
"Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d'incontri e solo dopo il piano sarà maturo", spiega un'alta fonte diplomatica. Zelensky: "Trump ha bisogno di agire in modo che Putin non abbia più alcuna possibilità di muoverci guerra". Il presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver parlato con Putin. Il Cremlino non ha commentato, ma conferma i paletti dello zar sul negoziato: "Il dialogo deve rispettare i nostri interessi"
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Il piano-Trump per la pace in Ucraina "non è ancora pronto" e non sarà presentato "questa settimana", né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della Nato - e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth - né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione Usa alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata. "Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d'incontri e solo dopo il piano sarà maturo", spiega. "Trump è l'unico che può influenzare Putin, è un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l'Europa". "Se avessi la consapevolezza che l'America e l'Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo": così, in un'intervista alla tv britannica Itv ripresa dal Guardian, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata tra Donald Trump e Putin sulla fine del conflitto. Il presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver parlato con l'omologo russo Putin, senza però rivelare quante volte. "Vuole che si smetta di morire", ha detto. Il Cremlino non ha commentato, ma conferma i paletti dello zar sul negoziato: "Il dialogo deve rispettare i nostri interessi".
Nella notte, le forze russe hanno attaccato l'Ucraina con 83 droni di vario tipo, 61 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e 22 droni-esca sono caduti in zone aperte: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. Sempre nella notte, come riferito dal ministero della Difesa di Mosca, le forze russe hanno abbattuto 15 droni ucraini su cinque regioni del Paese e sulla Crimea occupata.
Gli approfondimenti:
- Su cosa trattano Mosca e Kiev? La guerra può finire nel 2025?
- Russia, missili Oreshnik saranno schierati in Bielorussia
- Trump chiede all'Ucraina terre rare in cambio degli aiuti: cosa sono e a cosa servono
- Quali zone della Russia può colpire Kiev con i missili ATACMS di Biden?
- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
- Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
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Guerra Ucraina, il Cremlino: "La soluzione della crisi deve essere negoziata solo da Usa e Russia"
"Non abbiamo nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles", ha affermato il Consigliere del Cremlino, Nikolai Patrushev in un'intervista a Kp.Ru, dopo che Donald Trump ha anticipato la sua intenzione di incontrare Vladimir Putin "molto rapidamente" dopo l'insediamento alla Casa Bianca. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra in Ucraina, le condizioni di pace che Putin accetterebbe
Donald Trump ribadisce la sua volontà di "mettere fine alla guerra orribile" in Ucraina. "Mi piacerebbe incontrare Putin presto", ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche "l'Ucraina è pronta a un accordo". Ma le pressioni del tycoon - anche e soprattutto in tema economico - non sembrano smuovere il Cremlino. "Nulla di nuovo", ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. "Restiamo pronti al dialogo", ha però assicurato, purché sia "un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco". Putin è "pronto" a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
Armen Sarkisjan, chi era il fondatore della milizia ArBat morto in un attentato a Mosca
L’uomo ha perso la vita dopo essere rimasto coinvolto in un’esplosione all’ingresso di un palazzo nella capitale russa. Il fatto è avvenuto nell'entrata di un edificio di 29 piani nel complesso residenziale di Alye Parusa, nel nord-ovest di Mosca. Sarkisjan era il fondatore di un battaglione di combattenti volontari filorussi nel Donbass e presidente della Federazione pugilato nella regione di Donetsk. IL PROFILO
Zelensky: con presidente Bei discusso di assistenza a energia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di avere "incontrato la presidente della Banca Europea per gli Investimenti Nadia Calvino" e ha "accolto con favore la sua prima visita in Ucraina. Sono grato per il continuo supporto della Bei sin dall'inizio dell'invasione su vasta scala della Russia". Zelensky ha poi aggiunto che con Calvino ha "discusso di ulteriore assistenza al settore energetico ucraino e di finanziamenti per progetti umanitari, tra cui la costruzione di rifugi in scuole e asili, nonché di infrastrutture per i valichi di frontiera. Un'attenzione particolare è stata rivolta al sostegno agli sfollati interni che hanno perso la casa a causa dell'aggressione russa".
