Gaza, gli Usa bocciano la risoluzione Onu sul cessate il fuoco. Attacco Idf in Siria

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Quattordici, invece, i voti a favore. Zero gli astenuti. L'esercito israeliano ha annunciato nella notte che i suoi 'caccia hanno colpito armi appartenenti al regime siriano nell'area della Siria meridionale', in seguito ai razzi lanciati verso il territorio israeliano. "L'Idf opererà contro ogni minaccia allo Stato di Israele", dice l'esercito israeliano. Damasco nega responsabilità

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Gli Stati  Uniti hanno votato contro la risoluzione Onu che chiedeva l’immediato  cessate il fuoco a Gaza. Quattordici, invece, i voti a favore. Zero gli  astenuti. A causa del veto degli Usa, uno dei cinque membri permanenti  con potere di veto, la risoluzione è stata bocciata. L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato nella notte che i suoi 'caccia hanno colpito armi appartenenti al regime siriano nell'area della Siria meridionale', in seguito ai razzi lanciati verso il territorio israeliano. "Il regime siriano è responsabile dell'attuale situazione in Siria e continuerà a subirne le conseguenze finché continueranno le attività ostili dal suo territorio - si legge in un comunicato dell'Idf pubblicato su Telegram -. L'Idf opererà contro ogni minaccia allo Stato di Israele". In precedenza, l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva parlato di una serie di attacchi dell'Idf nel sud del Paese. La Siria ha negato ogni responsabilità per il lancio di missili verso il territorio israeliano.

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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO

Onu: a Gaza Nord non ci sono più ospedali funzionanti

Nella  Striscia di Gaza più di 100 mila persone sono state costrette a lasciare  i governatorati di Gaza e Gaza Nord nelle ultime tre settimane e gli  ospedali sono stati evacuati. Lo ha detto il portavoce dell’Onu nel  corso dell’incontro quotidiano con i media. Altre strutture ospedaliere  sono state chiuse. Il personale dell’Indonesian Hospital è stato  costretto ad andare via. A Gaza Nord, ha spiegato il portavoce, non ci  sono più ospedali funzionanti.

Colloquio Rubio con il saudita Al Saul su Gaza e Siria

Il Segretario  di Stato Usa, Marco Rubio, rende noto di aver parlato con il ministro  degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, della  situazione a Gaza e degli sforzi per stabilizzare la Siria. Il mese scorso, Rubio ha ipotizzato che l'"impegno" degli Stati Uniti  sia ciò che ha spinto Israele a consentire l'ingresso di una quantità  limitata di aiuti a Gaza, dopo mesi di blocco di cibo, medicine e altri  beni di prima necessità. In un'audizione al Senato, è sembrato  riconoscere la necessità di maggiori aiuti per i palestinesi di Gaza. Gli Stati Uniti si sono finora rifiutati di criticare direttamente la  decisione di Israele di impedire l'arrivo di cibo e medicine a Gaza.

Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce

Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE

Veto Usa su risoluzione Onu, gli altri 14 a favore

Nel suo  intervento al Consiglio di sicurezza dell’Onu, con cui l’ambasciatrice  americana Dorothy Shea ha ufficializzato il veto Usa alla risoluzione  sul cessate il fuoco a Gaza, è stato lanciato un duro atto d’accusa ad  Hamas ma anche alle Nazioni Unite, per non aver definito “terrorista”  l’organizzazione paramilitare palestinese. “Noi - ha spiegato  l’ambasciatrice, confermando il veto - non sosteniamo misure che non  condannino Hamas, non chiedano ad Hamas di deporre le armi e lasciare  Gaza”. “Negli ultimi mesi - ha aggiunto - Hamas ha rifiutato numerose  proposte per il cessate il fuoco, incluso uno nel weekend che avrebbe  fornito un percorso per mettere fine al conflitto e portare al rilascio  dei restanti 58 ostaggi”.    “Non possiamo permettere - ha continuato - che il Consiglio di  sicurezza premi l’intransigenza di Hamas. Dopo tutto è stata Hamas a  cominciare questo brutale conflitto il 7 ottobre, quando Hamas ha  compiuto il peggiore massacro di ebrei dall’Olocausto”. Shea ha accusato le Nazioni Unite di “non aver sanzionato Hamas come organizzazione terroristica” L’ambasciatrice ha ribadito che per gli Stati Uniti Israele ha il  “diritto a difendersi, incluso sconfiggere Hamas e assicurarsi che non  siano più in condizione di minacciare Israele”. “Da questo punto di  vista - ha sottolineato - ogni risoluzione che mette a rischio la  sicurezza del nostro stretto alleato non è un punto di partenza”. La  risoluzione, con quattordici voti a favore e il veto americano, non è  passata.

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Usa bocciano risoluzione Onu su cessate il fuoco

Gli Stati  Uniti hanno votato contro la risoluzione Onu che chiedeva l’immediato  cessate il fuoco a Gaza. Quattordici, invece, i voti a favore. Zero gli  astenuti. A causa del veto degli Usa, uno dei cinque membri permanenti  con potere di veto, la risoluzione è stata bocciata.

Onu, Usa dichiarano "inaccettabile" risoluzione su Gaza

Gli Stati Uniti hanno definito "inaccettabile" la risoluzione presentata in Consiglio di sicurezza dell'Onu in cui si chiede l'immediato cessate il fuoco permanente nel conflitto tra Israele e Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi in mano ad Hamas e il via libera all'ingresso degli aiuti umanitari. Lo ha dichiarato la rappresentante americana al Consiglio di sicurezza nel suo intervento.

