Gaza, Netanyahu ordina raid: "Violata tregua". Vance: "Scaramucce, cessate fuoco regge"
Israele accusa Hamas di aver violato il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. I miliziani hanno rinviato la consegna del corpo di uno degli ostaggi, che era prevista in serata, dopo quelle che hanno definito "violazioni"del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. La bara riconsegnata ieri non contiene resti che appartengono a qualcuno dei 13 ostaggi ancora detenuti nella Striscia
in evidenza
Benyamin Netanyahu ha dato l'ordine di effettuare raid immediati sulla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano. "A seguito di consultazioni sulla sicurezza, il primo ministro Netanyahu ha ordinato all'esercito di effettuare immediatamente potenti attacchi nella Striscia di Gaza". Israele accusa Hamas di aver violato il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. I miliziani hanno rinviato la consegna del corpo di uno degli ostaggi, che era prevista in serata, dopo quelle che hanno definito "violazioni"del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. La bara riconsegnata ieri non contiene resti che appartengono a qualcuno dei 13 ostaggi ancora detenuti nella Striscia. La valutazione è stata effettuata dalle autorità a seguito del completamento delle operazioni di identificazione presso l'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv. La polizia israeliana afferma che agenti dell'unità speciale Yamam hanno ucciso tre terroristi palestinesi durante un raid nel villaggio di Kafr Qud, nel nord della Cisgiordania vicino a Jenin.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Segui il liveblog del 29 ottobre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Media: 'Almeno 18 vittime palestinesi in attacchi aerei Israele'
Fonti mediche a Gaza riferiscono ad Al Jazeera che almeno 18 palestinesi sono stati uccisi e circa altri 50 feriti in attacchi aerei israeliani nell'enclave devastata dalla guerra. Gli aerei israeliani hanno lanciato una serie di attacchi da nord a sud dopo che Israele ha accusato Hamas di aver violato il cessate il fuoco nei territori palestinesi, l'ultimo banco di prova di un fragile accordo mediato all'inizio di questo mese dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Hamas: 'Recuperati i corpi di due ostaggi, ecco i nomi'
L'ala militare del gruppo terroristico Hamas annuncia di essere riuscita a "recuperare" oggi i corpi di due ostaggi nella Striscia di Gaza, sebbene non affermi di volerli consegnare a Israele stasera. Lo scrive il Times of Israel. In precedenza, Hamas aveva dichiarato di aver trovato il corpo di un ostaggio in un tunnel nel sud di Gaza e di volerlo consegnare a Israele alle 20. Hamas ha poi affermato di aver rinviato la consegna a causa delle "violazioni" del cessate il fuoco da parte di Israele. Secondo quanto riporta Al-Jazeera, che cita un comunicato su Telegram, i corpi dei prigionieri israeliani morti recuperati dalle Brigate Qassam sarebbero Amiram Cooper e Sahar Baruch. Ci sono ancora 13 corpi di ostaggi a Gaza.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoAnkara: 'Attacchi Idf a Gaza grave violazione cessate il fuoco'
Il ministero degli Esteri turco afferma che i recenti attacchi israeliani a Gaza "costituiscono una chiara violazione del cessate il fuoco". Lo scrive Al-Jazeera. La dichiarazione esprime "profonda preoccupazione per le segnalazioni di vittime civili". "Sottolineiamo ancora una volta che il pieno rispetto del cessate il fuoco è vitale per preservare la speranza di una pace duratura e stabilire la sicurezza regionale", ha affermato. "Ribadiamo il nostro appello a Israele affinché aderisca al cessate il fuoco e si astenga da azioni che minino la pace e la stabilità".
Media: 'Israele aveva informato gli Usa prima degli attacchi'
Israele aveva informato gli Stati Uniti prima dei suoi ultimi attacchi a Gaza. A riportarlo, scrive Al-Jazeera, è l'Associated Press, citando due funzionari statunitensi anonimi. L'ordine del primo ministro Netanyahu per gli attacchi aerei è arrivato dopo che Israele ha affermato che i suoi soldati sono stati colpiti nel sud di Gaza da uomini armati palestinesi. Hamas ha negato qualsiasi coinvolgimento."Sappiamo che Hamas o qualcun altro a Gaza ha attaccato un soldato - aveva commentato il vicepresidente degli Usa JD Vance - Ci aspettiamo che gli israeliani reagiscano, ma credo che la pace del presidente resisterà nonostante ciò".
