Israele Medio Oriente. Gaza, Idf estende le operazioni di terra a Rafah

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L'esercito israeliano ha annunciato l’avvio di “attività di terra nell'area di al-Janina a Rafah per espandere la zona di sicurezza nel sud di Gaza". Hamas ha rilasciato un video dell'ostaggio Elkana Bohbot, il secondo in una settimana. Intanto, l'idf ha ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come "veicoli sospetti". Secondo l’emittente israeliana Kan alcuni leader di Hamas valutano rilascio di pochi ostaggi in cambio di una tregua per la festa di fine Ramadan

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L'esercito israeliano ha annunciato di aver ampliato la  sua offensiva terrestre nella Striscia di Gaza meridionale. "Le Idf hanno iniziato a condurre attività di terra nell'area di al-Janina a Rafah al fine di espandere la zona di sicurezza  nella parte meridionale di Gaza", ha riferito l'esercito di Tel Aviv in una nota. 

Hamas ha rilasciato un video dell'ostaggio Elkana Bohbot, il secondo in una settimana. La famiglia di Bohbot - scrive Haaretz - non ha ancora deciso se approvare la diffusione pubblica del video. Lunedì scorso era stato pubblicato un video con gli ostaggi israeliani Bohbot, 36 anni, e Yosef Chaim Ohana, 24 anni. Hamas ha anche fatto sapere di aver approvato la nuova proposta di mediazione per un cessate il  fuoco a Gaza avanzata da Egitto e Qatar e ha avvertito che un disarmo  dell'organizzazione palestinese costituisce una "linea rossa" e non è  quindi accettabile.

Intanto, l'esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come "veicoli sospetti": un episodio, avvenuto domenica scorsa a Rafah, a ridosso del confine con l'Egitto, costato la vita a una persona e che Hamas ha condannato come un "crimine di guerra". Lo scrive il Guardian.

L'emittente pubblica israeliana Kan ha riferito che i mediatori vedono la volontà di alcuni membri anziani di Hamas di rilasciare un piccolo numero di ostaggi per garantire un cessate il fuoco durante la festa di fine Ramadan dell'Eid al-Fitr. La rete riconosce che non è ancora chiaro cosa Hamas chiederà in cambio di coloro che rilascia, anche se afferma che tra gli ostaggi liberati ci sarebbe l'americano-israeliano Edan Alexander. Hamas ha fornito ai mediatori informazioni sullo stato di salute di Edan Alexander, ostaggio con cittadinanza americana e israeliana. Il rilascio di Alexander è stato posto come condizione nelle proposte di rinnovo del cessate il fuoco con Hamas a Gaza. Lo riferiscono fonti egiziane alla rete saudita Al Arabiya, scrive The Times of Israel. 

Sei palestinesi, tra cui tre donne, sono stati uccisi in attacchi aerei  israeliani che hanno attaccato diverse aree nella Striscia di Gaza  settentrionale. Lo scrive l'agenzia stampa palestinese Wafa.

Centinaia di persone in marcia, nella sera di sabato, a Gerusalemme, verso la  residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu, per chiedere la  liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. Lo riferiscono i media  israeliani. Proteste anche a Tel Aviv.

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Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"

Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LEGGI L'ARTICOLO

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco  del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente  offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

Hamas: rilascio ostaggio americano-israeliano in cambio tregua

Hamas ha fornito informazioni ai mediatori dell'accordo per il cessate il fuoco sugli ostaggi, in particolare sulle condizioni di salute del prigioniero americano-israeliano Edan Alexander. Lo riferiscono fonti egiziane alla rete saudita Al Arabiya, scrive The Times of Israel.   Il rilascio di Alexander è stato posto come condizione nelle proposte di rinnovo del cessate il fuoco con Hamas a Gaza.

Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni

Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. COSA SAPPIAMO

Il presidente siriano: “Formato un nuovo governo”

Il presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa ha annunciato la formazione di un nuovo governo, affermando il suo desiderio di "costruire uno Stato forte e stabile". I ministri degli Esteri, della Difesa e dell'Interno mantengono le loro posizioni.    Dopo l'8 dicembre, quando una coalizione guidata dagli islamici ha preso il potere a Damasco, la gestione degli affari correnti è stata affidata ad una squadra ministeriale.

Abu Mazen compie 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. IL PROFILO

Hezbollah: “Inaccettabili gli attacchi israeliani al Libano”

Il leader di Hezbollah Naim Qassem ha affermato di non poter accettare i continui attacchi israeliani al Libano, il giorno dopo il primo raid condotto a Beirut dopo il cessate il fuoco di novembre.    "Questa aggressione deve finire. Israele... ha bombardato i sobborghi meridionali di Beirut per la prima volta dopo la tregua... non possiamo permettere che continui", ha precisato Qassem in un discorso televisivo.