Milano, scritta 'All eyes on Gaza' illumina Comune Milano

La scritta 'All Eyes on Gaza' illumina la facciata di Palazzo Marino che affaccia su piazza San Fedele, un tempo l'ingresso principale del Comune di Milano. Lo aveva stabilito il consiglio comunale che lo scorso 12 maggio ha votato un ordine del giorno della consigliera dei Verdi Francesca Cucchiara, sostenuta da tutta la maggioranza a eccezione di una parte dei Riformisti. All'iniziativa di Palazzo Marino, a cui hanno aderito anche ANPI, Cgil, Arci, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Movimento Cinque Stelle e l'associazione dei Sentinelli, hanno partecipato diversi cittadini che hanno portato bandiere della Palestina e acceso candele e lumini. Presenti poi consiglieri comunali, il segretario del Pd metropolitano Alessandro Capelli, l'assessora comunale al Verde Elena Grandi. Dopo l'accensione e' stato osservato un minuto di silenzio per le vittime, seguito da musiche eseguite dai musicisti della Fondazione Monzino e dalla lettura di poesie degli attori del Teatro Officina. "Un gesto simbolico ma necessario per condannare con fermezza il massacro che il governo Netanyahu sta compiendo e per ribadire vicinanza ai civili che si trovano a Gaza: la popolazione palestinese, gli ostaggi israeliani, gli operatori umanitari e i giornalisti che documentano cio' che sta accadendo. L'Italia non puo' continuare a voltarsi dall'altra parte", ha commentato la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni. Un'azione che sancisce in un certo senso anche il termine dei lavori di restauro di questa parte di facciata, che e' stata infatti liberata dai ponteggi. Tanto che ora vi campeggia sul balcone anche lo striscione che chiede 'Verita' per Giulio Regeni', spostato tempo addietro dalla facciata di piazza della Scala per via della compresenza degli spectaculars olimpici. "Bella ma insufficiente la scritta per Gaza su Palazzo Marino, per di piu' sul retro perche' il Cio non vuole", ha sottolineato appunto il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi. "Non e' piu' il tempo degli atti solo simbolici, sono belli ma smuovono nulla - ha aggiunto - ora e' il tempo delle azioni concrete". Per questo "ho presentato una mozione urgente per chiedere che il Comune interrompa i rapporti col governo di Israele come hanno fatto Bologna e Bari. E poi il consiglio comunale aderisca alla manifestazione per Gaza del 7 giugno a Roma", ha concluso Monguzzi. Poco dopo l'accensione, il sindaco Giuseppe Sala ha pubblicato due foto sui suoi profili social, limitandosi a scrivere: "Palazzo Marino".

Media: "Israele ha pagato 280 mln dollari per aiuti Ghf"

Il governo israeliano ha segretamente finanziato il nuovo meccanismo di consegna degli aiuti gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). A riferirlo e' il Times of Israel citando l'emittente pubblica Kan. L'esecutivo governo ha approvato il mese scorso il trasferimento di 700 milioni di shekel (circa 280 milioni di dollari) a un non ben precisata "istituzione della Difesa'. Nonostante l'esecutivo abbia sempre ufficialmente negato di avere pagato la Ghf, secondo quanto riferito da funzionari governativi a Kan, i soldi sono andati proprio alla Fondazione umanitaria per Gaza.

Damasco accusa Israele: "Raid minano progressi e stabilità"

Il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani ha condannato i recenti attacchi israeliani nel sud della Siria, definendoli "provocazioni coordinate" volte a sabotare la stabilità del Paese. Le operazioni militari sono state condotte da Israele in risposta a lanci di razzi provenienti dal territorio siriano.

"Gli ultimi raid israeliani sul territorio siriano non sono solo violazioni del diritto internazionale, ma provocazioni coordinate mirate a minare i progressi e la stabilità della Siria", ha dichiarato Shaibani durante una conferenza stampa con la commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Suica, in visita a Damasco.

Live In, Crosetto: Putin e Netanyahu possono fermare guerre

Al Teatro Dal Verme, con il patrocinio del Comune di Milano, Sky organizza Live In Milano 2025, l’evento che dà spazio all’attualità, alle sfide globali e al racconto del mondo che cambia. Insieme a ospiti nazionali e internazionali verranno analizzati i grandi temi del presente per immaginare strategie e soluzioni per il futuro. La giornata si apre con l’incontro tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis.

Gaza, Trinity College di Dublino sospende relazioni con Israele

Il Trinity College di Dublino, la più prestigiosa e internazionalmente accreditata università irlandese, ha annunciato oggi l'interruzione di tutti i suoi rapporti e scambi accademici con istituzioni israeliane come segno di protesta contro "le violazioni in atto del diritto internazionale e umanitario a Gaza". La decisione è stata ufficializzata dal consiglio d'amministrazione e comunicata a tutti gli studenti per email, sulla base delle raccomandazioni di un gruppo di lavoro creato ad hoc in seguito alle diffuse proteste di allievi, docenti ed impiegati.   L'università congelerà "tutti i legami istituzionali con lo Stato d'Israele, gli atenei israeliani e con le imprese che abbiano sede legale in Israele", ha fatto sapere il Cda. Interrotti anche gli accordi sugli scambi di studenti, inclusi quelli che l'ateneo dublinese ha stretto in passato nel quadro del programma Erasmus+, sostenuto dall'Ue, con l'università Bar-Ilan di Tel Aviv e quella Ebraica di Gerusalemme.

Pizzaballa: "Visita Papa in Terra Santa questione di tempo"

"La visita di un Papa deve portare serenita' e non deve diventare occasione di divisioni e incomprensioni. In questo momento l'odio e le contrapposizioni sono troppi e poi c'e' la guerra in corso, bisogna prima creare le condizioni, prima o poi avverra', e' questione di tempo". Lo ha detto il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ospite di Sky tg24 Live in Milano, rispondendo in merito a una possibile visita del Pontefice in Terra Santa. "La Terra Santa è un passaggio obbligato, prima o poi si deve passare, pero' in questo momento e' difficile, bisogna prima creare un minimo di serenità.Diamogli tempo - ha aggiunto

quindi -, facciamolo respirare un po', deve prendere le misure

con il nuovo ruolo sia a Roma che nel mondo, pero' sappiamo che

e' informato continuamente di quello che sta accadendo anche

alla comunita' cristiana". 

Mediatori ottimisti su nuova proposta Hamas su tregua a breve

I mediatori sono ottimisti sul fatto che Hamas presenterà presto una proposta aggiornata per l'accordo sugli ostaggi, più vicina a quella presentata la scorsa settimana dall'inviato speciale statunitense Steve Witkoff: lo hanno riferito al Times of Israel tre fonti a conoscenza del dossier. Hamas ha presentato una precedente risposta alla proposta di Witkoff sabato, che l'inviato di Trump ha definito inaccettabile. Da allora, i mediatori egiziani e qatarioti - insieme al rappresentante di Witkoff a Doha, l'imprenditore e attivista politico palestinese-americano Bishara Bahbah - hanno collaborato con i funzionari di Hamas per attenuare o rimuovere alcune delle modifiche apportate alla proposta statunitense.  Witkoff sarebbe ottimista sulle possibilità di una svolta prima della festività musulmana dell'Eid al-Adha, che inizia venerdì. Ieri l'emissario della Casa Bianca ha incontrato un gruppo di famiglie di ostaggi a Washington. Il principale punto di attrito nei colloqui ruota intorno al fatto che una tregua temporanea possa diventare permanente, attraverso la prosecuzione dei colloqui, come chiede Hamas. Anche se la fazione dovesse presentare una proposta attenuata, le parti dovranno comunque tenere una serie di colloqui volti a definire i dettagli finali, inclusi i parametri esatti del ritiro parziale di Israele da Gaza durante la tregua temporanea di 60 giorni attualmente in discussione.

