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Medioriente, raid israeliano su scuola-rifugio a Gaza: cinque morti

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Un attacco aereo ha colpito un edificio scolastico trasformato in rifugio a Gaza city. Lo riferiscono soccorritori palestinesi, segnalando 5 morti. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira militanti di Hamas. Proseguono i raid sulla Striscia, colpita da un'emergenza umanitaria senza precedenti: circa 55 razzi sono stati lanciati verso Safed e le zone circostanti questa mattina. Il conflitto  si sposta anche verso nord, con Israele che allarga sempre più il fronte verso Cisgiordania, Libano e Siria

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Almeno 9 civili palestinesi sono rimasti uccisi la scorsa notte e nelle prime ore della mattina nella Striscia di Gaza, colpita da diversi raid israeliani. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. L'esercito israeliano fa sapere invece che nelle prime ore di oggi almeno 55 razzi lanciati dal sud del Libano sono stati intercettati dalle forze sui cieli dell'Alta Galilea, senza provocare vittime. I detriti hanno provocato alcuni incendi della vegetazione. Il conflitto mediorientale si sposta anche verso nord, con Israele che allarga sempre più il fronte verso Cisgiordania, Libano e Siria, e gli Hezbollah libanesi sono sempre più coinvolti nello scontro.


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Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

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Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI

Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana

Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi: arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI

Non tutti gli israeliani sono ebrei: la popolazione d’Israele, dai coloni ai drusi

Per capire cosa succede in Israele, quali sono le divisioni politiche che lo attraversano e comprendere le conseguenze che il conflitto in corso provoca nella popolazione è necessario sapere quanto variegata sia la sua popolazione. Gli israeliani non sono tutti ebrei, non sono tutti di origine europea o occidentale, non si dividono solo in ebrei religiosi e laici. L'APPROFONDIMENTO

Palestinesi; raid israeliano su scuola-rifugio, 5 morti

Un attacco aereo israeliano ha colpito una scuola trasformata in rifugio a Gaza city. Lo riferiscono soccorritori palestinesi segnalando cinque morti. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira militanti di Hamas. Migliaia di palestinesi sfollati a causa della guerra, ora al suo 12mo mese, avevano cercato rifugio nella scuola di Shuhada al-Zeitun, ha affermato Mahmud Bassal, portavoce dell'agenzia di difesa civile nella Striscia di Gaza. Tra le vittime due bambini e una donna.

Idf: "Colpita sala comando Hamas in ex scuola di Gaza City"

Le Idf affermano di aver effettuato un attacco aereo contro un gruppo di agenti di Hamas in una sala di comando situata all'interno di un'ex scuola nella città di Gaza. Secondo l'esercito israeliano, Hamas avrebbe utilizzato la scuola Shuhada al-Zeitoun per pianificare e realizzare attacchi contro le truppe e Israele. La scuola funge da rifugio per gli sfollati di Gaza e i media palestinesi riferiscono che nell'attacco si sono verificate diverse vittime.

Erdogan punta il dito contro Israele: "Gaza come Srebrenica"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è detto determinato ad ottenere giustizia per l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi uccisa a Gaza, puntando il dito contro Israele e paragonando la situazione nella Striscia a Srebrenica del 1995. Lo riferisce l'agenzia turca Anadolu.
"Nei tribunali, riterremo Israele responsabile per l'uccisione di Aysenur Ezgi Eygi, insieme a oltre 41.000 dei nostri fratelli e sorelle di Gaza", ha detto Erdogan, che ha sottolineato: "Oggi stiamo assistendo a Gaza e nei territori palestinesi occupati a un massacro simile a quello compiuto in Bosnia ed Erzegovina negli anni '90". Erdogan ha anche aggiunto che gli "autori di Gaza", come le persone dietro il genocidio di Srebrenica, saranno ritenuti responsabili nelle corti internazionali. Il presidente turco ha parlato durante una conferenza stampa congiunta con Denis Becirovic, presidente di turno della presidenza tripartita della Bosnia ed Erzegovina e nel giorno in cui si tengono i funerali dell'attivista turco-americana. Becirovic ha da parte sua affermato che "il genocidio a Gaza è in realtà la più grande vergogna del mondo".

