Trump verso invio 9mila migranti a Guantanamo: anche un italiano. Casa Bianca: “Fake news”

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Il Washington Post ha rivelato che tra gli stranieri che dovrebbero essere deportati a Guantanamo ci sono circa 800 europei. “È una fake news”, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. Gli italiani irregolari destinati al carcere di massima sicurezza, secondo fonti parlamentari, erano due: uno è stato rimpatriato alcuni giorni fa, il secondo potrebbe essere espulso a breve. Tajani: “Italiani non andranno a Guantanamo”. Proteste e arresti a Los Angeles

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“È una fake news”. Così la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha bollato le indiscrezioni del Washington Post, secondo le quali l'amministrazione Trump si preparerebbe a trasferire circa 9mila migranti - inclusi circa 800 cittadini europei, tra cui italiani - a Guantanamo. Indiscrezioni che hanno provocato la reazione di Antonio Tajani. "Non vi è possibilità che gli italiani siano trasferiti a Guantanamo, non c'è da allarmarsi. Siamo disponibili a rimpatriare gli irregolari. Giovedì pomeriggio è già in agenda una telefonata con il segretario di Stato Rubio e cercherò di avere ulteriori chiarimenti", ha detto il ministro degli Esteri su Rtl 102.5. "Degli italiani irregolari attualmente fermati negli Usa nessuno andrà a Guantanamo", ha poi ribadito su X. Secondo fonti parlamentari, gli italiani irregolari destinati a Guantanamo sarebbero stati due: uno è stato rimpatriato alcuni giorni fa, il secondo potrebbe essere espulso a breve. Intanto, contro le politiche migratorie dell'amministrazione Usa continuano le manifestazioni e le proteste a Los Angeles: alcuni gruppi si sono radunati nonostante il coprifuoco e “decine di persone sono state arrestate”.

Anche italiani a Guantanamo

A far sapere che tra le migliaia di stranieri che dovrebbero essere deportati da Donald Trump a Guantanamo ci sarebbero anche italiani è stato il Washington Post, che ha citato dei funzionari. Oltre all'Italia ci sarebbero migranti provenienti da Gran Bretagna, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui molti provenienti da Haiti. Gli europei sarebbero circa 800. Il Dipartimento di Stato americano ha detto che non intende rivelare l'identità dei migranti illegali che saranno spediti a Guantanamo. "Non è certo una dinamica gestita dal Dipartimento di Stato. Non specificherò nessuna nazionalità degli immigrati clandestini", ha detto la portavoce Tammi Bruce, precisando che "non è una novità che trasferiamo gli immigrati illegali che hanno compiuto dei crimini a Guantanamo prima che vengano rimandati nel loro Paese d'origine: non è la destinazione finale". Da quanto emerso, comunque, il Dipartimento di Stato americano starebbe cercando di convincere quello per la Sicurezza nazionale a non inviare i migranti illegali europei a Guantanamo. Lo hanno riferito fonti informate a Politico, parlando di "allarme tra i diplomatici americani".

La Casa Bianca: "Fake news"

La Casa Bianca, comunque, ha smentito le notizie riportate dal Washington Post. "Questo articolo è una fake news. Non sta accadendo", ha scritto su X la portavoce Karoline Leavitt, pubblicando un'immagine con il titolo dell'articolo in cui si parla del possibile trasferimento a Guantanamo di cittadini di Paesi alleati.

