Brasile, braccialetto elettronico e social vietati per l’ex presidente Jair Bolsonaro

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Il leader dell’estrema destra brasiliana è sotto processo per il tentato golpe del 2022. La Corte Suprema, nel corso di un’operazione della polizia federale che ha anche portato via dall’abitazione di Bolsonaro molti faldoni e documenti, ha notificato all’ex presidente il divieto di uscire di casa tra le 19 di sera e le 7 del mattino. Vietato anche avere contatti con co-indagati e diplomatici

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Obbligo di braccialetto elettronico e di rimanere in casa tra le 19 di sera e le 7 del mattino per Jair Bolsonaro. L’ex presidente del Brasile ha ricevuto notizia delle misure cautelari disposte nei suoi confronti dalla Corte Suprema brasiliana che ha notificato la decisione nel corso di un'operazione della polizia federale presso la sua residenza di Brasilia e il suo ufficio. Bolsonaro, sotto processo presso l'Alta Corte per il tentato colpo di stato del 2022, inoltre non potrà più usare i social network o mantenere contatti con co-indagati e diplomatici stranieri.

Ufficio Bolsonaro: "Sorpresa e indignazione"

Questa mattina è scattata l'operazione della polizia federale che, dopo circa due ore di perquisizioni presso l'abitazione di Bolsonaro nel quartiere Giardino Botanico a Brasilia, è andata via portando con sé diversi faldoni di documenti. Secondo la ricostruzione di Cnn Brasil, gli investigatori avrebbero sequestrato anche 10mila dollari in contanti. L'ex presidente è stato poi accompagnato alla sede della polizia dove gli è stato fissato il braccialetto elettronico. In una nota diffusa alla stampa la difesa di Bolsonaro ha riferito di aver appreso con "sorpresa e indignazione" della notizia dell'imposizione di severe misure cautelari contro il proprio cliente che "ha sempre rispettato le decisioni della giustizia". 

Bolsonaro: "Braccialetto suprema umiliazione"

Jair Bolsonaro ha definito una "suprema umiliazione" l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico e le nuove misure cautelari imposte dalla Corte Suprema. "Non ho mai pensato di lasciare il Brasile né di rifugiarmi in un'ambasciata", ha dichiarato in una conferenza stampa. Le restrizioni, disposte dal giudice Alexandre de Moraes, sono infatti dovute a un "alto rischio di fuga" dell'ex presidente. A dirlo è il portale G1, citando fonti investigative secondo cui il politico avrebbe già manifestato l'intenzione di cercare rifugio in un'ambasciata per sottrarsi a eventuali arresti. Le misure si inseriscono in una nuova inchiesta aperta a inizio luglio, poco dopo l'annuncio del presidente statunitense Donald Trump sull'introduzione di dazi del 50% sulle esportazioni brasiliane. Dazi motivati, secondo Trump, anche dal "trattamento ingiusto" riservato a Bolsonaro nel processo in cui è imputato per tentato golpe. Secondo la Corte, nel corso di un'intervista l'ex presidente avrebbe "confessato espressamente la propria condotta criminale", mostrando di aver tentato di subordinare la sospensione delle misure statunitensi a un'eventuale amnistia personale. 

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