Guerra in Ucraina, i possibili fronti se la Russia invadesse anche l’Europa
Mentre la guerra in Ucraina procede - con Kiev che di recente ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero - c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. GLI SCENARI
Trump chiede all'Ucraina terre rare in cambio degli aiuti: cosa sono e a cosa servono
Il presidente americano Donald Trump punta a negoziare un "accordo" con l'Ucraina affinché Kiev offra una "garanzia" sulle sue immense risorse minerarie, in cambio degli aiuti statunitensi contro la Russia. L’Ucraina è molto fornita di terre rare che nei prossimi anni saranno molto richieste. COSA SAPERE
Kiev: l'inviato Usa Kellogg sarà in Ucraina il 20 febbraio
L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la guerra in Ucraina visiterà il Paese il prossimo 20 febbraio. Lo ha annunciato oggi una fonte nell'ufficio del presidente ucraino. Trump sta spingendo per una rapida fine del conflitto e ha incaricato l'inviato speciale Keith Kellogg - la cui visita avverrà pochi giorni prima del terzo anniversario dell'invasione russa del 24 febbraio - di elaborare un piano per fermare i combattimenti.
Mosca e Kiev aspettano prossime mosse Trump

Kellogg incontra ambasciatrice Zappia per pace in Ucraina
"Molto lieto di incontrare l'ambasciatrice italiana Mariangela Zappia per discutere della cooperazione nello sforzo di ripristinare la stabilità e la pace in Ucraina e nella regione. L'Italia è un prezioso partner transatlantico". Lo scrive su X il generale in pensione Keith Kellogg, inviato di Donald Trump per il conflitto ucraino.
Fonti Nato: "Il piano Trump per l'Ucraina non è pronto"
Il piano-Trump per la pace in Ucraina "non è ancora pronto" e non sarà presentato "questa settimana", né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della Nato - e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth - né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione Usa alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata. "Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della Nato nella seconda metà di febbraio per una serie d'incontri e solo dopo il piano sarà maturo", spiega. "Trump è l'unico che può influenzare Putin, è un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l'Europa" .
Guerra in Ucraina, le condizioni di pace che Putin accetterebbe
Donald Trump ribadisce la sua volontà di "mettere fine alla guerra orribile" in Ucraina. "Mi piacerebbe incontrare Putin presto", ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche "l'Ucraina è pronta a un accordo". Ma le pressioni del tycoon - anche e soprattutto in tema economico - non sembrano smuovere il Cremlino. "Nulla di nuovo", ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. "Restiamo pronti al dialogo", ha però assicurato, purché sia "un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco". Putin è "pronto" a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
Mosca insiste, 'vogliamo 4 regioni ucraine e Kiev fuori da Nato'
Il vice ministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, ha dichiarato che Mosca continua a pretendere il controllo di quattro regioni ucraine solo in parte occupate dalle sue truppe e che l'Ucraina resti fuori dalla Nato. Lo riporta la Tass. "Noi certamente abbiamo interessi basilari, interessi fondamentali, tra i quali metto l'appartenenza incontestabile delle regioni che si usa definire collettivamente 'nuove russe' o 'Novorossiya'" e "naturalmente il non ingresso dell'Ucraina nella Nato, la violazione di questa richiesta è una delle cause prime dell'operazione militare speciale", ha affermato Ryabkov, secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa. "Tutto è stato detto su Kursk dal presidente", ha poi aggiunto il vice ministro russo riferendosi alla regione della Russia occidentale di cui i soldati ucraini controllano una fetta di territorio. Ryabkov ha dichiarato che le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sarebbero a suo dire "russe" in seguito "all'espressione della volontà degli abitanti". I cosiddetti "referendum" con cui la Russia nell'ottobre del 2022 ha dichiarato unilateralmente l'annessione delle regioni non sono riconosciuti dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale.
