Elezioni in Albania, netta vittoria del premier Edi Rama. Affluenza in calo

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Per i socialisti del premier albanese è arrivata una schiacciante vittoria alle elezioni politiche. Il centro-sinistra ha ottenuto 82 dei 140 seggi di cui è composto il parlamento albanese, ovvero 8 seggi in più di quelli attuali. Ed è il migliore risultato di sempre, ottenuto dopo tre mandati consecutivi alla guida del Paese. Sconfitto Sali Berisha. Affluenza di poco superiore al 41%

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In Albania si è votato domenica 11 mggio per le elezioni legislative: i seggi sono rimasti aperti dalle 7 alle 19 per scegliere tra il primo ministro in carica Edi Rama, socialista, e Sali Berisha, ex presidente della Repubblica ed ex premier, tornato alla guida del suo Partito democratico di centrodestra e a capo di una larga coalizione. Per i socialisti del premier albanese Rama è arrivata una schiacciante vittoria alle elezioni politiche: a scrutinio quasi ultimato (il 13 maggio) il centrosinistra ha ottenuto 82 seggi, (più 8 di quelli attuali) sui 140 di cui è composto il parlamento. Un vero e proprio trionfo per il premier che batte anche un altro record, quello di quattro mandati consecutivi alla guida del Paese. Altri tre seggi sarebbero andati al partito socialdemocratico, Psd, alleato dei socialisti, i quali potrebbero garantire in questo modo la maggioranza assoluta. Crollo invece dell'opposizione di centrodestra guidata dall'ex presidente della Repubblica e due volte premier Sali Berisha, che si sarebbe fermata a soli 52 deputati, 12 in meno rispetto all'attuale rappresentazione in aula. I rimanenti tre seggi sono condivisi da tre nuove formazioni politiche. Per la prima volta in Albania hanno votato anche gli albanesi residenti all'estero. Sono poco più di 190 mila quelli che hanno partecipato. Ma anche tra la diaspora la tendenza sembra essere la stessa, un forte sostegno al centro sinistra. Gli elettori chiamati alle urne erano 3,7 milioni. L’affluenza stata è bassa.

L’affluenza

L’affluenza a queste elezioni è bassa: alle 11 aveva votato il 16,4% degli aventi diritto, alle 16 il 35,8% e alla chiusura poco più del 41%. Da considerare che il numero complessivo degli elettori - 3,7 milioni - include circa 1,8 milioni di albanesi della diaspora, dei quali solo 246mila si sono iscritti al voto. È per questo che nelle elezioni in Albania si parte sempre già con un 35-40% circa in meno degli aventi diritto al voto. Nel pomeriggio, rappresentanti sia della maggioranza sia dell'opposizione avevano rivolto appelli pubblici alla partecipazione. Il processo di voto è stato tranquillo con soli isolati incidenti, mentre quattro persone sono finite in manette per aver fotografato la scheda.

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La sfida

In competizione c'erano i candidati di 40 partiti in base a un sistema proporzionale. Ma era evidente che la vera sfida fosse tra i socialisti del premier Edi Rama, 60 anni, alla ricerca del quarto mandato consecutivo come primo ministro, e l'opposizione di centrodestra alla cui guida è ritornato l'ex capo di Stato e due volte premier Sali Berisha, 80 anni, il cui Partito Democratico si è presentato in una coalizione con altre 22 forze politiche. In corsa, anche altre coalizioni e 8 partiti. Le urne si sono chiuse alle ore 19. Uscito dal seggio elettorale dopo aver votato, il capo dello Stato Bajram Begaj aveva sottolineato l'importanza di "un processo elettorale che sia nel rispetto dei migliori standard", ricordando che queste sono le prime elezioni da quando l'Albania ha avviato, lo scorso anno, i negoziati di adesione all'Unione europea. Il premier Edi Rama era stato laconico nelle sue dichiarazioni: "Oggi la parola spetta al popolo, quindi aspettiamo e vediamo cosa dirà". Il leader dell'opposizione Berisha, invece, si era limitato a fare un appello ai cittadini affinché si recassero alle urne.

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Il contesto

Per queste elezioni ci sono più di 2.000 osservatori stranieri e albanesi e, in particolare, lo sguardo vigile della comunità internazionale. L’Albania, di gran lunga il Paese più europeista della regione, ha atteso 13 anni tra l'ottenimento dello status di candidato all'adesione all'Unione europea e l'apertura dei negoziati nel luglio 2022. Oggi si è aggiunta una nuova sfida: per la prima volta, la diaspora ha votato dall'estero. L'Albania, Paese con bassi salari, sta vivendo - come il resto dei Balcani - un esodo dei suoi abitanti in cerca di opportunità, in particolare dei giovani più istruiti, verso Stati come la Germania e l'Italia.

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