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Israele - Hamas, raid israeliani in Siria: almeno 18 vittime. Colpiti siti militari

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Medioriente, tre morti in un attentato in Cisgiordania
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Medioriente, tre morti in un attentato in Cisgiordania
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Almeno 18 civili sono morti, e altri 32 sono rimasti feriti, in una serie di attacchi sferrati da Israele in Siria. Nel mirino ci sarebbero stati obiettivi a Damasco, Tartus e Homs, oltre al centro di ricerca situato nella provincia di Hama. L'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che uno dei raid aveva preso di mira un deposito di missili in una base militare a circa 5 chilometri dall'aeroporto militare di Shayrat

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Almeno 18 civili sono morti, e altri 32 sono rimasti feriti, in una serie di attacchi sferrati da Israele in Siria. Nel mirino ci sarebbero stati obiettivi a Damasco, Tartus e Homs, oltre al centro di ricerca situato nella provincia di Hama. L'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che uno dei raid aveva preso di mira un deposito di missili in una base militare a circa 5 chilometri dall'aeroporto militare di Shayrat.

Tre israeliani sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco in un attacco  al valico di Allenby, al confine con la Giordania. Lo hanno reso noto  fonti del servizio di soccorso, secondo cui le vittime sono tre uomini  sulla cinquantina. L'attentatore è stato "eliminato", fa sapere l'Idf.


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Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro dell'attualità. LEGGI QUI

Riunione ministri arabi ed europei a Madrid su soluzione 2 Stati

La "soluzione dei due Stati" per il conflitto in Medio Oriente e come applicarla saranno al centro di una riunione venerdì a Madrid in cui il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, farà da anfitrione con i ministri del cosiddetto Gruppo di contatto arabo-islamico con omologhi europei e con l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, attualmente impegnato in un giro in Libano ed Egitto, segnalano fonti diplomatiche. I partecipanti, i cui nomi non sono stati indicati perché l'agenda non è ancora chiusa "condividono la preoccupazione per la situazione in Medio Oriente e sostengono il dialogo e la pace nella regione", riporta l'agenzia Efe. Lo scorso 28 maggio il governo spagnolo ha riconosciuto lo Stato palestinese, in funzione della soluzione dei due Stati. Il giorno successivo, il premier Pedro Sanchez ha ricevuto i partecipanti al Gruppo di contatto arabo con i quali si è impegnato a cooperare per realizzare l'obiettivo. 

Gli attentati terroristici palestinesi negli anni Settanta e Ottanta in Europa e in Italia

Come conseguenza del conflitto arabo-israeliano, la seconda metà del secolo scorso ha visto un'escalation di attacchi terroristici di matrice palestinese che hanno insanguinato il Vecchio Continente. Dai dirottamenti di aerei al massacro alle Olimpiadi di Monaco, fino al doppio attentato a Fiumicino. Alcuni di questi episodi drammatici sono raccontati in Sangue loro - Il ragazzo mandato a uccidere, nuovo podcast originale di Sky Italia e Sky TG24, realizzato da Chora Media, scritto da Pablo Trincia e Luca Lancise. IL PUNTO

Valico di Allenby, 6 settimane fa sventato attentato dinamitardo

Sei settimane fa circa, l'intelligence giordana ha sventato un piano che prevedeva di fare esplodere un camion al valico di frontiera tra Israele e Giordania, il ponte Allenby. A riferirne è l'emittente israeliana Canale 12, citata dal Times of Israel, all'indomani dell'uccisione ad opera di un camionista giordano di tre israeliani in un attacco terroristico al valico. 

Un mese e mezzo fa, i funzionari dell'intelligence giordana hanno arrestato quattro membri di una cellula a Salt, a ovest di Amman, che hanno condotto gli inquirenti a un laboratorio di armi in cui sono stati trovati diversi ordigni esplosivi. L'intelligence giordana sospetta che i membri della cellula avessero intenzione di piazzare gli ordigni su un camion e di farlo esplodere al valico di Allenby Bridge. I presunti terroristi erano tutti cittadini giordani.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. COSA SAPERE

Usa sollecitano indagine approfondita e trasparente su morte cittadina turco-americana

Gli Stati Uniti si aspettano che Israele conduca un'indagine "approfondita" sull'uccisione della cittadina turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, in Cisgiordania la scorsa settimana. A dichiararlo è stato un portavoce del Dipartimento di Stato. "Abbiamo sollecitato un'indagine rapida, approfondita e trasparente e stiamo lavorando con urgenza per ottenere maggiori informazioni possibili sulle circostanze della sua morte", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel.

