Francia, La France Insoumise in piazza contro Macron: “160mila a Parigi”. FOTO
Le componenti della gauche francese hanno manifestato contro il presidente Emmanuel Macron, dopo la sua decisione di affidare il governo all’ex commissario europeo Michel Barnier anziché a un esponente del Nuovo Fronte Popolare. Per gli organizzatori nella capitale sono scese in piazza 160mila persone, 300mila in tutto il Paese
- Si sono tenute oggi in tutta la Francia 150 manifestazioni, convocate da La France Insoumise e altre componenti della gauche francese contro il presidente Emmanuel Macron. Secondo il cartello delle sinistre a Parigi sono state 160mila le persone a scendere in piazza, 300mila in tutto il Paese. Le autorità hanno parlato invece di 26mila persone a Parigi, 110mila in tutta la Francia
- La protesta della sinistra nasce dalla decisione di Macron di conferire l’incarico per formare il nuovo governo a Michel Barnier, già commissario europeo per la Brexit. La France Insoumise, che è arrivata prima alle scorse elezioni legislative pur non ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi, rivendicava invece la nomina di un primo ministro proveniente dal Nuovo Fronte Popolare
- Nella capitale il corteo ha seguito uno dei classici percorsi delle proteste, da place de la Bastille a place de la Nation. Altre manifestazioni si sono tenute in importanti città francesi - come Nantes, Le Mans e Nizza - a partire dalla mattinata
- Il leader de La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon era presente in piazza e ha spiegato le ragioni della protesta: "Macron ha voluto imporre la legge della giungla, la legge del più forte, ma in questo Paese il più forte è il popolo". Il leader di LFI si è scagliato contro il "colpo di mano" che ha portato Macron a "rubare la vittoria alla sinistra, ignorando i risultati del voto".
- Intanto, mentre la gauche scendeva in piazza, il nuovo premier Michel Barnier ha iniziato la sua attività ufficiale con la prima visita in qualità di primo ministro: si è recato a visitare i bambini e il personale sanitario dell'ospedale pediatrico parigino di Necker
- Il presidente del Rassemblement National Jordan Bardella - dopo la delusione delle elezioni legislative, in cui il partito di estrema destra è arrivato al terzo posto nonostante fosse favorito dai sondaggi - ha invece affermato che il RN è diventato "imprescindibile" e che "nulla si può fare senza di noi”
- Il riferimento di Jordan Bardella è alla decisione presa dal Rassemblement National di non votare, almeno in un primo momento, la sfiducia al nuovo premier: “Giudicheremo il primo ministro dai fatti, non dalle sue parole", ha detto davanti ai giornalisti che lo seguivano durante una visita nell'est della Francia
- Al termine della sua prima visita ufficiale, intanto, Michel Barnier ha sottolineato come la situazione della Francia sia "molto grave", pertanto è necessario non aumentare né il "debito finanziario" né il "debito ecologico", e nemmeno bisogna aspettarsi miracoli dal suo governo, ma piuttosto "progressi”
- Interrogato sulla posizione di Jordan Bardella, secondo cui Barnier è un primo ministro sotto sorveglianza e che ora non è possibile fare nulla senza il Rassemblement National, il nuovo primo ministro ha detto che "sono sotto la sorveglianza di tutti i francesi. Il governo è sotto la sorveglianza democratica di tutti i francesi e di tutti i gruppi politici composti da deputati che rappresentano il popolo nella sua diversità”
- Barnier, pur non definendo la sua linea politica, ha comunque sottolineato che “si possono fare progressi nell'efficienza della spesa pubblica e questo è ciò che cerco per preservare i servizi pubblici". Il primo ministro ha prospettato che "non faremo miracoli" e che bisogna diffidare di chi li promette, ma allo stesso tempo ha sottolineato che "si possono fare progressi" ed è questo che intende realizzare