipaggiamento russo distrutto, ogni attacco profondo che portiamo a termine: sono tutti argomenti che dimostrano che vale la pena stare al fianco dell'Ucraina, che vale la pena aiutare l'Ucraina e che non è l'Ucraina a dover essere pressata per la pace, ma la Russia, l'unica ragione per cui questa guerra si trascina", conclude Zelensky.
Ucraina, droni russi su Zaporizhzhia: decine di feriti. VIDEO
Generazione Europa, i negoziati verso la pace in Ucraina. VIDEO
Kiev: "I russi hanno ricevuto la bozza del piano, vediamo se si fermano"
"Ad Abu Dhabi c'è stato un incontro fra la leadership militare e le forze speciali dell'Ucraina e della Russia con gli americani. Hanno parlato dello scambio dei prigionieri. I russi hanno ricevuto la bozza del piano e la discuteranno a Mosca. Ora si vedrà se saranno pronti a fermare la guerra. Per noi la proposta di Trump è buona per i negoziati". Lo ha dichiarato Mykhail Podoliak, consigliere dell'amministrazione presidenziale ucraina a RaiNews24.
Kiev: "Il piano sarà elaborato dopo le visite di Driscoll e Witkoff"
"Per il piano di pace c'è una struttura generale proposta da Trump, alcune modifiche sono state fatte a Ginevra," e poi "è stato successivamente sistemato negli incontri ad Abu Dhabi. Sarà elaborato durante la visita che Driscoll farà in Ucraina e quella che Witkoff farà a Mosca. Il presidente Zelensky ritiene che alcune questioni possano essere discusse solo in formato presidenziale, come le garanzie di sicurezza e i territori. Dei dettagli non discuteremo finché non ci sarà la posizione ufficiale russa sul piano". Lo ha dichiarato Mykhail Podoliak, consigliere dell'amministrazione presidenziale ucraina a RaiNews24.
Podolyak: "La telefonata Witkoff-Ushakov non avrà conseguenze sulle trattative"
"Io sono tranquillo nei confronti di questa telefonata. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che questa è la prassi nei negoziati ma questo non avrà conseguenze dirette sull'andamento delle trattative. Non vedo nulla di filo-russo in questo”. Così Mychajlo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky nell'intervista che andrà in onda domani mattina ad 'Agorà' su Rai3 in merito al caso della telefonata fatta trapelare da Bloomberg tra l'inviato Usa Steve Witkoff e il consigliere russo Yuri Ushakov.
“Nel piano aggiornato di Trump ci sono una serie di questioni delicate e il presidente Zelensky è pronto a parlare con il presidente Trump. Mi riferisco a quello che riguarda lo status dell'Ucraina nella Nato e tutto ciò che riguarda i territori - ha proseguito Mychajlo Podolyak - per noi gli altri punti hanno già l'aspetto di essere accettabili".
Guerra in Ucraina, ecco dove le forze militari della Russia stanno avanzando: la mappa
Mentre proseguono a ritmo frenetico le trattative alla ricerca della pace, sul campo in Ucraina si continua a combattere. Proseguono i raid notturni incrociati e le forze russe avanzano su tre direttrici, Pokrovsk, Huliaipole e Siversk. Ecco la situazione.
Guerra Ucraina, ecco dove le forze russe stanno avanzando: la mappa
Vai al contenutoFonti: "Ucraina e bilancio Ue al centro prossimo summit dei 27"
Quattro discussioni strategiche, con al centro ovviamente l'Ucraina. Fonti europee, dopo la riunione del Coreper questo pomeriggio, spiegano quali saranno i temi chiave al summit dei 27 del prossimo 18 dicembre. Una riunione che, si sottolinea, verterà su 4 capitoli: l'Ucraina, l'allargamento, il bilancio pluriennale dell'Ue, la competitività. Su Kiev, spiegano fonti Ue, il dibattito verterà su alcuni principi chiave: le questioni relative all'Ucraina devono essere discusse e decise dall'Ue. Nessuna decisione sull'Ucraina senza l'Ucraina e nessuna decisione sulla sicurezza europea senza gli europei. Qualunque sia l'esito dei negoziati di pace, continueremo a sostenere l'Ucraina sul piano politico, militare e finanziario. Per quanto riguarda il finanziamento - si aggiunge - è necessario preparare accuratamente un accordo che dovrà essere trovato entro il Consiglio europeo di dicembre per poter rispondere alle esigenze dell'Ucraina. "Dobbiamo mantenere e aumentare la pressione sulla Russia per promuovere una pace giusta e duratura", sottolineano le fonti europee. "Sul bilancio pluriennale l'obiettivo deve essere quello di attuare il prossimo Qfp a partire dal 1° gennaio 2028. Per essere pronti entro tale data, il prossimo Qfp dovrebbe essere concordato entro la fine del 2026. Il dibattito in seno al Consiglio europeo è una tappa importante in questo percorso. È importante che il nuovo Qfp sia operativo fin dall'inizio del 2028 per poter agire in modo reattivo e strategico", sottolineano le fonti.
Ucraina, da Fmi ulteriori aiuti per 8,2 mld dollari
Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il governo ucraino per un nuovo programma di aiuti da 8,2 miliardi di dollari, in quattro anni, per sostenere "una serie di riforme macroeconomiche e strutturali" volte a stabilizzare l’economia del Paese in guerra. Questo nuovo accordo, che deve ancora essere convalidato dal Consiglio di amministrazione del Fondo, fa seguito al precedente programma di aiuto di poco più di 15 miliardi di dollari concesso nel marzo 2023, nell’ambito di un grande piano di aiuto internazionale di 122 miliardi di dollari.
I droni usati dalla Russia hanno cambiato il modo di fare la guerra
L'aggressione di Mosca contro Kiev ha aperto nuovi capitoli nel mondo bellico: mai come ora dispositivi economici ed efficaci come i più recenti tipi di droni sono stati così centrali nei conflitti. L'Europa lo sa, ed è impreparata. Anche di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", l'approfondimento di Sky TG24.
