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Israele, il capo di Stato maggiore: "L'esercito si prepari a operazione di terra"

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Medioriente, raid israeliani in Libano: oltre 500 morti
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Medioriente, raid israeliani in Libano: oltre 500 morti
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Il capo dell'esercito ai soldati israeliani: "Preparatevi a un possibile ingresso in Libano", ma il Pentagono afferma che l'operazione "non appare immiente". Intanto nuova ondata sul sud del Paese e nella periferia di Beirut, sono quasi 500mila gli sfollati. Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un missile balistico mirato al quartier generale del Mossad. Netanyahu: "Israele userà tutta la sua forza" per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo i razzi lanciati dal Libano dal movimento sciita

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Il capo dell'esercito ai soldati israeliani: "Preparatevi ad un possibile ingresso in Libano". Ma la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, ha dichiarato che non sembra imminente alcuna incursione terrestre israeliana in Libano. Intanto nuova ondata sul sud del Paese e nella periferia di Beirut, sono quasi 500mila gli sfollati. 

Il premier israeliano Netanyahu ha affermato che Israele "userà tutta la sua forza" contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l'ondata di razzi lanciati dal Libano dal movimento sciita. "Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l'astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa" i civili israeliani al nord, ha aggiunto.

Hezbollah intanto ha annunciato di aver lanciato un missile balistico mirato al quartier generale del Mossad. 

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avvertito della possibilità di una "guerra totale" in Medio Oriente mentre la guerra a Gaza continua. "Una guerra totale è possibile" ha detto Biden all'ABC. "Penso anche che ci sia l'opportunità per avere un accordo che potrebbe cambiare fondamentalmente tutta la regione".



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Beirut, oggi 72 morti e 392 feriti nei raid israeliani in Libano

Il ministero della Salute libanese ha aggiornato a 72 il numero dei morti e 392 feriti negli attacchi israeliani di oggi. Lo hanno riferito i media israeliani.

M.O.: Israele, oggi Hezbollah ha lanciato 110 razzi

Oggi sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Lo rendono noto le Forze armate israeliane (Idf), citate dal quotidiano 'Haaretz'.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. I FATTI

M.O.: 72 morti oggi per attacchi aerei Israele in Libano

Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che 72 persone sono state uccise oggi e altre 392 sono rimaste ferite negli attacchi aerei delle IDF in Libano. L'IDF afferma di aver preso di mira siti di Hezbollah, tra cui case in cui il gruppo terroristico immagazzinava munizioni. Ha avvisato i civili prima di effettuare gli attacchi.

Israele, dall'Iron Dome alla Fionda di David: come è costruita la difesa antiaerea

L’esercito israeliano può contare su diversi sistemi pensati per bloccare le varie minacce, dai missili balistici a quelli da crociera e i razzi a bassa quota. IL PUNTO

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. I DETTAGLI

Blinken, Israele ha un legittimo problema con Hezbollah

Israele ha un legittimo interesse nel cercare di rimuovere Hezbollah dai confini del nord di Israele: lo ha detto il segretario di stato americano, Antony Blinken, mentre respingeva le richieste di adottare una linea più dura sui bombardamenti israeliani, parlando prima di una riunione di emergenza del consiglio di sicurezza a New York. Blinken ha sottolineato che preferirebbe una soluzione diplomatica alla crisi, ma è improbabile che il suo tono venga visto come un avvertimento a Israele di fermarsi o di riconsiderare il suo piano per un'offensiva di terra.

Usa, nessuna indicazione che l'Iran voglia una guerra totale

Non c'è alcuna indicazione che l'Iran sia interessato a una guerra totale in Medio Oriente: lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in un'intervista a Fox News. Kirby ha anche detto che gli Stati Uniti hanno "significative capacità di deterrenza e difesa" nella regione e che hanno aumentato tali capacità negli ultimi giorni.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. COSA SAPERE

Ft: "Usa e Francia lavorano a tregua temporanea Israele-Hezbollah"

Gli Stati Uniti e la Francia stanno lavorando a una tregua temporanea fra Israele e Hezbollah. Joe Biden e il presidente Emmanuel Macron, riporta il Financial Times, sono impegnati in prima fila all'assemblea generale dell'Onu per raggiungere un accordo. L'obiettivo sarebbe un cessate il fuoco di 21 giorni, durante i quali i mediatori lavorerebbero a un'intesa di più lungo termine. 

Cos'è Hamas, l'organizzazione che si scontra da oltre 30 anni con Israele

Fondata nel 1987, affonda le radici negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani nati in Egitto. Oltre a un'ala militare, il Movimento di Resistenza Islamica che controlla (anche se non completamente) la Striscia di Gaza, possiede un braccio politico-sociale. Ma non mancano le divisioni interne nell'organizzazione paramilitare palestinese. L'ANALISI

Macron: "Israele ed Hezbollah cessino l'escalation"

Nel suo discorso presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il Presidente francese, Emmanuel Macron, ha insistito affinchè cessino i mortali attacchi israeliani contro il Libano. "Esortiamo Israele a cessare questa escalation in Libano, e Hezbollah a cessare questi lanci di missili verso Israele. Esortiamo tutti coloro che forniscono a Hezbollah i mezzi per farlo a smettere di farlo", ha detto Macron.

Usa: "Non forniamo l'intelligence a Israele per i raid in Libano"

Gli Stati Uniti non stanno fornendo informazioni a Israele per le operazioni in Libano. Lo ha detto il Pentagono sottolineando che Washington sta facendo "una pressione a tutto campo" per una soluzione diplomatica alla crisi.

Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana

Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro  principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi:  arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria  (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente  molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri  centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della  Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO

L'Idf: "Siamo concentrati sul nord, ma anche a sud a Gaza"

"Ora siamo concentrati sul nord, ma nessuno pensi che non operiamo a Gaza. Anche oggi abbiamo ucciso i terroristi di Hamas e li abbiamo attaccati. Ci sono due divisioni che manovrano all'interno di Gaza e una terza divisione che opera nella zona cuscinetto". Lo ha affermato il portavoce dell'Idf, le forze armate israeliane, tenente colonnello Daniel Hagari, scrive Ynet. Secondo la stessa fonte "stiamo lavorando 24 ore su 24 per smantellare Hamas, raccogliere informazioni e fare tutto il possibile sulla questione degli ostaggi nella zona operativa", ha aggiunto. 

Usa, azione di terra Israele in Libano non appare imminente

Un'operazione di terra di Israele in Libano non appare "imminente". Lo afferma il Pentagono. 

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180  partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum  è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende,  dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime  condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire  assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere:  "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO

Comandante italiani Unifil, in basi allerta ma protetti

"Noi siamo nelle basi dove ci sono adeguate misure di sicurezza per lo scenario attuale. Ci sono vari scenari, fino a quello massimo di protezione che prevede di andare tutti nei bunker al riparo con giubbotti antiproiettili ed elmetti". Lo ha detto il comandante del contingente italiano della missione Unifil in Libano, il generale Stefano Messina, nella puntata di Porta a Porta. Parlando delle violazioni delle convenzioni Onu da parte di Israele e Libano, il generale ha detto che ne segnalano "centinaia al giorno". Riguardo invece alle recenti esplosioni in Libano di cercapersone e walkie-talkie, Messina è convinto che abbiano "colpito significativamente una serie di comandi di Hezbollah". "Ma il movimento - sottolinea - è ancora in grado di fare attività inedite come si sta vedendo in questi giorni".

Macron: Israele cessi l'escalation in Libano

"Non possiamo avere una guerra in Libano, ecco perchè chiediamo a Israele di cessare questa escalation, e a Hezbollah di porre fine al lancio di missili contro Israele". Lo ha detto all'Assemblea Generale Onu il presidente francese Emmanuel Macron. "La Francia chiede che tutti rispettino gli obblighi lungo la Blue Line. Agiremo per far si' che sia sentita una voce diplomatica, essenziale per risparmiare i civili e prevenire una conflagrazione regionale", ha detto. 

Idf, in 3 giorni colpiti 2.000 siti terroristici Libano

L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito più di 2.000 obiettivi di Hezbollah in Libano negli ultimi tre giorni, compresi centinaia solo oggi. "Negli ultimi tre giorni abbiamo colpito più di 2.000 obiettivi terroristici in Libano, di cui diverse centinaia oggi", ha detto il portavoce militare, contrammiraglio Daniel Hagari, in una conferenza stampa.

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Idf: "Oggi 110 razzi lanciati dal Libano verso Israele"

L'Idf ha affermato che oggi sono stati lanciati 110 razzi dal Libano verso Israele. Lo riporta Haaretz. 

Media Libano: "Progressi significativi verso una de-escalation Israele-Hezbollah"

I colloqui guidati dagli Stati Uniti per una potenziale de-escalation tra Israele e Hezbollah hanno registrato "progressi significativi" e hanno raggiunto "una fase seria e avanzata". Lo hanno riferito fonti citate dall'emittente libanese Lbci, secondo la quale "risultati operativi" potrebbero emergere già domani mattina. Secondo la tv, tuttavia, l'esito dei colloqui dipenderà dalle decisioni prese dalle parti in conflitto nelle prossime ore e da altri - non meglio precisati - sviluppi.

Netanyahu: "Gli israeliani torneranno nelle loro case al Nord"

Circolano voci secondo cui Benjamin Netanyahu avrebbe dato "luce verde" ai colloqui con gli Stati Uniti su una sospensione temporanea del conflitto con Hezbollah per consentire i negoziati per un cessate il fuoco, ma poco fa il primo ministro isreliano si è impegnato nuovamente a far tornare gli israeliani nelle loro case nel nord. "Non posso spiegare tutto quello che stiamo facendo", ha affermato in una dichiarazione video, "ma posso dirvi una cosa: siamo determinati a far tornare a casa i nostri residenti in sicurezza". "Stiamo assestando colpi a Hezbollah che non avrebbe mai immaginato", ha continuato. "Lo stiamo facendo con forza, lo stiamo facendo con stratagemmi. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finchè non torneranno a casa". 

Blinken: "Lavoriamo senza sosta per scongiurare una guerra totale"

Gli Stati Uniti stanno "lavorando instancabilmente" sugli sforzi diplomatici per prevenire una "guerra in piena regola: il rischio di escalation nella regione è alto e so che siamo tutti molto concentrati su questo". Lo ha sottolineato il Segretario di Stato Antony Blinken ai suoi omologhi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), in un incontro a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.   Anche rispetto ad una tregua a Gaza "ognuno di noi deve continuare a fare pressione su tutte le parti affinché prendano le decisioni necessarie per portare a termine questo accordo", ha aggiunto Blinken che - riporta la Cnn - ha anche invitato l'organizzazione regionale, composta da Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, a lavorare "per scoraggiare le attività destabilizzanti dell'Iran". "Guardiamo anche alla Cisgiordania per garantire che la violenza contro i palestinesi innocenti cessi. Anche questo è fondamentale", ha detto. 

Netanyahu: "Colpiremo Hezbollah con tutta la nostra forza"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che Israele "userà tutta la sua forza" contro Hezbollah per far tornare i civili residenti nel nord del Paese, dopo l'ondata di razzi lanciati dal Libano dal movimento sciita. "Stiamo infliggendo a Hezbollah colpi che non potevano immaginare, lo stiamo facendo con la forza e con l'astuzia. Posso promettervi una cosa: non ci fermeremo finché non torneranno a casa" i civili israeliani al nord, ha detto Netanyahu in un video diffuso dal suo ufficio. 

