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Guerra Ucraina, Parlamento europeo approva uso armi in Russia. Italia contraria

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Il Parlamento europeo approva l'uso delle armi occidentali in Russia. Gli eurodeputati italiani hanno votato contro la risoluzione con divisioni nel Pd e in Forza Italia. Compattamente contrarie le delegazioni di Lega e Fratelli d'Italia e, a sinistra, M5S e Avs. "Ciò che chiede il Parlamento europeo conduce verso una guerra mondiale con armi nucleari", ha dichiarato il presidente della Duma russa Volodin. Kiev ha rivendicato l'attacco a un grande magazzino di armi a Toropets, nella regione di Tver

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Il Parlamento europeo approva l'uso delle armi occidentali in Russia. Gli eurodeputati italiani hanno votato essenzialmente contro la risoluzione con divisioni nel Pd e in Forza Italia. Compattamente contrarie le delegazioni di Lega e Fratelli d'Italia e, a sinistra, Movimento 5 Stelle e Avs. "Ciò che chiede il Parlamento europeo conduce verso una guerra mondiale con armi nucleari", ha dichiarato il presidente della Duma russa Volodin. "In caso di attacchi ucraini in profondità in Russia con armi occidentali, la Russia darà una risposta dura usando armi più potenti", ha minacciato Volodin.

Vladimir Putin ha dichiarato che l'esercito russo ha ricevuto nel 2023 "circa 140.000 droni" e che "quest'anno si prevede che la produzione di droni aumenterà" in Russia "quasi 10 volte". Lo riporta la Tass. 

Kiev ieri ha rivendicato l'attacco a un grande magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo nell'insediamento di Toropets, nella regione di Tver. L'attacco ha causato massicce detonazioni e incendi che hanno coinvolto un'area di diversi chilometri. 



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Offensiva Kursk, timori per centrale nucleare a Kurcatov: “Se colpita rischio Chernobyl”

Il presidente russo Putin ha accusato gli ucraini di aver provato a bombardare l’impianto, posizionato a circa 50 chilometri ad ovest dal capoluogo della regione.

Costruito dall'Urss nel 1971, il sito conta attualmente due unità in funzione. Secondo il fisico Dimiti Gorchacov, la centrale nel Kursk è più vulnerabile rispetto a quella di Zaporizhzhia per la mancanza di strutture di contenimento in cemento sopra il reattore. "Sarebbe sufficiente un razzo o un colpo di artiglieria per fare gravi danni", ha affermato l'esperto. Ecco tutti i rischi e perché il sito è diventato strategico. COSA SAPERE

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Cosa sta succedendo veramente in Ucraina e perché tutti guardano all’inverno? Un'analisi tra il fronte di Kursk e la battaglia energetica di Mosca, guardando alle elezioni americane. L'ANALISI

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Kuleba

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Ucraina: attacco di droni russi su tutto il Paese

La Russia ha lanciato droni d'attacco di tipo Shahed su tutta l'Ucraina. Lo rende noto l'Aeronautica di Kiev. Dalle 21 i droni stanno volando attraverso la regione di Sumy in direzione della citta' di Romny. Intorno alle 21,30 due gruppi di 'Shahed' stavano gia' sorvolando l'Ucraina: uno continuava a spostarsi nel sud della regione di Sumy in direzione della regione di Poltava, l'altro si muoveva nel sud della regione di

Chernihiv. Un allarme antiaereo e' stato dichiarato nelle regioni di Sumy, Chernihiv, Poltava e Kiev. Successivamente l'allarme si è diffuso nelle regioni di Cherkasy e Kharkiv.

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Guerra Ucraina Russia, Leopoli attaccata da bombardieri Tu-95: cosa sono e come funzionano

L’attacco russo sulla città dell’Ucraina occidentale ha riportato in scena i bombardieri di fabbricazione sovietica, più precisamente dell’azienda Tupolev, in grado di trasportare e lanciare fino a 16 missili da crociera di varie tipologie, come i Kinzhal, i Kh-55 e i Kh-102, dotati di testata nucleare. Questi bombardieri sono da sempre considerati come una delle armi più potenti in mano a Mosca. I DETTAGLI

Ucraina, cosa sappiamo del piano di Zelensky per la pace: dai territori alle garanzie Usa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito di avere un piano per la pace tra Kiev e Mosca. Questo possibile patto dovrà prima essere vagliato dall'amministrazione americana a guida Joe Biden, poi da quella che seguirà a novembre con Kamala Harris o Donald Trump. Il leader ucraino non ha fornito i dettagli del piano, ma ha certamente lasciato intendere alcuni punti cruciali. IL PUNTO

Esplosione Tver, ecco come l'attacco ucraino al deposito russo può influenzare la guerra

Mercoledì, nell'insediamento di Toropets, un enorme magazzino del principale dipartimento di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo è stato colpito - secondo quanto riferito da una fonte del governo di Kiev - da più di cento droni ucraini. All’interno, riferisce The Washington Post, ci sarebbero stati carburante, missili tattici Iskander, sistemi missilistici Tochka-U, missili antiaerei, munizioni di artiglieria e bombe plananti per un valore - dice la Bbc - di quasi 30 milioni di sterline (39 milioni di dollari). La speranza è che all'Occidente arrivi un chiaro messaggio politico: colpire siti all'interno della Russia aiuta l'Ucraina a difendersi e non causerà un'escalation con Mosca. L'ANALISI