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoQuanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoRapporto Knesset: 279 soldati Idf hanno tentato il suicidio
Un rapporto pubblicato oggi dal Centro di Ricerca e Informazione della Knesset e diffuso da Times of Israel ha rivelato che, tra gennaio 2024 e luglio 2025, 279 soldati delle Forze di Difesa Israeliane hanno tentato il suicidio. Il rapporto, redatto su richiesta del parlamentare di estrema sinistra dell'Hadash-Ta'al, Ofer Cassif, ha rilevato che per ogni soldato morto per suicidio, sono stati registrati altri sette tentativi di suicidio. Secondo il rapporto, i soldati combattenti rappresentavano il 78% di tutti i casi di suicidio in Israele nel 2024, in forte aumento rispetto agli anni precedenti: il tasso si è attestato tra il 42% e il 45% dal 2017 al 2022, attestandosi ad appena il 17% nel 2023. In totale, il rapporto ha rilevato che 124 soldati sono morti per suicidio tra il 2017 e luglio 2025. Di questi, il 68% erano coscritti, il 21% era in servizio attivo di riserva e l'11% erano soldati di carriera. Il rapporto della Knesset ha rilevato che solo il 17% dei soldati morti per suicidio negli ultimi due anni aveva incontrato un medico di salute mentale nei due mesi precedenti il ;;decesso. L'aumento dei suicidi e dei tentati suicidi è stato collegato all'impennata della mobilitazione dei riservisti durante la guerra, seguita all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha costretto decine di migliaia di soldati a tornare in servizio attivo. Un'indagine militare interna condotta nell'agosto di quest'anno ha rilevato che la maggior parte dei recenti suicidi tra le truppe era il risultato di traumi psicologici causati dalla guerra, tra cui prolungati dispiegamenti in zone di combattimento, la testimonianza di scene strazianti e la perdita di commilitoni. A seguito dell'indagine interna, le Idf hanno dichiarato che avrebbero intensificato le misure per affrontare i problemi di salute mentale.
Fonti Gaza: '5 uccisi da raid Idf nel sud della Striscia'
Cinque persone sono rimaste uccise nei raid israeliani nel sud di Gaza. Lo rende noto la protezione civile di Gaza.
Media: Israele ha informato Usa prima di raid Gaza
Dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha preso la decisione di attaccare di nuovo a Gaza, e prima che i raid iniziassero, Israele ha informato l'amministrazione Trump. Lo riferisce Axios citando funzionari israeliani.
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede
Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede
Vai al contenutoHamas: "Agguato Rafah non è opera nostra. Rispettiamo tregua"
Il movimento islamista palestinese Hamas ha dichiarato di non essere responsabile dell'agguato contro una pattuglia dell'Idf, questo pomeriggio a Rafah, che ha scatenato la ripresa degli attacchi israeliani a Gaza. In una dichiarazione rilasciata sul suo canale Telegram, Hamas ha descritto la risposta militare di Israele a un presunto attacco alle sue forze a Rafah come una "flagrante violazione" dell'accordo di cessate il fuoco firmato in Egitto il 9 ottobre.
Vance: "Cessate fuoco tiene, scaramucce ma pace resisterà"
"Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace a Medio Oriente resisterà nonostante le scaramucce". Lo ha detto il vicepresidente JD Vance rispondendo a una domanda su Gaza, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.
Hamas: "Impegnati a rispettare accordi e localizzare ostaggi"
Suhail al-Hindi, membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza, ha dichiarato ad Al Jazeera che il gruppo sta affrontando "gravi difficoltà" nel recupero dei corpi dei prigionieri israeliani e ha ribadito la richiesta di mezzi per agevolare questo processo. "Israele deve rendersi conto che siamo impegnati a rispettare l'accordo e deve smettere di accusarci falsamente di violarlo", ha dichiarato al Hindi, aggiungendo che Hamas ha chiesto l'ingresso di squadre di ricerca nelle "zone rosse" per localizzare i corpi, richiesta che è stata rifiutata.
Tajani: "Tregua Gaza debole, lavorare per rafforzarla"
In Medio Oriente "c'èuna situazione di tensione, io mi auguro che alla fine siano soltanto delle scaramucce, che Hamas consegni tutti i cadaveri e che anche Israele rispetti gli impegni presi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando dalla Mauritania gli ultimi sviluppi a Gaza. "Noi lavoriamo affinche' la tregua possa essere rinforzata, sappiamo che e' una tregua debole, dobbiamo lavorare tutti perche' questa tregua si trasformi in un momento di pace", ha aggiunto il titolare della Farnesina
Almeno tre attacchi su Gaza City, "bombe vicino a ospedale"
Almeno tre attacchi aerei sono stati sferrati da Israele contro Gaza City, secondo la difesa civile di Gaza, mentre fonti locali riprese dai media internazionali riferiscono che gli attacchi hanno preso di mira un'area vicino al più grande ospedale ancora in funzione nel nord di Gaza.
Katz: "Hamas pagherà caro attacco truppe e inerzia su ostaggi"
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz afferma che Hamas pagherà "a caro prezzo" l'attacco ai soldati dell'Idf avvenuto oggi a Rafah, nel sud di Gaza, e le violazioni dell'accordo in base al quale avrebbe dovuto restituire i corpi degli ostaggi rimasti nella Striscia. "L'attacco ai soldati dell'Idf a Gaza da parte dell'organizzazione terroristica Hamas supera una palese linea rossa, a cui l'Idf risponderà con grande forza", afferma Katz in una dichiarazione. "Hamas pagherà più e più volte l'aver attaccato i soldati e aver violato l'accordo di restituzione degli ostaggi caduti".
