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Guerra MO, i negoziatori al Cairo: si tratta sull'asse del corridoio Filadelfia

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Guerra medioriente, telefonata Biden e Harris a Netanyahu
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Guerra medioriente, telefonata Biden e Harris a Netanyahu
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Il segnale che i colloqui per l'accordo tra Israele e Hamas non sono a un punto morto è arrivato in serata, quando è trapelato che il team negoziale guidato dal capo del Mossad, Barnea è arrivato al Cairo. Ora i rappresentanti di Israele, Egitto e Usa cercano un compromesso sui corridoi Filadelfia e Netzarim, che avevano portato allo stallo. Hamas avrebbe adesso aperto alla presenza di una forza internazionale sulle due lingue di terra. L'Iran: "La nostra risposta nel momento di massima sorpresa"

 

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Il segnale che i colloqui per l'accordo tra Israele e Hamas non sono a un punto morto è arrivato in serata, quando è trapelato che il team negoziale guidato dal capo del Mossad David Barnea è arrivato al Cairo. Per due giorni, dopo la partenza del segretario Usa Antony Blinken da Tel Aviv, si è seriamente temuto che la trattativa si fosse di nuovo arenata per via dell'irrigidimento delle diverse posizioni. Ora i rappresentanti di Israele, Egitto e Stati Uniti cercano un compromesso sui corridoi Filadelfia, compreso il valico di Rafah, e Netzarim, che avevano portato allo stallo. Hamas, riferiscono fonti egiziane, avrebbe adesso aperto alla presenza di una forza internazionale sulle due lingue di terra.

Almeno 14 persone sarebbero morte la scorsa notte nei raid di Israele sull'enclave palestinese. Arrivata in Medioriente la portaerei americana Lincoln. 

La Missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite a New York ha affermato che la risposta della Repubblica islamica all'assassinio del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, da parte di Israele sarà attuata in modo da garantire che "avverrà in un momento di massima sorpresa".


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Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. I DETTAGLI

Media: nuova proposta Israele su 'Philadelphi route' con missione osservatori Onu

La delegazione israeliana che è arrivata oggi al Cairo, in Egitto, sarebbe arrivata con una nuova proposta che prevederebbe la possibilità di una presenza permanente di un missione di osservatori delle Nazioni Unite in diversi punti fissi della 'Philadelphi Route', il 'corridoio' tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. E' quanto rivela il quotidiano del Qatar 'Al-Araby Al-Jadeed'. 

L'accordo, scrive il quotidiano, "prevederebbe la presenza di un'altra delegazione dell'Ue al valico di Rafah insieme ai rappresentanti dell'Autorità palestinese per gestire e riavviare il valico". Sempre secondo 'Al-Araby Al-Jadeed' "la proposta non prevede un ritiro immediato dell'esercito israeliano dal valico" ma prevederebbe "un ritiro graduale dal confine".

In precedenza il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva smentito le notizie che parlavano dal fatto che Israele stesse valutando la possibilità di un ritiro dell'Idf dalla 'Philadelphi Route' e di accettare la presenza di una forza internazionale.

Wafa: 4 palestinesi con un bimbo uccisi in raid a Gaza

Almeno quattro palestinesi, fra i quali un bambino, sono rimasti uccisi questa sera in raid israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti mediche locali. Tre dei corpi, fra cui quello del bambino, sono stati portati in una struttura medica di Khan Younis, nel sud della Striscia, dalla cittadina di Abasan, mentre la quarta vittima viene da Zaytoun, a nord di Gaza City, dove nello stesso attacco aereo sono rimaste ferite diverse altre persone. Altri feriti, infine, vengono registrati dalla Wafa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, dove è stato colpito un rifugio per sfollati. Il totale dei morti palestinesi nella giornata di oggi, secondo una stima di Wafa, sale a 44, portando il totale dei morti dall'inizio del conflitto a 40.265. 