Tajani: "Con Israele c'è dialogo, anche per aiutare palestinesi"

"Noi siamo amici di Israele e siamo amici del popolo palestinese. Stiamo aiutando la popolazione civile palestinese moltissimo. Abbiamo portato in Italia 700 palestinesi che sono usciti dalla Striscia di Gaza, sembrano pochi ma sono tantissimi, perchè per ognuno bisogna fare un lungo procedimento": lo ha ricordato il ministro degli Ester Antonio Tajani intervistato durante l'evento del Messaggero a villa Miani dal titolo 'L'Italia si trasforma, una sfida capitale'. "Noi abbiano una posizione di dialogo con Israele, - ha quindi spiegato - anche se abbiamo condannato fermamente i bombardamenti perchè è inaccettabile quello che sta accadendo: troppi morti. Abbiamo detto: fermi, basta bombardamenti, perchè ormai la guerra con Hamas è stata vinta". Però, ha affermato, "chiudere le relazioni diplomatiche con Israele, come dice qualcuno delle opposizioni, significa che poi quando devi portare a casa i bambini palestinesi il dialogo non c'è". "Siamo l'unico paese che è riuscito a far entrare un convoglio delle Nazioni Unite con mezzi donati dall'Italia dentro Gaza - ha aggiunto il ministro - e tutto questo lo si fa con la politica. E' sbagliato scindere l'attività umanitaria dalla politica. Senza un'azione politica non si può fare attività umanitaria. Israele controlla tutto e se non hai un dialogo con loro non ti fanno entrare". 

Israele, deputata Likud a Shas: "Se cade governo perdete elettori"

La deputata del Likud, Tally Gotliv, ha attaccato il leader del partito ultraortodosso Shas, accusato di aver scatenato insieme a United Torah Judaism una crisi di governo. I due partiti hanno minacciato di far cadere l'esecutivo a causa della mancata approvazione di una legge sull'esenzione dei giovani haredi dalla leva militare obbligatoria. "Aryeh Deri, non ho mai pensato che tu fossi di destra, ma gli elettori dello Shas sono in stragrande maggioranza di destra! Gente di destra che rabbrividira' di fronte a chiunque osi minare la resilienza del governo durante una guerra su piu' fronti", ha affermato in un video pubblicato su X. "Certo, se andremo alle elezioni, farò tutto il possibile per convincere il tuo pubblico a votare per un partito di destra, e ci sono buone probabilita' di successo", ha minacciato Gotliv.

Parolin: "Speriamo in risultati da negoziati Gaza"

"Ci sono negoziati in corso speriamo abbiamo qualche risultato. Il problema è sempre lo stesso: il cessate il fuoco, la restituzione di tutti gli ostaggi, vivi o morti, e l'accesso sicuro degli aiuti umanitari e delle cure mediche". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha commentato, a margine di un evento a Roma, la situazione di Gaza.

Palestinesi in fila per aiuti uccisi a Gaza, Gb invoca inchiesta

Il governo britannico di Keir Starmer si è unito oggi all'appello dell'Onu per "un'inchiesta indipendente e immediata" sugli eccidi di palestinesi in fila per gli aiuti umanitari distribuiti in misura limitata nella Striscia di Gaza dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), controversa ong americana filo-israeliana. A farsene portavoce è stato Hamish Falconer, viceministro degli Esteri della compagine laburista, rispondendo ad alcune interrogazioni in Parlamento.  Falconer ha definito questi episodi "profondamente inquietanti" e ha sollecitato Israele a consentire investigazioni terze sull'accaduto e sulle accuse rivolte ai militari dell'Idf. 

Sala: "Non parteciperò a nessuna manifestazione per Gaza"

"Non parteciperò a nessuna delle due" manifestazioni per Gaza, quella di Milano e quella di Roma. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine dell'inaugurazione della nuova sede della società Sap.   "Segnalo che quando ci sono elezioni o referendum" come nel caso di questo fine settimana "è abbastanza complessa la gestione, quindi preferisco rimanere concentrato sul garantire che i referendum avvengano in maniera corretta", ha concluso. 

Londra, manifestazione pro Palestina davanti al Parlamento

A Londra i partecipanti a una manifestazione pro-Palestina hanno creato un cordone che ha circondato il Parlamento inglese. I manifestanti si sono riuniti mentre il primo ministro Starmer rispondeva alle interrogazioni in Parlamento e hanno esposto uno striscione per chiedere l’embargo delle armi a Israele. GUARDA IL VIDEO

Israele, crisi esenzione leva: finita riunione emergenza Shas

Si è conclusa la riunione d'urgenza dei membri di Shas e ci si aspetta che il partito ultraortodosso sostenga lo scioglimento della Knesset, sulla scia di United Torah Judaism. Lo riporta Yedioth Ahronoth. I due partiti haredi hanno minacciato l'addio alla coalizione di governo di fronte alla mancata approvazione di una legge che permetta ai giovani ultraortodossi di essere esentati dalla leva militare obbligatoria. Dopo la riunione, Shas ha incolpato il presidente della Commissione Affari Esteri e Sicurezza, il deputato del Likud Yuli Edelstein, per la crisi sostenendo che "è il problema" a causa della sua posizione intransigente e punitiva nei loro confronti.

Almeno 71 palestinesi morti in carcere dal 7 ottobre

Almeno 71 palestinesi sono morti nelle carceri israeliane dall'inizio dell'offensiva a Gaza, dopo la strage del 7 ottobre 2023. Lo ha reso noto la commissione per gli Affari dei prigionieri e degli ex prigionieri. Tra i detenuti deceduti in prigione, 45 erano stati arrestati nella Striscia di Gaza, ha precisato la Commissione. Attualmente, 2.790 dei 10.400 palestinesi reclusi nei penitenziari israeliani sono fermati durante l'operazione militare. Il dato non comprende gli arrestati trattenuti nei centri di detenzione gestiti dall'esercito israeliano. L'ultima vittima è Abu Habl, 70 anni; la notizia della sua morte, il 10 gennaio, è stata resa nota solo oggi. Padre di undici figli, Habl era stato arrestato dalle forze israeliane il 12 novembre 2024 a un posto di blocco nella Striscia.

Onu: "Morti ieri a Gaza frutto di scelte deliberate di Israele"

Il capo degli affari umanitari dell'Onu, Tom Fletcher, ha denunciato che le decine di persone uccise ieri nella Striscia di Gaza, mentre tentavano di accedere agli aiuti, sono il "risultato di scelte deliberate" di Israele. "Appena ieri, decine di morti sono stati registrati negli ospedali dopo che le forze israeliane hanno annunciato di aver aperto il fuoco. E' il risultato di una serie di scelte deliberate che hanno sistematicamente privato due milioni di persone di beni essenziali alla loro sopravvivenza", ha scritto Fletcher in un comunicato. 