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Vai al contenutoLa Finlandia aderisce alla coalizione navale pro Kiev
Il ministro della Difesa ucraino, Denys Shmyhal, afferma che la Finlandia si è unita a una coalizione internazionale volta a rafforzare le capacità navali di Kiev, una mossa che ha descritto come un passo importante verso il rafforzamento della sicurezza regionale. Shmyhal ha affermato di accogliere con favore la decisione del ministro della Difesa finlandese, Antti Hakkanen, di aderire alla Maritime Capability Coalition, che sostiene l'Ucraina nello sviluppo di attrezzature e sistemi per proteggere le sue acque territoriali."Questo passo rafforza la sicurezza marittima e aiuta l'Ucraina a sviluppare ulteriormente le capacità necessarie per proteggere le nostre acque", ha scritto Shmyhal in un post su X. Ha aggiunto che la cooperazione con la Finlandia e altri partner è essenziale, poichè l'Ucraina cerca di contrastare i continui attacchi navali russi e di garantire rotte più sicure per le esportazioni."L'unità tra le nostre nazioni ci rende tutti più forti e avvicina a una pace giusta", ha aggiunto.
Chisinau convoca l'ambasciatore russo per i droni sul Paese
Il ministero degli Esteri moldavo ha convocato Oleg Ozerov, ambasciatore russo in Moldavia, in merito allo sconfinamento di droni russi sul proprio territorio avvenuto ieri. Lo riferisce il media moldavo NewsMaker. "Incidenti del genere sono inaccettabili. La Repubblica di Moldavia ha respinto e respingerà con fermezza ogni attacco alla sua sicurezza e integrità territoriale", ha dichiarato il ministro degli Esteri moldavo Mihai Popsoi.
Burevestnik, cos'è il nuovo missile a propulsione nucleare russo
I russi sostengono che non solo abbia una gittata illimitata, ma che possa anche eludere le difese. Operando a bassa quota, tra i 50 e i 100 metri, è più difficile per i radar rilevarlo. Un'arma, ha sintetizzato con orgoglio Vladimir Putin, "senza eguali al mondo".
Burevestnik, cos'è il nuovo missile a propulsione nucleare russo
Vai al contenutoDodik: "Intervento russo in Ucraina del tutto ragionevole"
Il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik ha ribadito la sua posizione sul conflitto armato in Ucraina, giustificando l'intervento militare russo. "Per noi l'operazione avviata dai russi in Ucraina è stata del tutto ragionevole", ha detto Dodik in un intervento oggi al Mathias Corvinus Collegium di Budapest. A suo dire, la decisione del presidente Vladimir Putin è stata presa a difesa degli interessi nazionali della Russia. Mostrandosi ottimista e fiducioso sulla presidenza americana di Donald Trump, rispetto all'ostilità a suo avviso dell'amministrazione di Joe Biden nei riguardi dei serbo-bosniaci, Dodik - citato dai media serbi - ha poi puntato il dito contro l'Unione europea e i suoi vertici, per i quali la Republika Srpska e i serbo-bosniaci devono seguire ciecamente la loro politica. "L'Europa non ha leader, ad eccezione del premier ungherese Viktor Orban, ed è molto dipendente", ha affermato Dodik, che nei mesi scorsi è stato destituito dalla presidenza della Republika Srpska dopo la conferma di una sua condanna. Nel suo intervento, il leader serbo-bosniaco è tornato poi a definire la Bosnia-Erzegovina un Paese fallito, impossibile e assurdo. "La Republika Srpska, a causa della Bosnia-Erzegovina, soffre da 30 anni. Ci hanno privato delle nostre competenze trasferendole al livello (centrale) della Bosnia-Erzegovina", ha detto Dodik ribadendo la sua ferma opposizione alla trasformazione della Bosnia-Erzegovina in uno stato centralistico controllato dalla componente musulmana.
Umerov interrogato dall'ufficio anti-corruzione
Il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev, Rustem Umerov, è stato interrogato nell'ambito di un'indagine anticorruzione in corso in Ucraina. Lo rende noto l'ufficio stampa di Umerov spiegando che l'ex ministro della Difesa è stato chiamato a fornire prove, ma non è accusato di alcun illecito.
L'Ufficio nazionale anticorruzione dell'Ucraina sta indagando su Timur Mindich, il presunto capo di un sistema di tangenti da oltre 100 milioni di dollari che coinvolge la società statale per l'energia nucleare.
Media: "La Russia conquista due villaggi nel Donetsk e Zaporizhzhia"
Le forze russe hanno completato la conquista di due villaggi, Promin nell'oblast di Donetsk e Vysoke nell'oblast di Zaporizhzhia, come riportato oggi dal gruppo ucraino di analisi e mappatura DeepState, notizia poi ripresa dal Kyiv Independent. Entrambi i villaggi si trovano in due dei settori più attivi e contesi della linea del fronte, e la loro perdita "riflette i costanti avanzamenti russi in vista della stagione dei combattimenti invernali", evidenzia la testata.
Promin si trova vicino alla città di Myrnohrad, che rimane sotto controllo ucraino nonostante le forze russe ne abbiano quasi completato l'accerchiamento, mentre le forze russe "continuano a invadere" la vicina città di Pokrovsk, centro cruciale per la difesa della regione del Donetsk. Vysoke, invece, si trova appena a nord-est della piccola città di Huliaipole, una delle parti "più stabili" della linea del fronte per la maggior parte della guerra che oggi è "minacciata" dalla rapida avanzata russa nell'est della regione di Zaporizhzhia, scrive il Kyiv Independent.
