Israele Medio Oriente, mediatori Doha a Hamas: “Ultima chance per impedire guerra”

"Questa è la vostra ultima possibilità di impedire che Israele ricominci la guerra a Gaza". È l'ultimatum posto dai mediatori di Qatar, Stati Uniti ed Egitto a Hamas negli incontri che si stanno tenendo a Doha, dove sono ripresi i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per il prolungamento della tregua e il rilascio degli ostaggi. L'Autorità nazionale palestinese condanna Hamas per aver avviato trattative con gli Stati Uniti sul futuro di Gaza

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Riflettori puntati su Doha dove sono ripresi i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per il prolungamento della tregua e il rilascio degli ostaggi, mentre lo Stato ebraico riannoda i fili di un altro fronte diplomatico, quello con Beirut, aprendo a colloqui per definire le controversie di confine. In Qatar i negoziatori israeliani, guidati da un alto responsabile dello Shin Bet, hanno sul tavolo la proposta americana per l'estensione della tregua di altri 60 giorni in cambio del rilascio di 10 ostaggi ancora in vita. Su 59 rapiti ancora a Gaza si ritiene che 24 siano vivi, gli altri 35 morti. "Questa è la vostra ultima possibilità di impedire che Israele ricominci la guerra a Gaza". E' l'ultimatum posto dai mediatori di Qatar, Stati Uniti ed Egitto a Hamas negli incontri che si stanno tenendo a Doha. 

L'Autorità nazionale palestinese condanna Hamas per aver avviato trattative con gli Stati Uniti sul futuro di Gaza, affermando che ciò danneggia l'unità palestinese e viola la legge contro le comunicazioni con soggetti stranieri. In una dichiarazione ufficiale rilasciata alla Wafa, il portavoce presidenziale ha invitato Hamas a consegnare la Striscia di Gaza all'Autorità nazionale palestinese.

Nelle ultime 24 ore l'esercito israeliano ha effettuato vari raid a Gaza, uccidendo almeno otto palestinesi. È quanto riporta il sito di Al  Jazeera. Sei persone sono state uccise in un attacco con droni nei  pressi del corridoio Netzarim, a sud-est della città. Inoltre un attacco  con drone ha ucciso una donna palestinese nella città di ash-Shakka, a  est di Rafah. Infine "le forze israeliane hanno sparato e ucciso una  ragazza palestinese a Deir el-Balah, nella zona centrale di Gaza".

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Rubio: 'l'attivista arrestato a Ny è un sostenitore di Hamas'

Parlando ai giornalisti durante una sosta per il rifornimento di carburante all'aeroporto di Shannon, in Irlanda, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha difeso l'arresto di Mahmoud Khalil, studente e attivista della Columbia University sostenendo, senza prove, che sia un supporter di Hamas. Lo riporta il Guardian. "E' un grande sostenitore di Hamas", ha detto Rubio aggiungendo che Khalil lo avrebbe tenuto nascosto quando ha ottenuto per la prima volta un visto per studiare negli Stati Uniti.

Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini

Mosca  e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno   firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è   stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo   definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore   dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO

Delegazione israeliana resta a Doha, negoziati continuano

La squadra di negoziatori israeliani inviata dal governo in Qatar per trattare sulla prosecuzione della tregua con Hamas resta a Doha. Lo ha riferito il Times of Israel dopo le voci che davano il team di rientro. Citando una fonte palestinese, l'emittente pubblica Kan ha confermato che gli Stati Uniti stanno spingendo un cessate il fuoco di 60 giorni in cambio del rilascio di 10 ostaggi. Se la proposta non funzionasse, gli Usa potrebbero trattare solo per la restituzioni dei soli ostaggi statunitensi. 