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO

Poliomielite a Gaza, Unicef chiede tregua per vaccinare 640 mila bambini

Dopo 25 anni il virus è tornato nella Striscia confermando quanto la situazione umanitaria sia “in caduta libera”, come afferma il segretario generale Onu Antonio Guterres. Sono state l’Oms e l’Unicef a lanciare l’appello per una pausa dal conflitto e consentire lo svolgimento di due cicli di campagne di vaccinazione. LEGGI L'ARTICOLO 

Idf: "Colpito deposito di armi di Hezbollah nel sud del Libano"

L'esercito israeliano fa sapere in un comunicato di avere colpito un deposito di armi di Hezbollah nell'area di Jibbain, nel sud del Libano, provocando esplosioni secondarie, e due strutture militari del Partito di Dio filoiraniano nelle aree di Ayta ash Shab e di Meiss El Jabal, e anche di aver colpito con l'artiglieria obiettivi nelle aree di Kfarchouba, Ayta ash Shab e Hamoul, sempre nel Libano meridionale. L'Idf fa sapere che si tratta della risposta alla raffica di razzi lanciati dal sud del Libano contro bersagli multipli nel nord di Israele contro le comunità di Zar'it e Metula, nell'Alta Galilea.

Media: "Netanyahu esterna le sue critiche ai capi negoziatori"

Netanyahu, che notoriamente non risparmia critiche in privato con i suoi capi negoziatori - in primis il capo del Mossad, Favid Barnea, quello dello Shin Bet, Ronen Bar e il capo del comando militare, Nitzan Alon -, accusandoli di debolezza, avrebbe condiviso queste critiche con alcuni interlocutori politici, secondo quanto scrive Channel 12. L'emittente nota come sia "sorprendente" che il premier mini la credibilità dei suoi capi della sicurezza nel mondo politico quando si affida a loro per la sua "vittoria totale" e per affrontare una eventuale escalation regionale del conflitto. 

Gemelli di quattro giorni e la madre uccisi da una bomba. Il padre era a registrarli

Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di  nascita del   bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per  dirgli che la   sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella  parte  centrale  della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono  rimasti  uccisi  Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li  aveva  partoriti  quattro giorni prima, e la nonna LEGGI L'ARTICOLO

Media: "Hamas accetta il veto di Israele sul rilascio di 50 prigionieri"

Hamas sarebbe pronta ad accettare il veto israeliano su 50 nomi di prigionieri palestinesi da rilasciare in cambio degli ostaggi, secondo quanto fanno sapere fonti egiziane, citate dall'israeliano Channel 12, relativamente alle trattative in corso. La lista di detenuti che Israele rifiuta di rilasciare, perché considerati troppo pericolosi o perché colpevoli di reati troppo gravi, comprende 65 nomi. Inoltre, secondo Channel 12, Hamas accetterebbe che Israele mandi in esilio più prigionieri dei 150 reclamati da Israele. 

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato  il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della   Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri   Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e   Stati Uniti. QUALI SONO

Media: "Hamas aperta a forza internazionale su Filadelfia"

Hamas sarebbe pronto a prendere in considerazione un compromesso che preveda la presenza di forze internazionali lungo i corridoi Filadelfia e Netzarim, che Israele vuole tenere fuori daIle trattative e dove vuole mantenere proprie truppe , secondo quanto affermano fonti egiziane citate dall'emittente israeliana Channel 12.

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella  Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum  è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende,  dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a  fornire   assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza  Frontiere:   "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco  permanente" LEGGI L'ARTICOLO

Israele: "Controlleremo corridoio Filadelfia"

Mentre i negoziatori israeliani al Cairo discutono l'invio di truppe dell'Idf al confine tra Egitto e Gaza nel caso di un accordo con Hamas, l'ufficio del primo ministro rilascia una dichiarazione in cui smentisce come "non vere" le notizie secondo cui Israele starebbe valutando la possibilità di schierare una forza internazionale sul corridoio Philadelphia.