Starmer: "L'escalation si intensifica di ora in ora"

Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha espresso preoccupazione per l'escalation del conflitto tra Israele e Hezbollah in Libano che si intensifica "quasi di ora in ora al momento" e ha ribadito la richiesta di cessate il fuoco nella regione. "Tutte le parti devono fare un passo indietro dall'orlo del baratro per ridurre l'escalation", ha aggiunto, sostenendo che il conflitto "deve essere risolto con mezzi diplomatici".

In un'intervista alla Bbc, Starmer è stato anche incalzato sui piani del Regno Unito di schierare 700 truppe a Cipro per preparare una possibile evacuazione dei cittadini britannici dal Libano. Il primo ministro non ha fornito ulteriori dettagli sui piani di evacuazione, ma ha affermato che "abbiamo messo in atto misure di emergenza".

Tajani: "Lavoriamo per il cessate il fuoco in Libano e a Gaza". VIDEO

Wsj: "Rafforzato l'arsenale di Hezbollah, anche il missile Diamante"

Hezbollah, che colpisce regolarmente obiettivi in Israele da quasi un anno, ha tenuto in riserva un enorme arsenale di razzi, droni e missili anticarro che può schierare per contrastare l'avanzata israeliana. Tra le sue nuove armi più pericolose ci sarebbe - secondo quanto riporta il Wall Street Journal - un missile anticarro guidato di fabbricazione iraniana chiamato Almas ('Diamante' in persiano) che "conferisce a Hezbollah un grado di precisione molto più elevato nei suoi attacchi rispetto all'ultima guerra con Israele nel 2006. Gli analisti militari ritengono che l'Almas sia una versione modificata di un missile israeliano chiamato Spike". Chi è conoscenza delle mosse di Hezbollah - spiega il Wsj - "afferma che il gruppo ha accelerato i preparativi di guerra negli ultimi mesi, espandendo anche la sua rete di tunnel nel sud del Libano, riposizionando combattenti e armi e contrabbandando altre armi". L'Iran ha inoltre aumentato le forniture di armi leggere e granate a razzo, insieme a missili a lungo raggio guidati e non, prosegue il media americano citando funzionari statunitensi e regionali. "Il Sud è come un alveare in questo momento", ha detto al Wsj un ex ufficiale militare di Hezbollah: "Tutto ciò che hanno gli iraniani, lo abbiamo noi". 

Medio Oriente, Biden: "Una guerra totale è possibile"

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avvertito della possibilità di una "guerra totale" in Medio Oriente mentre Israele mette le truppe in allerta per un possibile ingresso in Libano e la guerra a Gaza continua. "Una guerra totale è possibile" ha detto Biden all'ABC. "Penso anche che ci sia l'opportunità per avere un accordo che potrebbe cambiare fondamentalmente tutta la regione".

Biden

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Fidan vede collega libanese, "noi al vostro fianco"

Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha ribadito la vicinanza della Turchia al ministro degli Esteri e dei Migranti libanese Abdullah Buhabib a New York, dove i due si trovano in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in programma in questi giorni. Fidan ha ribadito il sostegno della Turchia al Libano e definito "inaccettabili" gli attacchi israeliani, considerati da Ankata la dimostrazione che Israele "vuole trascinare tutta l'area nel caos". Buhabib ha ringraziato il collega turco per il sostegno. Ankara ha infatti rinnovato l'impegno "a fare tutto il possibile" per fermare Israele e "mobilitare la comunità internazionale a intervenire" e prendere, senza attendere, delle misure di prevenzione che evitino ulteriori perdite di vite umane. 

Cnn: "timori di escalation, truppe Usa dispiegate a Cipro"

Decine di soldati americani sono stati dispiegati a Cipro in seguito all'escalation fra Israele e Hezbollah e si stanno preparando ad una serie di eventualità, inclusa la possibile evacuazione dei cittadini americani dal Libano. Lo riporta Cnn citando alcune fonti. 

Media, ok Netanyahu a colloqui Usa su tregua in Libano

Un funzionario israeliano ha detto che "siamo vicini a un bivio di decisioni", lo scrive Ynet che ha appreso che il primo ministro ha dato il via libera ai colloqui in corso con gli americani che prevedono il coinvolgimento del ministro Dermer per una sosta temporanea in Libano. Secondo la fonte, "ci sono trattative per prevenire una grande guerra".  Il sito cita Reuters secondo la quale Hezbollah è "aperto a una soluzione" che includa Gaza. Secondo il Times of Israel, Netanyahu e il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer stanno tenendo colloqui con Washington, che a sua volta sta tenendo colloqui con il governo libanese e altri funzionari che fungono da intermediari con Hezbollah. Si dice che l'Iran sia coinvolto nei colloqui, preferendo evitare una guerra totale. "Siamo prossimi a un bivio per decidere dove dirigere la guerra", ha affermato un funzionario israeliano rimasto anonimo.


Fonti, Usa e Francia lavorano a cessate fuoco in Libano

Gli Stati Uniti e la Francia stanno lavorando a proposte di cessate il fuoco per risolvere l'escalation dei combattimenti in Libano legati alla guerra a Gaza. Lo affermano tre fonti israeliane citate da Times of Israel, aggiungendo che finora non sono stati compiuti progressi significativi. Secondo uno dei funzionari, la proposta americana prevede una tregua al nord per consentire una soluzione diplomatica.

Capo IDF a soldati, pronti per eventuale ingresso in Libano

Il capo dell'esercito israeliano ha chiesto ai soldati di tenersi pronti per un "eventuale ingresso" in Libano. "Stiamo attaccando tutto il giorno, sia per preparare il terreno alla possibilità del vostro ingresso, sia per continuare a colpire Hezbollah", ha detto il tenente generale Herzi Halevi a una brigata di carristi delle IDF, secondo una dichiarazione rilasciata dall'esercito.