Media: "Incontro Netanyahu-Edelstein nel pomeriggio" (2)

Il testo finale del disegno di legge sulla leva obbligatoria non è stato ancora reso pubblico ma il sito di notizie ultra-ortodosso Kikar Hashabbat ha riferito che include una serie di sanzioni severe contro i renitenti alla leva. Tra queste, la perdita degli sgravi fiscali sulla proprietà e sui trasporti pubblici, la rimozione dei benefici fiscali per le donne lavoratrici sposate con renitenti alla leva, l'esclusione dalla lotteria per l'alloggio e la cancellazione dei sussidi per l'asilo nido e per l'istruzione. Inoltre, impedirebbe ai disertori fino a 29 anni di ottenere la patente di guida o di viaggiare all'estero. Per Moshe Tur-Paz, deputato di Yesh Atid e membro della Commissione Esteri e Difesa, gli ultra-ortodossi beneficiano da anni di privilegi e questo è "irragionevole" dato "l'onere economico che creano". "Per quanto riguarda alcune sanzioni, si tratta di misure che esistono comunque, si tratta solo di attivarle", ha sottolineato l'esponente dell'opposizione, aggiungendo che la maggior parte degli israeliani ritiene che coloro "che non contribuiscono allo Stato arruolandosi nell'Idf" non dovrebbero ricevere nulla.

Gb condanna sistema 'disumano' Ghf, per aiuti a Gaza serve l'Onu

Il sistema di distribuzione limitata di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza affidato alla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) - controversa ong americana filo-israeliana autorizzata ad agire mentre restano al momento fuori gioco l'Onu e tutte le organizzazioni internazionali più accreditate - è "disumano". Lo ha detto oggi Hamish Falconer, sottosegretario agli Esteri del governo britannico di Keir Starmer.   "Siamo inorriditi dalle ripetute denunce d'incidenti di massa in cui sono stati uccisi palestinesi che cercavano di avere accesso a siti recintati di aiuti a Gaza", ha affermato Foster, bollando il sistema messo in piedi dalla Ghf come qualcosa di "disumano" che "alimenta la disperazione e mette in pericolo la vita dei civili". L'esponente britannico ha poi ribadito la condanna "del blocco ingiustificato" di gran parte degli aiuti imposto di fatto da Israele, affermando che il governo Netanyahu "deve immediatamente" ripristinare le condizioni per consentire "all'Onu e ai suoi partner" di tornare a distribuire "aiuti su larga scala" nella Striscia. 

Onu: "Scene orribili a Gaza risultato scelte deliberate"

Le recenti "scene orribili" di gazawi uccisi mentre tentano di procurarsi aiuti alimentari sono il risultato di "scelte deliberate". E' la denuncia che arriva da Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite. "Il mondo assiste, giorno dopo giorno, a scene orribili di palestinesi raggiunti da colpi d'arma da fuoco, feriti o uccisi a Gaza, mentre cercano semplicemente di mangiare - denuncia in una dichiarazione - Questo è il risultato di una serie di scelte deliberate che hanno privato sistematicamente due milioni di persone delle cose essenziali di cui hanno bisogno per sopravvivere".

Fletcher rilancia l'appello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, con la sollecitazione a inchieste "immediate, indipendenti". "Nessuno deve rischiare la vita per sfamare i propri figli", ribadisce.

Media: "Pescatore libanese preso in ostaggio da Israele"

Un pescatore libanese è stato preso in ostaggio dalla marina militare israeliane mentre era in acque territoriali libanesi: lo riferisce l'agenzia governativa di notizie libanese Nna, secondo cui Ali Fneish, originario della località di Maarub, nel distretto di Tiro, 90 km a sud di Beirut, è stato rapito dalle forze armate israeliane mentre era intento a pescare col suo battello di fronte alla cittadina di Naqura. I media di Beirut smentiscono si tratti di un membro di Hezbollah, il partito armato libanese anti-israeliano. Sono almeno sette i civili libanesi presi in ostaggio da Israele da quando è cominciata la guerra con Hezbollah l'8 ottobre 2023. Le autorità libanesi chiedono da tempo la liberazione di questi civili. 

Ong, 5 civili uccisi tra cui donna in raid israeliani in Siria

C'è anche una donna tra i cinque civili siriani uccisi oggi nella regione centrale di Hama da un raid aereo israeliano. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco ha preso di mira una base militare di difesa aerea nei pressi dell'aeroporto di Hama, a nord di Damasco. 

Onu: "Appello a Houthi a liberare funzionari e volontari"

Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per la liberazione dei dipendenti Onu e membri di altre organizzazioni detenuti in Yemen. "Questa settimana - scrivono i firmatari del documento, tra cui i vertici di Unesco, Unicef e l'inviato speciale per lo Yemen Hans Grundberg - segna un anno da quando decine di membri del personale delle Nazioni Unite, di organizzazioni non governative e della società civile, nonché di missioni diplomatiche, sono stati arbitrariamente detenuti dalle autorità de facto Houthi nel nord dello Yemen. Altri sono detenuti fin dal 2021. Oggi ribadiamo con urgenza la nostra richiesta per il loro rilascio immediato e incondizionato". "Ad oggi - affermano i firmatari del documento - ventitré membri del personale delle Nazioni Unite e cinque di organizzazioni non governative internazionali restano arbitrariamente detenuti. Tragicamente, un dipendente dell'Onu e un altro di Save the Children sono morti durante la detenzione. Altri hanno perso persone care mentre erano detenuti, senza la possibilità di partecipare ai funerali o dare l'ultimo saluto". Alcuni funzionari sono in carcere da piu' di mille giorni. "Niente - continuano - può giustificare la loro sofferenza. Stavano solo facendo il loro lavoro, aiutando persone in grave difficoltà: persone senza cibo, riparo o cure mediche adeguate".

Gb: inchiesta indipendente su morti a sito aiuti Gaza

Il governo britannico guidato da Keir Starmer ha chiesto "un'inchiesta immediata e indipendente" su una serie di incidenti mortali avvenuti questa settimana nei siti di distribuzione di aiuti a Gaza. Le morti di palestinesi alla ricerca di cibo sono "profondamente inquietanti", ha commentato il sottosegretario per il Medio Oriente, Hamish Falconer, definendo "disumane" le nuove misure israeliane per la distribuzione degli aiuti.