Sit-in per Palestina all'Aquila: "Difendiamo la resistenza"

Nuova mobilitazione del Comitato Palestina L'Aquila nel centro storico del capoluogo. Un sit-in che arriva alla vigilia della 'Giornata della Terra palestinese', ricorrenza annuale che commemora i caduti arabi israeliani negli scontri in Galilea del 30 marzo 1976.    "Una data particolarmente sentita quest'anno - spiegano i manifestanti - sia perché coincide con la fine del Ramadan, sia perché ci consente di porre l'accento sul genocidio in corso, con oltre 50mila vittime dal 7 ottobre 2023 e una media di 250 palestinesi uccisi al giorno (fonte Oxfam)".    Non solo. Mercoledì 2 aprile, la Corte di assise dell'Aquila ospiterà il processo contro tre palestinesi: Anan Yaeesh, detenuto da gennaio 2024, Ali Irar e Mansour Doghmosh, attualmente in libertà. Tutti e tre sono stati rinviati a giudizio in quanto partecipanti a un'associazione con finalità di terrorismo, punita dall'articolo 270 bis del codice penale.    "Saremo lì ancora una volta ad affermare che la resistenza non è un crimine - sottolinea Luigia De Biasi, una militante - il crimine, senza dubbio, è il genocidio e coloro che lo stanno perpetrando nel silenzio dell'Italia, dell'Europa e di gran parte dell'Occidente. Per noi è importante essere qui oggi e sarà ancora più importante esserci mercoledì".    A corredo della mobilitazione è stata allestita una piccola esposizione con foto legate alle dinamiche geopolitiche della questione mediorientale

Medioriente, Israele annuncia operazioni via terra a Rafah. VIDEO

Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini

Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO

Hamas: bene proposta mediatori, armi sono linea rossa

Hamas ha approvato la nuova proposta di mediazione per un cessate il fuoco a Gaza avanzata da Egitto e Qatar e ha avvertito che un disarmo dell'organizzazione palestinese costituisce una "linea rossa" e non è quindi accettabile. "Due giorni fa abbiamo ricevuto una proposta dai fratelli mediatori di Egitto e Qatar", ha dichiarato Khalil al-Haya, alto ufficiale di Hamas, "la abbiamo recepita in modo positivo e approvata. Speriamo che l'occupazione (Israele, nda) non la contrastera'". 

Proteste a Gerusalemme per chiedere liberazione ostaggi

Centinaia di persone stanno marciando a Gerusalemme, dirette verso la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu, per chiedere la liberazione degli ostaggi ancora in mano a Hamas. Lo riferiscono i media israeliani. I dimostranti reggono uno striscione con la scritta "Dermer, 59 o dimettiti" un riferimento al ministro degli Affari Strategici, Ron Dermer, che ha in mano la trattativa sugli ostaggi, e il numero degli israeliani che restano prigionieri nella striscia di Gaza. 

Arrivato ai Fori corteo pro-pal a Roma, fumogeni e Bella ciao

Kefiah tenute in aria, fumogeni, e bandiere della Palestina. E il grido 'intifada fino alla vittoria'. Cantando 'Bella Ciao' il corteo pro-pal a Roma è arrivato ai Fori Imperiali. I manifestanti hanno terminato gli ultimi interventi e stanno per smobilitare il presidio.

L'Idf espande l'operazione di terra avviata a Rafah

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ampliato nelle ultime ore la sua offensiva terrestre nella Striscia di Gaza meridionale. Lo scrive The Times of Israel, precisando che le truppe sono entrate nel quartiere di al-Jneina a Rafah, nell'ambito di un'iniziativa volta ad ampliare una zona cuscinetto lungo i confini della Striscia. L'Idf hanno affermato che le truppe hanno demolito le infrastrutture di Hamas nella zona. Separatamente, nel fine settimana sono stati effettuati decine di attacchi aerei, prendendo di mira quelle che l'esercito ritiene essere infrastrutture di Hamas e della Jihad islamica palestinese

“Stop al genocidio”: manifestazione per la Palestina a Roma

manifestazione per la Palestina a Roma

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Idf: “Iniziate operazioni di terra a Rafah”

"Nelle ultime ore, le Idf hanno iniziato a condurre attività di terra nell'area di al-Janina a Rafah al fine di espandere la zona di sicurezza nella parte meridionale di Gaza". Lo ha riferito lo stesso esercito di Tel Aviv in una nota, precisando che le forze israeliane continuano ad effettuare attacchi aerei "su obiettivi terroristici di Hamas e della Jihad islamica in tutta la Striscia di Gaza". "Durante gli attacchi, decine di terroristi sono stati eliminati, compresi terroristi che avevano lanciato mortai verso il territorio israeliano", ha precisato l'esercito israeliano. 