Israele, guerra di nervi con Teheran. Perché l'Iran non ha ancora attaccato

L’Iran  ha promesso di vendicare l'uccisione del leader di Hamas  Haniyeh  avvenuta sul suo territorio. Da giorni l’attacco sembra  imminente. Ora  Teheran ha fatto filtrare la possibilità di rinunciare se  si arrivasse a  una tregua nella Striscia di Gaza nei negoziati. Intanto la strategia è  l’attesa, in una guerra  psicologica che logora gli israeliani e fa  guadagnare tempo agli  iraniani L'APPROFONDIMENTO

Il leader degli Houthi: "La ritorsione contro Israele ci sarà, serve un piano meticoloso"

"L'Asse della Resistenza vendicherà sicuramente" l'omicidio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, ma è necessaria una pianificazione meticolosa per fornire una risposta "dolorosa ed efficace". Lo ha dichiarato il leader del movimento Ansarullah (Houthi), Abdul-Malik al-Houthi, in un discorso televisivo trasmesso da Sana'a e rilanciato dal sito dell'emittente iraniana Press Tv.

"L'Asse della Resistenza eseguirà sicuramente l'operazione di ritorsione, che sarà dolorosa ed efficace. Una pianificazione meticolosa è tra le ragioni alla base del ritardo nella sua attuazione", ha affermato al-Houthi, secondo cui Israele è in uno stato di "estrema paura e angoscia in attesa della risposta dell'Iran".

Media: "L'ostacolo all'accordo è il no di Netanyahu al ritiro dei soldati dal 'Philadelphi Route'"

Il rifiuto del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di ritirare i soldati dalla 'Philadelphi Route', il 'corridoio' di 14 chilometri che corre lungo il confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, è il principale ostacolo nei colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. Lo hanno indicato fonti israeliane citate da Maariv, mentre stasera al Cairo è in programma un nuovo round di negoziati con Egitto, Usa e Israele.

Netanyahu

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Ambasciatrice Usa all'Onu: "L'accordo è all'orizzonte"

L'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi "è ora all'orizzonte". Lo ha dichiarato davanti al Consiglio di Sicurezza l'ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, esortando l'organismo a fare pressione su Hamas affinché accetti la proposta ponte avanzata dagli Usa.

"È un momento decisivo per i colloqui sul cessate il fuoco e per la regione, e quindi ogni membro di questo Consiglio dovrebbe continuare a inviare messaggi forti agli altri attori della regione per evitare azioni che ci allontanerebbero dalla finalizzazione di questo accordo", ha affermato l'ambasciatrice.

Medioriente, Blinken e Al Thani (Qatar) parlano del negoziato

"Ho parlato con l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, e ho discusso degli sforzi in corso per negoziare un accordo di cessate il fuoco che allevierebbe le sofferenze del popolo palestinese e garantirebbe il rilascio degli ostaggi affinchè possano tornare alle loro famiglie". Lo scrive il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken. 

Unrwa: "Il nostro ruolo è cruciale per il processo di pace a Gaza"

Il ruolo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) può essere cruciale per "una transizione di successo" verso la pace nel conflitto fra Israele e Palestina. E' quanto ha sostenuto il direttore dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, intervenendo oggi a Santander, in Spagna, a un seminario organizzato dall'Università Internazionale Menendez Pelayo, diretto dall'alto rappresentante della Ue per la politica estera, Josep Borrell. Espellere l'Unrwa da Gerusalemme e dichiararla un'organizzazione terrorista, come pretende Israele, sarebbe "un pericoloso precedente" e "un attacco non solo all'Onu, ma contro chiunque promuova il rispetto del diritto internazionale o una soluzione pacifica al conflitto" in Medio Oriente, ha rilevato Lazzarini, citato dall'agenzia Efe. Il responsabile dell'agenzia per i rifugiati ha attribuito "la campagna di disinformazione" contro l'agenzia al tentativo di togliere ai palestinesi il proprio status di rifugiati "in maniera unilaterale", per poter "cambiare i parametri per una soluzione politica futura". Da parte sua, Josep Borrell ha ricordato che, senza l'Unrwa, "la situazione dei palestinesi sarebbe molto peggiore". E ha insistito nel sollecitare un maggiore impegno dei Paesi europei perché "il futuro d'Europa si deciderà anche a Gaza". "Finora ci siamo limitati a pagare assegni di aiuti umanitari", ha criticato. Borrell, nel riconoscere che "purtroppo, sul conflitto  in Palestina" l'Unione europea "è troppo divisa per giocare il ruolo che le viene richiesto". 