Media: "Ondata di attacchi israeliani su Gaza City"
I media palestinesi hanno riferito di un'ondata di attacchi aerei israeliani a Gaza City. Non ci sono commenti immediati da parte dell'Idf. Lo riporta il Times of Israel. I raid arrivano dopo che le autorità israeliane hanno promesso di rispondere a un attacco contro le proprie nel sud di Gaza oggi e alla mancata restituzione da parte di Hamas dei corpi degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia.
Media Hamas: "Raid israeliani su Rafah"
L'emittente televisiva Al-Aqsa, affiliata ad Hamas, ha riferito che i caccia israeliani hanno attaccato la parte occidentale della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Ynet.
Hamas rinvia la consegna del corpo di un ostaggio
Hamas ha rinviato la consegna del corpo di uno degli ostaggi, che era prevista in serata, dopo quelle che ha definito "violazioni" israeliane del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. "Rinvieremo la consegna prevista per oggi a causa delle violazioni dell'occupazione", hanno dichiarato le Brigate Ezzedine Al-Qassam in una nota, aggiungendo che qualsiasi "escalation israeliana ostacolerà la ricerca e il recupero dei corpi". L'annuncio di Hamas è arrivato pochi minuti dopo che Benjamin Netanyahu ha ordinato intensi attacchi sulla Striscia.
Netanyahu ordina massicci raid immediati su Gaza
Benyamin Netanyahu ha dato l'ordine di effettuare raid immediati sulla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano. "A seguito di consultazioni sulla sicurezza, il Primo Ministro Netanyahu ha ordinato all'esercito di effettuare immediatamente potenti attacchi nella Striscia di Gaza". Israele accusa Hamas di aver violato il cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.
Scontri a fuoco a Rafah tra Hamas e Idf
Scontri a fuoco si sono verificati oggi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, fra militanti di Hamas e soldati dell'Idf. Secondo Haaretz, i militanti di Hamas hanno aperto il fuoco contro le forze dell'Idf con cecchini e missili anticarro e i militari israeliani hanno risposto con fuoco di artiglieria. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha convocato una consultazione sulla sicurezza per esaminare i dettagli dell'episodio e le possibili risposte. La scorsa settimana, due soldati dell'Idf sono stati uccisi a Rafah in un attacco che l'esercito ha attribuito ad Hamas, ma il gruppo ha negato ogni responsabilità.
Axios, 'riunione su risposta a Hamas finita senza decisioni'
La riunione di emergenza convocata dal premier israeliano Benyamin Netanyahu sulla risposta da dare ad Hamas per la violazione dell'accordo sugli ostaggi "si è concluso senza alcuna decisione in questa fase". Lo ha detto un alto funzionario israeliano ad Axios. "L'Idf ha presentato un pacchetto di possibili risposte, tra cui la ripresa degli attacchi a Gaza. Netanyahu ha concluso l'incontro osservando che sarebbe stato necessario un coordinamento con gli Stati Uniti per determinare quali misure adottare", ha aggiunto la fonte al giornalista Barak Ravid.
Video Idf: "Così Hamas ha inscenato ritrovamento"
Le forze armate israeliane hanno diffuso il video di quella che hanno definito una messinscena di Hamas sul ritrovamento dei resti di un soldato consegnati ieri sera. "Contrariamente a quanto afferma Hamas sulle difficolta' nel localizzare i corpi degli ostaggi deceduti, ieri alcuni membri sono stati ripresi mentre rimuovevano resti umani da una struttura" e "li seppellivano nelle vicinanze", si legge nel post che accompagna il filmato. Nelle immagini si vedono diversi uomini portare un sacco bianco fuori da un edificio semidistrutto, posarlo a terra in una grande fossa e ricoprirlo di terra. Hamas avrebbe poi chiamato la Croce Rossa Internazionale e all'arrivo degli operatori avrebbero inscenato il ritrovamento della salma che e' stata consegnata all'Idf.
Media Israele diffondono video del 'finto ritrovamento corpo'
I media israeliani hanno diffuso il video ripreso da un drone dell'esercito israeliano che riprende "la messa in scena di Hamas" sui resti del corpo dell'ostaggio consegnati ieri, poi rivelatisi di un rapito, Ofir Tzarfati, già recuperato due anni fa. Nelle immagini, spiega Times of Israel, si vede un gruppo di uomini che trasportano il corpo da un edificio a una buca scavata nel terreno nel quartiere Shejaiya di Gaza City. Poi ricoprono il corpo di terra, prima con le pale e poi un escavatore, per poi fingere di scoprirlo per la prima volta davanti alla Croce Rossa.
Scontri tra Idf e Hamas vicino a Rafah
A quanto riferisce Haaretz, militanti di Hamas hanno sparato missili anticarro contro una squadra del genio militare. L'Idf ha risposto con l'artiglieria.
Hamas: "Oggi consegneremo il corpo di un altro ostaggio"
Hamas ha annunciato che oggi (alle 19 italiane) consegnerà il corpo di un altro ostaggio israeliano.