La 26enne è stata colpita alla testa mentre partecipava a una manifestazione a Beita, in Cisgiordania, venerdì scorso. L'esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze hanno "risposto con il fuoco contro il principale istigatore di attività violente che ha scagliato sassi contro le forze e ha rappresentato una minaccia per loro" durante la protesta.

Eygi era un membro dell'International Solidarity Movement (ISM), un'organizzazione pro-palestinese, e venerdì si trovava a Beita per una manifestazione settimanale contro gli insediamenti israeliani, secondo l'ISM. Sabato il gruppo ha respinto, definendole 'False', le affermazioni secondo cui gli attivisti dell'ISM avrebbero lanciato sassi contro le forze israeliane. 

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. I DETTAGLI

Shin Bet, intifada possibile se cambia status quo Spianata

Il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ha avvertito i membri del gabinetto politico sicurezza riguardo a eventuali cambiamenti dello "status quo" della Spianata delle Moschee (Monte del Tempio) a Gerusalemme che potrebbero portare a un'esplosione di violenza, al limite di un'intifada. Lo ha riportato l'emittente televisiva Kan 11 nell'edizione serale. Secondo Bar, "un cambiamento dello 'status quo' potrebbe unire i vari fronti e provocare un risveglio nelle strade, qualcosa che dieci mesi di combattimenti a Gaza non hanno scatenato". Ieri, all'inizio della riunione del gabinetto, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha dichiarato che non ci sarà alcun cambiamento dello "status quo", ribadendo che i ministri "non possono salire sul Monte del Tempio senza il suo previo consenso, tramite il suo segretario militare".

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO

Gaza, bimbo palestinese estratto vivo dalle macerie. VIDEO

Borrell: "Pronti a riattivare la missione Ue a Rafah"

L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, oggi in visita al confine tra l'Egitto e Gaza ha detto che l'Ue e' pronta a riattivare la sua missione a Rafah a patto che siano rispettate le condizioni di sicurezza. "Oggi la cosa più urgente e' che le ambulanze entrino o accolgano i feriti. Ed è per questo che l'Unione europea è pronta a presentare le sue capacita' logistiche per riaprire questa frontiera e a far sì che il personale dell'Ue venga dispiegato dall'altra parte della frontiera in modo che possa essere aperto", ha detto Borrell in un punto stampa davanti al valico di frontiera nella città egiziana di Rafah. Ha sottolineato l'importanza della missione civile sul confine Eubam, il cui mandato continua anche se la missione si e' ritirata nel 2007 dopo che Hamas ha preso il potere nell'enclave, affinchè "i feriti attraversino il confine verso un ospedale e affinchè gli aiuti umanitari possano entrare". Tuttavia, Borrell ha sottolineato che affinchè la missione possa essere dispiegata, il cui personale sia disposto a farlo, devono essere soddisfatte almeno tre condizioni: cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e un accordo politico. 

Borrell

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Borrell da al-Sisi: "Ue ed Egitto partner strategici"

"Approfondito dibattito con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al Cairo su Gaza e sulle crisi correlate che hanno un impatto sull'Egitto, e sulla necessità di impedire un'ulteriore escalation. L'Ue e l'Egitto sono partner strategici a tutti i livelli: dallo sviluppo economico al raggiungimento della pace nella regione". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, oggi in visita nel Paese. 

Capo Idf: "Droni su Nahariya fatto grave, pronti a operare a nord"

L'attacco dei droni di Hezbollah contro un edificio residenziale a Nahariya "è un incidente grave". Lo ha affermato il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, sottolineando che "l'Idf opera intensamente nel nord" ed è "pronto per qualsiasi missione che sarà richiesta". 

Halevi, Idf pronto per qualsiasi missione nel nord di Israele

"L'esercito israeliano opera con forza nel nord ed è a un alto livello di prontezza, con piani operativi pronti per qualsiasi missione necessaria". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, generale Herzi Halevi. Halevi ha definito l'attacco con droni di Hezbollah contro un edificio residenziale a Nahariya, avvenuto questa mattina nel nord di Israele, "un incidente grave". Lo ha riferito l'Idf.