Hamas pubblica video con ostaggio Elkana Bohbot

Hamas ha rilasciato un video dell'ostaggio Elkana Bohbot, il secondo in una settimana. La famiglia di Bohbot - scrive Haaretz - non ha ancora deciso se approvare la diffusione pubblica del video. Lunedì scorso era stato pubblicato un video con gli ostaggi israeliani Bohbot, 36 anni, e Yosef Chaim Ohana, 24 anni. Le riprese erano state fatte dopo la fine del cessate il fuoco a Gaza.    Bohbot lavorava come responsabile della logistica per la società di produzione del festival Nova del 7 ottobre 2023.

Anelli(Fnomceo): "A Gaza rispettare diritti umanitari del soccorso"

"Ci uniamo all'appello lanciato dalle Nazioni Unite e invitiamo al rispetto e al sostegno dei principi fondamentali del diritto umanitario e delle Convenzioni di Ginevra". Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta le notizie che arrivano da Gaza: Israele ha ammesso di aver colpito alcune ambulanze, smentendo invece il ritrovamento dei resti di uno dei soccorritori scomparsi. "Anche in guerra, così come in pace - aggiunge - doveri del medico sono la tutela della vita e della salute. Allo stesso modo, come medici abbiamo il dovere di promuovere la pace e di prevenire la perdita di vite umane dovuta ai conflitti". "È nostro dovere dunque - conclude il Presidente Fnomceo - far sentire forte la nostra voce, il nostro richiamo al rispetto del diritto umanitario e la nostra ferma condanna per il coinvolgimento dei malati, degli operatori sanitari e dei soccorritori nel conflitto. Di fronte al soccorso dei feriti e alla cura dei malati, infatti, non esiste un fronte, non esiste nemico, si scolora la sottile linea rossa e il volto del soldato, del combattente si trasfigura nell'universalità della sofferenza e del dolore. Per questo i luoghi di cura devono essere zone franche, e i medici, i soccorritori, i malati, i bambini, i fragili godere di immunità ed essere salvaguardati, non diventando invece, in nessun caso, vittime o, ancor peggio, bersagli dell'orrore".

"Stop al genocidio, Anan libero", partito corteo a Roma

'Stop al Genocidio, stop accordi con Israele. Libertà per Anan, Ali e Mansour'. Con questo striscione, al grido Palestina libera, è partito il corteo organizzato a Roma. Da piazza Vittorio Emanuele II, i manifestanti sfileranno per le strade di Roma, arrivando ai Fori Imperiali. "Israele che tu sia maledetta", uno dei cori intonati dallo spezzone degli studenti. Presenti, oltre la Comunità, assieme all'Udap e al Movimento degli studenti palestinesi,  anche bandiere Usb, Potere al Popolo, e dei collettivi Osa e Cambiare Rotta. Molti i manifesti per la liberazione di Anan Yaeesh, attualmente recluso nel carcere di Terni, a seguito di una richiesta di estradizione da parte dello stato di Israele per terrorismo internazionale. Al centro del corteo, una maxi bandiera della Palestina, tenuta tra le mani da decine di persone. Molti i cori anche contro il governo italiano.

Corteo nazionale per Gaza a Milano, "prevale design su genocidio"