Madrid: "Il processo di pace in Ucraina inizi da un cessate il fuoco"
"L'interesse di Europa è in gioco in Ucraina. La posizione europea è centrale nel processo verso la pace, che deve cominciare con un cessate il fuoco". E' il messaggio pubblicato su X dal ministro spagnolo degli Esteri José Manuel Albares, che ha partecipato oggi al Consiglio affari esteri informale (Cae) convocato in videoconferenza dall'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas. Albares ha ribadito il sostegno della Spagna a Kiev. "Sosteniamo il presidente Volodymyr Zelensky e la sovranità del popolo ucraino", ha scritto il capo della diplomazia spagnolo. "Così l'ho trasmesso nel Cae informale di oggi", ha concluso.
Guerra in Ucraina, cosa significano i negoziati per Mosca. VIDEO
Ucraina, deputati Usa chiedono le dimissioni di Witkoff
Con l'accusa di essere un "traditore" alcuni deputati americani hanno chiesto le dimissioni di Steve Witkoff dopo il 'leak' delle conversazioni con Yuri Ushakov e Kirill Dmitriev pubblicate da Bloomberg. Il deputato repubblicano del Nebraska Don Bacon ha chiesto il licenziamento immediato dell'immobiliarista di New York prestato alla Casa Bianca. "Per coloro che si oppongono all'invasione della Russia e vogliono che l'Ucraina prevalga come Paese sovrano e democratico, è chiaro che Witkoff è chiaramente favorevole ai russi. Non può guidare questi negoziati. Un agente russo farebbe a meno di lui? Deve essere licenziato", ha dichiarato.
Sulla stessa linea il commento del repubblicano della Pennsylvania Brian Fitzpatrick per cui Witkoff "è un grande problema, una delle tante ragioni per cui questi show ridicoli e incontri segreti devono finire". Fitzpatrick chiede che subentri, come negoziatore, al posto di Witkoff il segretario di Stato Marco Rubio, e che gli sia consentito "di svolgere il suo lavoro". Il democratico Ted Lieu si è spinto oltre parlando di Witkoff come di un "traditore vero e proprio".
Fazzolari: "Unico accordo di buonsenso è congelare i confini dell'Ucraina"
"Con la base del piano americano, modificato dagli europei, Italia compresa, ci auguriamo si possa arrivare a un accordo di buonsenso. E l'unico oggettivamente di buonsenso è il congelamento della linea del fronte e una discussione in cui entrambi gli Stati rivendicano la sovranità sulle cinque regioni contese rinunciando entrambi a conquistarli con la forza". Lo ha detto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all'Attuazione del programma, all'evento "Energie nuove. Investimenti, reti, relazioni", promosso da Libero Quotidiano, parlando dei negoziati sulla pace in Ucraina.

©Ansa
Leak telefonate Witkoff con i russi, tutte le ipotesi sui responsabili
Due telefonate, fra Yuri Ushakov e Steve Witkoff, il 14 ottobre, e fra Ushakov e Kirill Dmitriev, il 29 del mese scorso, sul piano di pace per l'Ucraina in 28 punti. Un piano 'suggerito' da Mosca alla Casa Bianca, su proposta proprio della Casa Bianca, come emerge dalle trascrizioni. Chiamate che potrebbero essere state fatte su Whatsapp, come ha lasciato intendere oggi in una intervista a Kommersant Ushakov. Le trascrizioni sono state pubblicate da Bloomberg. E non è chiaro chi possa aver fornito gli audio: i sospetti si concentrano su Cia e Nsa, anche se non si escludono servizi di un Paese europeo, come la Gran Bretagna, 'disgustata' dalle posizioni dell'inviato speciale della Casa Bianca.
Difficile pensare alle agenzie di intelligence russe, che tuttavia hanno un lungo pedigree nell'intercettazione e pubblicazione di estratti di telefonate. L'ipotesi potrebbe essere sostenuta solo dalla spaccatura in corso fra i 'falchi' come Sergei Lavrov, e l'ala più aperta al negoziato con gli Stati Uniti, guidata da Dmitriev. Anche se alcuni sostengono che la pubblicazione del contenuto delle telefonate fa saltare il piano di pace, liberando Mosca dalla responsabilità di averlo affossato, sottolinea il Guardian in una ricostruzione.
L'Ucraina avrebbe avuto più motivi per rendere pubblico l'audio, dato il ruolo 'filo russo' di Witkoff. Ma il rischio di una rottura con gli Stati Uniti rende questa possibilità remota. L'ipotesi più solida è quella che il 'leak' sia avvenuto negli Stati Uniti.
Fazzolari: "A Putin serve un accordo che gli salvi la faccia"
"La grande complicazione è che Putin deve trovare un accordo di pace che gli consenta di salvare la faccia". Lo ha detto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all'Attuazione del programma, all'evento "Energie nuove. Investimenti, reti, relazioni", promosso da Libero Quotidiano, parlando dei negoziati per la pace in Ucraina.
Steinmeier: "L'Europa non lascerà sola Ucraina"
"L'Europa è decisa ad appoggiare l'Ucraina, non la lascerà sola. Sappiamo che Ucraina ha bisogno dell'Europa, perché difende la libertà dell'Europa. Dobbiamo continuare a sostenere Ucraina, come fanno Germania e Spagna, in maniera congiunta e con la speranza che questo appoggio sia accompagnato da iniziative diplomatiche, che speriamo possano sfociare nella fine della guerra in un prossimo futuro". Lo ha detto il presidente della Repubblica Federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier nel suo discorso oggi, davanti al Congresso spagnolo dei deputati in sessione plenaria delle due Camere, nel primo giorno della sua visita di Stato fino a venerdì in Spagna. Il capo dello stato tedesco ha rilevato che "oggi l' Europa si trova davanti a una prova di fuoco", come mai prima da decenni, nel contesto "di una guerra di aggressione", che credeva "impensabile" e che ha provocato "molti morti sul fianco orientale". "Dopo 4 anni di guerra contro la Russia, vediamo che si cerca di minare il futuro di Europa" ha detto Steinmeier, ricordando che gli ucraini affrontano il quarto inverno di guerra, minacciati dai droni che distruggono le loro infrastrutture, i loro ospedali, le loro scuole, le loro case.