Unrwa

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Iran: "La nostra risposta nel momento di massima sorpresa"

La Missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite a New York ha affermato che la risposta della Repubblica islamica all'assassinio del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, da parte di Israele sarà attuata in modo da garantire che "avverrà in un momento di massima sorpresa". "I tempi della risposta dell'Iran saranno meticolosamente orchestrati per garantire che avvenga nel momento di massima sorpresa", ha affermato la missione quando è stato chiesto se Teheran stia trattenendo la sua risposta a Israele in modo che i colloqui in corso sul cessate il fuoco a Gaza possano procedere. L'Iran afferma che Haniyeh era un ospite ufficiale della Repubblica islamica e che "l'attacco israeliano ha costituito una violazione della sovranità del Paese. La risposta dell'Iran deve punire l'aggressore per il suo atto di terrorismo e per le violazioni della sovranità nazionale dell'Iran", ha affermato la missione, aggiungendo che la risposta dovrebbe anche fungere da deterrente.

Medioriente, ex ostaggio non vuole incontrare Netanyahu

Margalit Moses, che è stata rilasciata nell'accordo di scambio di ostaggi di novembre con Hamas, ha detto che non avrebbe partecipato a un incontro con il Primo Ministro Netanyahu.

Moses è stata invitata a incontrare il Primo Ministro domani. "Vi ringrazio per l'invito, ma non parteciperò a un'opportunità fotografica per le pubbliche relazioni, mentre i miei amici stanno morendo nei tunnel di Hamas", ha scritto. "Li ho visti vivi con i miei occhi e ora, poichè li avete abbandonati per la seconda volta dal 7 ottobre, li riporteremo nelle bare".

Il ministro degli Esteri del Qatar nei prossimi giorni in Iran

Il ministro degli Esteri, e premier, del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, si recherà in Iran nei prossimi giorni dove ha in programma un colloquio sulle relazioni bilaterali e anche sulle questioni regionali con l'omologo Seyyed Abbas Araghchi, che ieri ha ricevuto la fiducia da parte del Parlamento di Teheran come ministro degli Esteri nel governo del presidente Massoud Pezeshkian. Lo riferisce Mehr. 

Pasdaran: "Asse della resistenza ancorato alla Difesa dell'Iran"

Il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, ha affermato che il "fronte della resistenza", ovvero le milizie filo iraniane in Libano, Yemen, Siria e Iraq, è ancorato alla tecnologia del settore della Difesa di Teheran. "L'architettura intelligente" della Difesa dell'Iran ha consolidato il potere della Repubblica islamica "in tale modo che le fondamenta del fronte della resistenza devono a questa la propria forza", ha scritto Salami in una lettera di congratulazioni al ministro della Difesa uscente dell'Iran, Mohammad Reza Ashtiani, come riferisce Mehr. 

Media: "I capi di Shin Bet e Mossad arrivati al Cairo"

Il capo dello Shin Bet, il capo del Mossad e il capo della divisione strategica delle Idf, il generale Eliezer Toledano, sono arrivati ​​al Cairo per un nuovo round di colloqui con l'Egitto e gli Usa sulla 'Philadelphi Route'. Lo indica sul social X il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando funzionari americani ed israeliani secondo i quali i tre Paesi terranno dei colloqui in serata per tentare di colmare le distanze sul 'corridoio' tra l'Egitto e la Striscia di Gaza ed il valico di Rafah. 

Guerra in Medioriente, telefonata Biden e Harris a Netanyahu. VIDEO

Media: 7 ostaggi israeliani in mano a Jihad palestinese

Il gruppo terroristico della Jihad islamica palestinese sta ancora tenendo in ostaggio sette israeliani catturati il 7 ottobre. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq al-Awsat, citato dai media israeliani. L'8 ottobre, il leader della Jihad palestinese, Ziyad Nakhaleh, ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che il gruppo stava trattenendo più di 30 dei 251 ostaggi rapiti a Gaza durante il massacro guidato da Hamas nel sud di Israele il giorno precedente.