Il design è stato preferito alla denuncia del genocidio a Gaza": è questa la posizione assunta dagli organizzatori, riuniti oggi in assemblea, della manifestazione nazionale del 12 aprile a Milano per la pace nella Striscia di Gaza martoriata da un conflitto senza fine. Il corteo, che partirà alle 14.30 dalla Stazione Centrale, terminerà all'Arco della Pace e non in piazza Duomo a causa del Fuori Salone e di alcuni eventi correlati.  L'assemblea è stata preceduta da un breve corteo partito alle 12.30 da piazzale Loreto, luogo simbolo dell'antifascismo, e arrivato al Parco Trotter dove si è tenuto l'incontro.    L'iniziativa di sabato 12 aprile è organizzata da molte  associazioni palestinesi e dalla galassia dei sindacati di base oltre ad altre realtà provenienti da tutta Italia. Fra loro: Associazione dei Palestinesi in Italia (Api), Associazione Donne Palestinesi, Comunità Palestinesi, Giovani Palestinesi d'Italia (Gpi), Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap), Adl Cobas, Cub, Confederazione Cobas Lombardia, Sgb, Sial Cobas, Si Cobas, Usi Cit, Usb Lombardia, Centro sociale Vittoria e Partito Comunista dei Lavoratori. "Le realtà pacifiste, sociali, sindacali e politiche denunciano con forza l'operazione di sterminio sistematico della popolazione civile palestinese a Gaza, che procede senza sosta e senza che i richiami dell'Onu vengano ascoltati", è stato detto fra l'altro.    "E' necessario che scoppi la pace - ha sottolineato Walter Montagnoli, segretario nazionale della Confederazione unitaria di base -. Il genocidio del popolo palestinese e l'attacco ai diritti dei lavoratori in Italia sono due facce della stessa medaglia: un sistema economico che affama i popoli e saccheggia il pianeta per finanziare guerre e armamenti. Mentre il governo italiano taglia salari, sanità e istruzione, investe invece miliardi nell'industria bellica e alimenta lo sterminio in Palestina. La lotta del popolo palestinese è la lotta di tutte e tutti noi contro lo sfruttamento, contro la guerra, per un mondo di giustizia e libertà".

A Firenze migliaia sfilano per chiedere “Palestina libera”

Nell'eterogeneo corteo a sfilare anche l'imam fiorentino Izzedin Elzir, rappresentanti del Comune di Firenze e della Regione Toscana. E ancora, comitati e associazioni come Firenze per la Palestina e Firenze ripudia la guerra, e anche sigle della sinistra e centri sociali. "Questa manifestazione è stata indetta perché purtroppo in Palestina ci sono atti criminali contro l'umanità da parte del governo israeliano - ha detto l'imam di Firenze a margine della manifestazione -. Dobbiamo ogni giorno manifestare finché non si fermeranno questi atti criminali. Ogni manifestazione è sempre più grande perché i cittadini prendono atto di questa situazione". E a chi chiedeva un commento sulle proteste dei palestinesi contro Hamas, Elzir, anch'egli palestinese, ha risposto: "I palestinesi sono un popolo che lotta per la libertà e ben venga qualsiasi lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese". Alla manifestazione era presente, tra gli altri, la deputata Pa Laura Boldrini. "Ringrazio le organizzatrici e gli organizzatori della manifestazione di oggi a Firenze - sottolinea in una nota -, per chiedere la fine dello sterminio del popolo palestinese per mano del governo Netanyahu. Davanti all'immobilismo, quando non all'appoggio, dei potenti della terra, davanti al silenzio del governo Meloni che non esprime cordoglio per gli oltre 50mila morti a Gaza e non condanna i crimini efferati commessi dall'Idf, non bastano le nostre tante iniziative parlamentari. Le persone non ce la fanno più: vogliono dire basta. Per questo oggi era necessario essere qui".

Boldrini: "A Firenze per dire basta allo sterminio a Gaza"

"Ringrazio le organizzatrici e gli organizzatori della manifestazione di oggi, a Firenze, per chiedere la fine dello sterminio del popolo palestinese per mano del governo Netanyahu. Davanti all'immobilismo, quando non all'appoggio, dei potenti della terra, davanti al silenzio del governo Meloni che non esprime cordoglio per gli oltre 50mila morti a Gaza e non condanna i crimini efferati commessi dall'Idf, non bastano le nostre tante iniziative parlamentari. Le persone non ce la fanno più: vogliono dire basta. Basta ai bombardamenti indiscriminati, basta all'occupazione della Cisgiordania, basta alla violazione costante del diritto internazionale. Per questo oggi era necessario essere qui, nella piazza organizzata da Anpi, CGIL, Oxfam, Arci, Cospe, Emergency, Amnesty International, Legambiente e altre realtà della società civile: tutte e tutti insieme perché quello che accade in Palestina non è più sopportabile". Lo dichiara in una nota Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

Ambasciatrice Palestina: “Per Gaza si spengano luci Colosseo”