Lukashenko: "Pronti ad ospitare a Minsk negoziati tra Mosca e Kiev"
Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko si è offerto di ospitare i negoziati di pace tra la Russia e l'Ucraina, "se si desidera tornare" a Minsk. Lukashenko ha formulato la proposta durante un incontro a Bishkek, in Kirghizistan, con il presidente russo Vladimir Putin. Mosca e Minsk, ha detto il presidente bielorusso, "hanno molte questioni serie da discutere" ed entrambe le parti hanno bisogno di consultazioni prima di prendere decisioni.
"Se desiderate tornare di nuovo a Minsk, sapete che siamo sempre pronti", ha detto Lukashenko, secondo quanto si legge in una nota diffusa dalla presidenza bielorussa.
Governatore Leopoli: "Kiev pronta alla pace vera ma sia equa"
"Nessuno desidera la pace" in Ucraina "più degli ucraini ma siamo pronti per una pace vera, non solo per i russi, che sono gli invasori. Per questo è molto importante per tutto il mondo, e anche per l'Europa, avere una pace che sia equa in Ucraina". Così all'ANSA il governatore regionale dell'oblast di Leopoli, Maksym Kozytskyi, a margine di una riunione del Comitato europeo delle Regioni.
Budapest: "No a uso asset russi, serve ok tutte le parti"
"L'Ungheria non sosterrà questa iniziativa. Utilizzare i beni congelati prima di un accordo di pace scatenerebbe contromisure russe che possono causare gravi danni alle aziende europee, comprese quelle ungheresi. Questa è la realtà fondamentale per noi". Lo scrive su X Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro ungherese Viktor Orbán. "Ecco perché la pace è essenziale e perché l'uso di questi beni può essere solo parte di un accordo basato sul consenso di tutte le parti coinvolte. Lo diciamo da mesi - aggiunge - eppure a Bruxelles sembra che stiamo parlando di un muro".
Peskov: "Media occidentali non rispettabili, senza vergogna"
"La parola 'rispettabilità' probabilmente non dovrebbe più essere usata in relazione ai media occidentali, perché nessuno si tira indietro davanti a nulla e non prova più un senso di vergogna professionale". Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmitriy Peskov intervistato da Rossiya-1.
Peskov: "Attacchi a Witkoff per ostacolare accordo pace"
Le richieste di licenziare l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff in seguito alla pubblicazione delle sue conversazioni con il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, mirano a ostacolare il "fragile slancio verso una soluzione pacifica in Ucraina". Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov intervistao da una emittente russa. "Innanzitutto, non c'è nulla di particolarmente spaventoso", ha affermato Peskov secondo quanto riporta la Tass "se mettiamo da parte la questione se siano vere o meno". "Lo stesso presidente Trump, tra l'altro, ha parlato indirettamente in difesa di Witkoff: è il solito lavoro di un negoziatore". "Probabilmente, le voci che ora si levano [con richieste] di licenziare Whitkoff mirano principalmente a interrompere le modeste tendenze verso il raggiungimento di un accordo attraverso negoziati pacifici", ha aggiunto Peskov. "Certamente, emergeranno molte persone che non si fermeranno davanti a nulla per interrompere questo processo", ha concluso il portavoce di Vladimir Putin.
Cremlino: "Processo serio in corso per la pace"
È in corso "un processo serio" per trovare una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina, e molti cercheranno di farlo fallire. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un'intervista alla televisione di Stato ripresa dall'agenzia Ria Novosti. "C'è un processo in corso, un processo serio, e adesso, probabilmente, non c'è niente di più importante", ha affermato Peskov. In questo contesto, ha aggiunto, "appariranno molte persone che non si faranno scrupoli di nessun tipo pur di far fallire questo processo".
Ucraina, i ritratti dei negoziatori di Trump. VIDEO
Zelensky ringrazia von der Leyen: "Sua posizione in sostegno di Kiev è chiara"
Volodymir Zelensky ringrazia Ursula von der Leyen "per il suo messaggio e la sua posizione chiari in sostegno dell'Ucraina durante il suo discorso al Parlamento europeo oggi". "Siamo d'accordo: fino a che la Russia continua a respingere tutti gli sforzi di pace, le sanzioni devono essere rafforzate e l'assistenza per la difesa e finanziaria dell'Ucraina devono proseguire", ha aggiunto Zelensky in un post in cui spiega di aver parlato con la Presidente della Commissione anche della situazione diplomatica e del lavoro dell'Ue sulla decisione sulla questione degli asset russi congelati da destinare alla difesa dell'Ucraina".
Kallas: "Russia non va bene come vorrebbe farci credere"
Le cose in Russia "non stanno andando così bene come vorrebbero farci credere. La loro economia è in una posizione molto negativa e non stanno ottenendo quelle vittorie sul campo di battaglia che rivendicano, quindi penso sia importante mettere pressione sulla Russia per raggiungere davvero il punto in cui siano nella necessità di negoziare davvero, perché finora non l'abbiamo visto da parte russa". Lo afferma l'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas al termine della videoconferenza con i ministri degli Esteri Ue, sottolineando l'importanza di procedere con le sanzioni, dal momento che l'effetto combinato di quelle Ue e Usa hanno fatto crollare i ricavi petroliferi di Mosca del 35%.
"Se vogliamo impedire che questa guerra continui dobbiamo frenare l'esercito della Russia e anche il loro budget militare", vicino al 40% del totale, prosegue Kallas, evidenziando che il fatto stesso che Mosca spenda così tanto per il settore (a fronte di una spesa sociale del 16%) implica un desiderio di usare nuovamente le forze armate, "e questa è una minaccia per tutti noi".
