
''Non mi lascerò calpestare", ha affermato la leader di Rn dichiarando per la prima volta: "Sono candidata alle presidenziali del 2027". In una nota, la Corte d'appello di Parigi ha infatti evocato un possibile processo di secondo grado con sentenza "nell'estate 2026", che le darebbe il tempo di candidarsi per una quarta volta
La leader del Rassemblement National è passata al contrattacco. In un'intervista esclusiva a Le Parisien, Marine Le Pen ha infatti annunciato ricorso contro la sentenza di condanna del tribunale di Parigi muovendosi sul doppio fronte, sia dinnanzi al Consiglio costituzionale francese che alla Corte europea dei diritti umani, per contestare l'applicazione immediata della sua ineleggibilità per cinque anni. La decisione della giudice Benedicte de Perthuis, finita nel frattempo sotto scorta per le ripetute minacce ricevute, è arrivata al termine del processo sulla frode da 2,9 milioni di euro degli assistenti lepenisti al Parlamento europeo. ''Non mi lascerò calpestare", ha affermato Le Pen più agguerrita che mai, dichiarando per la prima volta: "Sono candidata alle presidenziali del 2027". In una nota, la Corte d'appello di Parigi ha infatti evocato un possibile processo di secondo grado con sentenza "nell'estate 2026", che le darebbe il tempo di candidarsi per una quarta volta.
"Contro di me bomba nucleare"
"Contro di me il sistema ha tirato fuori la bomba nucleare", ha dichiarato la leader di Rn, scagliandosi contro ciò che ritiene "un'ingerenza dei magistrati nell'elezione presidenziale. Non lasciatevi intimidire", ha ammonito più che mai combattiva dinanzi ai suoi. "Ci saremo fino alla vittoria, il sistema non riuscirà a rubarci la vittoria, a rubarci l'Eliseo", ha assicurato. Lo stato maggiore lepenista ha lanciato la controffensiva sferrando un duro attacco contro le toghe. Una situazione che ha indotto il procuratore generale della Corte di cassazione, Rémy Heitz, ad uscire dal riserbo. Il verdetto sul caso degli assistenti del Front National al Parlamento europeo e la frode da 2,9 milioni di euro "non è una sentenza politica", ha ribattuto l'alto magistrato: "Questa sentenza non è politica ma giudiziaria, pronunciata da tre magistrati indipendenti, imparziali". Un verdetto, assicura, "in conformità con la legge, in applicazione dei testi votati dal Parlamento". Da parte sua, il premier François Bayrou, che si era detto colpito per l'esito del processo, ha aperto ad una "riflessione" parlamentare sull'applicazione provvisoria, "con cui sentenze pesanti e gravi non possono essere oggetto di ricorso". Senza entrare nello specifico della condanna a Le Pen, il premier ha spiegato durante il question time in Parlamento di non volere "mescolare le discussioni su un verdetto, che non commento e che sostengo, con la riflessione sullo stato della legge che spetta al parlamento". Il governo "non ha il diritto" di "criticare" una decisione del tribunale, ha poi aggiunto esprimendo un sostegno "incondizionato e potente" ai magistrati che hanno preso questa decisione. Il procuratore Heitz ha poi definito 'inammissibili' gli "attacchi molto personali contro dei giudici e le minacce che possono essere oggetto di procedimenti penali".

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In conferenza stampa nel quartier generale del Rassemblement National, la leader dell'estrema destra francese ha ribadito che il partito "non si lascerà calpestare. Ci hanno rubato le elezioni politiche, non lasceremo che i francesi si facciano rubare le presidenziali. Useremo tutti i mezzi a disposizione per consentirgli di scegliere i futuri leader e vinceremo, perché la verità e la giustizia devono vincere". "Faranno di tutto per impedirci di arrivare al potere'', aveva detto poco prima il suo delfino, Jordan Bardella, il cosiddetto 'Piano B' che potrebbe sostituire Le Pen nella corsa del 2027. Intanto, il Rassemblement National ha convocato per domenica prossima una manifestazione in sostegno alla sua leader, nel quadro della "mobilitazione popolare e pacifica", lanciata da Bardella per appoggiare la sua mentore. L'appuntamento è per le 15 in Place Vauban, dietro agli Invalides, storico complesso monumentale che ospita la tomba di Napoleone.