Gaza, oltre 40 militanti Hamas uccisi oggi

Piu' di 40 militanti di Hamas sono stati uccisi dalle truppe israeliane nella Striscia di Gaza nell'arco di una giornata. Lo fanno sapere le stesse IDF. Secondo l'esercito israeliano, gli agenti uccisi sono comandanti sul campo e membri di altre unita' del gruppo, tra cui la divisione missilistica e l'unita' di propaganda. Nella Striscia di Gaza settentrionale, l'IDF afferma di aver "lanciato una nuova operazione mirata a Beit Lahiya, volta a distruggere le infrastrutture di Hamas". 

Beirut, almeno 51 morti per i raid israeliani di oggi

Sale a 51 morti il bilancio delle vittime dei raid israeliani in Libano. Oltre 220 i feriti. Lo ha detto il ministro della sanita' pubblica libanese Firass Abiadsecondo quanto riporta Al Jazeera. 

Nazioni Unite: "In Libano 90mila sfollati per i raid israeliani"

Le Nazioni Unite hanno annunciato che circa 90.000 sfollati si registrano in Libano questa settimana, mentre Israele continua ad attaccare quelli che ritiene siano degli obiettivi di Hezbollah in tutto il Paese e il gruppo libanese risponde ai raid. Da lunedì, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite ha registrato "90.530 nuovi sfollati", si legge in una nota. Ieri il ministro degli Esteri libanese Fuad Hussein parlando al dibattito della 79esima Assemblea Generale dell'Onu aveva affermato che gli sfollati in Libano "sono vicini al mezzo milione".

IDF, colpiti 280 siti Hezbollah in tutto il Libano

I caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno colpito finora circa 280 siti di Hezbollah in tutto il Libano. Lo fanno sapere le IDF. Secondo l'esercito israeliano, tra gli obiettivi figurano i lanciarazzi utilizzati oggi negli attacchi a Safed, Nahariya e nelle citta' a est di Haifa. Tra gli obiettivi ci sono anche agenti di Hezbollah, decine di depositi di armi e lanciarazzi carichi. L'esercito afferma di continuare a colpire Hezbollah "per distruggerne la capacita' missilistica". Sempre secondo quanto riferito dalle IDF, solo oggi sono stati colpiti circa 60 siti appartenenti alla divisione di intelligence di Hezbollah in tutto il Libano. L'esercito afferma che gli attacchi effettuati con aerei da combattimento hanno distrutto apparecchiature di sorveglianza, sale di comando e altre infrastrutture utilizzate da Hezbollah per costruire un quadro di intelligence.

Ucciso cameraman tv libanese in un raid israeliano

Un cameraman del canale televisivo libanese Al-Manar è stato ucciso in un raid aereo israeliano sulla città di Qantara, nel Libano meridionale. Kamel Karaki è il quinto giornalista a perdere la vita in Libano dal 7 ottobre. Un altro giornalista, Hadi al-Sayed, che lavorava per il canale televisivo libanese Al Mayadeen, è stato ucciso lunedì in un raid aereo israeliano sulla sua casa nel Libano meridionale. La Federazione Internazionale dei Giornalisti ha documentato la morte di altri quattro giornalisti, tra cui Issam Abdallah della Reuters, ucciso da un carro armato israeliano ad Alma el-Shaab il 13 ottobre.

Israele mobilita due brigate di riservisti al nord

L'esercito israeliano ha annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti per essere dispiegate nel nord di Israele. L' Idf ha dichiarato che questa mossa "consentirà di continuare lo sforzo di combattimento contro l'organizzazione terroristica Hezbollah, garantire la protezione dei cittadini dello Stato di Israele e creare le condizioni per il ritorno sicuro degli sfollati del nord nelle loro case".

Beirut, almeno 23 morti nei raid israeliani di oggi sul Libano

E' salito a 23 il numero delle persone rimaste uccise nei raid aerei israeliani su diverse località del Libano, tra cui alcune zone montagnose fuori dai bastioni di Hezbollah, nel terzo giorno consecutivo di bombardamenti. Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut.

Usa, profondamente preoccupati per razzo su Tel Aviv

Gli Usa sono "profondamente preoccupati" per il lancio del missile su Tel Aviv da parte di Hezbollah. Lo dice Il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. In una intervista alla CNN, Kirby ha definito il tentativo di Hezbollah di colpire Tel Aviv "profondamente preoccupante" e ha aggiunto che "ancora una volta e' la prova che Israele sta affrontando una minaccia legittima da parte di un gruppo terroristico sostenuto dall'Iran". Gli Stati Uniti continuano a sostenere il diritto di Israele a difendersi, ha proseguito, "nessuna nazione dovrebbe dover convivere con queste minacce proprio oltre confine". 

Tajani: consiglio agli italiani di lasciare il Libano

"Agli italiani che lavorano in Libano abbiamo sempre consigliato di lasciare il Paese il prima possibile". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda a margine dell'assemblea dei Parlamentari del Ppe. "Ci sono ancora voli da Beirut verso l'Occidente. Quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in questo momento", ha aggiunto il ministro specificando che non sarebbero più di 300 gli italiani che si trovano in Libano per lavoro. Diversa la situazione per i circa 3mila italiani che hanno doppio passaporto e che non hanno interesse a lasciare il Paese

Comandante nord Idf: "Scontro entrato in fase diversa"

Lo scontro con Hezbollah è entrato in una "fase diversa" e le forze armate israeliane devono essere preparate per una "manovra". Lo ha affermato il comandante del Comando Nord dell'Idf, Uri Gordin, parlando ai soldati. "L'operazione è iniziata con un attacco molto significativo alle capacità di Hezbollah", ha dichiarato. "Alla luce di ciò, dobbiamo cambiare la situazione della sicurezza. Dobbiamo essere molto ben preparati per una manovra e un'azione", ha aggiunto

Libano: sale a 22 numero vittime attacchi Israele

Sale a 22 il numero delle vittime degli attacchi israeliani oggi in Libano. Lo rende noto il ministero della Sanità libanese. 