Zelensky: "Ho sentito von der Leyen, grazie per posizione chiara"
"Ho parlato con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen" ringraziandola "per la sua posizione chiara e per i messaggi di sostegno all'Ucraina espressi oggi nel suo discorso al Parlamento europeo". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aggiungendo di essere "perfettamente d'accordo" sul fatto che "finché la Russia continuerà a respingere tutti gli sforzi di pace, le sanzioni nei suoi confronti dovranno essere inasprite e l'assistenza finanziaria e in materia di difesa all'Ucraina dovrà proseguire". "Abbiamo discusso dell'attuale situazione diplomatica e del lavoro dell'Unione europea su una decisione relativa all'utilizzo dei beni russi congelati per la difesa dell'Ucraina", ha concluso Zelensky.
Kallas: "Prestito di riparazione per l'Ucraina la miglior opzione"
"È stato presentato un documento con diverse opzioni per il finanziamento dell'Ucraina e per le esigenze militari ma tra queste credo che il prestito di riparazione sia la migliore opzione futura". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante Ue in conferenza stampa dopo la riunione online informale dei ministri degli Esteri convocata per discutere il piano di pace in Ucraina. La responsabile della diplomazia europea ha accolto con favore "l'annuncio fatto oggi che i lavori sul prestito di riparazione continueranno". "Le proposte concrete - ha aggiunto - emergeranno e questo è anche ciò che hanno detto gli Stati membri. A livello politico, la comprensione delle esigenze c'è, ma il diavolo si nasconde nei dettagli. Quindi devono vedere anche la proposta legislativa e la Commissione ci sta lavorando". "L'urgenza - ha sottolineato - è evidente, soprattutto ora che sappiamo che questa è una cosa che la Russia non vuole. Quindi dobbiamo assolutamente andare avanti" sul prestito di riparazione "così come sulle sanzioni alla flotta ombra, perché solo a novembre i loro ricavi petroliferi sono calati del 35%, a causa delle sanzioni imposte dall'Europa e dagli Usa".
Zelensky a von der Leyen: "Finché Mosca respinge la pace sanzioni"
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha avuto un colloquio telefonico con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in cui hanno concordato la necessità di "aumentare la pressione delle sanzioni su Mosca fino a quanto smettere di respingere gli sforzi per la pace". "Ho ringraziato Ursula per la sua posizione chiara e per i suoi messaggi di sostegno all'Ucraina nel suo intervento al Parlamento Europeo oggi. La pensiamo allo stesso modo: finché la Russia continuerà a respingere tutti gli sforzi di pace, le sanzioni contro di essa devono essere inasprite, e l'assistenza per la difesa e finanziaria all'Ucraina deve proseguire", scrive Zelensky su X. "Abbiamo discusso la situazione diplomatica attuale e il lavoro dell'Unione europea su una decisione riguardante l'uso dei beni russi congelati per la difesa dell'Ucraina. Abbiamo anche coordinato i nostri contatti per il prossimo futuro", ha aggiunto.
Kallas: "Paesi Ue solidali con Belgio su legittimi timori uso asset russi"
"Il Belgio sta davvero rappresentando i suoi interessi ed esprimendo preoccupazioni che sono molto legittime", e i ministri degli Esteri dell'Ue, riuniti oggi in videochiamata, "hanno concordato che ovviamente sono solidali con il Belgio quando avrà bisogno di sostegno" in termini di condivisione del rischio. Lo afferma l'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas nel corso di una conferenza stampa al termine dell'incontro, sottolineando che le discussioni sull'ipotesi si erogare all'Ucraina un prestito basato sugli attivi russi congelati e perlopiù detenuti in Belgio "sono state molto approfondite".
La Commissione ha fornito ai Paesi membri un documento con diverse opzioni per finanziare Kiev per i prossimi due anni, obiettivo su cui i Ventisette concordano, ma tale prestito rimane "l'opzione migliore da seguire", prosegue Kallas. "A livello politico la comprensione delle necessità c'è, ma ovviamente il diavolo è nei dettagli, quindi devono vedere anche la proposta legislativa e la Commissione ci sta lavorando".
Kallas: "Concentrarsi su concessioni Russia e stop aggressioni"
"Negli ultimi 100 anni, la Russia ha attaccato più di 19 Paesi, alcuni anche tre o quattro volte. Nessuno di questi Paesi ha mai attaccato la Russia. Quindi, in qualsiasi accordo di pace, dobbiamo concentrarci su come ottenere concessioni dalla parte russa, affinché cessino per sempre le aggressioni e non cerchino più di cambiare i confini con la forza". Lo afferma l'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, in seguito alla videoconferenza tra i ministri degli Esteri dell'Ue. "Raramente ci sono guerre nel mondo in cui la situazione è così chiara come in questo caso: abbiamo un aggressore e una vittima. L’attenzione deve essere rivolta a ciò che la Russia, l’aggressore, deve fare, non a ciò che l’Ucraina, la vittima, deve sacrificare", aggiunge.
Nel corso della videoconferenza i ministri Ue hanno riaffermato l'importanza di sovranità, indipendenza, integrità territoriale e il diritto inerente all’autodifesa dell’Ucraina, ribadendo il concetto che nulle debba essere deciso sull'Ucraina senza l'Ucraina. La minaccia posta da Mosca va oltre, aggiunge, "quindi il nostro lavoro per rafforzare la difesa europea rimane essenziale. Ed è anche per questo che le decisioni che riguardano l'Ue e la Nato possono essere prese solo dai membri dell’Ue e della Nato, e da nessun altro", afferma, in merito alla bozza di piano di pace in mano agli Stati Uniti.
"Tutto questo lavoro serve, in ultima analisi, a garantire che la Russia non attacchi mai più. L'Ue sosterrà sempre la pace. Siamo favorevoli a qualsiasi piano di pace che porti a una pace giusta e duratura per l’Ucraina, ma che assicuri anche la sicurezza per l’Europa di domani", riassume Kallas.