Ong: "2 civili uccisi e 2 feriti in raid israeliani in Siria"

Due civili sono stati uccisi e altri due feriti in un raid aereo israeliano su una base aerea nella Siria centrale. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco ha causato il ferimento di altri due civili. Il bilancio dell'attacco israeliano su una base aerea a Hama è ancora provvisorio, secondo l'Osservatorio. 

Media: "Incontro Netanyahu-Edelstein nel pomeriggio"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu vedra' il deputato del Likud e presidente della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, Yuli Edelstein, nel tentativo di disinnescare la crisi di governo che vede i partiti ultraortodossi sempre piu' minacciosi a causa della mancata approvazione di una legge che esenta i giovani haredi dalla leva militare. I due si dovrebbero incontrare nel pomeriggio alle 18.30, ha riportato la stampa. L'incontro ieri sera di Edelstein con i leader di United Torah Judaism e' stato fallimentare. Il partito haredi ha puntato il dito contro il deputato del Likud, accusato di avere una posizione intransigente e punitiva nei loro confronti.

Israele: "Esportazioni di armi a livello record nel 2024"

Le esportazioni di armi da parte di Israele hanno raggiunto un livello record di oltre 14,7 miliardi di dollari nel 2024, con un forte aumento delle armi destinate agli Stati arabi del Golfo: lo ha detto il ministero della difesa. "Israele ha raggiunto di nuovo un picco storico per le esportazioni nel settore della difesa nel 2024", ha detto il ministero della Difesa, che supervisiona e approva le esportazioni delle industrie israeliane della difesa. 

Siria, Ong: trovati morti 5 alawiti fermati a posto di blocco

Cinque siriani della minoranza alawita sono stati trovati morti in un ospedale di Damasco due giorni dopo essere stati arrestati dalle forze di sicurezza a un posto di blocco. Lo ha rivelato l'Osservatorio siriano per i diritti umani precisando che i corpi sono stati rinvenuti all'ospedale Al-Mujtahid. I cinque sono stati "giustiziati sommariamente", ha aggiunto l'Ong di base nel Regno Unito ma con una diffusa rete sul territorio siriano.

Wadepuhl: "Continueremo a sostenere Israele, anche con l'invio di armi"

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha promesso ulteriori aiuti in armi a Israele. "La Germania continuerà a sostenere lo Stato di Israele, anche con l'invio di armi", ha dichiarato Wadephul rispondendo ad un'interrogazione parlamentare al Bundestag alla vigilia della visita dell'omologo israeliano, Gideon Saar.

Tali aiuti - ha voluto sottolineare - sono necessari per contrastare le azioni terroristiche del gruppo islamista Hamas, nonché gli attacchi delle milizie filo-iraniane Houthi in Yemen e della milizia sciita libanese Hezbollah.

Wadephul ha scatenato reazioni negative con dichiarazioni sul quotidiano "Sueddeutsche Zeitung", in cui aveva subordinato l'invio di armi a una revisione delle azioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, in conformità con il diritto internazionale.

Israele, ministro: "Se governo cade, vergogna ultraortodossi"

Il ministro dell'Istruzione israeliano e deputato del Likud, Yoav Kisch, ha criticato duramente il partito ultraortodosso United Torah Judaism la cui guida spirituale sta spingendo per lo scioglimento della Knesset a causa della mancata approvazione di una legge che esenti i giovani haredi dalla leva militare obbligatoria. "Se gli haredi rovesciassero il governo ora, nel mezzo della guerra, sarebbe ricordato come una vergogna eterna", ha twittato Kisch.

Tv: "Droni israeliani attaccano base nel centro della Siria"

Droni israeliani hanno attaccato poco fa una delle più importanti basi militari nella Siria centrale. Lo riferisce la tv siriana SyriaTv secondo cui dense colonne di fumo si levano dall'installazione militare situata nei pressi dell'aeroporto di Hama, a ovest del centro abitato. Si tratta del secondo attacco aereo israeliano in Siria in meno di 24 ore. Nella notte, Israele aveva attaccato la zona sud-occidentale di Daraa, al confine con la Giordania dopo aver affermato di  esser stata attaccata da razzi sparati dal territorio siriano nell'area del Golan. Il governo di Damasco ha smentito ogni responsabilità nel lancio di razzi verso Israele. 

Tajani: "Il piccolo Adam via da Gaza l'11 e poi in Italia"

Ha destato commozione nei giorni scorsi la storia del piccolo Adam al-Najjar, sopravvissuto al bombardamento che ha sterminato la sua famiglia a Gaza. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma che il piccolo sarà trasferito in Italia per le cure. "Credo che Adam l'11 potrà lasciare Gaza. Con lui la mamma, la zia e i quattro cugini per essere curati in uno dei migliori ospedali pediatrici italiani", dice il ministro a margine della seconda Conferenza Unesco in corso a Napoli. "Per quanto riguarda Gaza - ha  aggiunto il ministro - noi continuiamo ad aiutare la popolazione civile, siamo il Paese, a detta anche del ministro degli Esteri palestinese che è venuto a Roma in occasione della prima messa di Papa Leone XIV, che ha fatto di più. Abbiamo accolto in Italia 700 palestinesi, li abbiamo fatti uscire dalla Striscia di Gaza, non sono pochi. E abbiamo 130 bambini che sono ricoverati nei migliori ospedali pediatrici italiani. Continuiamo la nostra azione umanitaria - ha concluso Tajani - manteniamo il Food for Gaza con tutte le difficoltà che ci sono. Sapete - ha ricordato - qual è la nostra posizione, basta bombardamenti, basta guerra". 

Tajani: "Stop a relazioni Israele non aiuta palestinesi"

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a chiedere la fine dei bombardamenti a Gaza, ma non ritiene utile alla causa palestinese l'interruzione dei rapporti con Israele. "Basta guerra, basta bombardamenti", ha detto a Napoli, ma "non credo" che interrompere le relazioni con Israele "sia il modo migliore per aiutare la popolazione palestinese. Credo che si debba sempre mantenere fermo il dialogo". "Mi pare che posizioni velleitarie non portino a risultati positivi", ha insistito, mentre "condanniamo quello che sta accadendo, l'abbiamo detto in maniera molto forte, l'ha ribadito il Presidente della Repubblica e noi ci riconosciamo nelle sue parole perché poi sono le stesse che ho usato io in Parlamento, alla Camera e al Senato, la scorsa settimana", ha ricordato. "Ma ritirare l'ambasciatore, fare scelte cosi', che sono scelte propagandistiche, non sortiscono effetto in questo momento", ha ribadito. "Dobbiamo convincere Israele ad arrivare a un cessate il fuoco, Hamas deve liberare tutti gli ostaggi che ha, deve continuare a smettere anche di svolgere azioni terroristiche perché Hamas ha una grandissima responsabilità di quello che accade", ha spiegato. "L'obiettivo è arrivare alla pace e ricostruire Gaza. Su quetso condividiamo il progetto egiziano", ha concluso.