Hamas: bilancio Gaza a 41.495 morti e oltre 96 mila feriti

Dall'inizio della guerra a Gaza, sono morte 41.495 persone e altre 96.006 sono rimaste ferite. Lo ha riferito il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore in 28 hanno perso la vita. 

Libano: raid Israele danneggia ospedale nel sud

Il ministero della Salute libanese ha riferito poco fa di gravi danni a un ospedale pubblico nel sud del Libano, nel capoluogo di Nabatiye, causati da un raid aereo israeliano. "Attorno alle 13 locali (le 12 in Italia) aerei da guerra israeliani hanno effettuato un attacco aereo nei pressi dell'ospedale pubblico di Nabatiye... il raid ha causato gravi danni all'ospedale, causando panico tra i pazienti e il personale medico e paramedico." "La città di Nabatiye - si legge nel comunicato - è stata sottoposta a una serie di violenti raid che hanno preso di mira i suoi quartieri residenziali". 

Ambasciatore Israele a sede Ginevra: l'Onu ci ha tradito

Il nuovo ambasciatore israeliano presso l'organizzazione a Ginevra ha dichiarato che dal 7 ottobre scorso Israele e' stato sommerso da critiche sproporzionate e ingiuste, tradendo il Paese nel momento in cui si trova ad affrontare il suo più grande disastro. "Sentiamo che l'ONU ha tradito Israele", ha accusato in un'intervista. "Ha tradito Israele, nel momento peggiore, nell'evento peggiore che sia capitato allo Stato di Israele dalla sua creazione nel 1948", ha aggiunto Daniel Meron, che a luglio ha assunto l'incarico di ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite a Ginevra. Da decenni Israele accusa vari organismi delle Nazioni Unite di parzialità. Ma nonostante queste critiche, "abbiamo cercato di trovare un modo per lavorare con le Nazioni Unite", ha sottolineato l'alto diplomatico. "Avremmo voluto continuare in questo modo", ha detto, ma 'non abbiamo più fiducia nelle Nazioni Unite'. Tutto è cambiato, ha spiegato, dopo l'attacco del 7 ottobre perpetrato dal movimento islamista palestinese Hamas in Israele, che ha scatenato una risposta devastante nella Striscia di Gaza e un'escalation di tensioni tra gli Hezbollah libanesi e Israele, facendo temere un conflitto regionale su larga scala

Libano, il bilancio dei raid israeliani sale a 19 morti

Sale a 19 uccisi e 94 feriti il bilancio provvisorio degli attacchi aerei israeliani di oggi in Libano. Lo riferisce la sala operativa del ministero della salute libanese. Al bilancio precedente di 15 uccisi si aggiungono ora quattro morti nella regione di Baalbeck. I feriti in questo raid sono 38. Gli altri attacchi con vittime sono stati da stamani nel sud del Libano e nel Monte Libano: Tibnin (2 uccisi, 27 feriti); Bint Jbeil (3 uccisi); Joun (4 uccisi, 7 feriti); Ain Qana (3 uccisi, 13 feriti), Muaysara (3 uccisi, 9 feriti). 

2 israeliani feriti, di cui uno grave, per schegge razzo

Due israeliani sono rimasti feriti dalle schegge di un razzo caduto nel kibbutz Sa'ar, nel nord di Israele. Lo riferisce la stampa israeliana, precisando che il 35enne è stato portato in condizioni serie al Galilee Medical Center a Nahriya mentre un 52enne ha riportato ferite moderate

Libano aggiorna a 15 morti il bilancio degli attacchi israeliani

Il Libano ha aggiornato a 15 morti il biliancio delle vittime negli attacchi israeliani di oggi, tra cui due rari attacchi in aree montuose al di fuori delle tradizionali roccaforti di Hezbollah. Il ministero libanese della Salute ha affermato che un attacco israeliano al villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Un altro attacco israeliano ha ucciso tre persone a Maaysra, un villaggio a maggioranza sciita in un'area montuosa prevalentemente cristiana a circa 25 chilometri a nord di Beirut. Mentre otto persone sono state uccise negli attacchi a sud. 

Libano, dieci le persone uccise in attacchi di Israele oggi

Il Libano ha affermato che 10 persone sono state uccise negli attacchi israeliani oggi, inclusi due rari attacchi in aree montuose fuori dalle tradizionali roccaforti di Hezbollah a sud e a est. Il ministero libanese della Salute ha detto che un attacco israeliano al villaggio di Joun nei monti Chouf, a sud-est di Beirut, ha ucciso quattro persone. Ha aggiunto che altri due attacchi hanno ucciso tre persone nel villaggio di Maaysra, a nord di Beirut, e tre ad Ain Qana a sud.

Tajani: "Lavoriamo per cessate il fuoco in Libano e a Gaza"

"Stiamo lavorando per un cessate il fuoco in Libano e a Gaza. Questa è la priorita' dell'Italia e del G7". Lo ha detto il  vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Ne ho parlato a lungo ieri anche col ministro degli Esteri dell'Iran cercando di convincerlo a darci una mano facendo pressione sugli Hezbollah affinche' cessino gli attacchi contro Israele", ha aggiunto. "Noi parleremo con Israele affinchè non si pensi a un attacco via terra in Libano. Bisogna certamente dar vita a una nuova frontiera terrestre, così è stato fatto per la frontiera marittima, tra Israele e il Libano".  "Altro elemento importante è far sì che ci sia l' elezione del nuovo presidente della Repubblica libanese che può diventare un interlocutore per un dialogo. Ma prima di tutto bisogna puntare sul cessate il fuoco. Questo è l obiettivo del G7, dell' Italia e degli Stati Uniti"., ha sottolineato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

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Cremlino: "Cittadini russi lascino Libano al più presto"

Mosca esorta i cittadini russi a lasciare il Libano il prima possibile per la loro sicurezza. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante il briefing quotidiano con i giornalisti. Ieri Peskov aveva detto che gli attacchi israeliani contro gli obiettivi di Hezbollah in Libano avrebbero potuto destabilizzare il Medio Oriente e ampliare il conflitto.

