Brasile, decine di morti in un blitz antidroga della polizia nelle favelas di Rio. FOTO
Si parla di oltre 130 vittime - fra cui 4 agenti - durante un’operazione contro i trafficanti del Comando Vermelho lanciata dal governatore Cláudio Castro, del Partito Liberale di Bolsonaro. I criminali della più potente organizzazione criminale carioca hanno reagito con droni carichi di granate, fucili d'assalto da 200 colpi al minuto e autobus sequestrati per bloccare le vie di accesso
L'OPERAZIONE ANTIDROGA
- Sessantaquattro morti accertati - tra cui 4 agenti - durante ore di scontri a fuoco, autobus incendiati usati come barricate e guerriglia nelle strade della città. Un'operazione della polizia contro i trafficanti del Comando Vermelho nelle favelas dei complessi di Alemão e Penha ha trasformato ieri Rio de Janeiro in un campo di battaglia, segnando una delle giornate più violente della sua storia recente.
OLTRE 2.500 AGENTI
- "Rio de Janeiro in stato di guerra": così titolano i principali media brasiliani dopo la maxioperazione lanciata dal governatore Cláudio Castro, del Partito Liberale di Bolsonaro, con oltre 2.500 uomini dispiegati ad Alemão e Penha dove vivono 280 mila persone in decine di favelas.
TROVATI ALTRI 74 CORPI
- Oggi gli abitanti delle favelas di Penha e Alemao hanno trovato 74 cadaveri, corpi che non rientrano nel conteggio di 64 vittime già diffuso ieri dalle autorità. Il bilancio finale del blitz al momento supera quindi i 130 morti. E stando a una testimonianza, alcuni corpi presentano segni di colpi di arma da fuoco alla nuca. Sul posto è intervenuta la Protezione Civile.
IL CAOS SCATENATO DAI NARCOS
- Dopo aver subito l'attacco con perdite senza precedenti statistici e almeno 81 arresti, i criminali della più potente organizzazione criminale carioca hanno reagito con droni carichi di granate, fucili d'assalto capaci di abbattere elicotteri e autobus sequestrati per bloccare le vie di accesso, mentre circolavano messaggi su WhatsApp che costringevano la popolazione a partecipare ai blocchi. In alcune aree i criminali hanno imposto ai negozianti di abbassare le saracinesche e sospendere le attività.
EDGAR ALVES ANDRADE ANCORA LATITANTE
- Raffiche di oltre 200 colpi al minuto hanno trasformato alcune zone di Rio in un campo di battaglia mentre il principale ricercato, Edgar Alves Andrade, detto Doca da Penha, leader del Comando Vermelho, continua a essere latitante anche se contro di lui pendono venti mandati di cattura per più di cento omicidi.
RIO PARALIZZATA
- Rio de Janeiro è rimasta paralizzata, con scuole e università chiuse, voli sospesi all'aeroporto Galeão, trasporti pubblici nel caos e migliaia di lavoratori costretti a tornare a casa a piedi.
CASTRO: "È UNA GUERRA"
- "È un'operazione dello Stato contro i narcoterroristi", ha detto Castro, chiedendo il sostegno del governo federale e denunciando l'isolamento di Rio. Poi ha dichiarato che l'operazione "ha ben poco a che vedere con la sicurezza pubblica" parlando apertamente di "guerra" e ha lamentato la mancanza di sostegno da parte del ministero della Difesa.
IL COMMENTO DEL SINDACO
- Anche il sindaco Eduardo Paes ha detto che Rio "non può e non sarà ostaggio di criminali che vogliono seminare la paura per le strade".
Un agente durante il blitz antidroga nelle favelas di Rio
Un'ambulanza e alcuni agenti durante la guerriglia scatenata dal blitz
Un'agente durante il blitz nelle favelas di Rio de Janeiro
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