Starmer: "Gran Bretagna valuta sanzioni contro Israele con alleati"

Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato che il Regno Unito sta valutando sanzioni contro Israele per la guerra a Gaza in accordo con gli alleati. Starmer rispondendo durante il Question Time ai Comuni alla domanda di una deputata laburista, che ha parlato di "una macchia nera per l'umanità" riferendosi alla nuova escalation israeliana nella Striscia, ha definito le azioni dello Stato ebraico "spaventose, controproducenti e intollerabili". Il primo ministro ha poi ribadito la ferma opposizione di Londra "all'espansione delle operazioni militari e alla violenza dei coloni, nonché al blocco degli aiuti umanitari". 

Schlein: "A Gaza genocidio? L'Onu parla di pulizia etnica"

A Gaza è in corso un genocidio? "E' l'Onu che ha parlato di pulizia etnica. Il procedimento è in corso a L'Aja e bisogna rispettare la giustizia internazionale e i mandati emessi sia contro Netanyahu che contro gli esponenti di Hamas". Così la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo a Sky Tg24 Live In. 

Schlein: "Criticare i crimini di Netanyahu non è antisemitismo"

"La piattaforma" della manifestazione del 7 giugno "è molto completa e chiara e non lascia spazio a nessuna ambiguità. La condanna verso i terroristi di Hamas non poteva essere più netta. Due popoli, due Stati è ciò che ci unisce. Sentiamo l'esigenza di raccogliere la voglia di mobilitarsi che c'è nel Paese per dire basta. Ieri l'esercito israeliano ha ammesso di aver sparato su chi cercava il pane. Criticare Netanyahu e un governo che compie azioni criminali non è antisemitismo. Noi continueremo a contrastare l'antisemitismo in ogni sua forma". Così la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo a Sky Tg24 Live In Milano.  "Tutti noi abbiamo condannato gli attentati di Hamas e pensiamo che Hamas non possa essere il futuro della Palestina, c'è una fortissima urgenza di mobilitarsi, invitiamo tutti a essere in piazza il 7". Quanto all'altra manifestazione, quella del 6, "bene se ci sono altre manifestazioni  - dice - ogni volta che qualcuno si mobilita contro i crimini di Netanyahu e contro i massacri in corso è una buona notizia". 

Tajani: "Hamas deve liberare gli ostaggi"

"Hamas deve liberare tutti gli ostaggi che ha e deve continuare a smettere anche di svolgere azioni terroristiche, perché Hamas ha una grandissima responsabilità in quello che accade". Questo l'appello del ministro degli Esteri Antonio Tajani dalla seconda conferenza Unesco sui beni culturali in corso a Napoli. "Quindi l'obiettivo - ha detto il ministro - deve essere quello di arrivare a una pace, poi a una ricostruzione di Gaza e noi condividiamo il progetto egiziano che è stato fatto proprio anche dai Paesi arabi. Quindi andiamo verso questa direzione, abbiamo fatto già una scelta molto chiara, vedremo cosa succederà". 

Tajani: "Sì a riconoscimento Palestina, ma prima serve unirla"

"Noi siamo favorevoli a riconoscere la Palestina, ma la Palestina prima deve esistere, perché oggi esistono due Palestine, una è Gaza e l'altra è la Cisgiordania. Bisogna fare dei passi in avanti verso la riunificazione della Palestina, poi dar vita a un processo, a un riconoscimento mutuo Palestina-Israele e viceversa. Non mi pare che le dichiarazioni fatte dalla Spagna abbiano portato a un cambiamento della situazione. Noi siamo sempre pronti a discutere di tutto, ma serve anche prudenza per evitare che le scelte possano provocare effetti negativi": lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri.

Gaza: "Ieri almeno 95 morti e 440 feriti"

Almeno 95 persone sono state uccise e 440 ferite ieri a Gaza. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas, secondo cui, dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023 sono stati uccisi 54.607 palestinesi e 125.341 sono rimasti feriti.

Hamas, 95 morti e 440 feriti nelle ultime 24 ore a Gaza

Almeno 95 persone sono state uccise e 440 ferite a Gaza nelle ultime 24 ore, per un totale di 54.607 vittime e 125.341 feriti dall'avvio della guerra il 7 ottobre. E' il bilancio fornito dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas. 

Tajani: "Favorevoli a riconoscere la Palestina ma ora prudenza"

"Noi siamo favorevoli a riconoscere la Palestina, ma la Palestina prima deve esistere, perchè oggi esistono due Palestine, una è Gaza, e l'altra è la Cisgiordania. Riconoscere la massa mi pare un pò complicato, bisogna fare dei passi in avanti verso la riunificazione della Palestina, poi dar vita a termini di un processo, a un riconoscimento mutuo Palestina-Israele viceversa. Bisogna far sì che sia un sogno realizzabile, non soltanto una dichiarazione politica. Non mi pare che le dichiarazioni fatte dalla Spagna abbiano portato a un cambiamento della situazione, il clima è molto complicato, la situazione è molto tesa. Noi siamo sempre pronti a discutere di tutto, ma serve anche prudenza per evitare che le scelte possano provocare effetti negativi". Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Ping Pong, Rai Radio1.

Tajani

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Al voto risoluzione Onu su Gaza, tregua e aiuti illimitati

Questa sera il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sarà chiamato a votare una risoluzione su Gaza per il cessate il fuoco, l'accesso umanitario illimitato e il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Nel dettaglio, il testo redatto dai 10 membri eletti del Consiglio chiede "un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente a Gaza, rispettato da tutte le parti". Definendo la situazione umanitaria a Gaza "catastrofica", la risoluzione proposta chiede anche "la revoca immediata e incondizionata di tutte le restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e la loro distribuzione sicura e senza ostacoli su larga scala, anche da parte delle Nazioni Unite e dei partner umanitari". La risoluzione sollecita, inoltre, "il rilascio immediato, dignitoso e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e altri gruppi". La votazione, in agenda alle 16 ora di New York, è la prima su Gaza in sede di Consiglio di sicurezza - organo di 15 membri - da quando, lo scorso novembre, gli Stati Uniti hanno bloccato una bozza di risoluzione che chiedeva la fine dei combattimenti. Tuttavia, i diplomatici delle Nazioni Unite, interpellati da vari media, prevedono che gli Stati Uniti pongano nuovamente il veto al testo in esame. Per essere approvata, una risoluzione ha bisogno di nove voti a favore e nessun veto da parte dei membri permanenti, ovvero Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia. 