Tajani: "Europa sia parte intergrante negli accordi di pace"
Guerra in Ucraina, attacco di droni russi a Sumy
L'Ue su Putin-Trump, nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina
"La nostra posizione è chiara: nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina". Lo ha detto la portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea rispondendo ad una domanda sui contatti telefonici tra Putin e Trump. "L'Ue sostiene la formula di pace di Volodymyr Zelensky e ogni accordo di pace deve rispettare la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", ha aggiunto senza rispondere se Washington abbia avvisato o meno l'Europa prima della telefonata.
Mosca: dagli Usa nessun cambiamento concreto sull'Ucraina
"I segnali, per quanto possano essere importanti, potrebbero essere di qualsiasi tipo, ma in sostanza - ha detto Ryabkov in una conferenza stampa - non vediamo alcun cambiamento nel corso che Washington ha seguito negli ultimi tempi: l'assistenza a Kiev continua. E non si stanno affatto indebolendo i tentativi di presentare la questione in modo tale che Mosca dovrebbe fare concessioni e compromessi se è interessata a un qualche tipo di accordo". Commenti analoghi sono stati fatti da un altro vice ministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, in un'intervista all'agenzia Ria Novosti. "E' importante - ha detto Galuzin - che le parole siano sostenute da passi concreti che tengano in considerazione i legittimi interessi russi, dimostrando la volontà di eliminare le cause di fondo della crisi e riconoscano le nuove realtà. Ma nessuna proposta specifica di questa natura è stata finora ricevuta". Secondo Galuzin, "le due cause principali (del conflitto) sono l'espansione della Nato e le violazioni dei diritti dei residenti in Ucraina di etnia e di lingua russa". Senza eliminare queste cause, ha insistito il vice ministro russo, "avremo una tregua temporanea o un congelamento del conflitto, con la sua inevitabile ripresa, e questo è inaccettabile per la Russia".
Kiev, raffineria di petrolio russa attaccata con droni
La raffineria di petrolio Afipsky, nel territorio russo di Krasnodar, è stata attaccata da droni la notte scorsa: lo ha annunciato su Telegram il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko. "Droni sconosciuti hanno attaccato Krasnodar, così come la raffineria di petrolio Afipsky nel territorio di Krasnodar," si legge nel post. Secondo Kovalenko, si tratta di uno dei principali impianti di lavorazione russo del petrolio, con una capacità annua di 6,25 milioni di tonnellate di greggio. Kovalenko ha inoltre sottolineato che la raffineria svolge un ruolo strategico nel rifornimento di equipaggiamenti militari russi. La sua posizione nel territorio di Krasnodar, infatti, la rende un hub logistico chiave per la fornitura di carburante diesel e cherosene per l'aviazione nemica. Per questo motivo, ha concluso, la raffineria Afipsky non è solo un sito industriale ma una parte essenziale dell'infrastruttura militare russa.
Kallas vede il Papa: "In Ucraina serve una pace giusta"
"Ho avuto l'onore di incontrare Sua Santità il pontefice Francesco. Abbiamo parlato della guerra in Ucraina e della necessità di una pace giusta e duratura che garantisca il futuro del Paese. Ho anche ringraziato Sua Santità per la sua forte leadership nella protezione dei più vulnerabili e nella difesa della dignità umana". Lo scrive sui social l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
Cremlino: "Piano di Trump per Gaza? Aspettiamo i dettagli"
La Russia non commenta per ora l'annuncio di Donald Trump di voler controllare la Striscia di Gaza, dicendo che occorre "aspettare di conoscere i dettagli". "A questo proposito - ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe - dovremmo aspettare di conoscere alcuni dettagli, per sapere se stiamo parlando di un piano d'azione coerente". Ha aggiunto che "ci sono 1,2 milioni di palestinesi che vivono lì, e questa è la questione principale". "Queste - ha insistito Peskov - sono le persone a cui è stata promessa una soluzione statale al problema del Medio Oriente dalle relative risoluzioni del Cs dell'Onu.