La Lituania discute su stop a tre trattati con Mosca e Minsk

Il Parlamento lituano ha iniziato oggi a discutere tre progetti di legge che prevedono la denuncia dei trattati bilaterali con la Russia e la Bielorussia sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti, la doppia imposizione sul reddito e sul patrimonio e la prevenzione dell'evasione fiscale. "Alla luce dell'attuale situazione geopolitica, la denuncia dei trattati risulta necessaria: l'aggressione militare senza precedenti della Russia con l'appoggio della Bielorussia contro l'Ucraina e le gravi violazioni del diritto internazionale rendono indispensabile rendere coscienti gli imprenditori e le imprese lituane dei rischi legati ai mercati dei due Paesi. In queste condizioni nessuno standard di protezione degli investimenti può essere garantito", si legge in una nota esplicativa pubblicata dal Parlamento di Vilnius. 

Guerra Ucraina, Kiev distrugge enorme deposito di armi russo. VIDEO

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Zelensky il 26 alla Casa Bianca. Incontrerà Biden e poi Kamala Harris

Volodymyr Zelensky il prossimo 26 settembre sarà alla Casa Bianca per un incontro con Joe Biden. Lo rende noto la Casa Bianca, precisando che anche la vice presidente, e candidata presidenziale, Kamala Harris "incontrerà separatamente il presidente Zelensky". "Il presidente e la vice presidente - si legge nella dichiarazione - sottolineeranno l'incrollabile impegno al fianco dell'Ucraina fino quando prevarrà in questa guerra". "Il presidente e la vice presidente - conclude la dichiarazione - sottolineeranno l'incrollabile impegno al fianco dell'Ucraina fino quando prevarrà in questa guerra".

Mosca all'Ue: "Rischio guerra nucleare se Kiev usa i missili"

"Ciò che chiede il Parlamento europeo conduce verso una guerra mondiale con armi nucleari": lo ha dichiarato il presidente della Duma russa, Viaceslav Volodin, ripreso dalla Tass, commentando l'approvazione da parte dell'Eurocamera del paragrafo 8 della risoluzione sul sostegno all'Ucraina che "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". Volodin ha dichiarato che in caso di attacchi ucraini in profondità in Russia con armi occidentali, la Russia darà "una risposta dura usando armi più potenti". 

Ucraina, a Strasburgo maggioranza e opposizione spaccate: i due forni del Ppe

La risoluzione non vincolante del Parlamento Europeo sul sostegno dell’Ue all’Ucraina, con un controverso paragrafo che chiede la rimozione delle restrizioni all’uso delle armi inviate a Kiev, consentendo agli ucraini di colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo, conferma le divisioni che attraversano sia la maggioranza di governo che l’opposizione. A Strasburgo non è un argomento nuovo: già nello scorso luglio, nella prima plenaria della legislatura, venne approvata una risoluzione che chiedeva la stessa cosa, ma allora il voto non era stato palese.   

La maggioranza oggi si è divisa, con Fdi e Forza Italia da una parte e la Lega dall’altra: ad unirla, resta la contrarietà alla rimozione esplicita delle restrizioni all’uso delle armi inviate dall’Europa in territorio russo, chiesta nel paragrafo 8 del testo. Ma mentre Fdi e Fi hanno votato a favore del complesso della risoluzione, la Lega ha votato contro. Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia (gruppo Ecr) hanno votato sì alla risoluzione: tra gli altri, il capodelegazione dei Fratelli Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Nicola Procaccini, la vicepresidente del Parlamento Antonella Sberna.   

Si è tenuto un voto separato sulla conferma del paragrafo 8, che è comunque contenuto nel testo approvato nel suo insieme: su questo i Fratelli hanno votato contro, mentre i polacchi del Pis, che stanno anche loro nell'Ecr, hanno votato a favore. I colleghi di Forza Italia (Ppe) Caterina Chinnici, Salvatore De Meo, Flavio Tosi si sono espressi contro la conferma dell'emendamento (si è astenuto Herbert Dorfmann dell'Svp). Massimiliano Salini, di Fi, ha votato a favore. Gli stessi eurodeputati di Forza Italia/Ppe hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, come Fdi: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, segretario nazionale azzurro, si è più volte detto contrario alla rimozione esplicita delle restrizioni all'uso delle armi inviate in Ucraina, perché "non siamo in guerra con la Russia". 

Ucraina, il Pe approva la risoluzione sulla revoca della restrizione alle armi

Il Parlamento europeo ha approvato, con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astenuti la risoluzione per il sostegno all'Ucraina in cui si chiede tra l'altro la revoca delle restrizioni all'uso delle armi occidentali contro gli obiettivi militari in territorio russo. L'articolo 8 sulle restrizioni delle armi è passato con 377 voti a favore, 191 contrari e 51 astenuti. 