"Proiettili nei corpi degli ostaggi recuperati a Gaza"

Proiettili sono stati trovati sui resti di alcuni ostaggi recuperati due giorni dall'Idf nella Striscia di Gaza, circostanza che induce i militari a ritenere che siano stati probabilmente assassinati da Hamas durante la prigionia, come riferiscono i media israeliani. Non è stato specificato chi tra gli ostaggi sarebbe stato assassinato. Tuttavia, la madre di Yagev Buchshtav, 35 anni, ha detto alla radio Kan che nel cadavere del figlio sono stati trovati proietti.

Cina a connazionali, 'via il prima possibile dal Libano'

La Cina sollecita i connazionali in Libano a lasciare "il prima possibile" il Paese. "La situazione al confine tra Libano e Israele continua a essere tesa - si legge in un avviso pubblicato sul sito web dell'ambasciata - e la situazione della sicurezza in Libano è grave e complessa". "Rosso", ovvero molto alto, il "livello di rischio" per gli spostamenti nel "sud del Libano e a Nabatiye". L'allerta è "arancione" per altre regioni, precisa la rappresentanza diplomatica che suggerisce ai cittadini cinesi che si trovano in Libano di "cogliere l'occasione, fin quando sono ancora operativi voli commerciali, per rientrare in Cina o lasciare il Paese al più presto".

Hamas, bilancio vittime Gaza sale a 40.265

Il ministero della Sanità del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 40.265 vittime nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele. Almeno 42 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che 93.144 persone sono rimaste ferite nella Striscia dal 7 ottobre.


Media, 'Un 19enne ha dato l'informazione su Deif, ora non è più a Gaza'

Secondo il Jewish Chronicle è stato un ragazzo di 19 anni di Gaza a fornire le informazioni che hanno consentito all'Idf di colpire e uccidere il capo militare di Hamas Muhammad Deif il 13 luglio.  Il giovane è uno dei tanti 'corrieri' utilizzati dai miliziani per trasferire informazioni nei tunnel della Striscia. Secondo le fonti, Israele si avvale di migliaia di informatori a Gaza per ottenere le indicazioni necessarie a localizzare ed eliminare alti funzionari di Hamas e le infrastrutture terroristiche. Il Jewish Chronicle riferisce che i responsabili incontrano i loro informatori nei kibbutz vicino al confine con Gaza e comunicano telefonicamente solo in circostanze eccezionali. Tali circostanze includono la necessità di fornire informazioni sulla posizione di un alto funzionario di Hamas quando visita un luogo per almeno un'ora o due, o sulla posizione degli ostaggi quando si capisce che verranno trasferiti lo stesso giorno. In queste telefonate viene chiamato il numero di un arabo israeliano e l'interlocutore finge di essere un parente del cittadino di Gaza interessato a ciò che accade nell'enclave. L'uomo che ha fornito informazioni su Deif lo ha fatto in cambio di asilo negli Stati Uniti. Secondo il rapporto, non si trova più a Gaza.

"Uccisi 22 palestinesi da attacchi israeliani a Gaza"

Funzionari sanitari palestinesi hanno dichiarato oggi che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 22 persone a Gaza. Come riferisce Haaretz. Secondo fonti palestinesi, nella città di Beit Lahiya, nella parte settentrionale della Striscia, un attacco su una casa ha ucciso 11 persone, mentre un altro ne ha uccise sei, tra cui un giornalista locale, in una casa nel campo di Al-Maghazi nella parte centrale di Gaza, hanno detto i medici. Altri cinque sono stati uccisi in attacchi separati nel sud. I carri armati israeliani si stanno spingendo sempre più in profondità nella Striscia di Gaza, nelle zone centrali e meridionali. L'Idf ha affermato che nelle ultime 24 ore le sue forze hanno intensificato le operazioni a Deir Al-Balah e a Khan Younis, nel centro e nel sud, smantellando decine di strutture militari, individuando armi e uccidendo miliziani. L'esercito ha aggiunto che nei giorni scorsi le forze hanno ucciso 50 militanti nella zona di Rafah, nell'estremo sud dell'enclave.