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente   offensiva a Gaza  hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che  va avanti da  decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se,  negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti

Dallo  scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la  situazione  degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza  nei Paesi  dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla,  la  proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia   rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è   parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di   Sky TG24. LEGGI QUI

Iran: Teheran ha ricevuto lettera Trump per Khamenei

L'Iran ha ricevuto la lettera che il presidente americano Donald Trump ha indirizzato alla Guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. Il consigliere diplomatico del presidente degli Emirati Arabi Uniti, Anwar Gargash, ha consegnato la lettera di Trump al ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Il loro incontro è stato trasmesso dalla tv di Stato iraniana.

Piano per Gaza, da ministri arabi ok a nuove consultazioni con Witkoff

I ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno concordato di continuare le consultazioni sul piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza con l'inviato speciale di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, incontrato oggi a Doha. E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri arabi.

Idf, attacco in Siria il più imponente dalla caduta di Assad

Il portavoce dell'Idf ha annunciato che l'attacco di ieri è stato il più imponente in territorio siriano dopo l'ondata di attentati seguita alla caduta del regime di Assad. Ventidue aerei da combattimento israeliani hanno sganciato oltre 60 bombe nel sud della Siria attaccando decine di obiettivi nella zona meridionale del Paese, tra cui radar e apparecchiature di rilevamento utilizzate per creare un quadro di intelligence aerea, quartieri generali e siti con armi ed equipaggiamento militare del vecchio regime siriano. Il portavoce ha aggiunto che l'Idf ha diviso sulla mappa la Siria meridionale in 3 aree: la zona cuscinetto tra uno e cinque chilometri dal confine dove si trovano i punti di controllo strategici; la zona di sicurezza, che si estende fino a 15 chilometri dal confine; la zona di influenza che si estende per altri 65 chilometri e raggiunge la strada per Damasco. L'obiettivo di dividere la regione in aree è quello di impedire al nuovo regime di stabilirsi e controllare la zona dalla capitale al confine con Israele. 

Egitto, in Qatar discusso piano dei Paesi arabi per Gaza

"Il Qatar ha ospitato oggi un incontro che ha riunito diversi ministri degli Esteri arabi, con la partecipazione dell'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente", Steve Witkoff, "per discutere degli sviluppi nella Striscia di Gaza e nella regione": lo riferisce su Facebook il ministero degli Esteri egiziano citando una dichiarazione emessa al termine della riunione. "I ministri arabi hanno presentato il piano di ricostruzione di Gaza, approvato nel vertice arabo tenutosi al Cairo il 4 marzo" e hanno "concordato con l'inviato statunitense di proseguire le consultazioni e il coordinamento su questo piano come base per gli sforzi di ricostruzione del settore". "I ministri arabi hanno sottolineato l'importanza di stabilire un cessate il fuoco a Gaza e nei territori palestinesi occupati, evidenziando la necessità di compiere sforzi concreti per raggiungere una pace giusta e globale basata sulla soluzione dei due Stati, garantendo la realizzazione delle aspirazioni del popolo palestinese alla libertà e all'indipendenza", prosegue la dichiarazione. "I ministri arabi hanno ribadito il loro impegno a mantenere il dialogo per rafforzare il cessate il fuoco e a lavorare congiuntamente per garantire sicurezza, stabilità e pace nella regione, attraverso un'intensificazione degli sforzi diplomatici e il coordinamento con le varie parti regionali e internazionali", conclude il testo. Il dicastero egiziano precisa che alla riunione, oltre al capo della diplomazia del Cairo, Badr Abdelatty, hanno partecipato i "ministri degli Esteri di Qatar, Arabia Saudita, Giordania, il ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e il segretario del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina". 

Trump: 'nessun palestinese verrà espulso da Gaza'

I palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza non saranno espulsi. Lo ha assicurato il presidente americano Donald Trump parlando ai giornalisti nello Studio Ovale. "Nessuno sta espellendo nessun palestinese'', ha detto Trump rispondendo a una domanda di una giornalista di Voice of America sul piano del presidente americano di sfollare i palestinesi da Gaza per trasformarla nella 'Riviera del Medioriente'.