"L'iniziativa lanciata dalla Rete#Nobavaglio e da numerose altre organizzazioni della società civile, per dire basta alla strage di innocenti a Gaza e fare luce sui crimini commessi da Israele spegnendo quella di un monumento così importante e simbolico come il Colosseo, dimostra ancora una volta quali siano i veri sentimenti del popolo italiano verso la Palestina. Siamo davvero grati di ricevere questa conferma in un momento in cui abbiamo un grande bisogno di solidarietà e vicinanza". Lo dichiara l'Ambasciatrice di Palestina in Italia, Abeer Odeh. "Il massacro in corso a Gaza è di una gravità senza precedenti: 50.215 morti accertati il 70% dei quali erano donne e bambini, senza contare le migliaia che marciscono sotto alle macerie; e quasi 114.000 feriti, il 30% dei quali riporteranno danni permanenti nel fisico e nello spirito, senza contare il dolore per la perdita dei propri cari che l'intera popolazione dovrà sopportare per il resto della vita - afferma -. A questi dati si aggiungono quelli relativi al trasferimento forzato di quasi tutti gli abitanti della Striscia, costretti ad abbandonare le proprie case distrutte, e a spostarsi più e più volte in cerca di un luogo sicuro che al momento non esiste - aggiunge  -. In queste incredibili circostanze, ci auguriamo che le istituzioni a cui è rivolto l'appello di spegnere il Colosseo per risvegliare le coscienze e promuovere azioni politiche concrete rispondano positivamente - sottolinea l'ambasciatrice - , fiduciosi che l'Italia, pioniera del rispetto dei diritti umani, stia naturalmente dalla parte di chi viene sempre più ingiustamente privato di questi diritti".

Media: "Possibile tregua a Gaza durante Eid al-Fitr"

Fonti egiziane ritiengono che, nonostante la situazione di stallo nei colloqui tra Israele e Hamas, ci sia la possibilità di un rapido progresso, grazie alla celebrazione dell'Eid al-Fitr della prossima settimana, ha riferito il quotidiano libanese Al Akhbar.    Secondo il quotidiano, i mediatori stanno cercando di promuovere un cessate il fuoco durante le festività, che segna la fine del Ramadan, in preparazione al raggiungimento di un accordo più ampio.     Il rapporto cita fonti egiziane secondo cui il Cairo ha presentato alle parti proposte "realistiche" che avrebbero il sostegno degli Stati Uniti e del Qatar per accelerare i progressi su un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza.

A Firenze in migliaia sfilano per chiedere 'Palestina libera'

Allo slogan 'Palestina libera' alcune migliaia di persone sta sfilando a Firenze in occasione di una manifestazione che vuol "chiedere con forza la fine della guerra a Gaza e dell'Occupazione, il rispetto del diritto internazionale e l'immediata apertura di un percorso politico di pace giusta per il popolo palestinese".    A promuovere la manifestazione, che da piazza Poggi sta salendo fino al piazzale Michelangelo, un gruppo eterogeneo di realtà che spazia dall'Arci all'Anpi, passando per Cgil, Cospe, Amnesty International, Emergency, Oxfam e Legambiente. In tanti sventolano le bandiere palestinesi e quelle della pace, e tra i manifestanti ci sono anche molti semplici cittadini e numerose famiglie con bambini. Al passaggio del corteo, aperto da un grande striscione con scritto 'Free Palestine, in piazza per la Palestina', assistono molti turisti incuriositi e alcuni di loro si uniscono ai manifestanti. La manifestazione si concluderà al piazzale Michelangelo dove è stato allestito uno spazio dove prenderanno la parola tra i molti interventi, in presenza o in videocollegamento, anche rappresentanti della comunità palestinese e un medico dall'ospedale di Gaza. Previsto poi, in collegamento, anche un intervento di Francesca Albanese, relatore speciale alle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati

Wafa: sei uccisi in raid israeliani a Gaza, tre sono donne

Sei palestinesi, tra cui tre donne, sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani che hanno attaccato diverse aree nella Striscia di Gaza settentrionale. Lo scrive l'agenzia stampa palestinese Wafa. Fonti locali hanno riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno colpito una tenda che ospitava famiglie sfollate all'interno del complesso della Social Security and Pension Authority, situato a ovest di Gaza City. L'attacco ha causato la morte di tre donne e il ferimento di due. Nel distretto di Gaza Nord, due palestinesi sono stati uccisi quando le forze israeliane hanno colpito un gruppo di civili nella zona di Sheikh Zayed City. Un altro attacco aereo ha preso di mira un'abitazione a Beit Lahiya, situata nella parte settentrionale della Striscia, provocando la morte di una persona e il ferimento di molte altre.

Media: "Attese decine di migliaia di persone in piazza in Israele"

Decine di migliaia di persone si raduneranno in serata in tutta Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi, per protestare contro la riforma giudiziaria e contro il licenziamento dei principali funzionari governativi da parte della coalizione del primo Ministro Benjamin Netanyahu. Lo scrive il Times of Israel. La protesta inizierà alle 18:30 in piazza Habima a Tel Aviv. Al termine della manifestazione, i dimostranti marceranno verso Begin Street per unirsi al gruppo di famiglie degli ostaggi radunate lì.