Superstite della strage delle ambulanze a Gaza: "L'Idf ha sparato sui feriti"

La Mezzaluna Rossa palestinese ha raccontato in dettaglio il racconto straziante di uno dei suoi paramedici, sopravvissuto il 23 marzo quando soldati israeliani spararono sulle ambulanze causando 15 morti. "Il nostro collega Al-Nasasra era nella stessa ambulanza del suo collega Rifat Radwan, che ha filmato il video poi recuperato sul suo telefono, che mostra il loro veicolo attaccato dai soldati israeliani", ha affermato Nebal Farsakh, portavoce della Mezzaluna. Il nuovo particolare raccontato da Nasasra è che alcuni paramedici erano sopravvissuti all'aggressione iniziale e stavano chiamando aiuto quando sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco dall'Idf. Il racconto è ripreso dal Guardian. Il video, della durata di quasi sette minuti e pubblicato ad aprile, mostra un'autopompa rossa e ambulanze chiaramente segnalate che guidano di notte, con i fari accesi e le luci di emergenza lampeggianti, contraddicendo la versione iniziale degli eventi avanzata dalle Forze di difesa israeliane (Idf), che negavano che i veicoli avessero i fari o le frecce di emergenza accese. "Al-Nasasra e Radwan sono stati sottoposti ai pesanti spari che tutti hanno sentito nella registrazione e ai colpi d'arma da fuoco ancora più pesanti che sono continuati anche dopo la fine della registrazione, mentre i soldati israeliani continuavano a sparare contro di loro per molto tempo", racconta Farsakh. "Al-Nasasra si è riparato a terra, sul retro dell'ambulanza. Ha cercato di nascondersi e di proteggersi il più possibile, scavandosi una buca nel terreno. Il corpo di Mohammed al-Heila, un altro operatore umanitario ucciso, era sopra di lui".   Asaad al-Nasasra, 47 anni, ha dichiarato che dopo l'attacco a Gaza è stato detenuto e torturato per 37 giorni dalle forze israeliane.

Gaza: "26 persone uccise oggi dall'Idf"

Ventisei persone sono state uccise dal fuoco dell'esercito israeliano dalla mezzanotte. Lo hanno dichiarato fonti mediche nella Striscia di Gaza all'emittente qatariota Al Jazeera.

Unicef: "A Gaza servono 500-600 camion al giorno non i pacchi"

Per sfamare i due milioni di residenti a Gaza, servirebbero 500-600 camion di aiuti al giorno, invece di 500-600 pacchi consegnati ai privati in una manciata di siti invece dei 400 operativi durante il cessate il fuoco. Lo ha riferito James Elder, portavoce dell'Unicef a Gaza, che ha apertamente criticato la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Per Elder, l'organismo sostenuto da Stati Uniti e Israele è solo una "finzione di aiuti". In merito alla decisione della Ghf di sospendere oggi le sue attività per motivi organizzativi, il portavoce dell'Unicef ha commentato al programma Today della Bbc, Radio 4, di non esserne a conoscenza, almeno fino alle prime ore di stamattina. "Ci sono ragazzi adolescenti in lacrime al finestrino dell'auto che mi mostrano le costole", ha testimoniato Elder, riferendo che ieri, ad esempio, le persone hanno percorso a piedi 15-20 km per ottenere aiuti. Oltre alla pausa odierna, secondo lui c'è un problema più ampio su come vengono distribuiti gli aiuti a Gaza. 

Croce Rossa: "Gaza è peggio dell'inferno sulla Terra"

"Gaza è diventata peggio dell'inferno sulla Terra": a parlare è il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc/Cicr), Mirjana Spoljaric, in un'intervista alla Bbc dalla sede centrale a Ginevra. Spoljaric ha dichiarato che "l'umanita' sta fallendo" e che "gli Stati non stanno facendo abbastanza per porre fine alla guerra, porre fine alle sofferenze dei palestinesi e liberare gli ostaggi israeliani". Il presidente della Croce Rossa internazionale ha affermato che "ciò che sta accadendo a Gaza supera qualsiasi accettabile standard legale, morale e umano", denunciando il fatto che "i palestinesi sono stati privati della dignita' umana" e che "il diritto internazionale umanitario viene svuotato". Icrc, organizzazione internazionale che opera in zone di guerra, ha circa 130 dipendenti a Gaza, la maggior parte dei quali palestinesi. Il suo ospedale chirurgico a Rafah, nel sud di Gaza, è la struttura medica più vicina alla zona in cui molti palestinesi sono stati uccisi durante la caotica distribuzione di aiuti negli ultimi giorni, vicino ai siti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Israele e Stati Uniti. 

Processo a Netanyahu, secondo giorno di controinterrogatorio

Al via il secondo giorno del controinterrogatorio dell'accusa contro il primo ministro Benjamin Netanyahu nel suo processo penale per corruzione presso il tribunale distrettuale di Tel Aviv. Il controinterrogatorio dovrebbe concentrarsi sul Caso 1000, in cui Netanyahu è accusato di frode e violazione della fiducia per aver presumibilmente accettato regali di lusso del valore di centinaia di migliaia di shekel dal magnate di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario australiano James Packer, e di aver fatto in cambio favori allo stesso Milchan. Come riporta il quotidiano Times of Israel, è l'avvocato Yehonatan Tadmor dell'Ufficio del Procuratore di Stato, a svolgere il controinterrogatorio, mentre il caso è presieduto dal giudice Rivka Friedman-Feldman. "Non faccio favori agli uomini d'affari", ha dichiarato Netanyahu ieri, definendo le accuse nei suoi confronti "una persecuzione".

Netanyahu

©Ansa

Da Tel Aviv a Gaza, al via marcia di 3 giorni per dire no alla guerra

E' partita da Tel Aviv, diretta al confine con la Striscia di Gaza, una marcia di tre giorni per chiedere la fine della guerra e il ritorno in Israele degli ostaggi che sono ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Gli organizzatori hanno spiegato che nei prossimi giorni aumenterà la partecipazione alla manifestazione con decine di migliaia di persone che si raduneranno al confine. Prevista anche la presenza di numerosi parenti degli ostaggi, spiega il Times of Israel.

Per venerdì è prevista una 'White March' vicino al confine con la Striscia di Gaza guidata da organizzazioni di sinistra, ha spiegato un portavoce del gruppo 'Standing Together'.

