Lo ha annunciato il presidente egiziano al vertice arabo sul futuro della Striscia di Gaza, il cui obiettivo era adottare un piano alternativo a quello del presidente americano Donald Trump. “Abbiamo lavorato per formare un comitato, composto da esperti palestinesi indipendenti, incaricato di gestire il settore di Gaza, in vista del ritorno dell'Autorità Palestinese a Gaza”, ha riferito Al Sisi. Il presidente palestinese Mazen si è detto pronto a tenere le elezioni entro l'anno prossimo
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Mentre Israele torna a minacciare di tagliare la luce e l'acqua a Gaza, l'Egitto ha raccolto dietro di sé il mondo arabo per dire no all'idea del presidente americano Donald Trump di fare della Striscia una "riviera", ossia un lungomare di lusso senza due milioni di palestinesi. Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha annunciato al vertice arabo sul futuro della Striscia di Gaza che il suo piano di ricostruzione di Gaza è stato adottato dai leader arabi. "È stato approvato", ha riferito durante la sessione di chiusura del vertice della Lega Araba al Cairo, il cui obiettivo era adottare un piano alternativo a quello del presidente americano Donald Trump, che aveva proposto di mettere il territorio palestinese sotto controllo statunitense e di trasferirne la popolazione in Egitto e in Giordania. Il piano del presidente americano, respinto dai paesi arabi, dai palestinesi e da molti altri Stati e organizzazioni internazionali, è stato invece accolto con favore dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale ha affermato ieri che "è giunto il momento di dare agli abitanti di Gaza la libertà di partire".
"L'Egitto ha lavorato, in collaborazione con i fratelli palestinesi, per formare un comitato amministrativo composto da esperti palestinesi indipendenti e tecnocrati, incaricato di gestire il settore di Gaza", ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi nel suo discorso. "Questa commissione sarà responsabile della supervisione degli aiuti e dell'amministrazione del territorio in questa fase complessa, in vista del ritorno dell'Autorità Palestinese a Gaza”. “I palestinesi devono rimanere a Gaza e ricostruire il proprio Stato”, ha aggiunto. Il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha anche elogiato il presidente americano Donald Trump e mostrato fiducia nella sua volontà di risolvere equamente la questione palestinese.
Il presidente palestinese Abu Mazen si è detto invece pronto a tenere le elezioni entro l'anno prossimo. L'Autorità Palestinese riprenderà il suo ruolo a Gaza nell'ambito del piano egiziano, ha riferito. Ha poi annunciato la creazione di un incarico di vicepresidente, nonché un'amnistia destinata ai membri dissidenti del suo partito, Fatah, in vista della loro reintegrazione. Tra questi dissidenti figura, sebbene Abbas non ne abbia menzionato il nome, Mohammad Dahlan, ex uomo forte della Striscia di Gaza prima della presa di potere di Hamas nel 2007.
Hamas ha accolto con favore la proposta approvata dalla Lega Araba per la ricostruzione di Gaza. Lo ha detto in una nota precisando di sostenere la creazione di un fondo per la ricostruzione e di un comitato per governare la Striscia. Israele invece respinge il piano per il futuro di Gaza approvato dal vertice dei Paesi arabi al Cairo, denunciando come la dichiarazione finale non abbia condannato il massacro del 7 ottobre. Lo riferisce il Times of Israel.
Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha dichiarato di sostenere con forza il piano egiziano presentato oggi ai leader arabi in un vertice al Cairo per la ricostruzione di Gaza senza lo sfollamento dei suoi abitanti palestinesi.
L'aeronautica militare israeliana "ha colpito ed eliminato" Khodr Said Hashem, comandante di un'unità navale della forza al-Radwan, l'unità militare d'élite di Hezbollah, vicino alla città di Qana, ha affermato l'Idf.