'Fatto a pezzi operatore della Mezzaluna Rossa a Rafah'

La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) si è detta 'scioccata' dopo il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo della missione di soccorso scomparsa una settimana a Tal as-Sultan, a sud di Rafah. Sul luogo - scrive Al Jazeera - sono stati scoperti anche ambulanze e autopompe distrutte, sepolte sotto le macerie e irriconoscibili.  In una dichiarazione, la Prcs ha affermato che i soccorritori hanno trovato pezzi di equipaggiamento di sicurezza lacerati, appartenenti alla squadra scomparsa. Testimoni affermano che la squadra di soccorso è stata giustiziata e sepolta dall'esercito israeliano

Egitto cautamente ottimista su possibile rinnovo accordo tregua

Il Cairo è cautamente ottimista sulla possibilità di compiere progressi in direzione del rinnovo dell'accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, soprattutto con l'avvicinarsi della festività di Eid al-Fitr, che chiude il Ramadan. A dichiararlo all'emittente libanese Al-Akhbar sono stati funzionari egiziani, precisando che al Cairo si sta lavorando per accelerare i negoziati presentando "proposte realistiche che godono del sostegno americano e qatarino".

Fonti a conoscenza dei negoziati parlano di una proposta che includerebbe "un cessate il fuoco temporaneo della durata di circa 50 giorni, in cambio del rilascio di cinque [ostaggi] israeliani e di alcuni prigionieri palestinesi, insieme all'attivazione di un meccanismo per l'ingresso di quantità sufficienti di aiuti [a Gaza], tra cui cibo, forniture mediche e beni di prima necessità per il soccorso dei civili".

"Il Cairo - ha dichiarato un alto funzionario egiziano all'emittente libanese - vuole che tutte le parti, compresa Washington, spingano Israele a fare concessioni reali che garantiscano il raggiungimento di un accordo".

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco  del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente  offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

Media, attacchi aerei dell'Idf su Beith Lahiya e Khan Younis

Il Times of Israel, citando media palestinesi, afferma che l'Idf sta effettuando attacchi aerei su Beit Lahiya e Khan Younis nella Striscia di Gaza. Non ci sono commenti immediati da parte dell'esercito.

Sale a 921 bilancio morti a Gaza da ripresa offensiva Idf

E' stato aggiornato a 921 persone il bilancio dei morti a Gaza, 25 solo nell'ultima giornata, da quando il 18 marzo le forze armate di Israele hanno ripreso l'offensiva. In una nota, il ministero della Sanita' di Gaza ha poi riferito che dal 7 ottobre 2023 le vittime accertate sono state in totale 50.277.

Media: "Usa spostano quatto B-2 in base oceano Indiano"

L'esercito americano ha spostato almeno quattro bombardieri B-2 stealth a lungo raggio alla base Diego Garcia nell'Oceano Indiano, fuori dalla portata degli Houthi ma molto vicino all'Iran, in una mossa che evita di usare le basi del Medio Oriente degli alleati. Lo scrive il Times of Israel citando l'Associated Press Con il trasferimento, un quarto di tutti i B-2 con capacita' nucleare che l'America ha nel suo arsenale sono ora schierati nella base. L'anno scorso, l'amministrazione Biden aveva usato i B-2 con bombe convenzionali contro obiettivi Houthi l'anno scorso. I recenti attacchi Usa in Yemen sono stati lanciati dalla portaerei Harry S. Truman che sara' presto affiancata nel Mar Rosso dalla Carl Vinson, in arrivo dall'Asia.

Parroco Gaza: "Ci ha telefonato, è sempre una benedizione"

Papa Francesco "ci ha chiamato ieri sera (28 marzo, ndr). E' sempre una benedizione e una grande allegria". Il parroco della Sacra Famiglia di Gaza, padre Gabriel Romanelli sui canali social riferisce della nuova telefonata ricevuta dal Pontefice. "Un nostro parrocchiano, una persona che viene qui sempre a pregare - ha raccontato - gli aveva scritto una lettera molto bella esprimendo la nostra felicita' per il fatto che era stato dimesso dal Gemelli, assicurando le nostre preghiere per lui". Francesco "lo ha ringraziato e ha detto che e' una grande benedizione che stiamo pregando per lui, per le sue intenzioni e per tutta la Chiesa".