Unifil: "Situazione preoccupante, missione resta attiva"

"La missione rimane attiva nel sud del Libano e non ci sono feriti tra i nostri caschi blu". Lo afferma all'ANSA il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, commentando l'escalation della crisi in Medio Oriente dopo i recenti scambi di attacchi tra Israele e Libano. "La situazione è ancora molto preoccupante - sottolinea -, i bombardamenti stanno continuando in tutto il sud del Libano ed anche altre zone. Al momento, in base ai dati del ministro della sanità libanese ci sono 569 persone uccise e più di 1.800 feriti. Tra i morti 50 bambini e 98 donne. Gli attacchi ai civili sono violazione delle leggi umanitarie internazionali".

Libano, colpito villaggio a maggioranza cristiana a nord di Beirut Tre Morti. Raid israeliani anche nei pressi della città di Tiro

Un attacco israeliano ha preso di mira un villaggio di montagna a nord di Beirut oggi per la prima volta, secondo l'agenzia di stampa ufficiale nazionale (ANI) e i residenti locali, mentre Israele porta avanti un'intensa campagna di raid sul Libano. I residenti del villaggio sciita di Maaysara, situato nella regione montuosa di Kesrouan, a maggioranza cristiana, hanno confermato all'AFP di aver sentito due forti esplosioni nel loro villaggio, a circa trenta chilometri da Beirut. Il ministero della Sanità libanese ha riferito che nell'attacco israeliano al villaggio di Maaysara, a nord di Beirut, sono morte tre persone mentre i feriti sarebbero nove.

Diversi attacchi aerei israeliani si sono verificati anche nei pressi di Tiro. I raid hanno preso di mira diversi villaggi e cittadine intorno alla città, oltre al quartiere residenziale di al-Hosh, nella periferia orientale di Tiro.

Razzo Hezbollah colpisce una struttura residenziale a Safed

Un razzo lanciato dal Libano verso il nord di Israele ha colpito una struttura residenziale a Safed. L'impatto ha causato un incendio, ma non si segnalano vittime. Lo ha reso noto la polizia israeliana

Starmer: "Cittadini britannici lascino Libano immediatamente"

I cittadini britannici ancora presenti in Libano devono "lasciare immediatamente" il Paese sullo sfondo dell'escalation militare fra Israele e Hezbollah. Lo ha detto il premier Keir Starmer, intervistato dai media dopo il suo intervento clou ieri al congresso laburista (che si chiude ufficialmente in queste ore) e prima di un previsto viaggio a New York per l'assemblea generale dell'Onu. Le parole di Starmer, che ha evocato anche un'accelerazione dei piani di evacuazione da parte del governo, rafforzano i moniti già lanciati dal Foreign Office. Ieri il premier aveva invocato "una de-escalation al confine fra Libano e Israele". 

©Ansa

Khamenei: "Palestinesi e Hezbollah sono in guerra santa"

Oggi, i palestinesi e Hezbollah libanese sono in jihad (guerra santa) sulla via di Dio": lo ha dichiarato oggi il leader iraniano Ali Khamenei, durante un incontro con i veterani della guerra Iran-Iraq degli anni '80. Ha aggiunto: "Hezbollah libanese otterrà sicuramente la vittoria nella sua lotta contro il regime".  Secondo quanto riportato dalla TV di stato, Khamenei ha poi affermato: "Gli Stati Uniti sostengono di non essere intervenuti nella guerra di Gaza, ma sono ben consapevoli degli sviluppi e intervengono nella questione, poiché l'attuale governo negli Stati Uniti ha bisogno della vittoria di Israele per utilizzarla nella campagna delle prossime elezioni presidenziali", Ha proseguito dicendo: "I nemici non osano attaccare l'Iran, e quindi mostrano la loro inimicizia in altri modi." "Il regime israeliano è riuscito a martirizzare alcuni elementi preziosi ed efficaci di Hezbollah, ma i danni non sono stati tali da piegare Hezbollah", ha aggiunto Khamenei. 

©Getty

Iran, non lasceremo solo il Libano contro l'aggressione sionista

"Senza dubbio, non lasceremo il Libano da solo di fronte all'aggressione oppressiva del regime sionista". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, durante un'intervista con Mehr, dove ha sostenuto che "il falso e maligno regime di Israele è la causa alla radice dell'instabilità nella regione e le sue continue aggressioni e crimini in Palestina e Libano minacciano la sicurezza e la pace a livello regionale e internazionale". Secondo il funzionario, la "pressione" da parte degli Usa e di alcuni Paesi europei hanno impedito al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di adempire ai propri doveri nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale e fermare l'azione di Israele in Palestina. "Sostenere il Libano e la sua nazione, oltre alla responsabilità internazionale, è un compito molto importante per tutti i Paesi islamici e arabi", ha sottolineato Kanani, citando gli attacchi di Israele. 