Conte: "Piazza necessaria, a Gaza è un genocidio"

Questa "manifestazione" per Gaza "andava fatta. Nasce da un'iniziativa parlamentare congiunta e da una mozione unitaria per dire stop a questo massacro che io, a questo punto, definisco genocidio". Lo ha detto a 'Sky Tg24 Live in Milano' il leader del M5s Giuseppe Conte. A chi gli chiede se l'invito alla manifestazione sia aperta anche ad Azione e Iv, risponde: "Noi abbiamo lanciato questa piattaforma che è aperta a tutti", "io ho condannato per primo e subito Hamas, formazione terroristica che non ha nulla a che vedere con il diritto palestinesi a vivere nella loro terra". 

157 camion aiuti a Gaza, critiche per lo stop dell'attività della Ghf

Le autorità israeliane assicurano che nella sola giornata di ieri 157 camion di aiuti umanitari carichi di farina e cibo sono entrati nella Striscia di Gaza. A riferirlo e' il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (Cogat) del ministero della Difesa israeliano, precisando che alcuni di carichi sono stati portati nei nuovi siti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Tuttavia la controversa Ghf ha annunciato la sospensione della consegna degli aiuti umanitari, almeno per la giornata di oggi. I suoi vertici hanno motivato l'interruzione con la necessità di "rinnovamenti, riorganizzazione e miglioramento dell'efficienza", esprimendo preoccupazioni relative alla sicurezza. La sospensione per un giorno delle operazioni della Gaza Humanitarian Foundation viene duramente criticata dai palestinesi e dalla stampa araba, che denunciano "ripetuti fallimenti nel fornire aiuti significativi" e nell'istituire "un contesto sicuro per chi li richiede". La Ghf, sostenuta da Israele e Stati Uniti, sembra "sottrarsi alle sue responsabilita'", sentenzia Al Jazeera, sottolineando che per quanto riguarda la sicurezza, Gaza non gode di assoluta sicurezza da 20 mesi, mentre per la logistica, le strade sono distrutte e danneggiate, c'è carenza di carburante. "Tutti questi fattori possono rallentare il flusso di aiuti, ma la sospensione totale delle operazioni umanitarie evidenzia l'incompetenza dell'organizzazione nella pianificazione di emergenza. Molte organizzazioni umanitarie più piccole, comprese quelle locali, sono riuscite a continuare a operare nonostante le difficoltà sul campo", ha scritto Al Jazeera. 

Medioriente, raid tra chi è in fila per il cibo: 27 morti. VIDEO

26 morti in raid dell'Idf su Gaza, 18 in una scuola a Khan Younis

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio delle vittime degli intensi attacchi notturni israeliani notturni aumenta "di ora in ora", causando almeno 26 morti. Il peggior raid attuato dalle Idf nelle scorse ore ha colpito una scuola che ospitava famiglie sfollate a Khan Younis, dove il bilancio ancora parziale è di 18 morti. Le altre vittime si registrano in attacchi nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, in particolare a Jabalia e a Gaza City. Nella parte sud-occidentale di Gaza City, un'area molto affollata, tre persone - un uomo e i suoi figli - sono state uccise in un attacco con drone mentre uscivano dalla casa in cui si erano rifugiati. Altre due persone sono state colpite da un drone a Jabalia. Fonti sanitarie locali hanno testimoniato, inoltre, che "molte persone ricoverate in ospedale hanno dovuto attendere a lungo prima che i medici le curassero, dato il sovraffollamento e la carenza di forniture delle strutture".

Crosetto: "Tattica militare Netanyahu è sbagliata"

Le diverse nazioni stanno cercando di spiegare a Netanyahu che questa tattica militare è sbagliata. Hamas è un'organizzazione terroristica che va estirpata ma il modo militare degli attacchi non solo è inutile ma è dannoso. È intollerabile che la popolazione civile, che non ha nulla a nche vedere con Hamas, stia subendo questa drammatica situazione". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Sky TG24 Live In Milano.

Hamas: 12 morti in un raid su una tenda di rifugiati a Gaza

La protezione civile della Striscia di Gaza ha annunciato oggi la morte di 12 persone, tra le quali donne e bambini, in un attacco israeliano a ovest di Khan Younis. "Almeno 12 persone, fra le quali diverse donne e bambini, sono state uccise nel corso di un attacco di un drone israeliano stamani, su una tenda per gli sfollati nei pressi della scuola Al-Innawi": lo ha dichiarato alla France Presse il portavoce della protezione civile, Mahmoud Bassal. Altre 4 persone sono state uccise in attacchi sul altri settori di Gaza, ha aggiunto Bassal. Contattate dalla France Presse, le forze armate israeliane non hanno risposto per il momento.

Consiglio Onu al voto su tregua Gaza ma probabile veto Usa

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu andrà al voto alle 22 ora italiana su una risoluzione che chiede il cessate il fuoco e l'accesso umanitario a Gaza, ma dovrebbe scontrarsi con un nuovo veto americano, il primo della nuova amministrazione Trump. L'ultimo testo, che chiedeva il cessate il fuoco, fu bloccato a novembre da Joe Biden. La risoluzione "chiede un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente" e la liberazione incondizionata degli ostaggi. Vista la "catastrofica situazione umanitaria" nel territorio palestinese, il documento chiede la revoca "immediata" delle restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.

Idf: "Colpite armi del regime siriano"

L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato che i suoi "caccia hanno colpito armi appartenenti al regime siriano nell'area della Siria meridionale", in seguito ai razzi lanciati verso il territorio israeliano nella mattinata di ieri. "Il regime siriano è responsabile dell'attuale situazione in Siria e continuerà a subirne le conseguenze finché continueranno le attività ostili dal suo territorio", si legge inoltre in un comunicato dell'Idf pubblicato su Telegra. L'Idf opererà contro ogni minaccia allo Stato di Israele". In precedenza l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva parlato di una serie di attacchi nel sud del Paese.

Ghf: oggi chiusi i siti distribuzione degli aiuti a Gaza

La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha annunciato che i suoi siti di distribuzione degli aiuti oggi non saranno operativi per permettere di svolgere le attività logistiche necessarie per accogliere un maggior numero di persone. Lo riporta il Times of Israel. In questo modo, l'esercito israeliano (Idf) avrà anche il tempo di preparare percorsi di accesso più sicuri ai siti, prima della ripresa delle operazioni giovedì. Intanto, un portavoce dell'Idf ha avvertito i palestinesi che il passaggio sulle strade che portano ai siti di distribuzione sarà vietato nel frattempo, poiché queste vie sono considerate zone di combattimento.

Ong: Israele ha attaccato il sud della Siria

L'esercito israeliano ha lanciato una serie di attacchi nel sud della Siria, riporta una ong, dopo il lancio di razzi dalla Siria verso il Paese.

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