Attivista Usa uccisa, centinaia a funerale in Cisgiordania

Centinaia di persone si sono radunate a Nablus, in Cisgiordania, per rendere l'ultimo omaggio all'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, uccisa venerdì scorso mentre protestava contro gli insediamenti israeliani in una città vicina. Il corpo della 26enne, avvolto in una bandiera palestinese e con la testa coperta da una kefiah, è stato portato in corteo per le strade di Nablus dalle forze di sicurezza palestinesi, accompagnata da una folla. Secondo l'ufficio per i diritti umani dell'Onu, la giovane è stata uccisa con un colpo alla testa sparato dai militari israeliani. L'Idf ha ammesso di aver aperto il fuoco nella zona di Beita e ha fatto sapere che sta "esaminando i rapporti". La Turchia ha condannato la sua morte, mentre gli Stati Uniti l'hanno definita "tragica" e hanno fatto pressioni sull'alleato israeliano perché indaghi.

La Casa Bianca sta rivalutando strategia su accordo a Gaza

La Casa Bianca sta rivalutando il suo approccio alla strategia per chiudere l'accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo quanto rivelato ad Axios da funzionari americani, il presidente Joe Biden vuole continuare a spingere per un accordo, ma i suoi consiglieri pensano che una nuova proposta non andrebbe da nessuna parte in questo momento, e lui stesso non vuole essere visto come "disposto a premiare Hamas" con ulteriori concessioni. "È un periodo difficile. Le persone alla Casa Bianca sono depresse, sconvolte e frustrate. Stiamo ancora lavorando, ma non abbiamo intenzione di presentare nulla nell'immediato. Siamo in una situazione difficile", ha detto un funzionario Usa al sito. L'amministrazione Biden sta ancora lavorando con Qatar ed Egitto su una proposta più dettagliata per un accordo, ma non ha ancora elaborato una formula che possa colmare le attuali lacune. Secondo i funzionari statunitensi, gran parte dell'attenzione è incentrata nel capire se Doha e il Cairo possono fare pressione sul leader di Hamas, Yahya Sinwar, per ridurre le sue richieste.

Hamas, bilancio Gaza a 40.988 morti, 16 nelle ultime 24 ore

Dall'inizio della guerra a Gaza, almeno 40.988 palestinesi hanno perso la vita e 94.825 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore ci sono stati 16 morti. 

Wafa: "6 persone uccise da attacco aereo israeliano a Gaza nord"

Sei civili palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti in un attacco aereo israeliano che ha colpito una casa nella città di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia Wafa. 

Hamas: "Netanyahu accetti l'accordo o gli ostaggi non vedranno la luce del sole"

Hamas ha avvertito che gli ostaggi che sono ancora nelle sue mani a Gaza dall'attacco del 7 ottobre "non vedranno la luce del sole" se il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non accetterà l'accordo di cessate il fuoco proposto dalla Casa Bianca.

"Se Netanyahu non sarà messo sotto pressione e costretto a rispettare quanto concordato, i prigionieri dell'occupazione non vedranno la luce del sole", ha affermato Izzat al-Rishq, un alto funzionario della fazione palestinese, che ha insistito sul fatto che "tutti sanno che sono Netanyahu e il suo governo nazista ad impedire un accordo".

L'esponente di Hamas, citato dal giornale Falastin, ha quindi insistito sul fatto che le richieste del gruppo per una "cessazione permanente dell'aggressione" e un "ritiro totale" dell'esercito israeliano da Gaza "sono chiare". "Noi mettiamo in guardia dal considerare le nuove condizioni di Netanyahu, dato che si ritornerebbe al punto di partenza", ha aggiunto.

Ong, 25 i morti "nei più violenti raid israeliani in Siria"

E' salito a 25 il numero dei morti nei "più violenti attacchi israeliani" in Siria degli ultimi anni, nei quali sono stati usati 14 missili. Lo ha denunciato l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra, aggiornando il precedente bilancio di 18 vittime, mentre l'agenzia di stampa ufficiale Sana parla di 16 morti. Secondo l'Osservatorio, nei raid sono stati uccisi "cinque civili, quattro soldati e agenti dell'intelligence e 13 siriani che lavoravano per i gruppi filoiraniani". Altre tre vittime non sono state ancora identificate.

Gaza, quasi 41mila palestinesi uccisi da inizio guerra

Sono quasi 41mila i palestinesi che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza da quando, lo scorso 7 ottobre, è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza City parlando di almeno 40.988 palestinesi uccisi e 94.825 feriti.

Al-Sisi a Borrell: "L'Ue eserciti forti pressioni per mettere fine alla guerra a Gaza"

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, nel corso di un incontro al Cairo con l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha sottolineato la necessità che la comunità internazionale e l'Unione Europea esercitino "forti pressioni" per raggiungere un accordo che metta fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito la presidenza egiziana in una nota, precisando che l'incontro ha riguardato anche le "forti" relazioni tra Egitto e Ue.