Pizzaballa in Consiglio Lombardia: "Guerra ha scavato solco profondo tra popoli"
"Regione Lombardia ha sempre seguito con partecipazione e apprensione quanto in questi mesi stava accadendo a Gaza e in Cisgiordania: alle istituzioni spetta il dovere e il compito di non lasciare mai nulla di intentato per affermare il diritto universale alla pace, un diritto che deve essere sempre garantito a tutti. Oggi l’auspicio comune di tutti noi è che questa tregua non sia solo una 'parentesi', confidando invece che a Gaza e in Cisgiordania si possa riprendere a vivere con una nuova prospettiva che non sia la guerra e la violenza. Purtroppo la fine della guerra non costituisce certo automaticamente l'inizio della pace e non è la fine del conflitto. Però è il primo passo. La speranza è figlia della fede. Bisogna crederci, innanzitutto, bisogna volerlo". Lo ha sottolineato questa mattina il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, introducendo nell’Aula del Consiglio regionale l’intervento del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, collegato in videoconferenza. “Penso che forse la prossima generazione avrà una libertà che oggi questa generazione non ha, vincolata e condizionata come è dalle sue ferite, dai suoi dolori e dai suoi rancori -ha detto il presidente Romani-. E compito delle istituzioni in ogni loro articolazione è sicuramente quello di preparare e coltivare la prossima generazione, aiutandola e sostenendola in un percorso di solidarietà e rinnovata fiducia reciproca. L'odio che è stato seminato, non solo in questi due anni, richiede un nuovo linguaggio, nuove parole che hanno bisogno però anche di nuovi testimoni. E' importante -ha concluso Romani- rispettare ciò che è stato firmato per garantire dapprima il ritorno alla normalità e, nel contempo, porre le basi di una pace duratura, che in ultimo preveda anche la realtà di due Stati e due popoli che possano vivere in pace e in concordia. Poter ricominciare a vivere è intanto quanto di meglio e di più bello possiamo augurare oggi alle popolazioni di Gaza”. L’incontro con il Cardinale Pizzaballa, a quasi 750 giorni dall’inizio del conflitto e a seguito della tregua siglata nei giorni scorsi, è stato promosso dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con l'associazione Consiglieri regionali e con l'intergruppo consiliare di sostegno alle popolazioni di Gaza e Cisgiordania, costituitosi il 1 luglio di quest’anno e al quale partecipano numerosi rappresentanti dei gruppi di maggioranza e minoranza: con uno specifico ordine del giorno approvato durante l'assestamento di bilancio, l'intergruppo, coordinato dai consiglieri regionali Chiara Valcepina (FdI) e Onorio Rosati (Avs), aveva chiesto l’istituzione di un fondo necessario a finanziare azioni concrete per l’emergenza umanitaria a Gaza e in Cisgiordania. In questi due anni, le vittime nella Striscia di Gaza sono state più di 65.000 e più di 1 vittima su 4 è un bambino. Sono quasi 170.000 i feriti che hanno riportato danni permanenti. Più di 9 edifici su 10 nella Striscia sono in macerie e richiedono una ricostruzione: 125 ospedali sono stati danneggiati e più di 1.700 operatori sanitari sono stati uccisi.
Altri 4 bambini di Gaza verranno curati in Lombardia
Sono in totale 25 i bambini provenienti da Gaza con politraumi da guerra, accompagnati da 69 parenti o caregiver, curati e assistiti nelle strutture ospedaliere della Lombardia, arrivati grazie a medici, infermieri e personale sanitario AREU . E nei prossimi giorni sono attesi altri 4 bimbi accompagnati da 14 caregiver/parenti. Lo ha sottolineato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Guido Bertolaso, relazionando - dopo l'intervento del Cardinale Pierbattista Pizzaballa - in Consiglio regionale sull'azione di Regione Lombardia in merito ai bambini provenienti da Gaza. I principali presidi ospedalieri lombardi coinvolti sono stati il GOM Niguarda di Milano, l'IRCCS Policlinico di Milano, il Vittore Buzzi di Milano, l'Istituto Nazionale dei Tumori, il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, gli Spedali Civili di Brescia e l'IRCCS San Gerardo di Monza. Bertolaso si è soffermato in particolare sull' iniziativa di 'Progetto Arca' di accoglienza per i minori e i loro familiari provenienti dalla Striscia di Gaza, gestita in collaborazione tra la Fondazione Progetto Arca e Regione Lombardia con l'obiettivo di fornire un alloggio, supporto e beni di prima necessità ai bambini e alle loro famiglie che sono arrivati in Italia per ricevere cure mediche specialistiche, raccogliendo fondi, beni e giocattoli per il loro sostegno: complessivamente finora sono state raccolte 90mila euro ed è stata fornita accoglienza a 18 famiglie e 52 minori. "Arriveranno altri 4 bambini spero nei prossimi giorni e arriveremo a 30 bambini ricoverati negli ospedali della nostra Regione, tutti casi molo gravi. Stranamente, quando si tratta di individuare le situazioni più critiche alla Regione Lombardia viene sempre chiesto di occuparsi dei problemi più seri. Noi - ha detto a margine del suo intervento Bertolaso - lo facciamo volentieri, abbiamo strutture eccellenti e stiamo dando il meglio di noi stessi per garantire anche a questi bambini l'assistenza che meritano".