Mosca: "Non abbiamo avuto proposte per avvio negoziati"
Mosca non ha ricevuto alcuna proposta "specifica idonea ad avviare i negoziati" sull'Ucraina. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin in un'intervista a RIA Novosti. Circa le voci di un imminente inizio dei negoziati, l'alto diplomatico ha affermato che "si tratta solo di un tentativo di preparare il terreno e creare l'atmosfera di cui l'Occidente ha bisogno per tenere le posizioni piu' vantaggiose". "Affrontiamo tali affermazioni in modo realistico" ha detto Galuzin, "E' importante che le parole siano supportate da misure pratiche che tengano conto degli interessi legittimi della Russia, dimostrando la volonta' di sradicare le cause profonde della crisi e riconoscendo le nuove realta'".
Weber (Ppe): Ue si prepari a proposta pace degli Usa
"L'Europa deve essere pronta ad assumersi maggiori responsabilita' per l'Ucraina. Dovremmo prepararci bene alla proposta di Washington" per la pace in Ucraina. Lo ha dichiarato il leader del Partito popolare europeo, Manfred Weber, a margine del congresso della Csu a Norimberga, come riportato da Politico.
Il Cremlino non conferma né smentisce la telefonata Trump-Putin
Il Cremlino ha dichiarato di non poter né confermare né smentire se il presidente russo Vladimir Putin abbia parlato telefonicamente con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Domenica, parlando ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, Trump ha parlato di un contatto con il presidente russo. Ciò segnerebbe la prima conversazione ufficialmente riconosciuta tra Putin e un presidente degli Stati Uniti dall’inizio del 2022.
Raid russi su Donetsk e Kherson, almeno 2 morti
Almeno due persone sono state uccise negli attacchi delle ultime ore da parte dell'esercito russo contro le province ucraine di Donetsk e Kherson, parzialmente occupate da Mosca.
Il governatore del Donetsk, Vadim Filashkin, ha dichiarato su Facebook che almeno una persona è stata uccisa in un attacco alla città di Kramatorsk, tra le avanzate russe nella provincia negli ultimi mesi. Il governatore di Kherson, Oleksander Prokudin, ha dichiarato sul suo account Telegram che un altro uomo è stato ucciso in un attacco di droni sulla città di Berislav: “Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici del defunto”, ha detto.
Iran: "Trump vuole metterci in ginocchio"
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha accusato oggi il presidente statunitense Donald Trump di voler "mettere in ginocchio la Repubblica Islamica", in un discorso in occasione del 46/mo anniversario della rivoluzione che ha rovesciato la monarchia Pahlavi. "Trump dice 'vogliamo parlare (con l'Iran)', e... firma in un memorandum tutte le cospirazioni per mettere in ginocchio la nostra Rivoluzione", ha detto Pezeshkian, riferendosi a un testo firmato martedì scorso dal presidente americano che prevede nuove sanzioni contro l'Iran.
Cavo Dragone: "Nato non arretra, con Kiev per pace giusta"
"Continuare a supportare l’esercito ucraino è l’unico modo per garantire la pace giusta con la Russia. E la Nato non si tira indietro". Lo afferma, in un'intervista al 'Corriere della Sera', l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato. "Le forze armate di Mosca riportano limitati successi sul terreno con perdite gravissime. Parliamo di 7-800 soldati russi morti o feriti al giorno, oltre 800.000 dall’inizio della guerra. Ma ho visto una determinazione invariata nei vertici ucraini, convinti come nei primi giorni a difendere il loro territorio e non cedere alla violenza russa - continua - Insieme, è palese il fallimento strategico di Putin: siamo a tre anni di guerra e lui mirava a vincere in tre giorni".