Kiev, colpiti impianti componenti Shahed e Iskander
Le forze di difesa ucraine hanno colpito gli impianti di produzione delle aziende che realizzano componenti per i droni Shahed e i missili Iskander. Lo riporta RBC-Ucraina citando il lo Stato maggiore delle Forze armate dell'Ucraina. "Nella notte del 26 novembre unita' delle Forze di difesa dell'Ucraina hanno colpito, tra gli altri obiettivi, lo stabilimento VNIIR-Progress per la produzione di apparecchiature di navigazione e componenti per missili da crociera e balistici, situato a Cheboksary, nella Repubblica di Ciuvascia", ha osservato lo Stato maggiore. Lo stabilimento colpito produce ricevitori e antenne GNSS per i sistemi satellitari utilizzati nei droni kamikaze tipo Shahed, nonché nei missili Iskander-M e Caliber, e moduli UMPK per bombe aeree.
Kallas: "Bisogna limitare esercito e bilancio militare Russia"
"Se vogliamo impedire che questa guerra continui, allora dovremmo limitare l'esercito russo e anche il suo bilancio militare. Perche' se si spende il 38% del bilancio totale per le spese militari e, tra l'altro, solo il 16% per gli affari sociali in Russia. Quindi se si spende quasi il 40% per le spese militari, allora si vorra' riutilizzarlo, e questa è una minaccia per tutti noi, ed e' per questo che l'attenzione dovrebbe concentrarsi su queste concessioni che la Russia fara'". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine della riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri Ue. "Abbiamo sempre detto che e' un diritto sovrano per ogni Paese decidere le dimensioni delle proprie forze armate, ed è per questo che non dovremmo cadere nella trappola che la Russia sta preparando, parlando del divario nell'esercito ucraino", ha aggiunto. "L'Ucraina non ha mai attaccato la Russia, e i 19 Paesi che ha attaccato non hanno mai attaccato la Russia. Quindi l'attenzione dovrebbe concentrarsi sul tipo di limitazioni alle concessioni che vediamo da parte russa, in modo che non si vada oltre e non abbiano la possibilità di invadere di nuovo", ha concluso.
Kallas: "Uso asset russi modo più chiaro per finanziare Kiev"
"Nel Consiglio europeo ci siamo impegnati a coprire i bisogni finanziari dell'Ucraina per il 2026 e il 2027. Ci sono, naturalmente, diverse opzioni sul tavolo ma il prestito per le riparazioni è il modo più chiaro per farlo: invierebbe il messaggio più forte a Mosca che non può aspettare la nostra stanchezza, e dobbiamo prendere questa decisione rapidamente". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine della riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri Ue.
Ue: "Guerra finita nel 2025? Nessun segnale da Mosca"
"Al momento non abbiamo alcuna indicazione che la Russia voglia la pace. I bombardamenti indiscriminati continuano. Se ci sarà un cessate il fuoco, potranno esserci i negoziati di pace". Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas rispondendo ad una domanda sulle parole di Mark Rutte, secondo cui la guerra può finire nel 2025.
Kallas: "Sull'uso degli asset dare un messaggio alla Russia"
"Un cessate il fuoco incondizionato e immediato dovrebbe essere il primo passo per la fine della guerra ma non vediamo alcun segnale di questo dalla Russia." Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas al termine della videocall tra i ministri degli Esteri dei 27 sull'Ucraina. All'incontro ha partecipato anche il capo della diplomazia di Kiev. Kallas ha spiegato che "bisogna aumentare le sanzioni contro Mosca e aumentare il sostegno finanziario all'Ucraina. Sull'uso degli asset russi dovremmo dare un messaggio a Mosca e decidere rapidamente".
Kallas: "Tutti vogliamo che guerra finisca ma importante come"
"Tutti accolgono con favore la spinta degli Stati Uniti per la pace. Vogliamo tutti che questa guerra finisca, ma anche il modo in cui finirà è importante". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine della riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri Ue. "Dobbiamo tenere presente che c'è un aggressore e una vittima. Un cessate il fuoco immediato e incondizionato deve essere il primo passo per porre fine alla guerra. Ma al momento, non vediamo alcuna indicazione che la Russia sia pronta per un cessate il fuoco. La Russia non sta rallentando, sta intensificando gli sforzi della sua macchina militare", ha aggiunto.
Wadephul: "Prime intese al più presto la settimana prossima"
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha detto di non attendersi le prime intese tra Russia e Ucraina nel quadro degli sforzi di pace in corso prima "della prossima settimana al più presto". Al termine di una riunione della Commissione affari esteri a Berlino, il capo della diplomazia tedesca ha voluto sottolineare come i negoziati siano in una fase iniziale e debbano seguire un processo strutturato in modo che Kiev possa trattare "sulle concessioni che è disposta a fare, se ce ne sono". Kiev può farlo solo a partire da una posizione di forza relativa, ha poi chiarito.
Ungheria e Serbia: attuare subito il piano di pace di Trump
Ungheria e Serbia appoggiano pienamente il piano di pace per l'Ucraina messo a punto dal presidente americano Donald Trump, e auspicano la sua rapida applicazione. Lo hanno detto i due ministri degli esteri, Peter Szijjarto e Marko Djuric, in un incontro oggi a Belgrado. "Unitamente al governo serbo noi appoggiamo fermamente gli sforzi di pace del presidente Trump, e sosteniamo la realizzazione del suo piano di pace. Riteniamo che sia l'unica grande possibilità. Noi ungheresi riteniamo che se tale piano di pace non dovesse essere attuato, la situazione si farà di giorno in giorno più drammatica e peggiorerà in modo permanente", ha detto Szijjarto in conferenza stampa con Djuric, "Ci sarà una pericolosa escalation con alti rischi per tutti, con la morte di altre migliaia di persone e immani distruzioni". Purtroppo, ha osservato il ministro ungherese, alcuni politici europei sono a favore del proseguimento della guerra e affossano il piano di pace. "Per questo i governi ungherese e serbo nel modo più deciso che mai appoggiano gli sforzi di pace. Riteniamo che sia giunto il tempo di porre fine alla guerra, e che sia ormai giunta l'ora per gli europei di non pagare più per una guerra con la quale non hanno alcun legame", ha affermato Szijjarto. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Djuric. "La Serbia sostiene con forza l'iniziativa di pace del presidente Trump. Riteniamo che la pace in Ucraina debba essere ripristinata al più presto. La Serbia ha accolto 300 mila profughi e sfollati dalle zone di guerra. Abbiamo aperto le nostre case, abbiamo consentito il loro accesso al sistema scolastico, sanitario", ha detto il ministro serbo. "La Serbia, ha aggiunto, guarda con grande dolore "allo spargimento di sangue in atto in Ucraina".