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Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Gaza: un lungo tavolo tra le macerie per la cena di Ramadan. FOTO
Immagini diffuse sui social da Gaza mostrano la popolazione che prepara un Iftar collettivo, il pasto serale che interrompe il digiuno durante il Ramadan, a Rafah, nel sud della Striscia, tra le rovine rimaste dopo i combattimenti LE IMMAGINI
Israele: "Il piano per Gaza non condanna Hamas per il 7 ottobre"
Israele respinge il piano per il futuro di Gaza approvato dal vertice dei Paesi arabi al Cairo, denunciando come la dichiarazione finale non abbia condannato il massacro del 7 ottobre. Lo riferisce il Times of Israel. "È degno di nota che il feroce attacco terroristico di Hamas non venga menzionato e che non vi sia nemmeno una condanna di questa entità terroristica omicida, nonostante le atrocità documentate", afferma Israele, plaudendo invece al piano di Donald Trump di trasferire la popolazione palestinese dalla Striscia, e sostenendo che questo offra "un'opportunità per i cittadini di Gaza di scegliere liberamente. Questo deve essere incoraggiato".
Hamas accoglie con favore proposta Lega Araba per Gaza
Hamas ha accolto con favore la proposta approvata dalla Lega Araba per la ricostruzione di Gaza. Lo ha detto in una nota precisando di sostenere la creazione di un fondo per la ricostruzione e di un comitato per governare la Striscia. "Accogliamo con favore il piano di ricostruzione di Gaza adottato nella dichiarazione finale del vertice e chiediamo di garantire tutte le risorse necessarie per il suo successo", ha affermato il gruppo militante palestinese, esprimendo anche il suo "sostegno alla formazione del Comitato di sostegno alla comunità per supervisionare gli sforzi di soccorso, la ricostruzione e la governance a Gaza", riferendosi a un organismo amministrativo temporaneo delineato dal vertice della Lega araba al Cairo.
Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico "al momento opportuno"
L'Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele "al momento opportuno". Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L’ARTICOLO
Sisi: "Lega araba ha approvato il piano dell'Egitto su Gaza"
Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha annunciato al vertice arabo sul futuro della Striscia di Gaza che il suo piano di ricostruzione per è stato adottato dai leader arabi. "È stato approvato", ha affermato Sisi durante la sessione di chiusura del vertice della Lega Araba al Cairo, il cui obiettivo era adottare un piano alternativo a quello del presidente americano Donald Trump, che aveva proposto di mettere il territorio palestinese sotto controllo statunitense e di trasferirne la popolazione in Egitto e in Giordania.
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
M.O, la situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
Lega Araba adotta piano ricostruzione Gaza
Il vertice straordinario della Lega araba, a cui hanno partecipato le Nazioni Unite, l'Unione europea e l'Unione africana, ha adottato il piano di ricostruzione della Striscia di Gaza presentato dall'Egitto. Lo ha annunciato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi durante la sessione di chiusura del summit nella nuova capitale amministrativa dell'Egitto, a est del Cairo. Il piano è stato elaborato in risposta a quello del presidente statunitense Donald Trump per espellere gli oltre due milioni di palestinesi dall'enclave e trasformarla nella "Riviera mediorientale". Al-Sisi, che ha presieduto il vertice, ha affermato che l'adozione è avvenuta dopo che i ministri degli Esteri hanno redatto ieri il comunicato finale e ha espresso la sua gratitudine alla Lega araba per aver organizzato questo vertice "importante" in un "breve lasso di tempo". Ha inoltre ringraziato per il loro contributo i vari capi di Stato e ministri, nonché il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. Il piano di ricostruzione della Striscia di Gaza, devastata dalla guerra, richiederà più di cinque anni e 53 miliardi di dollari. Inizialmente, ci sarà una fase di "recupero precoce" di sei mesi, durante la quale saranno spesi 3 miliardi di dollari per svolgere i primi lavori di rimozione delle macerie e preparare sette aree della Striscia ad accogliere temporaneamente più di 1,5 milioni di palestinesi. Il lavoro sarà supervisionato da un comitato composto da tecnocrati palestinesi. Seguirà una fase di due anni per completare il processo di bonifica dei detriti e di restauro di circa 60.000 case "parzialmente distrutte", seguita da una fase finale della durata di due anni e mezzo che richiederà altri 30 miliardi di dollari. Durante il vertice, al-Sisi ha chiesto che il mese prossimo si tenga in Egitto una conferenza internazionale per mobilitare fondi regionali e internazionali volti a finanziare la ricostruzione dell'enclave palestinese.