Riguardo la guerra a Gaza, al-Sisi e Borrell hanno commentato gli sforzi compiuti dall'Egitto per raggiungere l'accordo sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi "affinché si metta fine alla catastrofe umanitaria che sta affrontando la popolazione di Gaza". I due hanno anche ribadito la necessità di una soluzione a due Stati. Al-Sisi, dal canto suo, ha  sottolineato il rischio di un' "escalation" e di un allargamento del conflitto, denunciando a questo proposito la spirale di violenza in Cisgiordania.

Idf: "Il generale americano Michael Erik Kurilla, è atterrato in Israele e ha incontrato il capo di stato maggiore generale, Herzi Halevi, per una valutazione della situazione"

Hezbollah rivendica la responsabilità dell'attacco a Nahariya

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco di questa mattina con un drone a Nahariya e che ha colpito un edificio residenziale della città nel nord d'Israele, anche se il gruppo islamista sostiene di aver colpito una base militare israeliana. In una dichiarazione, il Partito di Dio afferma di aver colpito il campo Shraga dell'Idf, situato a circa 3 chilometri a sud di Nahariya, con diversi droni carichi di esplosivo. L'attacco - aggiunge l'organizzazione terroristica - è stato una risposta ai recenti attacchi dell'Idf nel Libano meridionale.

Secondo l'Idf, nell'attacco sono stati lanciati due droni dal Libano, uno dei quali ha colpito un condominio a Nahariya, causando danni ma nessun ferito. Hezbollah ha inoltre rivendicato il lancio di una raffica di razzi nella Galilea Occidentale, sostenendo ancora una volta di aver preso di mira una base militare. I razzi hanno colpito aree aperte.

Gantz: "Una guerra con Hezbollah è imminente senza tregua a Gaza"

"Una guerra con Hezbollah, il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran sul confine libanese,  è imminente se Israele non raggiungerà presto un accordo per il cessate il fuoco con Hamas a Gaza".  Lo ha dichiarato l'ex ministro della Difesa israeliano Benny Gantz durante il vertice Middle East America Dialogue (MEAD) a Washington. E' stato riferito dal Time of Israel. Gantz ha aggiunto che "siamo in ritardo su questo fronte" che "è giunto il momento di agire a nord, per garantire che i residenti possano tornare nelle loro case". L'ex ministro ha detto che pur rendendosi conto che l'attacco coinvolgerà il Libano non vede un'altra soluzione. 

Smotrich: "No a suicidio collettivo per il ritorno degli ostaggi"

"Stiamo facendo ogni sforzo per riportarli indietro vivi... Spero che ci riusciremo il più possibile, ma non posso impegnarmi. Non commetterò un suicidio collettivo per questo". Lo ha affermato il ministro della Finanze israeliano e leader di estrema destra Bezalel Smotrich, sostenendo che "non c'è alcun accordo sul tavolo". Quanto alle vaste proteste antigovernative, che chiedono un accordo per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, sono "esattamente ciò che vuole Sinwar", ha aggiunto. 

Idf: "5 razzi lanciati nel nord di Israele dal Libano"

Una raffica di circa 15 razzi è stata lanciata dal Libano verso la Galilea occidentale e la zona di Kfar Giladi, nel nord di Israele. Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che i razzi hanno colpito aree aperte e non si hanno notizie di feriti.

Medioriente, tre morti in un attentato in Cisgiordania. VIDEO

Nuovi raid in Siria, Israele verso escalation con Hezbollah

Avrebbero preso di mira un centro di ricerca scientifica, sospettato di essere legato allo sviluppo di armi biologiche, chimiche e nucleari, e diverse strutture dell'esercito siriano i bombardamenti massicci attribuiti a Israele condotti sul governatorato di Hama, nella Siria centrale. E' quanto sostiene l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione con sede nel Regno Unito, che dalla guerra scoppiata nel 2011 fornisce notizie sul Paese arabo avvalendosi di una rete di fonti locali.  Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Sana, che cita il direttore dell'Ospedale nazionale di Masyaf, Faisal Haidar, si contano al momento 16 morti e 36 feriti, di cui sei in gravi condizioni, mentre il bilancio dell'Osservatorio parla di 18 vittime. Le Forze di difesa israeliane (Idf), come spesso accade in queste occasioni, non hanno commentato la notizia né rivendicato il raid. Una fonte militare citata dalla Sana ha riferito che "il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea dalla direzione del Libano nord-occidentale, prendendo di mira una serie di siti militari nella regione centrale". L'agenzia ha pubblicato una foto di una strada bombardata a Masyaf, presumibilmente dai caccia israeliani. Secondo la fonte militare, le difese aeree siriane hanno intercettato e abbattuto alcuni missili.