Iran, relazioni con l'Occidente se abbandona l'approccio ostile

L'Iran cercherà di tenere sotto controllo le tensioni con Washington e ricostruire i legami con i Paesi europei ma solo se abbandoneranno il loro "approccio ostile", puntando a rilanciare l'accordo sul nucleare del 2015, noto come Jcpoa, e rimuovere le sanzioni. Lo ha detto il nuovo ministro degli Esteri iraniano, Seyed Abbas Araghchi, in un'intervista all'agenzia giapponese Kyodo News, pubblicata sul suo sito. Questo approccio nella politica estera iraniana nei confronti dell'Occidente è stato definito come un passo cruciale per rimuovere le sanzioni sull'economia dell'Iran e tornare ad avere normali relazioni commerciali con la comunità internazionale da Araghchi, che ieri ha ricevuto la fiducia da parte del Parlamento di Teheran come ministro degli Esteri mentre nel 2021, durante l'amministrazione del presidente Hassan Rouhani, era stato nominato capo negoziatore dell'Iran per tentare di rilanciare l'accordo nucleare del 2015, fallito nel 2018 dopo il ritiro di Washington e la ripresa delle attività di arricchimento dell'uranio da parte di Teheran. "Nel mio discorso sulla politica estera all'Assemblea consultiva islamica, ho sottolineato l'obiettivo cruciale di revocare le sanzioni, in particolare quelle unilaterali, attraverso negoziati seri, mirati e vincolati nel tempo, sostenendo nel contempo i principi fondamentali della nazione", ha detto Araghchi. "Il Giappone può essere più importante nel settore dell'energia, del petrolio e dell'economia dell'Iran", ha detto il ministro degli Esteri, che tra il 2007 e il 2011 è stato ambasciatore della Repubblica islamica a Tokyo, aggiungendo che "espandere i rapporti economici e commerciali tra l'Iran e il Giappone emerge come una scelta logica e naturale".

Washington Post, 'Iran sembra dissuaso, ma spinge Hezbollah ad attaccare'

"La buona notizia è che l'Iran sembra essere stato scoraggiato da una massiccia dimostrazione di forza americana. La cattiva notizia è che Teheran sta incitando il suo proxy, Hezbollah, ad attaccare". E' il timore dei funzionari Usa, secondo quanto scrive sul Washington Post l'editorialista David Ignatius, che parla del "silenzio assordante" in Medio Oriente, del momento "in bilico tra una svolta verso la pace e un nuovo passo verso la catastrofe", con l'accordo per un cessate il fuoco a Gaza "incredibilmente vicino", ma i negoziati "in stallo", il rischio ridotto - ma non escluso - di una "guerra devastante" tra Israele e l'Iran del nuovo presidente Masoud Pezeshkian.

Ignatius riporta le informazioni ottenute da funzionari Usa e israeliani. Il primo "grande problema" indicato è il silenzio di Hamas alla "proposta ponte" dei mediatori Usa. I funzionari americani ritengono sia favorevole all'accordo il leader di Hamas, Yahya Sinwar, 'intrappolato' nei tunnel sotterranei di Gaza e "a corto di munizioni e rifornimenti", come scrive Ignatius.

Israele si spinge più a fondo a Gaza, 22 morti in 24 ore

I carri armati delle forze israeliane continuano a spingersi più a fondo nelle aree della Striscia di Gaza centrale e meridionale nelle loro operazioni contro Hamas. Allo stesso tempo, le autoritaà sanitarie palestinesi hanno denunciato che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 22 persone in tutta l'enclave nelle ultime 24 ore. Nella città di Beit Lahiya, nella Striscia di Gaza settentrionale, un attacco a una casa ha ucciso 11 persone, mentre un altro raid ne ha uccise 6, tra cui un giornalista locale, in una casa nel campo di Al-Maghazi nel centro della Striscia, hanno affermato i medici. Altri cinque sono stati uccisi in attacchi separati nel Sud. L'esercito israeliano ha affermato che le sue truppe hanno intensificato le loro operazioni a Deir Al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, e Khan Younis, nel Sud, smantellando decine di strutture militari, individuando razzi e uccidendo militanti, nelle ultime 24 ore.

