"Innanzitutto, devo dire che sono perseguitato nel mio Paese d'origine per motivi e crimini essenzialmente politici. Nell'ambito di questa persecuzione, sono stato recentemente oggetto di diverse misure cautelari", è emerso in un passaggio della richiesta di asilo, scovata dalla polizia federale brasiliana sul cellulare dell'ex leader
Nuovi guai per l’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. La Polizia federale brasiliana, infatti, ha scovato un documento sul suo cellulare in cui emerge come l'ex leader del Paese sudamericano stesse valutando la possibilità di chiedere asilo politico al presidente argentino, Javier Milei. Il documento è stato individuato sul dispositivo dell'ex leader di destra che proprio il mese scorso è stato oggetto di un'operazione di polizia decisa dal giudice della Corte suprema, Alexandre de Moraes, nell'ambito dell'inchiesta sulle sanzioni statunitensi contro il Brasile.
Un documento di 33 pagine
Secondo l'indagine, il documento di 33 pagine, non firmato né datato, era stato salvato sul telefono di Bolsonaro nel 2024, quando l’ex presidente era stato incriminato in un'altra operazione, mirata a far luce su un presunto tentativo di colpo di stato dopo la sconfitta alle elezioni del 2022 contro l'attuale presidente, il progressista di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva. "Innanzitutto, devo dire che sono perseguitato nel mio Paese d'origine per motivi e crimini essenzialmente politici. Nell'ambito di questa persecuzione, sono stato recentemente oggetto di diverse misure cautelari", è emerso in un passaggio della richiesta di asilo. Secondo gli inquirenti Bolsonaro, nel dicembre del 2023, avrebbe presenziato all'insediamento di Milei dopo aver completato la richiesta di asilo presente proprio sul suo cellulare. Secondo le autorità, le prove rinvenute indicano che Bolsonaro, attualmente agli arresti domiciliari, "era in possesso di un documento che gli avrebbe consentito di fuggire dal Brasile in Argentina, soprattutto dopo l'inizio delle indagini". Gli agenti sospettano inoltre che l'autrice del fascicolo di richiesta d'asilo possa essere la moglie del senatore Flavio Bolsonaro, figlio dell'ex presidente. De Moraes include nella sua decisione anche il fatto che la Polizia Federale abbia verificato sul cellulare di Jair Bolsonaro "la ripetuta inosservanza" della misura cautelare relativa al divieto di utilizzo dei suoi social media.
Il possibile coinvolgimento di uno dei figli
Questi fatti sono inclusi nelle conclusioni dell'indagine contro Bolsonaro e un altro dei suoi figli, il deputato Eduardo, per "coercizione" della Corte Suprema nel contesto del processo per il colpo di Stato, con la collaborazione del governo degli Stati Uniti. La polizia sostiene che entrambi siano sospettati di aver tentato di sabotare il processo, il che potrebbe rientrare nei "reati di coercizione" e "tentativo di abolire lo stato di diritto democratico limitando l'esercizio dei poteri costituzionali". Secondo le autorità brasiliane, Bolsonaro e suo figlio Eduardo, che si trova negli Stati Uniti da circa sei mesi, hanno cercato di "indurre, istigare e assistere" l'amministrazione di Donald Trump "nella pratica di atti ostili contro il Brasile" con l'obiettivo di "archiviare" il caso del colpo di Stato.