Madre ostaggio: 'Mio figlio ucciso mentre Idf si avvicinavano'

Esther Buchstab, la madre dell'ostaggio Yagev Buchstab, il cui corpo è stato recuperato a Gaza ad agosto, ha rivelato a una commissione della Knesset che il figlio è stato assassinato da Hamas "nel momento un cui l'esercito si è avvicinato all'area del tunnel", dove era tenuto prigioniero. "Ieri abbiamo ricevuto il referto dell'autopsia. Immaginate il tormento di una famiglia che riceve un referto e la notizia che è stato giustiziato", ha aggiunto la donna. "La pressione militare non restituisce vivi gli ostaggi, li uccide - ha denunciato ancora la madre - Non credo che l'esercito sia da biasimare per questo, è la politica del governo". "È stato rapito vivo", ha detto Buchstab alla Knesset. "Gli ostaggi che sono tornati, tra cui sua moglie, erano con lui. Avrebbe dovuto tornare vivo. È tornato morto, assassinato".

Idf: 'Valutate minacce Libano e Iran con il capo di Centcom'

L'esercito israeliano (Idf) ha confermato che il capo del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), Generale Michael Erik Kurilla, è atterrato ieri in Israele e ha incontrato il Capo di Stato Maggiore, Tenente generale Herzi Halevi, per una valutazione della situazione. Lo riporta l'Idf su Telegram. La notizia dell'arrivo di Kurilla era stata data ieri da Axios. "La visita del generale si è concentrata sulle minacce attuali, con particolare attenzione a quelle provenienti dal Libano e dall'Iran nell'arena settentrionale - si legge nel messaggio dell'Idf -. Il Generale ha visitato il Comando settentrionale con l'ufficiale comandante del Comando settentrionale, Maggiore generale Ori Gordin, ha condotto una valutazione della situazione nel Centro operativo sotterraneo del Comando e ha ricevuto un briefing operativo, durante il quale gli sono stati presentati i piani operativi dell'Idf per il Libano". L'esercito israeliano "continuerà ad approfondire le sue relazioni con le Forze Armate statunitensi a fronte del nostro impegno a rafforzare la stabilità regionale e il coordinamento tra le forze armate", conclude la nota. E' la seconda volta in una settimana che Kurilla visita Israele.

Media: 'Israele sta aspettando la proposta americana'

"Stiamo aspettando", ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel, riferendosi ad una nuova proposta da parte degli Stati Uniti per un accordo sulla liberazione degli ostaggi. "Gli americani sono cauti, non vogliono proporre un accordo che sanno verrà respinto da Hamas. Sanno che è Hamas a mettere ostacoli" ha affermato il funzionario, "solo perché non accadrà presto non significa che non accadrà". Ieri alcune fonti avevano riferito ad un'emittente televisiva che le possibilità di un accordo basato sulla proposta di maggio erano "vicine allo zero".

Papa: in aree conflitto prevalgano pace e riconciliazione

Alla autorità di Timor Est papa Francesco ha ricordato e lodato "il vostro impegno assiduo per giungere a una piena riconciliazione con i fratelli dell'Indonesia, atteggiamento che ha trovato la sua fonte prima e più pura negli insegnamenti del Vangelo". "Avete mantenuto salda la speranza anche nell'afflizione e, grazie all'indole del vostro popolo e alla vostra fede, avete trasformato il dolore in gioia! - ha detto - Voglia il Cielo che pure in altre situazioni di conflitto, in diverse parti del mondo, prevalga il desiderio di pace e di purificazione della memoria, perché l'unità è superiore al conflitto sempre, e per questo si chiede una certa purificazione della memoria, per chiudere le ferite e sostituire all'odio la riconciliazione e alla contrapposizione la collaborazione!".

