Trattato di Kensington, cos'è il patto per la difesa firmato da Regno Unito e Germania

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Asse tra Starmer e Merz per una inedita intesa senza precedenti nella storia moderna tra quelle che furono due potenze europee rivali. Questo il risultato della prima visita da cancelliere tedesco a Londra, a suggello di un rilancio della cooperazione che spazia dalla difesa alla sicurezza interna, dalla lotta all'immigrazione illegale agli investimenti economici, dalle facilitazioni di viaggio alla tecnologia; ma mira soprattutto a proiettare l'immagine di un asse politico-militare

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Un nuovo "Trattato di Amicizia" tra Regno Unito e Germania, un accordo senza precedenti nella storia contemporanea di due nazioni europee un tempo rivali. Questo è l'esito della prima visita a Londra del cancelliere Friedrich Merz, che sancisce un rafforzamento post-Brexit della collaborazione in ambiti come difesa, sicurezza interna, contrasto all'immigrazione irregolare, investimenti economici, agevolazioni per i viaggi e tecnologia, con l'obiettivo principale di consolidare un'intesa politico-militare. Una sorta di 'avvertimento' alla Russia di Vladimir Putin, additata ormai apertamente alla stregua di "una minaccia" diretta (GUERRA IN UCRAINA, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI DEL 18 LUGLIO).

Priorità alla difesa e alla cooperazione per il riarmo

Molte parole e qualche fatto, articolate in 17 capitoli preceduti da un preambolo in cui si rivendicano "interessi e valori condivisi", proclamati nel nome del rispetto della democrazia, della libertà, del richiamo al rispetto dell'ordine internazionale; per poi puntare il dito su Mosca e sulla "brutale guerra di aggressione della Federazione Russa sul continente europeo", in Ucraina, come alla "minaccia più significativa e immediata alla sicurezza" di entrambi. Premesse da cui deriva la priorità data nel testo alla cooperazione nella difesa, oltre che politico-diplomatica. Da cementare sotto il cappello della Nato, con alleati europei e Usa, ma pure in tandem: impegnandosi "a sostenere le rispettive industrie della difesa e ad aumentare l'interoperabilità militare, l'intercambiabilità e l'integrazione". L'obiettivo è "la costruzione di forze armate credibili e resilienti, le cui capacità siano rafforzate in tutte le dimensioni" per imporre "un'efficace deterrenza ai potenziali aggressori": vale a dire, il riarmo.

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Tutti questi impegni sono destinati a tradursi in progetti di produzione ed esportazione congiunta di merce come i veicoli blindati Boxer o i caccia Typhoon, hanno spiegato i due leader nella conferenza stampa finale: tenuta non a caso nella sede di Stevenage del complesso industriale spaziale e di difesa del consorzio europeo Airbus, alle porte di Londra, dopo la firma del "trattato di Kensington" al Victoria and Albert Museum e i successivi colloqui di Downing Street. Ma impegni declinati anche nell'esibizione di sintonia sui maggiori dossier di politica estera: a partire ovviamente dall'Ucraina, indicata come il luogo in cui "incomincia la sicurezza" dell'intero Occidente.  Per il resto, l'accordo ha partorito progetti d'investimenti reciproci in vari settori economici, stimati in centinaia di milioni di sterline, fra cui spicca quello di un treno diretto Londra-Berlino. E piccoli segnali concreti di riavvicinamento post Brexit, come l'ok concesso da Merz all'utilizzo da parte dei viaggiatori britannici in Germania degli e-gate europei per il controllo dei passaporti elettronici.

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Mentre sul dossier immigrazione - vitale per il governo Starmer - sir Keir incassa il via libera del nuovo "amico Friedrich" a intensificare la cooperazione investigativa per "scoraggiare" il flusso degli irregolari e accelerare gli sforzi per "i rimpatri". Nonché la promessa d'introdurre entro fine 2025 una riforma legislativa che faccia diventare reato in Germania ogni tipo di favoreggiamento dell'incessante flusso di 'small boat' degli scafisti dirette sull'isola attraverso la rotta della Manica. Reato non previsto finora dall'ordinamento di Berlino, in seguito alla Brexit, e che secondo Londra ha indotto negli ultimi tempi i trafficanti a servirsi proprio del territorio tedesco come retrovia: per stivare imbarcazioni usate poi per il trasbordo di migranti dalle coste francesi a quelle inglesi. 

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