Abu Mazen annuncia l'istituzione di un vicepresidente
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha annunciato al vertice arabo del Cairo la creazione di un incarico di vicepresidente, nonché un'amnistia destinata ai membri dissidenti del suo partito, Fatah, in vista della loro reintegrazione. Tra questi dissidenti figura, sebbene Abbas non ne abbia menzionato il nome, Mohammad Dahlan, ex uomo forte della Striscia di Gaza prima della presa di potere di Hamas nel 2007. Attualmente in esilio negli Emirati Arabi Uniti, Mohammad Dahlan potrebbe aspirare al nuovo incarico di vicepresidente, richiesto da tempo dai finanziatori internazionali dell'Autorità Palestinese. Mahmoud Abbas, 89 anni, in carica dal 2005 dopo la morte di Yasser Arafat, ha promesso al vertice arabo del Cairo una ristrutturazione della leadership palestinese. Dahlan, originario di Khan Yunis, è considerato da alcuni Paesi della regione una figura chiave per il futuro del territorio palestinese. Attualmente consigliere del presidente emiratino Mohammed ben Zayed al-Nahyane, ha normalizzato i rapporti con Israele. Ex capo della sicurezza interna di Gaza, Dahlan era vicino agli Stati Uniti e gestiva la cooperazione con Israele sotto gli Accordi di Oslo (1993), ma cadde in disgrazia dopo la sconfitta delle sue forze contro Hamas nel 2007. Espulso da Fatah, nel 2016 è stato condannato in contumacia a tre anni di carcere per corruzione da un tribunale dell'Autorità Palestinese.
Londra lancia stretta contro le "influenze straniere" dall'Iran
Il governo laburista britannico ha annunciato la creazione di un nuovo sistema di registrazione delle "influenze straniere" inserendo come primo Paese al suo interno l'Iran. Lo ha dichiarato in Parlamento Dan Jarvis, numero due del ministero dell'Interno nell'esecutivo di Keir Starmer, secondo cui chiunque svolga attività nel Regno Unito per conto di Teheran dovrà registrarsi se non vuole incorrere in pene che prevedono fino a cinque anni di carcere. Il viceministro ha sottolineato che la nuova categoria creata nel Foreign Influence Registration Scheme (Firs) permetterà così di tenere meglio sotto controllo la "minaccia" rappresentata dall'Iran. Secondo l'Home Office, dal 2022 sono stati sventati dall'MI5, il servizio di intelligence interno, "20 complotti sostenuti dall'Iran" rivolti contro cittadini britannici e residenti nel Regno.
Sisi: “Apprezzamento per Trump e fiducia in lui su Gaza”
Nel suo discorso al vertice della Lega araba al Cairo, il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha elogiato il presidente americano Donald Trump e mostrato fiducia nella sua volontà di risolvere equamente la questione palestinese. "Nel quadro del suo impegno per la sicurezza e la stabilità regionale, l'Egitto ha cercato fin dal primo giorno della guerra a Gaza di raggiungere un cessate il fuoco, in collaborazione con i fratelli in Qatar e gli amici negli Stati Uniti", ha premesso Sisi affermando che "ciò non sarebbe stato possibile senza gli sforzi apprezzabili del presidente Donald Trump e della sua amministrazione". "È giunto il momento di avviare un processo politico serio ed efficace che porti a una soluzione giusta e duratura della questione palestinese, in conformità con le risoluzioni della legalità internazionale", ha detto ancora il capo di Stato egiziano che poi si è detto "certo che il presidente Trump sia in grado di farlo".
Presidente siriano: "Israele si ritiri subito dal sud della Siria"
Il presidente siriano ad interim Ahmed al-Sharaa ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché ritiri "immediatamente" le sue truppe dal sud della Siria, denunciando una "minaccia diretta" per la regione. "Esortiamo la comunità internazionale a rispettare i suoi impegni sostenendo i diritti della Siria e facendo pressione su Israele affinché si ritiri immediatamente dal sud della Siria", ha dichiarato al vertice arabo del Cairo. Si tratta non solo di "una violazione della sovranità siriana", ma anche di "una minaccia diretta alla sicurezza e alla pace in tutta la regione", ha aggiunto al Sharaa.