Zelensky: “Pronto ad ogni dialogo con garanzie da Usa e Ue”
"Se avessi la consapevolezza che l'America e l'Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo": così, in un'intervista alla tv britannica Itv ripresa dal Guardian, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata tra Donald Trump e Putin sulla fine del conflitto. "Un conflitto congelato - ha affermato - porterà a più aggressioni ancora e ancora. Chi vincerà i premi e passerà alla storia come vincitore? Nessuno. Sarà una sconfitta assoluta per tutti, sia per noi, come è importante, sia per Trump", ha detto il leader ucraino. Trump, ha detto Zelensky come riporta Reuters online, "non ha bisogno solo di porre fine alla guerra, ha bisogno di agire in modo che Putin non abbia più alcuna possibilità di muoverci guerra. Questa è la cosa principale e tutti dovrebbero riconoscerlo. Sarebbe una vittoria". Il leader ucraino ha affermato che Kiev non vuole che si ripeta l'esperienza degli accordi di pace e dei colloqui che non hanno prodotto risultati negli anni prima all'invasione su vasta scala di Mosca del febbraio 2022. E questo, ha detto, significa mettere in atto garanzie di sicurezza. "Se ci sono garanzie di sicurezza, allora possiamo parlare di una fine della 'fase calda' della guerra. Dovete capire che abbiamo bisogno di sapere esattamente come finirà questa guerra. Che siamo tutti dalla stessa parte dell'America e dell'Europa", ha detto.
Mosca: “Nella notte abbattuti 15 droni ucraini”
Le forze russe hanno abbattuto la notte scorsa 15 droni ucraini su cinque regioni del Paese e sulla Crimea occupata: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Sette velivoli senza pilota sono stati distrutti sul territorio della regione di Krasnodar, tre sul territorio della regione di Bryansk, due sul territorio della regione di Rostov, uno su quello della regione di Belgorod, uno sul Kursk e uno sul territorio della Crimea.
Kiev: “Nella notte abbattuti 61 droni russi su 83”
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 83 droni di vario tipo, 61 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev e 22 droni-esca sono caduti in zone aperte: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I droni distrutti, inclusi gli Shahed kamikaze di produzione iraniana, sono stati intercettati nelle regioni di Kiev, Kharkiv, Poltava, Sumy, Chernihiv, Kirovohrad, Khmelnytskyi, Dnipro, Zaporizhzhia, Mykolaiv e Kherson.
Tajani: “La pace non sia una mortificazione per Kiev”
Alla conferenza sulla sicurezza a Monaco dove si terrà anche una riunione del G7 "vogliamo arrivare a una pace che non sia la mortificazione di Kiev. Ma poi discuteremo anche di migrazioni, in particolare con il segretario di Stato statunitense, Rubio". Lo spiega il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in un'intervista al Messaggero, in cui sottolinea che "Usa e Ue sono due facce della stessa medaglia. E dobbiamo lavorare insieme". "Ma l'America sta in America, mentre noi europei stiamo qui, a stretto contatto con gli ucraini e con i russi. Ecco perché è giusto raccogliere la sfida americana ad essere più protagonisti, anche aumentando le spese per la difesa come loro ci chiedono", prosegue Tajani. Scorporandole dal patto di stabilità "oppure ci sono altre due vie: usare gli eurobond o mettere in campo i fondi non utilizzati di Next Generation Ue". Non si placa lo scontro con la Corte penale internazionale dopo il caso Almasri. "Criticare la Corte non significa essere contro la Corte. Così come, se si critica la Ue o l'Onu, non vuol dire osteggiarle. Si tratta di stimolarle, semmai a operare in maniera migliore, di cercarle di farle funzionare più efficacemente - precisa - La Cpi mi pare che abbia fatto qualche pasticcio, sia di tipo giuridico sia di tipo procedurale e burocratico. Hanno fatto circolare il generale libico per l'Europa, indisturbato, poi hanno detto che andava arrestato. Insomma, una grande confusione". Infine l'azione di Lo Voi nel caso Almasri. Secondo Tajani "si poteva evitare la forzatura nei confronti del Tribunale dei ministri. Lo Voi non si è limitato a trasmettere gli atti. Ma ha individuato dei reati nell'operato di Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, cosa che non era obbligato a fare - conclude - Non condivido la sua scelta né dal punto di vista giuridico né da quello politico. Ma al netto di queste considerazioni, è ora di dialogare con la parte della magistratura che soffre le forzature e ha come noi tutto l'interesse a far funzionare il sistema e a non creare fratture".