Ushakov: "007 russi e ucraini si sono incontrati a Abu Dhabi"
Il consigliere del Cremlino Yury Ushakov ammette che a Abu Dhabi funzionari dei servizi segreti russi e ucraini si sono incontrati "per discutere questioni delicate come lo scambio di prigionieri". Lo riporta Tass. "Si incontrano occasionalmente e discutono di questioni che definirei molto delicate, comprese quelle relative allo scambio di prigionieri", ha osservato il consigliere di Putin che sostiene che il segretario Usa Driscoll "si è presentato all'improvviso alla riunione e per quanto ne so, ha incontrato funzionari ucraini e ha anche tenuto una riunione con i nostri rappresentanti, cosa del tutto inaspettata".
Cosa sappiamo sulla nuova bozza del piano di pace in 19 punti
Media: Ue lavora a soluzione ponte se uso asset rinviato
I Paesi europei stanno lavorando "ad una soluzione ponte di emergenza" per non lasciare l'Ucraina senza fondi in vista del prossimo anno. Lo scrive Politico sul suo sito confermando quanto anticipato, ad inizio novembre, dal commissario Ue all'Economia Valdis Dombovskis. i 27 "stanno lavorando a un piano di emergenza B nel caso in cui non si riesca a raggiungere un accordo sul sequestro dei beni congelati della Russia per finanziare lo sforzo bellico di Kiev", scrive ancora Politico citando alcuni funzionari europei.
Cremlino: "Europei si intromettono inutilmente in piano pace"
"Gli europei si intromettono in tutte queste questioni, cosa del tutto inutile, a mio avviso". Lo ha detto il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, rispondendo a una domanda della televisione di Stato sul possibile ruolo dell'Europa nelle discussioni sui piani di pace per l'Ucraina. Lo riporta la Tass.
Cremlino: "Guerra finita entro il 2025? Ci piacerebbe"
"Ci piacerebbe": così il consigliere presidenziale russo per la politica estera Ushakov ha risposto a una domanda della televisione di Stato sulla possibilità che il conflitto in Ucraina finisca entro il 2025, come ritenuto possibile dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un'intervista al Pais. Lo riferisce l'agenzia Interfax.
Cremlino: "Molti punti piano Usa richiedono discussione"
Il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov ha detto che "alcuni aspetti" delle proposte di Donald Trump per la pace in Ucraina "possono essere considerati positivamente, ma molti richiedono una seria discussione tra gli esperti", che non c'è ancora stata. Parlando in un'intervista alla televisione russa, ripresa dalla Tass, Ushakov ha lamentato che Mosca ha ricevuto, solo in via non ufficiale, "diverse versioni" del piano, "alcune delle quali possono anche confondere".
Cremlino: "Ad Abu Dhabi non affrontati dettagli piano Usa"
La Russia non ha discusso con gli Usa i dettagli del piano di Donald Trump per la pace in Ucraina durante i colloqui ad Abu Dhabi. Lo ha detto alla Tass Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente russo Vladimir Putin, aggiungendo che diversi punti del piano richiedono una "seria analisi". Washington e Mosca sono in contatto, ha aggiunto Ushakov, ma non ci sono ancora state discussioni serie "al tavolo" negoziale.
Von der Leyen: "Nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina"
"Nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina, nulla sull'Europa senza l'Europa, nulla sulla Nato, senza la Nato". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen intervenendo alla plenaria di Strasburgo circa la posizione europea sul piano di pace in Ucraina. "Ci sono migliaia di madri e padri che aspettano i loro figli: l'Europa farà di tutto perchè ciò accada". "Accogliamo con favore gli sforzi guidati dal Presidente Trump. Dopo mesi di discussioni, è importante che sia iniziato il lavoro su un testo vero e proprio. Naturalmente, sappiamo tutti che sono necessari ulteriori sforzi. Ma credo che, grazie al lavoro svolto da Ucraina, Stati Uniti e noi europei negli ultimi giorni a Ginevra, ora abbiamo un punto di partenza".
Rutte: "Possibile che guerra finisca entro l'anno"
È possibile che la guerra in Ucraina finisca entro l'anno. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un'intervista rilasciata a El Pais e al gruppo tedesco Rnd. Alla domanda se sia possibile che la guerra finisca entro l'anno ha risposto: "Certo. Preghiamo tutti che questa guerra finisca il prima possibile. Voglio fare tutto il possibile per contribuire a realizzare la visione del presidente Trump. Condivido pienamente la visione di Trump: questa carneficina deve finire".
Von der Leyen: "Quando si avvicina pace, da Mosca più violenza"
"Il copione della Russia non è cambiato fin dall'inizio. La Russia ha sempre creduto di poter sopravvivere all'Ucraina, all'Europa e a tutti i suoi alleati, ed è per questo che, ogni volta che si registrano progressi significativi nei negoziati che possono portare a una vera pace, la violenza aumenta. Lo abbiamo già visto". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo nel dibattito sul piano di pace per l'Ucraina.