Stoltenberg: "Non ci può essere Minsk 3, Kiev abbia armi"

"Non si può avere una Minsk 3, ci deve essere qualcosa di credibile". Lo ha detto il segretario generale uscente della Nato Jens Stoltenberg parlando di un possibile negoziato di pace. "Dobbiamo armare gli ucraini in modo che possano fermare la Russia, al contrario di quanto abbiamo fatto dopo il 2014. E poi garanzie di sicurezza: possiamo discutere i dettagli ma ci devono essere. Infine l'ingresso di Kiev nella Nato. Credo che Putin non cambierà idea, vuole controllare l'Ucraina", ha aggiunto. Stoltenberg poi ha detto che è Mosca "ad avere la responsabilità per il fallito dialogo, perché noi davvero ci abbiamo provato". 

Stoltenberg

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Armi all'Ucraina e uso in Russia, i dubbi nel Pd al voto in Ue

Su 21 esponenti del Pd all'eurogruppo, 17 hanno votato a favore della risoluzione sul supporto militare dell'Ue all'Ucraina, mentre due si sono astenuti: Cecilia Strada e Marco Tarquinio. Due erano assenti: Dario Nardella e Giorgio Gori. Più articolato il voto sull'articolo 8 della risoluzione che, in sostanza, apre alla possibilità per l'Ucraina di usare in territorio russo le armi che ha ricevuto dai Paesi occidentali. L'indicazione del gruppo era di votare contro, ma Pina Picierno ed Elisabetta Gualmini hanno votato a favore. In 8 non hanno partecipato al voto: Stefano Bonaccini, Raffaele Topo, Giuseppe Lupo, Alessandra Moretti, Irene Tinagli e Pierfrancesco Maran, oltre agli assenti Nardella e Gori. Tutti gli altri hanno votato contro (Tarquino non ha votato per ragioni tecniche, ma era per il voto contrario, e Annunziata si è astenuta per ragioni tecniche, ma era anche lei per il voto contrario). L'indicazione del gruppo S&D, di cui fa parte il Pd, era di votare sì a tutto: risoluzione nel suo complesso, articolo 8 compreso. 

La Duma sulla risoluzione delle armi: "L'Europarlamento si sciolga"

Il Parlamento europeo dovrebbe sciogliersi dopo aver invitato i Paesi dell'Ue a revocare le restrizioni agli attacchi di Kiev contro la Federazione Russa. Lo ha dichiarato il presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin, sul suo canale Telegram. I deputati del Parlamento europeo hanno adottato a maggioranza una risoluzione sull'Ucraina che invita i membri Ue a revocare immediatamente tutte le restrizioni all'uso delle armi occidentali da parte di Kiev per attaccare il territorio russo. "L'unica cosa che il Parlamento europeo dovrebbe fare dopo una simile risoluzione e' sciogliersi", ha scritto Volodin. 

Ucraina, l'Ue invierà 160 mln di asset russi per l'energia in inverno

L'Unione europea invierà 160 milioni di euro di asset russi congelati all'Ucraina. La somma sarà destinata a soddisfare le urgenti esigenze umanitarie del paese per questo inverno. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una conferenza stampa congiunta a Bruxelles con Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia. Von der Leyen ha specificato che una centrale elettrica è in fase di smantellamento in Lituania e sara' ricostruita in Ucraina, dove e' stato distrutto l'80% delle centrali termoelettriche. "Puntiamo a ripristinare 2,5 GW di capacità, pari al 15% del fabbisogno dell'Ucraina", ha spiegato la presidente della Commissione.

Della Vedova: "Su sostegno a Kiev maggioranza divisa"

"La mozione votata dal Parlamento europeo è chiara e positiva: confermare il sostegno all'Ucraina che resiste alla illegale e brutale invasione putiniana e togliere le restrizioni all'uso delle armi fornite a Kyiv per poter colpire obiettivi e basi militari in Russia, da dove partono quotidianamente attacchi aerei contro civili e infrastrutture in Ucraina". Lo scrive su X il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.   "Come purtroppo già accaduto in passato, gli europarlamentari italiani hanno votato in maggioranza contro la fine delle restrizioni all'uso delle armi, compresi FdI e Pd (con sole due, per me lodevoli, eccezioni). Ma in molti, sia di maggioranza che di opposizione, hanno anche votato contro l'intera risoluzione per il sostegno all'Ucraina: la Lega ha votata contro il sostegno a Kyiv, come hanno fatto Movimento 5 stelle e AVS. Le opposizioni sono divise, ma è evidente che il voto della Lega apre una questione ineludibile alla maggioranza ed al Governo Meloni", conclude. 

Putin: "Nel 2024 la produzione di droni aumenterà di 10 volte"

Nel 2023 140mila droni di vario tipo sono stati consegnati alle forze armate russe e per quest'anno si prevede che la produzione di queste armi aumenterà "in modo significativo, di quasi 10 volte". Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti. La maggior parte di questa produzione, ha poi aggiunto il leader russo, verrà inviata alle truppe al fronte. 

Putin

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