Idf, missile Hezbollah mirava ad aree civili di Tel Aviv

Il portavoce internazionale dell'Idf, il tenente colonnello Nadav Shoshani, ha affermato che nel tentativo di colpire Tel Aviv questa mattina, la prima volta che Hezbollah ha preso di mira la città, il gruppo ha schierato un missile pesante a lungo raggio superficie-superficie che, intercettato, si stava dirigendo verso aree civili della città e Israele ha risposto con un attacco contro il lanciatore. Lo scrive il Guardian. Hezbollah ha affermato che l'attacco aveva come obiettivo il quartier generale dell'agenzia di intelligence del Mossad, ma Shoshani sostiene che era diretto a una parte diversa della città."Il quartier generale del Mossad non si trova in quella zona, - ha sottolineato il portavoce - è un po' a est e a nord di quell'area. Il loro missile ha attivato gli allarmi a Netanya e Tel Aviv lungo la costa".

Papa Francesco: dolore per le bombe, sono vicino al popolo del Libano

Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile. Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese che già troppo ha sofferto nel recente passato". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale. 

Wafa, diversi civili uccisi in raid su Gaza

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che "diversi civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti oggi dopo che gli aerei da guerra dell'occupazione israeliana hanno preso di mira vaste aree della Striscia di Gaza". Lo scrive il Guardian. L'agenzia aggiunge che gli israeliani hanno aperto il fuoco verso le aree occidentali della Striscia di Gaza" e che i terreni a est di Khan Younis sono stati presi di mira dagli aerei. Le affermazioni non sono state verificate in modo indipendente, sottolinea il Guardian. 


Netanyahu a NY venerdì ma viaggio può essere cancellato

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è atteso all'Assemblea Generale dell'Onu venerdì ma il viaggio potrebbe ancora essere cancellato, alla luce della fortissima tensione nella regione e dell'escalation con Hezbollah. E' quanto ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel. Il discorso alla plenaria era inizialmente fissato per giovedì ma è stato fatto slittare a venerdì. Ma le possibilità che l'intero viaggio venga cancellato sono "50/50", ha sottolineato

Meloni all'Assemblea Generale dell'Onu: "Israele rispetti il diritto e tuteli i civili"

"Oggi l'imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un  cessate il fuoco a Gaza e l'immediato rilascio degli ostaggi  israeliani", ha ricordato la premier italiana. Poi, sul conflitto in  Ucraina: "Come un domino, riaccende o fa detonare" altre guerre LEGGI L'ARTICOLO

Iran, Pezeshkian vede Macron: discutono di Medioriente e Ucraina

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha incontrato ieri sera il suo omologo francese Emmanuel Macron, a margine del vertice dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Le due parti hanno discusso delle questioni legate ai recenti sviluppi a Gaza e in Libano, delle notizie riguardanti la consegna di armi da parte dell'Iran alla Russia per essere utilizzate nella guerra contro l'Ucraina e del rilascio di tre cittadini francesi detenuti in Iran.   Pezeshkian ha anche incontrato il presidente serbo Aleksandar Vučić martedì sera a New York. "Oggi il Medio Oriente è intrappolato nel fuoco dei crimini del regime sionista, come conseguenza del silenzio dei paesi e del sostegno degli Stati Uniti e di alcuni stati europei al regime", ha affermato.  Secondo l'Irna, Vučić, da parte sua, ha dichiarato: "Le mosse israeliane a Gaza e in Libano vengono effettuate con il via libera degli americani". Nel suo incontro con il presidente francese, Pezeshkian ha dichiarato che "la continuazione delle atrocità del regime sionista a Gaza e in Libano può portare la situazione fuori controllo." Durante la riunione, Macron ha invitato l'Iran a utilizzare la sua influenza sugli attori regionali per fermare le loro mosse destabilizzanti, mentre Pezeshkian, da parte sua, ha affermato che la Francia può agire in modo più efficace "per porre fine ai crimini del regime sionista".  Secondo l'Irna, Pezeshkian ha criticato gli Stati Uniti e alcuni paesi europei, inclusa la Francia, per aver descritto gli attacchi israeliani come legittima difesa. "I paesi occidentali dovrebbero porre fine ai loro doppi standard," ha sottolineato.

Sanchez con re Giordania, 'nuovo appello a cessare fuoco a Gaza'

"Facciamo di nuovo un appello a tutti gli attori per un cessate il fuoco che consenta la liberazione immediata di tutti gli ostaggi e l'accesso di aiuti umanitari" a Gaza. E' il messaggio postato su X dal premier spagnolo Pedro Sanchez, dopo un incontro con re Abdullah di Giordania, a margine della 79/ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui il leader socialista ha trasmesso al monarca "profonda preoccupazione per il rischio di una escalation regionale" in Medio Oriente.   Sanchez e il re di Giordania promuovono all'Onu la soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, per una soluzione del conflitto. "La voce euroaraba a favore della soluzione dei due Stati deve essere ascoltata anche alle nazioni Unite", scrive il presidente del governo spagnolo, che ha riconosciuto di recente lo Stato di Palestina. 

Starmer, 'critiche Netanyahu sbagliate, ora serve de-escalation'

Benjamin Netanyahu sbaglia a criticare la decisione del governo di Londra di sospendere alcune licenze di esportazione di armi verso Israele. A dichiararlo è stato il premier britannico Keir Starmer: Israele - ha affermato - è un "alleato molto importante" e Londra ha "a lungo rispettato e sostenuto il suo diritto all'autodifesa", ma la Gran Bretagna deve rispettare le regole internazionali. "Dobbiamo rispettare il diritto internazionale e il nostro in relazione a questo", ha aggiunto, dicendo che Netanyahu "non ha ragione su questo".

Il nuovo governo laburista ha sospeso circa 30 delle 350 licenze di esportazione di armi verso Israele. "Non significa che ci allontaniamo dai problemi, non significa che non riconosciamo la minaccia che incombe su Israele, che è molto reale, ma questa escalation sta arrivando a un punto in cui la cosa giusta da fare ora è una de-escalation, un cessate il fuoco e assicurarsi che possiamo progredire in un modo diverso", ha dichiarato parlando con la Bbc.