Von der Leyen: "Ogni accordo pace deve garantire sicurezza Ue"
"La prima priorita' è che qualsiasi accordo garantisca una pace giusta e duratura e garantisca una reale sicurezza per l'Ucraina e l'Europa". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo nel dibattito sul piano di pace per l'Ucraina. "In quanto nazione sovrana, non possono esserci limitazioni alle forze armate ucraine che renderebbero il Paese vulnerabile a futuri attacchi. E questo riguarda tanto la deterrenza quanto la sicurezza dell'Europa, perché la sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'Europa, quindi l'Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza solide, a lungo termine e credibili, come parte di un pacchetto piu' ampio per dissuadere e scoraggiare eventuali futuri attacchi da parte della Russia. Ed è altrettanto chiaro che qualsiasi accordo di pace deve garantire che la sicurezza europea sia garantita a lungo termine", ha aggiunto.
Media: attacco con droni sulla città russa di Cheboksary
Droni non identificati hanno colpito la città russa di Cheboksary, nella Repubblica di Ciuvascia, nelle prime ore di oggi. Secondo canali Telegram russi, citati da Kiev Independent, sarebbe stata attaccata una struttura legata all'esercito. Secondo il canale Telegram SHOT, la prima esplosione è stata udita intorno alle 2:40 ora locale. I residenti hanno inoltre segnalato ulteriori esplosioni alla periferia della città e nello spazio aereo vicino al villaggio di Lapsary, a circa 10 chilometri di distanza. Le immagini che circolano online mostrano incendi e fumo denso che si alzano da uno dei quartieri in seguito al segnalato attacco con drone. Le autorità locali hanno successivamente riconosciuto l'incidente. Oleg Nikolayev, il capo della Repubblica di Ciuvascia, ha confermato che la regione era stata attaccata da droni. Due persone, tra cui un adolescente, sono rimaste ferite nell'attacco e due edifici residenziali sono stati danneggiati.
Piano pace Ucraina, dai territori agli asset russi: i punti che ostacolano l'intesa
Da 28 a 19 punti, rimodulati sulla base dei rilievi europei. Il piano di pace di Donald Trump per l’Ucraina continua a cambiare forma. Ma tutto è ancora in divenire e anche l’ultima bozza del piano, quella che è uscita dai negoziati ad Abu Dhabi, potrebbe essere superata a stretto giro. Ecco i principali punti attorno ai quali ruota la difficile buona riuscita delle trattative.
Piano pace Ucraina, quali sono i punti che ostacolano un'intesa?
Vai al contenutoCremlino: "Relazioni con Usa vanno avanti, ma con difficoltà"
Il consigliere presidenziale russo Yury Ushakov ha dichiarato di intrattenere spesso conversazioni con l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff, ma di non rilasciare mai commenti al riguardo. "Parlo spesso con Witkoff. Tuttavia, non commento il contenuto [delle conversazioni]", ha detto al giornalista televisivo Pavel Zarubin del canale televisivo VGTRK, quando gli è stato chiesto di commentare le notizie riportate dai media che presumibilmente contengono le trascrizioni delle sue conversazioni con Witkoff e l'inviato speciale del presidente russo Kirill Dmitriev. Lo riporta la Tass. "Mosca e Washington continuano a costruire relazioni, sebbene con difficoltà", ha dichiarato Ushakov, " Il processo prevede questo tipo di comunicazione, anche telefonica". L'idea alla base della "fuga" delle trascrizioni delle telefonate è quella di ostacolare la ripresa delle relazioni tra Russia e Stati Uniti, ha dichiarato il Ushakov, "relazioni che attualmente non sono facili da instaurare, nemmeno al telefono". "Qualcuno divulga informazioni, ma non siamo noi".
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Cremlino: Witkoff a Mosca la prossima settimana
Yuri Ushakov, il consigliere diplomatico di Vladimir Putin, ha dichiarato che è stato raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per una visita dell'inviato speciale Usa Steve Witkoff a Mosca la prossima settimana. Lo riporta la Tass. Secondo Ushakov la "fuga di notizie" sulla sua conversazione con Witkoff è un tentativo di ostacolare la ripresa delle relazioni tra Russia e Stati Uniti.
Ucraina, ecco dove le forze militari della Russia stanno avanzando: la mappa
Mentre proseguono a ritmo frenetico le trattative alla ricerca della pace, sul campo in Ucraina si continua a combattere. Proseguono i raid notturni incrociati e le forze russe avanzano su tre direttrici, Pokrovsk, Huliaipole e Siversk. Ecco la situazione.
Guerra Ucraina, ecco dove le forze russe stanno avanzando: la mappa
Vai al contenutoUcraina, attacco russo a Zaporizhzhia, 18 feriti
Il numero dei feriti nell'attacco notturno del nemico a Zaporizhzhia è salito a 18. La maggior parte dei feriti sono donne. Lo riporta RBC-Ucraina citando il canale Telegram del capo dell'OVA di Zaporizhzhia Ivan Fedorov. "Dodici donne e 6 uomini sono rimasti feriti. I medici stanno fornendo a tutti loro l'assistenza medica necessaria", ha scritto Fedorov. Il capo dell'OVA ha pubblicato un filmato delle conseguenze dell'attacco nemico la sera del 25 novembre, ma l'aggressore non si e' fermato e dopo mezzanotte hanno iniziato ad apparire allarmi su raid aerei a Zaporizhzhia, sulla minaccia di missili e droni, la maggior parte dei quali sono gli "Shaheed".
Zakharova: "Occidente cerca di ostacolare piano di pace Usa"
"Il clamore mediatico intorno al piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l'Ucraina è stato gonfiato perché l'escalation della crisi non è andata secondo i piani di una certa parte della comunità internazionale". Lo ha affermato - come riporta la Tass - la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova durante un'intervista alla radio Sputnik. "Il loro piano, a quanto pare, prevedeva un'escalation della crisi, una corruzione mondiale ancora maggiore, l'uccisione del maggior numero possibile di persone. L'Occidente, mettendo in scena spettacoli politico-diplomatici, cerca, in primo luogo, di ostacolare la risoluzione politico-diplomatica e, in secondo luogo, di manipolare la situazione a proprio vantaggio" ha concluso la diplomatica.
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