Mezzaluna Rossa cerca staff disperso. Media, uccisi da Idf

Da una settimana, non si hanno notizie di 14 operatori della Mezzaluna Rossa Palestinese (Pcrs) e della Protezione civile che erano in missione di soccorso a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. A riferirlo e' l'emittente al Jazeera. I paramedici erano stati inviati a bordo di quattro ambulanze nel quartiere di Tal as-Sultan per prestare aiuto ai feriti sotto i bombardamenti israeliani. Ma di nove si sono perse le tracce e il sospetto e' che siano stati uccisi. Qualcuno, sempre secondo il racconto dell'emittente qatarina, e' riuscito a fuggire e ha raccontato di esecuzioni sommarie compiute dalle truppe israeliane. Secondo le testimonianze di persone che si trovavano sul posto, sempre stando al racconto di al Jazeera, i membri della squadra di soccorso sono stati giustiziati e sepolti dalle forze israeliane. Al Jazeera ha pubblicato un'immagine satellitare che mostra l'esercito israeliano che circonda i veicoli della Protezione civile e del Prcs. Nei giorni scorsi, grazie alle Nazioni Unite, la Mezzaluna Rossa ha potuto avvicinarsi alla zona in cui le ambulanze sono scomparse. Sono stati trovati rottami dei quattro veicoli, distrutti e sepolti sotto mucchi di sabbia. Una squadra di soccorso della Prcs tornera' oggi a Rafah, dopo che ieri sera la Mezzaluna ha accusato le forze israeliane di aver deliberatamente ostacolato finora le ricerche.

Siria, ambasciata Usa: maggior rischio di attacchi durante l'Eid al-Fitr

L'ambasciata statunitense in Siria ha avvertito i suoi cittadini di una "maggiore possibilità" che vengano compiuti attacchi durante la festività che segna la fine del mese sacro islamico del Ramadan nei prossimi giorni. "Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti avverte i cittadini statunitensi della maggiore possibilità di attacchi durante la festività dell'Eid al-Fitr", attacchi "che potrebbero prendere di mira ambasciate, organizzazioni internazionali e istituzioni pubbliche siriane a Damasco", si legge in un comunicato pubblicato sul sito web dell'ambasciata. "I metodi di attacco potrebbero includere... singoli attentatori, uomini armati o l'uso di ordigni esplosivi".

Media: "Idf ammette, abbiamo sparato su ambulanze a Gaza"

L'esercito israeliano ha ammesso di aver sparato contro ambulanze nella Striscia di Gaza dopo averle identificate come "veicoli sospetti": un episodio, avvenuto domenica scorsa a Rafah, a ridosso del confine con l'Egitto, costato la vita a una persona e che Hamas ha condannato come un "crimine di guerra". Lo scrive il Guardian. L'Idf, citato dall'Afp, aveva dichiarato di avere "aperto il fuoco contro i veicoli di Hamas ed eliminato diversi terroristi di Hamas". "Pochi minuti dopo, altri veicoli avanzarono in modo sospetto verso le truppe" che "hanno risposto sparando verso i veicoli sospetti, eliminando un certo numero di terroristi di Hamas e della Jihad islamica". L'Idf aggiunse: "Dopo un'indagine iniziale, è stato accertato che alcuni dei veicoli sospetti erano ambulanze e camion dei pompieri", condannando quello che sosteneva essere "l'uso ripetuto" da parte di "organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza di mezzi di soccorso per scopi terroristici". Il giorno dopo l'incidente, l'agenzia di difesa civile di Gaza aveva dichiarato di non aver ricevuto più notizie da una squadra di sei soccorritori di Tal al-Sulta. 

Media: Israele cerca Paesi africani che accolgano i gazawi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato l'agenzia di intelligence estera Mossad di trovare Paesi, soprattutto in Africa, che accettino di accogliere un gran numero di palestinesi sfollati dalla Striscia di Gaza, secondo quanto scrive il sito di notizie americano Axios, che cita "due funzionari israeliani". Secondo Axios, "Netanyahu sta anche cercando modi per trasferire un gran numero di palestinesi, potenzialmente in Paesi a migliaia di miglia di distanza", aggiungendo che "si sono già svolti colloqui con la Somalia e il Sud Sudan, due Paesi poverissimi e travagliati da conflitti nell'Africa orientale, così come altri Paesi tra cui l'Indonesia, secondo i due funzionari israeliani e un ex funzionario statunitense. Netanyahu, scrive il sito, avrebbe dato al Mossad l'incarico segreto diverse settimane fa, ma l'ufficio del primo ministro israeliano ha rifiutato di commentare. 