Iraq, Egitto, Giordania,'Israele spinge regione a guerra totale'

"Israele sta spingendo la regione verso la guerra totale", hanno affermato i capi della diplomazia di Egitto, Iraq e Giordania in una dichiarazione congiunta diffusa oggi, in cui condannano "l'aggressione israeliana al Libano". Riferendosi alla "pericolosa escalation in corso nella regione", i ministri hanno anche ritenuto che "per fermare questa escalation bisogna fermare l'aggressione israeliana a Gaza". La dichiarazione congiunta è stata pubblicata dai tre paesi al termine di un incontro dei tre ministri degli Esteri a New York a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. 

Idf, 'abbattuto drone lanciato dall'Iraq verso il Golan'

Questa mattina, caccia israeliani hanno abbattuto un drone che proveniva da est, probabilmente lanciato dall'Iraq, ed è entrato nello spazio aereo israeliano dalla Siria. Lo ha dichiarato Idf. Le sirene d'allarme sono state attivate nella comunità di Eliad, sulle alture del Golan, durante l'incidente.

Idf abbatte drone da Iraq, milizie filo Iran rivendicano

I caccia israeliani hanno abbattuto un drone proveniente dall'est, ovvero dall'Iraq, e che era entrato nello spazio aereo israeliano dalla Siria. Lo riferiscono le Idf dopo che nella comunità di Eliad, sulle alture del Golan, sono risuonate le sirene, ma non sono stati segnalati né danni, né feriti.

La Resistenza islamica in Iraq, sostenuta dall'Iran, ha rivendicato l'attacco affermando di averlo lanciato contro un "obiettivo" sulle alture del Golan.

Hezbollah conferma morte Qubaisi in raid Israele su Beirut

Hezbollah ha confermato l'uccisione ieri, in un raid mirato israeliano a Beirut, di Ibrahim Qubaisi, il comandante della divisione missili del gruppo sciita filo-iraniano. Ieri il nome era cominciato a circolare subito dopo il raid e poco dopo era arrivata la conferma delle forze armate israeliane. 

Ministro Esteri Libano, circa 500mila sfollati dopo raid Israele

Sono circa 500mila le persone sfollate in Libano dopo i raid aerei sferrati da Israele contro obiettivi di Hezbollah. Lo ha riferito il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, durante un evento organizzato dalla Carnegie Foundation per la pace internazionale.

Consiglio di sicurezza Onu terrà riunione emergenza su Libano

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi una riunione d'urgenza per discutere della situazione in Libano dopo l'escalation con Israele e i raid aerei delle Idf che hanno causato oltre 500 morti. Lo ha annunciato la presidenza slovena del Consiglio di sicurezza Onu.

L'incontro di oggi si terrà su richiesta della Francia e si svolgerà alle 18 ora di New York alla presenza del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

Hezbollah, sparato missile balistico contro base Mossad

Hezbollah ha affermato di aver sparato un missile balistico diretto contro il quartier generale del Mossad nel centro di Israele, vicino Tel Aviv, come ritorsione per gli omicidi e le esplosioni dei cercapersone che la settimana scorsa hanno fatto in Libano una quarantina di morti e circa 3 mila feriti. Il missile terra-terra è stato intercettato mentre sono risuonate le sirene a Tel Aviv e nella regione centrale di Sharon. 

Idf a sfollati Libano, ancora non è sicuro tornare a casa

Le forze armate israeliane hanno esortato i civili libanesi a non fare ancora ritorno alle loro case, dalle quali sono fuggiti alla luce degli intensi bombardamenti contro Hezbollah nel sud del Paese. "Per la vostra sicurezza, non tornate alle vostre case fino a nuovo avviso", si legge in un messaggio pubblicato in arabo, nel quale si sottolinea che l'Idf continua a colpire. 

Netanyahu rinvia a domani partenza per gli Usa

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha rinviato a domani la partenza per gli Stati Uniti per l'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo riferisce il suo ufficio. 

Idf, missile di Hezbollah su Tel Aviv per la prima volta

Il sistema di difesa aerea israeliano David's Sling ha intercettato il primo missile mai lanciato da Hezbollah verso il centro di Israele, ha riferito il portavoce dell'esercito israeliano in seguito all'allarme scattato a Tel Aviv, Netanya e nelle aree circostanti. Non sono stati segnalati danni o vittime 

Sirene d'allarme attivate nel centro di Tel Aviv

Sirene missilistiche attivate nel centro di Israele dopo l'uccisione di un comandante di Hezbollah a Beirut. Lo scrive sul suo sito il quotidiano Haaretz.

Hezbollah annuncia la morte di un comandante

Hezbollah ha annunciato la morte di un comandante poche ore dopo che l'esercito israeliano ha dichiarato di averlo ucciso in un attacco alla periferia sud di Beirut, che secondo le autorità libanesi ha causato in tutto la morte di sei persone. In una dichiarazione, il gruppo sostenuto dall'Iran ha annunciato la morte del "comandante Ibrahim Mohammed Kobeissi", che è stato "martirizzato sulla strada per Gerusalemme", la frase che Hezbollah usa per riferirsi ai combattenti uccisi dalle forze israeliane.

Media: attacco israeliano vicino a Beirut

Una fonte della sicurezza libanese afferma che un attacco israeliano ha colpito diverse ore fa la zona di Saadiyat vicino a Beirut. «Un attacco israeliano ha colpito Saadiyat» sulla costa a circa 20 chilometri a sud di Beirut, prendendo di mira un «magazzino», afferma la fonte della sicurezza, che chiede l'anonimato in quanto non è autorizzata a parlare con i media. I giornalisti dell'Afp nella capitale hanno riferito di aver sentito un'esplosione.

Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana

Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro  principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi:  arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria  (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente  molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri  centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della  Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO

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