Israele: ostaggi hanno resistito prima di essere uccisi da Hamas

Secondo quanto riportato dall'Idf alle famiglie, alcuni dei sei ostaggi israeliani giustiziati dai rapitori di Hamas a Gaza circa 10 giorni fa avevano tentato di resistere ai loro assassini. Il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, ha informato le famiglie sulle difficili condizioni in cui erano stati tenuti prigionieri e sul coraggio dimostrato nei loro ultimi momenti. Ha descritto in dettaglio le dure condizioni della prigionia: un cunicolo stretto e buio, privo di acqua e servizi igienici. Inoltre, ha mostrato le prove raccolte, "i risultati forensi", che evidenziano come i quattro ragazzi, Hersh, Ori, Alex e Almog, abbiano difeso le due ragazze, Eden e Carmel, prima di essere uccisi da Hamas. Lo riferisce il Times of Israel.

Droni da Libano su Nahariya: colpito edificio ma no feriti

Due droni  sono stati lanciati dal Libano contro Nahariya, città israeliana sulla  costa a una decina di km dal confine, e un edificio residenziale è stato  colpito. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, precisando che  non ci sono feriti.

Onu: da Israele "disprezzo" diritto in Territori occupati

L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Volker  Turk, ha chiesto alla comunità internazionale di agire su ciò che ha  definito il "palese disprezzo" di Israele per il diritto internazionale  nei Territori palestinesi occupati. "Gli Stati non devono - non possono - accettare il palese disprezzo  per il diritto internazionale, comprese le decisioni vincolanti del  Consiglio di sicurezza Onu e gli ordini della Corte internazionale di  Giustizia, né in questa né in nessun'altra situazione", ha affermato  Turk in un discorso all'apertura del Consiglio per i diritti umani delle  Nazioni Unite a Ginevra. Turk ha citato un parere rilasciato dalla Corte internazionale di  Giustizia a luglio che ha definito illegale l'occupazione di Israele e  ha affermato che questa situazione deve essere "affrontata in modo  completo". Israele ha respinto il parere.

Mo, drone dal Libano colpisce palazzo nel nord Israele

Un sospetto drone ha colpito un palazzo a Nahariya, nel nord di Israele. Lo ha riferito il Times of Israel, precisando che sul posto si trovano équipe mediche e squadre di soccorritori sebbene al momento non si registrino feriti. In precedenza nella zona erano scattate le sirene d'allarme per una sospetta infiltrazione di un drone lanciato dal Libano.

A Gaza oltre 630mila bambini senza scuola a causa guerra

Mentre oggi inizia il nuovo anno scolastico nelle scuole della Cisgiordania occupata, nella Striscia di Gaza per il secondo anno consecutivo più di 630mila studenti non torneranno nelle aule di scuole e istituti di istruzione. Nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme Est, si stima che più di 806.360 studenti siano iscritti in più di 2.000 scuole pubbliche e private gestite dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). I bombardamenti israeliani, con l'inizio della guerra il 7 ottobre, hanno costretto molte scuole a cessare la loro attivita' e a diventare rifugi per le migliaia di abitanti di Gaza rimasti senza casa. Il ministero dell'Istruzione della Striscia, governata da Hamas, ha sospeso lo scorso novembre l'anno scolastico 2023-2024. Con la guerra ancora in corso e con la Striscia devastata, anche quest'anno l'anno scolastico è sospeso. Inoltre, i problemi con l'accesso all'elettricità e a Internet sono costanti.

Ieri notte, le comunicazioni mobili e Internet sono state interrotte nel centro e nel sud della Striscia a causa della distruzione delle torri di trasmissione a causa degli attacchi israeliani, secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. D'altro canto, il governo di Gaza denuncia che almeno 122 scuole e università sono state completamente distrutte, e che altre 334 sono state danneggiate dagli incessanti attacchi israeliani. Inoltre, la maggior parte delle scuole gestite dall'Unrwa (circa 200) nella Striscia di Gaza sono state trasformate in rifugi per sfollati e il 70% di esse è stato bombardato, ha denunciato l'Agenzia Onu. Le autorità palestinesi hanno contato la morte di oltre un centinaio tra professori universitari e ricercatori a causa dei bombardamenti israeliani. 

