Dazi Usa, Trump contro Canada e Brasile. Dal fentanyl a Bolsonaro, i motivi delle tariffe
Il presidente Usa sta inviando lettere ai Paesi esteri in cui spiega in parte il perché della scelta di imporre delle aliquote sull'import delle loro merci. Non sempre le motivazioni sono però supportate dai fatti e non sempre sono legate agli scambi commerciali. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" andata in onda l'11 luglio
DAZI TRUMP, TENSIONE INTERNAZIONALE
- C’è tempo fino al 1° agosto per chiudere la trattativa che dovrebbe segnare i rapporti commerciali futuri tra Ue e Stati Uniti, bloccando l’entrata in vigore dei dazi su tutte le importazioni di merce europee ventilati da Donald Trump. Intanto il presidente Usa continua a inviare lettere agli altri Paesi proprio sul tema delle tariffe. Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri di Sky TG24 andata in onda l'11 luglio
LA LETTERA DI TRUMP AL CANADA
- Ha già ricevuto una lettera ad esempio il Canada. Nel documento, per giustificare l’applicazione dei dazi al 35%, Trump cita più volte il fatto che dal confine canadese entrerebbe negli Stati Uniti il fentanyl, potente droga sintetica che ha creato una vera emergenza sanitaria
DAZI NON ANCORA DEFINITIVI
- In chiusura, il presidente scrive però che se il Canada si attivasse sul fronte fentanyl entro il 1° agosto le cose potrebbero cambiare in meglio. I dazi potrebbero anche aumentare, aggiunge: dipenderà dallo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi nelle prossime settimane
LA MAGGIOR PARTE DEL FENTANYL ARRIVA DAL MESSICO
- Le affermazioni di Trump sul fentanyl che arriverebbe negli Usa dal Canada non sono però supportate dai dati ufficiali. Lo dimostrano quelli diffusi dall’Us Drug Enforcement Administration: la stragrande maggioranza dei sequestri della sostanza è avvenuto al confine meridionale, quello con il Messico
LO SCAMBIO COMMERCIALE BRASILE-STATI UNITI
- Lettera ancora più minacciosa di quella rivolta al Canada è arrivata al Brasile, un altro Stato verso cui Trump lamenta uno sbilancio commerciale troppo forte Che però non c’è: l’anno scorso erano di più le merci americane acquistate dal Brasile che quelle brasiliane vendute a Washington, così come storicamente è sempre stato. Per ora i dazi imposti da Trump sono al 50%
I MOTIVI DEI DAZI PER IL BRASILE
- Più che per motivi commerciali, Trump starebbe "punendo" il Brasile per altre ragioni. Una è legata al processo contro l'ex presidente Bolsonaro, accusato di aver progettato un colpo di stato quando fu sconfitto da Luiz Inácio Lula da Silva nel 2022 (in maniera non troppo diversa dal processo a Trump per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021). L'altra è invece legata alle limitazioni imposte dal Brasile ai social network Usa
USA, LA DIPENDENZA DA IMPORT DAL BRASILE
- Se i dazi al 50% per il Brasile diventassero realtà, a soffrirne sarebbero comunque anche gli Stati Uniti, molto dipendenti dall'importazione di alcuni beni brasiliani. Il 33% del caffè consumato nel Paese viene infatti dal Brasile così come il 50% del succo d'arancia