Mo: Egitto ospiterà delegazione Houthi per risolvere crisi nello Yemen

Il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed ha riferito che l'Egitto si starebbe preparando a ospitare una delegazione Houthi nei prossimi giorni, come parte di un tentativo, in coordinamento con l'Arabia Saudita e la Turchia, di risolvere la crisi politica nello Yemen. 

L'iniziativa affronterà il nodo della guerra nella Striscia di Gaza e le sue conseguenze per la regione. È stato anche riferito che il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdel Aaty dovrebbe visitare l'Iran nei prossimi giorni.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. COSA SAPERE

Gaza, nuovo bilancio sale a 41.182 e 95.280 feriti

Il ministero della Sanità del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 41.182 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, giunta al dodicesimo mese. Almeno 64 persone sono state uccise nelle ultime 48 ore, ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che 95.280 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. 

Sondaggio, il 58% degli israeliani voterebbe per Trump

Secondo un sondaggio di Channel 12, la maggior parte degli israeliani voterebbe per l'ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump se potesse partecipare alle elezioni statunitensi. Il 58% voterebbe per Trump, il 25% voterebbe per la vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica Kamala Harris, mentre il 17% ha risposto di non sapere chi sceglierebbe.


Polizia disinnesca ordigno esplosivo vicino a moschea

La polizia israeliana ha disinnescato un ordigno esplosivo vicino alla moschea nel quartiere Juarish di Ramle, in Israele. Lo ha riferito Ynet. L'azione della polizia segue un raid effettuato ieri e guidato dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, che aveva come obiettivo i gruppi criminali della città. L'operazione è avvenuta in seguito a un attentato dinamitardo, in cui hanno perso la vita quattro persone, tra cui bambini.

M.O.: Idf, stamattina sparati 55 razzi da Libano su nord Israele

Circa 55 razzi sono stati lanciati verso Safed e le zone circostanti questa mattina. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, precisando che nel primo fuoco di sbarramento sono stati sparati una ventina di razzi e altri 35 nel secondo. Alcuni sono stati intercettati mentre altri sono caduti in aree aperte. Non ci sono notizie di feriti, ma sono scoppiati alcuni incendi, secondo i media. L'esercito ha fatto sapere che poco dopo, i caccia hanno colpito i lanciarazzi nel Libano meridionale. 

M.O.: attiviste pro-ostaggi arrestate, proteste davanti sinagoga

Centinaia di persone si sono riunite davanti alla sinagoga di Herzliya per protestare dopo l'arresto ieri di tre donne per aver lasciato sui banchi volantini con i volti degli ostaggi a Gaza e l'appello a riportarli a casa. Il centro religioso è frequentato dal deputato del Likud Yuli Edelstein che stamane vi si e' recato, mentre la folla fuori manifestava. Proprio a lui erano rivolti i volantini lasciati ieri nella sinagoga dalle tre donne, nei quali si richiamava la sua esperienza personale di ex prigioniero politico e la lunga battaglia per farlo liberare dalla colonia penale sovietica dove era stato rinchiuso. Le donne, accusate di violazione di proprietà, sono state liberate ieri sera dopo che una folla di centinaia di manifestanti si è riunita davanti alla stazione di polizia protestando per il loro arresto. 

M.O.: Nyt, inviato Usa in visita nella regione da lunedì

L'inviato Usa Amos Hochstein volerà lunedì in Medio Oriente nell'ambito degli sforzi degli Stati Uniti per prevenire un conflitto su vasta scala tra Israele e Hezbollah. Questo quanto ha riferito il New York Times. "I viaggi di Amos sono la continuazione della diplomazia che ha condotto per molti mesi per prevenire un secondo fronte", ha detto il portavoce della Casa Bianca John Kirby. "Fa parte degli sforzi continui da parte dell'amministrazione e del team per prevenire l'escalation e la diffusione di questo conflitto". 

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. I DETTAGLI