Israele, ucciso un comandante navale Hezbollah nel sud Libano
L'esercito israeliano ha affermato di aver ucciso un comandante navale di Hezbollah in un attacco aereo nel Libano meridionale, accusando il miliziano ucciso di azioni in violazione del cessate il fuoco di novembre. L'aeronautica militare israeliana "ha colpito ed eliminato" Khodr Said Hashem, comandante di un'unità navale della forza al-Radwan, l'unità militare d'élite di Hezbollah, vicino alla città di Qana, ha affermato l'Idf.
Abu Mazen: "Pronto a tenere le elezioni entro un anno"
"Lo Stato di Palestina assumerà le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza attraverso le sue istituzioni governative e a tal fine è stato formato un comitato di lavoro", ha detto Abu Abbas ai suoi omologhi. "L'apparato di sicurezza dell'Autorità Palestinese assumerà il suo ruolo dopo aver ristrutturato e unificato i quadri presenti nella Striscia di Gaza e averli formati in Egitto e in Giordania", ha aggiunto. "L'Autorità Palestinese è assolutamente pronta a organizzare elezioni presidenziali e legislative il prossimo anno, a condizione che si creino le condizioni adeguate a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est", ha detto ancora Abu Mazen.
Leader lituano visita Ordine Malta a Roma: "Impegno per la pace"
"L'impegno congiunto per la pace e la necessità di un approccio multilaterale per la risoluzione delle crisi globali" sono stati al centro dell'incontro fra il Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta, Fra' John Dunlap, e il presidente della Lituania, Gitanas Nauséda, oggi a Roma nello storico Palazzo Magistrale dell'Ordine a Roma. Il colloquio fra i due ha avuto come focus l'assistenza umanitaria alle vittime dei conflitti in corso e le iniziative umanitarie messe in campo dall'Ordine per alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite. La Lituania e l'Ordine di Malta, ha sottolineato il Gran maestro Dunlap in occasione del brindisi che ha preceduto il pranzo d'onore, "condividono la profonda preoccupazione per le enormi sofferenze umane causate dai conflitti a gaza e Ucraina. Continueremo ad assistere la popolazione per tutto il tempo necessario, sostenendo ogni sforzo che possa portare a una pace giusta e duratura". "Sono orgoglioso di dire che oggi, con circa 2.000 volontari e 170 addetti, l'organizzazione umanitaria dell'Ordine in Lituania è una delle più grandi nel paese, e porta avanti una ampia gamma di programmi di assistenza sociale in 45 siti, concentrandosi in particolare sugli anziani, bambini da famiglie in stato di bisogno, disabili e rifugiati dall'Ucraina, dall'Afghanistan, dall'Iraq, dall'Eritrea e dalla Bielorussia", ha detto da parte sua Nauséda, che nella visita è accompagnato dalla moglie, Diana Nausédiené, aggiungendo di essere grato ai circa 500 lituani volontari per l'Ordine e invitando ufficialmente il Gran Maestro a ricambiare la visita a Vilnius. Nel corso dell'incontro al palazzo Magistrale, in via Condotti, dopo il quale Nauséda si è recato a un incontro con la premier Giorgia Meloni, la first lady lituana ha visitato la Cappella Magistrale e poi, con il marito, la Biblioteca Magistrale sotto la guida del Gran Commissario dell'ordine, Fra' Emmanuel Rousseau. Nel corso dell'incontro è stata anche annunciata l'istituzione, avvenuta lo scorso 7 febbraio, della Delegazione dell'Ordine presso i Paesi baltici, che, è stato detto, costituirà il primo nucleo per la futura creazione di un'associazione nazionale dell'Ordine in Lettonia, Lituania ed Estonia. L'Ordine di Malta e la Lituania, è stato ricordato, hanno relazioni diplomatiche dal 1992, dal 1999 hanno un accordo postale e dal 2017 anche uno di cooperazione, soprattutto nel campo delle iniziative umanitarie.
Gutererres: Onu appoggia il piano egiziano per Gaza
Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha dichiarato di sostenere con forza il piano egiziano presentato oggi ai leader arabi in un vertice al Cairo per la ricostruzione di Gaza senza lo sfollamento dei suoi abitanti palestinesi. "Accolgo con favore e sostengo con forza l'iniziativa guidata dai paesi arabi per mobilitare il sostegno alla ricostruzione di Gaza, chiaramente espressa in questo vertice", ha affermato Guterres. "Le Nazioni Unite sono pronte a collaborare pienamente a questo sforzo".