Croce Rossa: "Hamas ci contatta solo per trasferimento"
"Quando Hamas annuncia il trasferimento, noi arriviamo": lo ha dichiarato il portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Israele, Gilad Gorsman, dopo le polemiche per la clamorosa riconsegna ieri sera da parte dell'organizzazione terroristica dei resti del corpo di un ostaggio già riportato in patria dall'Idf nel dicembre 2023, invece di restituire uno dei 13 ostaggi deceduti ancora trattenuti a Gaza, come previsto dall'accordo di cessate il fuoco Gorsman ha risposto alle notizie secondo cui Hamas avrebbe fornito l'ubicazione del corpo di un ostaggio e invitato l'organizzazione sanitaria a intervenire. "Non siamo sempre presenti. Interveniamo in un momento concordato, dopo che Hamas ha annunciato di voler effettuare un trasferimento. Forniamo assistenza tecnica su come condurre la ricerca, su come gestire correttamente la movimentazione dei corpi e anche su come effettuare il trasferimento. La ricerca in sé non viene effettuata da noi", ha chiarito il portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Israele
Famiglie ostaggi: "Incontro urgente con Netanyahu dopo violazioni Hamas"
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto un incontro urgente con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in merito alle violazioni del cessate il fuoco da parte di Hamas. La richiesta è stata inoltrata dopo l'identificazione dei resti dell'ostaggio ucciso Ofir Tzarfati, il cui corpo era già stato precedentemente restituito. Il premier incontrerà i massimi funzionari della difesa israeliana per "esaminare la risposta di Israele alle violazioni".
"Alla luce della grave violazione dell'accordo da parte di Hamas la scorsa notte e delle segnalazioni di prove documentate che dimostrano che Hamas ha ingannato e fabbricato informazioni durante il processo di localizzazione degli ostaggi, le famiglie chiedono un incontro urgente con il Primo Ministro", si legge nella dichiarazione.
Ue condanna attacco Israele contro Unifil: "Si ritiri da territorio"
L’Unione europea "condanna l’attacco israeliano contro l’Unifil, avvenuto il 26 ottobre, il più recente in una serie di incidenti simili verificatisi nelle ultime settimane". Lo afferma Anouar El Anouni, portavoce della Commissione europea, nel corso del briefing giornaliero con la stampa. Bruxelles ricorda che la sicurezza delle persone e delle strutture deve essere garantita in conformità con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, la base per il mandato della missione di peacekeeping internazionale nel sud del Libano, e "ricorda che tutte le parti devono rispettare il cessate il fuoco del 26 ottobre. Invitiamo Israele a ritirarsi da tutto il territorio libanese", conclude El Anouni.
Stop Israele a visite Hamas con Croce Rossa su Yellow Line
Israele ha deciso di interrompere le visite di Hamas con la Croce Rossa nell'area della Linea Gialla, sotto il controllo delle Idf. Lo stop delle autorità israeliane arriva dopo le violazioni attribuite ad Hamas nella restituzione dei corpi degli ostaggi. Israele ritiene che la restituzione dei resti di Ophir Tzarfati - al posto di un altro corpo dei 13 ostaggi ancora trattenuti a Gaza - sia stata deliberata e pertanto dovrebbero essere imposte sanzioni ad Hamas. Finora l'organizzazione terroristica è stata autorizzata a visitare l'area per cercare i corpi degli ostaggi nell'enclave palestinese.
Hamas, Israele ostacola ricerche e menzogne sui corpi
Hamas accusa Israele di bloccare l'accesso dei suoi membri e della Croce Rossa a Gaza per ricercare i corpi dei 13 ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese e di diffondere bugie in merito. Lo ha riferito un esponente dell'organizzazione terroristica ad Al Jazeera, secondo cui "Israele ostacola le operazioni di ricerca a Gaza Est". Nelle sue dichiarazioni, l'esponente di Hamas, anonimo,
afferma che "la versione data da Israele sul rallentamento delle
operazioni da parte della resistenza e' falsa. Inventa menzogne
sui corpi per mettere in atto intenzioni aggressive, chiedendo
agli intermediari di assumersene la responsabilita'". Le accuse di Hamas giungono dopo che nella bara restituita ieri sera a Israele sono stati identificati i resti di un ostaggio, il 27enne Ofir Tzarfati, già ritornato in patria nel dicembre 2023, ritrovato in un'operazione dell'Idf a Gaza. Dura condanna dal governo israeliano e dalle famiglie degli ostaggi che rischiano di portare a misure di ritorsione nei confronti di Hamas, accusato dell'ennesima violazione dell'accordo di cessate il fuoco, in particolare delle condizioni stabilite in questa prima fase.