Khamenei: 'se Usa ci attaccano risposta dura e definitiva'

"Gli Stati Uniti hanno minacciato di prendere misure militari contro l'Iran. Questa è una minaccia poco saggia, poiché creare una guerra e colpire gli altri non sarà unilaterale, e l'Iran è in grado di reagire e certamente lo farà". Lo ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei. "Se gli Stati Uniti o suoi elementi faranno una mossa sbagliata, subiranno una perdita maggiore. La guerra non è una buona cosa e non la stiamo cercando, ma se qualcuno inizia una guerra, la nostra risposta sarà dura e definitiva", ha avvertito, citato dalla tv di Stato. 

Trump: stiamo lavorando con Israele per risolvere problemi Gaza

"Stiamo lavorando duramente con Israele per cercare di risolvere i problemi" a Gaza. Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale.

Ricostruzione Gaza, Witkoff vede ministri Esteri arabi in Qatar

I ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti incontreranno l'inviato del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, a Doha. Al centro dei colloqui la ricostruzione della Striscia di Gaza e la gestione della sua amministrazione al termine della guerra. All'incontro parteciperà anche Hussein al-Sheikh, segretario del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). Lo hanno riferito l'emittente Al Arabiya e il canale di informazione saudita Al Hadath. Anche il Jerusalem Post ha parlato dell'incontro citando una fonte ben informata.

Al Cairo, durante il vertice straordinario della Lega Araba lo scorso 4 marzo, è stato elaborato un piano per il futuro della Striscia di Gaza alternativo a quello ipotizzato da Trump e che non prevede lo sfollamento dei palestinesi che vivono nell'enclave.

Familiari degli ostaggi contro lo stop all'elettricità a Gaza

Circa 50 familiari di ostaggi israeliani hanno presentato un ricorso urgente all'Alta corte di giustizia contro il primo ministro Benyamin Netanyahu, il ministro dell'Energia Eli Cohen e il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, chiedendo l'immediata revoca della decisione di interrompere la fornitura di elettricità a Gaza. Lo riferiscono i media israeliani. I ricorrenti sostengono che la misura mette in pericolo la vita degli ostaggi. 

Media: "Usa informano l'Egitto su taglio aiuti militari"

Gli Stati Uniti hanno informato il Cairo della decisione di ridurre gli aiuti militari che forniscono all'Egitto a partire dall'anno prossimo. Lo riferisce il media del Qatar al Arabi al Jadeed. "Fonti egiziane" hanno dichiarato che "il Pentagono ha aumentato la pressione sul Cairo nel tentativo di convincerlo a cambiare la sua posizione di rifiuto di cooperare con il piano statunitense per la Striscia di Gaza". Un diplomatico egiziano di Washington, citato nel report ha affermato che l'annuncio della riduzione non specifica l'entità del taglio, che sarà determinato in seguito, dopo consultazioni interne americane. 

Israele: "L'obiettivo colloqui è normalizzazione con Libano"

L'obiettivo di Israele nei nuovi colloqui con il Libano e' "raggiungere la normalizzazione". Lo dice un alto funzionario israeliano al Times of Israel. Tel Aviv e l'amministrazione Trump hanno annunciato ieri che Israele, Libano, Francia e Stati Uniti creeranno gruppi di lavoro per discutere il confine tra Israele e Libano, la presenza di truppe dell'Idf nel sud del Libano e i detenuti libanesi in Israele. Se l'incontro di ieri e' stato tra militari, il prossimo incontro "sara' tra i vertici politici di Israele e Libano" afferma il funzionario. Israele ha rilasciato ieri cinque prigionieri libanesi, continua il funzionario, in modo tale che il nuovo presidente libanese Joseph Aoun "possa mostrare all'opinione pubblica che e' in grado di portare risultati per il Paese senza un conflitto militare che distrugga il Libano".