Cavo Dragone: "La Nato non arretra, continuo sostegno a Kiev"
"Continuare a supportare l'esercito ucraino è l'unico modo per garantire la pace giusta con la Russia. E la Nato non si tira indietro". Lo spiega in un'intervista al Corriere della Sera l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che dal 17 gennaio è presidente del Comitato militare della Nato. In merito alla telefonata tra Trump e Putin "posso soltanto dire che ogni dialogo è benvenuto. Dal punto di vista della Nato, la posizione non cambia: miriamo alla sicurezza transatlantica, indipendentemente da eventuali sviluppi politici o diplomatici tra Putin e Trump - sottolinea - Siamo alla vigila di tre appuntamenti dove i semi di questi scambi potrebbero germogliare: la riunione del Gruppo di Contatto per la difesa dell'Ucraina a Ramstein, poi la Ministeriale Difesa, dove verrà anche Umarov con il nuovo collega americano, e infine la Conferenza sulla Sicurezza a Monaco il 15-16 febbraio, dove potranno esserci importanti rivelazioni per illuminare la nebbia in cui oggi ci muoviamo a fatica". "La Nato crede in tre punti: dare forza all'Ucraina perché non negozi da debole, garanzie di difesa al suo esercito e rispetto del diritto internazionale", spiega ancora l'ammiraglio che evidenzia come a Kiev "si percepisce chiaramente che la Russia prosegue senza sosta l'aggressione militare". "Non si palesano segnali concreti che Putin intenda davvero negoziare una pace giusta e duratura -conclude - E la Nato ripete che la pace non può essere un semplice congelamento del conflitto, che oltretutto dia il tempo alla Russia di riorganizzarsi e riprendere l'invasione più violenta di prima".
Guerra in Ucraina, le condizioni di pace che Putin accetterebbe
Donald Trump ribadisce la sua volontà di "mettere fine alla guerra orribile" in Ucraina. "Mi piacerebbe incontrare Putin presto", ha affermato il presidente Usa intervenendo ieri in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, assicurando che anche "l'Ucraina è pronta a un accordo". Ma le pressioni del tycoon - anche e soprattutto in tema economico - non sembrano smuovere il Cremlino. "Nulla di nuovo", ha detto il portavoce Dmitrij Peskov. "Restiamo pronti al dialogo", ha però assicurato, purché sia "un dialogo su un piano di parità e nel rispetto reciproco". Putin è "pronto" a eventuali colloqui, ma a precise condizioni. COSA SAPERE
Trump: "Voglio porre fine a guerra in Ucraina, con Putin altre conversazioni"
Parlando con in giornalisti sull'Air Force One Trump ha affermato che gli Stati Uniti stanno facendo progressi nei colloqui con la Russia sulla guerra in Ucraina, ma ha rifiutato di fornire dettagli su una recente discussione con il presidente russo, aggiungendo che si aspetta ulteriori conversazioni.
Trump rifiuta di dire quando e quante volte ha parlato con Putin
Donald Trump rifiuta di offrire dettagli su quando e quante volte ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferiscono i giornalisti al seguito che lo hanno interpellato sull'Air Force One, dove il presidente ha improvvisato una breve conferenza stampa per celebrare la proclamazione della giornata del Golfo d'America
Mosca: artiglieria Kiev martella riva sinistra Dnepr
L'esercito ucraino ha compiuto 37 attacchi di artiglieria su 9 insediamenti sulla riva sinistra del Dnepr, nella regione di Kherson, in un solo giorno. Lo riporta l'agenzia Ria Novostio che cita i servizi di emergenza. "Durante le ore diurne, l'esercito ucraino ha effettuato 23 attacchi di artiglieria su aree popolate sulla riva sinistra.
Guerra Ucraina, il Cremlino: "La soluzione della crisi deve essere negoziata solo da Usa e Russia"
"Non abbiamo nulla di cui parlare con Londra o Bruxelles", ha affermato il Consigliere del Cremlino, Nikolai Patrushev in un'intervista a Kp.Ru, dopo che Donald Trump ha anticipato la sua intenzione di incontrare Vladimir Putin "molto rapidamente" dopo l'insediamento alla Casa Bianca. LEGGI L'ARTICOLO
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