L'impegno in agenda per i cardinali è stata solo la sesta messa dei "novendiali" in suffragio di papa Francesco. Intanto Lamberto Giannini, prefetto di Roma, sulle misure di sicurezza: "Dobbiamo essere pronti fin dal primo giorno". Si inizia il 7 maggio: alle 16.30, l'ingresso degli elettori in Conclave e il giuramento, prima dell' "extra omnes" dalla Cappella Sistina e della prima votazione. Se servirà, le votazioni continueranno nei giorni successivi al ritmo di quattro al giorno. I cardinali saranno 133
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Manca sempre meno al Conclave - con la data di inizio fissata al 7 maggio - in cui verrà scelto il successore di Papa Francesco. Intanto, mentre si mettono a punto gli ultimi dettagli, cambia il numero di elettori che entreranno nella Cappella Sistina: saranno 133 e non 135, dopo il forfait di due cardinali per motivi di salute (I NUMERI DEL CONCLAVE). Ci sarà il cardinale emerito di Sarajevo, Vinko Puljic: ha assicurato che entrerà nella Cappella Sistina come tutti gli altri e che voterà lì, e non da Casa Santa Marta come si era ipotizzato per le sue condizioni di salute. Oggi, giorno festivo anche in Vaticano - è San Giuseppe lavoratore -, è stata rispettata una pausa di riflessione anche dai cardinali. Niente congregazione generale: ieri si è tenuta la settima e le sessioni riprenderanno domani e sabato, mentre anche domenica 4 ci sarà una pausa. Oggi, quindi, l'impegno in agenda per i cardinali è stata solo la sesta messa dei "novendiali" in suffragio di papa Francesco, che nel pomeriggio alle 17.00 è stata presieduta nella Basilica di San Pietro dal cardinale argentino Victor Manuel Fernandez.
Fernandez ha ricordato Bergoglio come grande lavoratore
Durante la messa dei Novendiali, nella festa del primo maggio dedicata ai lavoratori, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez ha ricordato quanto Francesco abbia ribadito, nel corso del suo pontificato, la necessità di garantire un lavoro degno a tutti. Poi ha ricordato il Bergoglio grande lavoratore, fino all'ultimo, anche con le poche forze che aveva negli ultimi tempi. Con un po' di ironia, proprio quella che amava Bergoglio, Fernandez ha aggiunto: "Non è che possiamo prenderlo come esempio, perché lui mai si prendeva alcuni giorni di vacanze. A Buenos Aires, d'estate, se non trovavi un prete sicuramente trovavi lui. Quando era in Argentina non usciva mai a cena, al teatro, a passeggiare o a vedere un film, non si prendeva mai un giorno libero. Invece noi, essere normali, non potremmo resistere. Ma la sua vita è uno stimolo per vivere con generosità il nostro lavoro".
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Continua il confronto tra cardinali
Pur non essendoci la congregazione generale, comunque, il confronto tra i cardinali è proseguito anche oggi, con modalità più informali, dalla tavola agli incontri personali. Ma d'altronde questi giorni sono preziosi, anche per conoscersi meglio. Tanto più in questo conclave che non è mai stato così globale nella storia della Chiesa, da un punto di vista geografico. Oggi è arrivato in Vaticano per partecipare al conclave anche Joseph Coutts, cardinale pachistano elettore ancora per pochi mesi, dal momento che compirà 80 anni il 21 luglio prossimo. Presidente della Conferenza Episcopale del Pakistan dal 2011 fino alla fine del 2017, è stato creato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 28 giugno 2018. Arcivescovo Metropolita emerito di Karachi, è uno degli ultimi ad arrivare a Roma. Domani mattina riprenderà la congregazione generale per proseguire il confronto sui temi che riguardano il futuro della Chiesa. Il tasto delle finanze è stato affrontato, ora si attende un confronto sulle riforme avviate da Papa Francesco. Se il cardinale tedesco Gerhard Mueller ha ribadito la sua contrarietà a ogni apertura al mondo Lgbt, il cardinale di Singapore William Goh ha auspicato una Chiesa che si occupi non solo dei cattolici ma del bene di tutta la società.
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Le misure di sicurezza
Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, dopo il comitato per l'ordine e la sicurezza che si è svolto in prefettura nella Capitale il 30 aprile, ha fatto il punto sulle misure di sicurezza legate al Conclave: "Dobbiamo essere pronti fin dal primo giorno a gestire l'evento clou più importante. Non sapendo quando avverrà l'elezione e quando potrà esserci l'intronazione, abbiamo fatto tante ipotesi, anche considerando che tra due domeniche potrebbe esserci l'Angelus con un nuovo Papa e questo richiederà una serie di servizi particolari". Il modello che verrà seguito è quello già messo in campo "per le esequie del Papa" che si sono tenute sabato scorso.
Becciu non parteciperà al Conclave
Intato si è arrivati a una soluzione per il caso Becciu, che tanto imbarazzo aveva suscitato nelle fasi preparatorie e altrettanto rischiava di suscitarne anche dopo l'elezione del nuovo Papa. Sulla vicenda, la Congregazione dei cardinali "ha preso atto che egli, avendo a cuore il bene della Chiesa, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ha comunicato la sua decisione di non partecipare ad esso". Al riguardo, in una dichiarazione, la Congregazione "esprime apprezzamento per il gesto da lui compiuto ed auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti". Ad ogni modo, il porporato sardo è fermamente intenzionato ad avere una riabilitazione, dopo essere stato privato nel 2020 da papa Francesco dei diritti del cardinalato, e a dimostrare la propria innocenza, dopo la condanna in primo grado nel processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del palazzo di Londra a cinque anni e sei mesi di reclusione per i reati di peculato e truffa aggravata ai danni della Santa Sede. Il prossimo 22 settembre inizierà in Vaticano il processo d'appello, ma in tutte le sede Becciu continua a proclamare di essere stato vittima di una "macchinazione".
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Le tappe
L'Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie ha diffuso gli avvisi e le convocazioni per il giuramento degli officiali e addetti al Conclave, che sarà lunedì 5 maggio alle 17.30 nella Cappella Paolina. Poi, mercoledì 7 maggio alle 10 nella Basilica di San Pietro, ci sarà la messa "Pro eligendo Pontifice", presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio del 7 maggio, alle 16.30, l'ingresso degli elettori in Conclave e il giuramento per l'elezione del Papa, prima dell'“extra omnes” dalla Sistina e della prima votazione. Se servirà, le votazioni continueranno nei giorni successivi al ritmo di quattro al giorno (due la mattina e due il pomeriggio), sempre con la maggioranza dei due terzi perché sia valida l'elezione. Il fatto che i votanti in Conclave siano 133 fa sì che il quorum per eleggere il nuovo Papa scenda da 90 a 89 voti.