Tajani: “Su Guantanamo non c'è nessuna comunicazione ufficiale”

Sulla questione, prima della smentita della Casa Bianca, è intervenuto il ministro Tajani. "Su Guantanamo non c'è nessuna comunicazione ufficiale, c'è solo un articolo di giornale. Abbiamo contatti con i responsabili della sicurezza interna ed eventualmente la questione riguarderebbe soltanto cittadini di Paesi che non sono disponibili ad accogliere i loro connazionali irregolari negli Stati Uniti", ha spiegato a margine dell'Assemblea di Confcommercio. "L'Italia aveva risposto qualche tempo fa a un questionario che era venuto dagli Stati Uniti, dicendo che noi siamo pronti ad accogliere i nostri concittadini irregolari, qualora ce ne fossero, con il rispetto dei diritti di queste persone e con il rispetto delle regole consolari", ha aggiunto il ministro. "Domani ho una telefonata con Rubio e affronterò anche questo tema. Noi siamo pronti a riprendere gli italiani e quindi non vedo pericoli eccessivi per eventuali italiani che siano irregolari. Non dovrebbero esserci possibilità per gli italiani di essere portati a Guantanamo, faremo di tutto perché non avvenga", ha concluso Tajani.

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Gli arresti

Intanto, continuano le proteste a Los Angeles. La sindaca Karen Bass, nelle scorse ore, aveva annunciato l'imposizione del coprifuoco in alcune zone del centro della città dalle 20 alle 6 ora locale (dalle 5 alle 15 in Italia). "Ho dichiarato l'emergenza locale e imposto il coprifuoco" notturno nella seconda città più grande degli Stati Uniti "per fermare vandalismi e saccheggi", ha detto Bass in una conferenza stampa. Nonostante questo, sono continuate le proteste e i gruppi di manifestanti si sono radunati nella zona designata per il coprifuoco. Il Dipartimento di polizia di Los Angeles ha poi fatto sapere che ci sono stati "decine di arresti". "Diversi gruppi continuano a radunarsi sulla First Street tra Spring e Alameda", si legge in un messaggio del Dipartimento pubblicato su X. "Questi gruppi vengono presi di mira e sono stati avviati arresti di massa", prosegue la nota. In un post successivo la polizia ha sottolineato che "decine di arresti sono stati effettuati" poiché i manifestanti non hanno lasciato il "luogo di un assembramento illegale".

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Le parole di Trump

Nel frattempo, il presidente Donald Trump è tornato ad attaccare i manifestanti a Los Angeles. "Non permetterò che gli Stati Uniti siano distrutti da migranti illegali e criminali del Terzo Mondo", ha detto in un intervento a Fort Bragg. Dopo aver chiamato i migranti "invasori stranieri", li ha definiti anche "animali". "Libereremo Los Angeles e la renderemo di nuovo sicura", ha aggiunto. Ancora: "Quando ci sarà la pace a Los Angeles i soldati se ne andranno". Quanto alle regole di ingaggio dei militari nella città, il presidente americano ha dichiarato: "È molto semplice: se i manifestanti sono pericolosi, se tirano mattoni, se sputano in faccia agli agenti, se prendono a pugni le persone, l'esercito risponderà con una grande forza e loro finiranno in galera per lungo tempo". Il presidente Usa ha aggiunto che i manifestanti a Los Angeles "sono pagati da qualcuno oppure sono agitatori".

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"Donald Trump sta usando la nostra città come un esperimento, per vedere fino a dove può spingersi nel violare la legge. Se sfonda qui, potrà farlo in tutto il Paese", ha commentato la sindaca Bass, intervistata da un gruppo di testate. La democrazia è "sotto attacco davanti ai nostri occhi", Trump sta "devastando il progetto storico dei nostri padri fondatori", ha detto invece il governatore della California Gavin Newsom, criticando le politiche migratorie dell'amministrazione Usa. Il presidente degli Stati Uniti "sta organizzando una retata militare in tutta Los Angeles", ha aggiunto Newsom. "I regimi autoritari iniziano prendendo di mira le persone meno in grado di difendersi. Ma non si fermano qui - ha aggiunto -. Trump e i suoi fedelissimi prosperano sulla divisione perché permette loro di acquisire più potere ed esercitare un controllo ancora maggiore". Il governatore ha poi ha avvertito che la situazione che si sta sviluppando in California è solo l'inizio. "Questo riguarda tutti noi. Riguarda voi. La California potrebbe essere la prima, ma chiaramente non finirà qui. Altri Stati saranno i prossimi", ha detto.

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