Scontri a fuoco nelle favelas della zona nord di Rio de Janeiro, nei Complessi di Alemão e Penha. L'azione aveva come obiettivo principale la cattura trafficanti legati al Comando Vermelho (Cv), la più potente organizzazione criminale carioca. In rappresaglia contro le istituzioni, il Cv sta promuovendo in queste ore blocchi stradali in diversi punti della città, dalla zona nord fino al centro storico della città
Come in un film, 2.500 poliziotti pesantemente armati hanno fatto irruzione oggi nelle baraccopoli di Rio per un'operazione antidroga senza precedenti. E come in un film, si sono viste scene di guerra: almeno 64 i morti, fra cui quattro agenti, negli spaventosi scontri a fuoco andati avanti per ore con le bande che controllano il traffico di stupefacenti nelle favelas. I poliziotti in assetto antisommossa sono entrati nel Complexo da Penha e nel Complexo do Alemao, nella parte settentrionale di Rio, vicino all'aeroporto internazionale, dove la faceva da padrona la banda del Comando Vermelho, impegnato da tempo in una preoccupante strategia di espansione nelle favelas dominate da gruppi rivali e in altri stati del Paese. Per difendere il proprio territorio, i trafficanti hanno reagito sin dall'inizio usando tutto il potere di fuoco a disposizione. Oltre alle armi, i criminali hanno lanciato ordigni esplosivi anche attraverso l'uso di droni.
Oltre 80 persone arrestate
Nel blitz sono stati dispiegati anche 32 mezzi blindati e 12 veicoli da demolizione per distruggere le barricate erette dai trafficanti di droga per impedire alla polizia di entrare nelle strette strade delle favelas. Le immagini circolate sui social media hanno mostrato alte colonne di fumo che si levavano in cielo mentre risuonavano raffiche di colpi di arma da fuoco. Secondo il governatore dello Stato di Rio, Claudio Castro, è stata l'operazione antidroga più imponente nella storia dello Stato. Almeno 81 le persone arrestate. La polizia ha sequestrato 42 fucili e una grande quantità di droga. Nella zona interessata dall'operazione vivono circa 280 mila persone, costrette a convivere con le conseguenze del conflitto. Secondo le autorità municipali 45 scuole sono state chiuse, mentre tutti gli ambulatori e i centri sanitari hanno sospeso le attività.