Pizzaballa, a Gaza e in Israele due popoli dentro a un trauma
Quello palestinese e quello israeliano "erano e sono due popoli dentro un trauma che è stato riaperto" afferma il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, collegato con il Consiglio regionale della Lombardia. "Quello che è accaduto il 7 ottobre 2023 ha riaperto e scatenato una guerra che nelle sue proporzioni nessuno si sarebbe mai aspettato - aggiunge Pizzaballa -. Innanzitutto per la lunghezza e poi per l'entità, è stato un qualcosa che nessuno avrebbe mai previsto e c'è voluto del tempo per comprendere quello che stava accadendo". Il 7 ottobre "ha riaperto ferite profonde nel popolo israeliano" un attentato paragonato "a una piccola Shoah". "Non è stato uno dei soliti attentati. E quello che è accaduto a Gaza - prosegue - non è stata una delle solite periodiche guerre a Gaza, nella percezione della popolazione è stato un qualcosa di diverso" che ha anche rievocato "il trauma della Nakba" e del "trasferimento forzato dei palestinesi". Su questo hanno influito anche "certe affermazione dei ministri israeliani Ben-Gvir e Smotrich - sottolinea - che parlavano di deportazione totale e della rioccupazione di Gaza. I palestinesi non si sentivano più al sicuro". Quella a Gaza "non è stata soltanto una guerra militare ma una guerra combattuta anche con le parole, che si è fatta anche con il linguaggio. All'Onu a volte ci sono voluti mesi per arrivare a una dichiarazione proprio perché non c'era il consenso sulle parole". "La guerra non si fa solo sulle armi - osserva il Cardinale -. E il linguaggio di disprezzo è cominciato prima del 7 ottobre. Si parlava da troppo tempo di rifiuto dell'altro".
Forum famiglie, 'Hamas viola accordo tregua, agire con decisione'
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha esortato le autorità israeliane ad "agire con decisione" contro Hamas, accusando il gruppo di aver violato la tregua restituendo solo parzialmente i resti di un prigioniero precedentemente recuperato. "Alla luce della grave violazione dell'accordo da parte di Hamas la scorsa notte... il governo israeliano non può e non deve fare finta di niente e deve agire con decisione", ha dichiarato in un comunicato il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi. Oggi Israele ha reso noto che resti parziali di ostaggi restituiti da Hamas ieri appartengono a un prigioniero deceduto e recuperato dall'esercito circa due anni fa..
Famiglia Tzarfati, a rischio restituzione tutti ostaggi
Grido di dolore e denuncia da parte della famiglia Tzarfati dopo la restituzione di altri resti del corpo del figlio da parte di Hamas ieri sera. "E' una spregevole manipolazione volta a far naufragare l'accordo e ad abbandonare la restituzione di tutti gli ostaggi", ha dichiarato la famiglia del 27enne Ofir, dopo aver preso visione del video che documenta la rimozione dei resti del figlio, la risepoltura e un appello alla Croce Rossa. Lo riferisce l'emittente Channel 12 dopo che resti restituiti ieri sera sono stati identificati dall'Istituto Forense Abu Kabir come quelli di Ofir Tzarfati, il cui corpo era stato riportato in Israele nel dicembre 2023 dopo un'operazione
dell'Idf a Gaza, meno di due mesi dopo il suo rapimento. "Siamo andati a dormire aspettandoci e sperando che un'altra famiglia avrebbe chiuso un ciclo angosciante di due anni e avrebbe restituito il loro caro alla sepoltura, invece dovremo aprire la tomba e riseppellire nostro figlio per la terza volta", ha ancora detto la famiglia della giovane vittima di Hamas.
I resti riconsegnati sono dell'ostaggio Ofir Tzarfati
I resti restituiti ieri sera da Hamas sono quelli dell'ostaggio Ofir Tzarfati, il cui corpo era stato recuperato due anni fa dall'Idf in un'operazione militare a Gaza. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro israeliano, rilanciato dall'emittente Channel 12. Tzarfati, 27 anni, era stato ferito a colpi d'arma da fuoco mentre veniva rapito dal festival musicale Supernova il 7 ottobre 2023.
In arrivo al Bambino Gesù tre piccoli pazienti da Gaza
"Attualmente abbiamo 3 giovani palestinesi ricoverati: uno al Gianicolo e 2 a Palidoro. Altri 3 ne arriveranno in settimana. In tutto ne abbiamo presi in carico 31 e li stiamo curando. Sono casi di alta complessità, perché in quel teatro di guerra dove non ci sono più ospedali né cure noi proseguiamo con responsabilità questa accoglienza per loro e per le famiglie". Così il presidente del Bambino Gesù di Roma Tiziano Onesti a margine della cerimonia per i 40 anni di Irccs dell'ospedale pediatrico. Sul tema si espresso anche il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, anche lui tra gli ospiti della cerimonia: "Il Bambino Gesù porta avanti una grande opera umanitaria su questo versante, cura chi è stato colpito dalla guerra".