Netanyahu sbatte pugni in aula, giudice lo riprende

Continua lo scontro giudiziario tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i magistrati. Durante la diciassettesima udienza del processo per corruzione a suo carico, il premier, sbattendo i pugni sul tavolo, ha richiesto ai giudici di permettergli di entrare piu' nel dettaglio per contrastare alcune delle accuse contro di lui. Il giudice lo ha ripreso chiedendogli di abbassare la voce. Nella sua testimonianza, Netanyahu ha preso di mira i pubblici ministeri, accusandoli di vivere "in un universo alternativo" e di avergli fatto "passare l'inferno". Al tribunale distrettuale di Tel Aviv, il premier e' stato interrogato dal suo avvocato Amit Hadad sulla presunta concessione di favori normativi per un valore di circa 475mila euro a Bezeq, una societa' di telecomunicazioni che possiede il sito web di notizie Walla. In cambio, secondo i pubblici ministeri, avrebbe cercato di ottenere una copertura mediatica positiva per se' e per la moglie Sara. Netanyahu e' anche accusato di aver negoziato un accordo con il proprietario del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth per ottenere una migliore copertura mediatica. Quando a un certo punto i giudici gli hanno detto di sbrigarsi e di saltare la sua risposta ad alcuni dei punti della lista, Netanyahu ha protestato, lamentando che il caso va avanti da 10 anni e che dovrebbe avere piu' tempo per contrastare le accuse nel dettaglio. Rivolgendosi al giudice Rivka Friedman-Feldman, il premier israeliano ha detto: "Di solito sono una persona molto sobria, ma qui sta succedendo una cosa inaccettabile. Ci hanno preso la vita e l'hanno rovinata. In questo momento sto svolgendo le mie funzioni di primo ministro. Vengo qui due volte a settimana. Ma merito il diritto di sfatare queste assurde accuse e mostrare che tutto si basa su una bugia completa". "C'e' un'imprudenza maliziosa da parte degli investigatori che non hanno controllato e non mi hanno interrogato su certe accuse. Questo non puo' passare in sordina" afferma Netanyahu sbattendo piu' volte le mani sul tavolo durante lo scambio e inducendo il giudice a riprenderlo e comunicargli di "abbassare la voce". Dopo attimi di tensione, al premier e' stata consegnata una busta; dopo averne letto il contenuto, ha chiesto una pausa, che gli e' stata concessa.

Media: "Witkoff oggi in Qatar per premere su accordo"

Steve Witkoff, l'inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, dovrebbe arrivare in Qatar nella giornata di oggi nel tentativo di fare pressione sui rappresentanti di Hamas e Israele affinche' raggiungano un accordo. Lo riporta Haaretz. Secondo un alto funzionario israeliano, i colloqui dovrebbero consentire alle parti di determinare rapidamente se possono superare le loro divergenze, consentendo il rilascio di piu' ostaggi. Questo round di colloqui e' iniziato lunedi' sera a Doha all'ombra delle intenzioni dichiarate di Israele di riprendere una guerra significativa se i colloqui dovessero fallire. Oltre al fatto che questa e' una tattica di pressione contro Hamas, fonti hanno affermato che riprendere i combattimenti comprometterebbe significativamente le possibilita' di raggiungere un altro accordo, metterebbe in pericolo la vita degli ostaggi e renderebbe piu' difficile riportarli a casa in tempi brevi. Israele chiede che Hamas accetti quello che definisce il piano Witkoff, che prevede il rilascio di meta' degli ostaggi ancora in vita, circa 10 persone, entro i prossimi giorni, in una o piu' fasi. In cambio, il cessate il fuoco continuerebbe per 42-60 giorni, per la durata del Ramadan e della Pasqua ebraica, e forse anche per il Giorno dell'Indipendenza, per consentire alle parti di tenere colloqui sulla seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco. Durante la seconda fase, il resto degli ostaggi verrebbe liberato, la guerra finirebbe e inizierebbe la ricostruzione di Gaza.

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