Direttore ospedale Gaza: entro 48 ore senza carburante chiudiamo

Il direttore dell'ospedale Kamal Adwan nella Striscia di Gaza settentrionale, Hussam Abu Safia, in un'intervista con Al Jazeera, ha avvertito che l'ospedale sarà fuori servizio entro 48 ore a causa della carenza di carburante e della mancanza di forniture mediche essenziali. Safia ha anche affermato che la carenza di carburante nell'unità di terapia intensiva potrebbe portare alla morte di decine di bambini. Le condizioni sono terribili in tutta Gaza, con gravi carenze di acqua, medicine e carburante. Pochi ospedali sono funzionanti. La campagna di bombardamenti di Israele a Gaza ha decimato il sistema sanitario del territorio, con 31 dei 36 ospedali danneggiati o distrutti, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Hamas: non abbiamo presentato nuove proposte ai mediatori

Hamas nega che il gruppo palestinese avrebbe presentato nuove condizioni ai mediatori per il rilascio dei prigionieri israeliani. Il portavoce di Hamas Basem Naim ha affermato che "i funzionari statunitensi che hanno agito come fonti hanno avvelenato i negoziati". "Hamas non ha presentato nuove condizioni ai mediatori, né sulla questione dei prigionieri né su altre questioni. Il movimento ribadisce il suo impegno nei confronti di quanto concordato il 2 luglio di quest'anno sulla base della proposta del presidente Biden e sulla risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza Onu", ha detto Naim a Al Jazeera.

Netanyahu ribadisce, nessun cambio status Spianata moschee

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha garantito ieri sera, all'inizio della riunione del gabinetto di sicurezza, che "non ci sono e non ci saranno cambiamenti allo 'status quo'" della Spianata delle moschee, a Gerusalemme. Secondo lo 'status quo' in vigore dal 1967, quando Israele occupò la parte orientale di Gerusalemme, dove si trova la Spianata delle moschee, il luogo è riservato esclusivamente al culto dei musulmani, mentre gli ebrei possono entrarvi solo come visitatori. Il suo interno è sorvegliato dalla Giordania e monitorato da Israele. Agli ebrei è vietato pregarvi ma possono farlo presso l'adiacente Muro del Pianto. Per questo motivo, Netanyahu ha insistito con tutti i suoi ministri affinché non visitassero il Monte del Tempio - cosi' chiamano gli ebrei la Spianata delle Moschee, il loro luogo più sacro - senza la sua previa approvazione tramite il suo segretario militare. Stessa cosa è stata assicurata anche dal presidente israeliano Isaac Herzog, che ha sottolineato "l'impegno inequivocabile di Israele a preservare lo 'status quo' secondo gli accordi politici stabiliti dal 1967 e lo spirito trasmesso da rabbini e personalita' di spicco".

Ong, almeno 18 i morti in raid Israele su Siria

Gli attacchi israeliani nella Siria centrale hanno ucciso almeno 18 persone, secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, Ong con sede nel Regno Unito che parla di "intensi raid israeliani". Tra i 18 morti, ci sono anche otto combattenti siriani. Gli attacchi hanno colpito strutture militari e scientifiche dove si diceva fossero presenti gruppi armati sostenuti dall'Iran, nella provincia di Hama. Le persone rimaste ferite sono 32.

A Gerusalemme sgombrato sit-in manifestanti per accordo

La polizia israeliana ha sgombrato il sit-in organizzato nella notte da un gruppo di manifestanti in un parco di Gerusalemme per chiedere un accordo per liberare gli ostaggi a gaza. Il video mostra gli ufficiali che spingono e spintonano alcuni dimostranti, come riporta il Times of Israel. La polizia afferma che quello dei manifestanti a Independence Park era un accampamento illegale. "La polizia ci ha sgombrati con la forza", ha detto a Ynet Shay Dickmann, cugina dell'ostaggio giustiziato Carmel Gat. "Non c'+ motivo di usare la forza contro 10 persone in piedi con cartelli. Questa è la reazione che abbiamo ottenuto". "Gli ostaggi sono stati giustiziati in cattività. Solo un accordo può salvare gli altri. Stiamo tutti tremando di paura per chi sarà il prossimo", ha aggiunto. 

Iran, 'l'attacco d'Israele contro la Siria è criminale

Il ministero degli Esteri iraniano ha accusato Israele per l'attacco "criminale" in Siria che ha provocato ieri sera 14 morti e 43 feriti nella provincia di Hama, nella Siria centrale.

Medioriente, premier cinese Li in Arabia Saudita ed Emirati

Il premier cinese Li Qiang visiterà l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti questa settimana. Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Pechino. "Dal 10 al 13 settembre, il premier Li Qiang del Consiglio di Stato si recherà in Arabia Saudita per presiedere la quarta riunione del comitato congiunto sino-saudita di alto livello e visitare l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti", ha

affermato la portavoce del ministero Mao Ning. La Cina, essa stessa produttrice di petrolio, importa da tempo greggio dal Medio Oriente, dove ha cercato di espandere la propria influenza negli ultimi anni. L'anno scorso, ha facilitato uno storico riavvicinamento tra Arabia Saudita e Iran. La Cina si è anche posizionata come un attore più  neutrale nel conflitto israelo-palestinese rispetto al suo rivale, gli Stati Uniti, sostenendo una soluzione a due stati pur mantenendo buoni legami con Israele. Pechino ha indicato il Medio Oriente come un nodo chiave nella sua iniziativa infrastrutturale Belt and Road, un pilastro centrale del tentativo del leader Xi Jinping di espandere l'influenza del suo paese all'estero. 