Idf, corpo soldato rapito seppellito in fossa da Hamas
L'Idf ha riferito di aver documentato per mezzo di un drone miliziani di Hamas che hanno portato via da un appartamento il corpo di un soldato israeliano rapito per seppellirlo in una fossa scavata da un trattore, ricoprendolo di terra. Poco dopo, il gruppo terroristico ha chiamato il personale della Croce Rossa in loco, in un'area in cui erano in corso degli scavi vicino al quartiere di Daraj-Tuffah, nella
parte orientale di Gaza City. L'Idf non ha ancora diffuso il filmato incriminante, ma il resoconto di quanto accaduto è stato riferito da soldati di riserva, la cui testimonianza e' stata diffusa su Idf Radio. In una lettera inviata dal parlamentare Zvi Sukkot al capo di stato maggiore dell'Idf e al ministro della Difesa Israel Katz, si afferma che "i soldati riferiscono che l'intero evento è stato ripreso dalle telecamere dei droni dell'Idf e si puo' vedere chiaramente la sequenza delle azioni dei terroristi, dalla rimozione del corpo alla presentazione della 'scoperta' alla Croce Rossa. Questa è una palese violazione dell'accordo". L'annuncio viene dato dopo che ieri sera Hamas ha restituito un corpo a Israele, ma dalle prime analisi forensi risulta che non si tratta del corpo di uno dei 13 ostaggi ancora detenuti a Gaza ma dei resti di un'altra vittima già riconsegnata. Al momento si attende l'identificazione di questi resti consegnati nelle scorse ore.
Ben Gvir a Netanyahu, 'basta esitare, distruggiamo Hamas'
Dopo la violazione nella restituzione del corpo di un ostaggio ieri sera il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir chiede ritorsioni contro Hamas. "Il fatto che Hamas continui a giocare e non trasferisca immediatamente i corpi di tutti i nostri soldati caduti è di per sé la prova che l'organizzazione terroristica è ancora in piedi. È ora di spezzare quelle gambe una volta per tutte", ha detto citato da Yenet. "Non dobbiamo 'esigere un prezzo da Hamas' per le violazioni, ma piuttosto impossessarci della sua stessa esistenza e distruggerla completamente. Signor Primo Ministro, basta con le esitazioni: dia l'ordine".
Ben Gvir e Smotrich esortano Netanyahu, 'ora risposte dure contro Hamas'
"Il fatto che Hamas continui a giocare e non trasferisca immediatamente tutti i corpi dei nostri caduti è di per sé la prova che l’organizzazione terroristica è ancora in piedi". Lo ha dichiarato il ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, esortando il premier Benjamin Netanyahu a mettere fine all’indecisione: "Signor Primo Ministro, basta esitazioni. Dia l’ordine!". Le affermazioni arrivano mentre Hamas sembra - secondo indiscrezioni dei media israeliani - aver consegnato resti già restituiti in precedenza, invece del corpo di uno degli altri 13 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.
Anche il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha chiesto misure più dure, scrivendo a Netanyahu per convocare "con urgenza il gabinetto di sicurezza oggi per discutere e formulare un pacchetto di risposte determinate e decise" e ribadendo che "lo scopo centrale della guerra è la distruzione di Hamas e l’eliminazione della minaccia che Gaza rappresenta per i cittadini di Israele". Smotrich ha aggiunto che "non si può permettere ad Hamas di deridere i cittadini d’Israele e giocare crudamente con i sentimenti delle famiglie dei caduti".
Parolin: Ucraina e Gaza, S.Sede impegnata su lato umanitario
"Credo che il Bambino Gesu' stia facendo una grande opera umanitaria: noi siamo soprattutto impegnati appunto su questo versante pensando che anche lo sforzo umanitario, sia a livello di cura di quelli che sono colpiti dalla guerra sia a livello anche di scambio di prigionieri possa essere una via propedeutica alla pace". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin a
margine di un evento all'Ospedale pediatrico Bambino Gesu', sede
di San Paolo. "Noi lo speriamo e ci sentiamo profondamente impegnati in questo ambito, che poi è un po' l'ambito tradizionale su cui si è sempre mossa la Santa Sede fin dal primo conflitto mondiale", ha aggiunto Parolin.
Netanyahu chiede a giudici udienza a porte chiuse, 'ci sono sviluppi di sicurezza'
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ai giudici, in apertura della sua udienza, di poter discutere alcuni aspetti del processo penale a porte chiuse. "Ci sono discussioni di sicurezza iniziate questa mattina, circa un’ora fa, e ci sono cose che non possiamo dire qui", ha dichiarato Netanyahu, mentre il suo legale Amit Hadad ha riferito che "ci sono determinati sviluppi". Lo riporta Haaretz, Netanyahu è chiamato a testimoniare per due volte a settimana dall’inizio di dicembre 2024 nell’ambito del suo processo penale, in cui è accusato di corruzione, frode e violazione di fiducia. La richiesta di udienza riservata segna un’ulteriore complicazione in un procedimento già al centro dell’attenzione pubblica.