Medioriente, medici riservisti israeliani, non torniamo in guerra

Decine di riservisti del Corpo Medico israeliano hanno annunciato in una lettera che non torneranno a combattere a Gaza. La lettera, pubblicata dal sito dell'emittente israeliana Kan, e' stata firmata da medici e paramedici del grado di tenente colonnello e inferiori. Motivo del rifiuto a riprendere il servizio, "l'acquisizione di territori e la richiesta di colonizzarli, in violazione del diritto internazionale", si legge, cosi' come la mancanza di progressi verso la seconda fase dell'accordo con Hamas per il cessate il fuoco e la restituzione degli ostaggi. La guerra, scrivono, sta durando "oltre ogni logica", provoca danni "ai cittadini di entrambe le parti e al tessuto sociale israeliano, e mette in pericolo la sopravvivenza dello Stato di Israele per gli anni a venire". 

Ministero Sanità: 900 morti a Gaza da fine tregua

E' salito a quasi 900 il bilancio delle vittime della nuova offensiva israeliana a Gaza, dopo la rottura unilaterale della tregua. A quanto reso noto dal ministero della Sanità e riportato dall'emittente al Jazeera, dal 18 marzo negli attacchi israeliani 896 persone sono rimaste uccise e 1.984 ferite. 

Israele, sondaggio: 70% israeliani non si fida di Netanyahu

Il 70% degli israeliani non si fida del governo Netanyahu, rispetto a un esiguo 27% che invece è favorevole all'operato del primo ministro. E' quanto emerge da un ultimo sondaggio trasmesso da Channel 12 e riportato da Times of Israel. Anche tra gli elettori della coalizione, solo il 51% ha risposto di fidarsi del governo, rispetto al 36% che ha risposto di no. Tra i problemi individuati dagli intervistati quello del bilancio appena approvato dalla coalizione: il 54% degli intervistati ha risposto che danneggera' la loro situazione finanziaria personale, il 20% ha risposto che non

avra' alcun impatto e solo il 7% ha risposto che migliorera' la

loro posizione. In merito invece alla riforma giudiziaria

proposta dal governo, solo il 34% degli intervistati ha

dichiarato di sostenerla, rispetto al 50% che ha dichiarato di

non sostenerla e al 16% che ha dichiarato di non esserne sicuro.

Come primo ministro Netanyahu comunque resta favorito rispetto al capo dell'opposizione Yair Lapid e al presidente di National Unity Benny Gantz. Mentre l'ex primo ministro Naftali Bennett ha ricevuto il 38%, rispetto al 31% dell'attuale premier. 

Hamas: speriamo prossimi colloqui portino a svolta in guerra a Gaza

Un alto funzionario di Hamas ha rivelato che i colloqui tra il gruppo e i mediatori su un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi stanno guadagnando slancio, nonostante Israele continui le sue operazioni militari a Gaza. 

"Speriamo che i prossimi giorni portino a una vera svolta nella situazione di guerra, a seguito dell'intensificarsi delle comunicazioni con e tra i mediatori negli ultimi giorni", ha affermato in una dichiarazione Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas. Fonti palestinesi vicine ad Hamas avevano riferito all'Afp che i colloqui tra il gruppo e i mediatori di Egitto e Qatar sono iniziati ieri sera con l'obiettivo di rilanciare un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza. 

I colloqui mirano a "raggiungere un cessate il fuoco, aprire i valichi di frontiera e consentire l'ingresso di aiuti umanitari", ha dichiarato Naim. Soprattutto, ha aggiunto che la proposta mira a riprendere "le negoziazioni sulla seconda fase, che deve portare alla fine completa della guerra e al ritiro delle forze di occupazione".

Media: Hamas potrebbe rilasciare alcuni ostaggi per tregua Eid

L'emittente pubblica israeliana Kan riferisce che i mediatori vedono la volontà di alcuni membri anziani di Hamas di rilasciare un piccolo numero di ostaggi per garantire un cessate il fuoco durante la festa di fine Ramadan dell'Eid al-Fitr. La rete riconosce che non è ancora chiaro cosa Hamas chiederà in cambio di coloro che rilascia, anche se afferma che tra gli ostaggi liberati ci sarebbe l'americano-israeliano Edan Alexander. Secondo l'emittente israeliana, l'accordo potrebbe anche avere meno a che fare con l'Eid al-Fitr e più a che fare con le proteste scoppiate contro Hamas in tutta Gaza negli ultimi giorni. Un cessate il fuoco, anche di diversi giorni, consentirebbe ad Hamas di tenere sotto controllo le proteste, sostiene la rete.

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