Gantz a Blinken, 'necessaria maggiore pressione su Hamas'

Il leader del partito israeliano di unità nazionale, Benny Gantz, ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken che il mondo deve sostenere una maggiore pressione militare su Hamas a Gaza, poiché l'accordo per la presa degli ostaggi sembra arenarsi.

Gantz, che ha incontrato Blinken a margine di una conferenza a Washington, afferma che il suo partito di opposizione è disposto a fornire al primo ministro Benjamin Netanyahu una rete di sicurezza politica per raggiungere un accordo.

"Dopo mesi in cui Hamas non ha accettato il quadro, ci aspettiamo che il mondo appoggi Israele per aumentare la pressione civile e militare a Gaza", ha affermato Gantz. "Questo è ciò che ha portato al primo accordo sugli ostaggi ed è ciò che accelererà la sconfitta di Hamas".

Raid Israele in Siria, sale a 14 il numero dei morti

È salito a 14 il numero delle vittime degli attacchi aerei effettuati nella notte da Israele su alcuni siti militari in Siria, nell'area di Masyaf, provincia di Hama. Lo riferisce l'agenzia siriana Sana, aggiungendo che i feriti sono almeno 43. Sei persone sono ancora in condizioni critiche e il bilancio delle vittime potrebbe aumentare ulteriormente, ha affermato il Faisal Haidar, direttore del Masyaf National Hospital. 

Gantz in Usa: attenzione militare Israele vada su Libano

L'ex membro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha detto che Israele dovrebbe spostare la sua attenzione su Hezbollah e il confine libanese, avvertendo che il Paese "è gia' in ritardo su questo". "Abbiamo abbastanza forze per occuparci di Gaza e dovremmo concentrarci su ciò che sta accadendo a nord", ha affermato Gantz, parlando a Washington in un forum sul Medio Oriente dove ha anche dichiarato che l'Iran e i suoi delegati erano "il vero problema". "E' arrivato il momento del nord e in realta' penso che siamo in ritardo su questo", ha aggiunto l'ex capo dell'esercito e politico centrista.


Idf, duplice attacco contro Hezbollah nel sud del Libano

Aerei da caccia ed elicotteri israeliani hanno attaccato nella notte edifici militari di Hezbollah nelle zone di Kfar Kila, A-Taiba, Hanin e Yarin nel sud del Libano. Lo ha annunciato l'Idf su proprio profilo X. "Inoltre - aggiungono le forze armate israeliane -, aerei da guerra hanno attaccato ieri una struttura militare di Hezbollah nella zona di Kharbat Salem, nel sud del Paese". 

Amman, valico frontiera sarà riaperto domani

La Giordania aprirà lunedi' ai passeggeri il valico di frontiera di Allenby, tra il suo territorio e la Cisgiordania. Il tratto, meglio conosciuto come Ponte Re Hussein, era stato chiuso domenica dopo la sparatoria che ha causato la morte di tre israeliani e dell'autista del camion, ha riferito il ministero degli Interni giordano. In un comunicato, la direzione della Pubblica Sicurezza del Regno hashemita ha precisato che "il ponte King Hussein (Allenby) sarà riaperto domani alle 10:00 (7:00 GMT)" e "seguira' il traffico delle merci". La nota invita i cittadini a"rispettare le indicazioni".

Attacco Israele in Siria, almeno 7 morti

I bombardamenti israeliani che hanno preso di mira alcuni siti militari, tra cui un quartier generale di ricerca, hanno colpito domenica la Siria centrale, causando almeno sette morti. "Il numero delle vittime nell'aggressione israeliana su diversi siti vicino a Masjaf è salito a sette morti, di cui tre civili, tra cui un uomo e suo figlio che si trovavano in un veicolo e quattro soldati non identificati", ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). Nel blitz sono rimaste ferite 19 persone e sono state distrutte delle installazioni militari nella zona. "Tredici violente esplosioni hanno avuto luogo nell'area, che ospita centri di ricerca scientifica", aveva dichiarato l'organizzazione in un comunicato precedente.

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