Media, Netanyahu convoca riunione dopo violazione Hamas
Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu convocherà una riunione urgente in risposta alle violazioni commesse da Hamas nella restituzione dei resti degli ostaggi e in seguito alla valutazione secondo cui Hamas ha restituito i resti di un ostaggio precedentemente restituito. Lo scrive Ynet, versione online del quotidiano israeliano Yediot Ahronoth. Israele starebbe valutando diverse possibili risposte a queste violazioni, tra cui l'estensione della linea gialla sotto il controllo dell'Idf.
Media, in bara data da Hamas resti ostaggio già restituito
La bara consegnata ieri sera da Hamas a Israele contiene i resti di un ostaggio il cui corpo era già stato riportato in Israele per la sepoltura. I resti non appartengono a nessuno dei 13 ostaggi attualmente ancora detenuti nella Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel. La valutazione è stata effettuata dalle autorità a seguito del completamento delle operazioni di identificazione presso l'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv.
Onu, 'profonda preoccupazione per attacco Idf a caschi blu in Libano'
Le Nazioni Unite hanno espresso "profonda preoccupazione" per l’attacco compiuto domenica da Israele contro un’unità della Forza Interinale Onu in Libano (Unifil), avvenuto nei pressi di Kfar Kila e conclusosi senza feriti. Secondo il portavoce del segretario generale António Guterres, Stéphane Dujarric, un drone israeliano avrebbe lanciato una granata nei pressi di una pattuglia dei caschi blu, seguito dal fuoco di un carro armato israeliano. "È molto pericoloso: qualsiasi azione che metta in pericolo la sicurezza delle forze di pace è inaccettabile e deve cessare immediatamente", ha dichiarato Dujarric, precisando che la missione Onu ha protestato "energicamente" con le Forze di Difesa Israeliane.
Tel Aviv ha negato di aver preso di mira i militari dell’Unifil, sostenendo che la granata era stata lanciata solo per impedire ai soldati Onu di avvicinarsi ai resti di un drone israeliano abbattuto. L’episodio giunge in un contesto di forte tensione lungo la Linea Blu, nonostante il cessate il fuoco del novembre 2024 tra Israele e Hezbollah. La coordinatrice speciale dell’Onu per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, si trova in Israele per discutere con le autorità locali l’attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, che sancisce la fine delle ostilità tra le parti e il rispetto della sicurezza a entrambi i lati della frontiera.
Giappone: Takaichi nomina Trump per Nobel, 'tregue storiche a Gaza e Cambogia'
La premier giapponese Sanae Takaichi ha ufficialmente nominato il presidente statunitense Donald Trump per il Premio Nobel per la Pace, consegnandogli i documenti durante il loro incontro bilaterale a Tokyo. Lo ha riferito la Casa Bianca. Takaichi ha lodato il ruolo di Trump nel favorire i cessate il fuoco tra Cambogia e Thailandia e nella mediazione dell’accordo di pace nella Striscia di Gaza, definendoli "risultati senza precedenti".
Tre palestinesi uccisi da polizia Israele in Cisgiordania
La polizia israeliana ha annunciato di aver ucciso tre palestinesi, identificati come membri di una "cellula terroristica", durante un raid condotto con l'esercito nel villaggio di Kfar Kud, a ovest di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Secondo il comunicato, il gruppo "stava pianificando un attacco".
Media israeliani: Hamas avrebbe inscenato ritrovamento corpo ostaggio
Secondo testimonianze di riservisti israeliani citate dai media locali, Hamas avrebbe messo in scena il ritrovamento del corpo di una persona che il gruppo sostiene essere un ostaggio deceduto. Come riportano Channel 12 e Army Radio, i miliziani avrebbero scavato in una zona della parte orientale di Gaza City, portato un corpo da un edificio vicino e deposto il cadavere nella buca, per poi ricoprirlo e chiamare la Croce Rossa affinché assistesse alla presunta "scoperta".
L’intera sequenza sarebbe stata ripresa da un drone militare israeliano, secondo Army Radio. L’esercito israeliano (Idf) non ha ancora rilasciato commenti ufficiali sulle accuse. Nella serata di ieri, Hamas ha consegnato il corpo alla Croce Rossa, che lo ha poi trasferito ai militari israeliani a Gaza. Il cadavere è stato inviato all’Istituto forense di Abu Kabir, a Tel Aviv, per l’identificazione.
Israele: 3 terroristi palestinesi uccisi in Cisgiordania
La polizia israeliana afferma che agenti dell'unità speciale Yamam hanno ucciso tre terroristi palestinesi durante un raid nel villaggio di Kafr Qud, nel nord della Cisgiordania vicino a Jenin. Lo riportano i media locali. La polizia dello Stato ebraico spiega che gli agenti hanno operato sulla base di informazioni fornite dallo Shin Bet e con il supporto delle Forze di difesa israeliane (Idf), per sventare una cellula terroristica che stava pianificando un attacco: i cecchini della Yamam hanno aperto il fuoco e ucciso i tre che erano emersi da una grotta nel villaggio; poco dopo l'aeronautica militare dello Stato ebraico ha effettuato un attacco aereo nella zona, prendendo di mira la grotta stessa