Medio Oriente, Acs intensifica aiuti per cristiani Terra Santa

Aiuto alla Chiesa che Soffre ha intensificato il suo sostegno alle comunità cristiane della Terra Santa. Attualmente, Acs sostiene direttamente 602 famiglie attraverso la fornitura di buoni pasto, 128 famiglie con il pagamento delle spese (ad es. le utenze), e 122 persone con supporto medico. Ciò si aggiunge al programma di creazione di posti di lavoro e ad altri progetti. Una delegazione della Fondazione pontificia si è recata in Israele e in Cisgiordania per valutare lo stato di avanzamento delle iniziative che sta sostenendo, e per individuarne di nuove. In molti casi, soprattutto al di fuori di Gaza, i cristiani sono tra i più colpiti dal conflitto. Dima Khoury dirige il Dipartimento dei servizi sociali del Patriarcato Latino di Gerusalemme (Lpj). "Temiamo che la Terra Santa divenga la prossima Siria, una guerra senza fine". Acs è stata tra le prime organizzazioni a fornire contributi finanziari per molti dei progetti avviati dal Patriarcato, tra cui la fornitura di buoni pasto, l'acquisto di medicine e cure mediche, lo sviluppo di un programma di creazione di posti di lavoro che ha permesso a molti di ricominciare a lavorare, guadagnando un salario dignitoso. "Tra i cristiani di Gaza, Gerusalemme Est e Cisgiordania, abbiamo sostenuto 715 famiglie attraverso il Fondo di soccorso umanitario e di emergenza", ha spiegato Dima Khoury. "Con il programma di creazione di posti di lavoro, finanziato da Acs, siamo riusciti a prendere tre piccioni con una fava, sostenendo le famiglie, iniettando denaro nella comunità e mantenendo in attività alcune organizzazioni gestite da cristiani", ha aggiunto. Una parte significativa dei finanziamenti va al supporto medico, soprattutto per i cristiani palestinesi in Cisgiordania, che non beneficiano di programmi sanitari statali, poiché non sono cittadini israeliani. Inoltre il Patriarcato sostiene 200 malati cronici con le terapie farmacologiche. Un altro contributo rilevante è stato il pagamento delle tasse scolastiche, anche per coloro che non frequentano la vasta rete di scuole del Lpj, e per gli studenti universitari di qualsiasi confessione cristiana. "Abbiamo anche un serio problema con gli alloggi, soprattutto a Gerusalemme Est, dal momento che la maggior parte dei cristiani vive in case in affitto e viene minacciata di sfratto se non è in grado di pagare la propria quota", dice Dima. Il vescovo William Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e la Palestina, ha spiegato ad Acs che non passa giorno senza una nuova richiesta di aiuto. "I permessi per entrare in Israele dalla Cisgiordania sono la cosa più importante. Ce n'erano 160.000, ora credo non più di 10.000, probabilmente 8.000. Ma le persone vogliono davvero lavorare. Ecco perché apprezzo il sostegno di Acs ai progetti di creazione di posti di lavoro, piuttosto che limitarsi a fare beneficenza. È un buon principio e difende la loro dignità", ha aggiunto mons. Shomali.

Iran, 'la risposta a Israele sarà una grande sorpresa'

"I tempi della risposta dell'Iran saranno meticolosamente orchestrati per garantire che avvenga in un momento di massima sorpresa". Lo ha affermato la missione permanente della Repubblica islamica presso le Nazioni Unite, come riferisce Irna, in riferimento all'attacco promesso dall'Iran contro Israele dopo l'uccisione a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. "La risposta dell'Iran deve punire l'aggressore per il suo atto di terrorismo e le violazioni della sovranità nazionale dell'Iran", ha affermato la missione, aggiungendo che la risposta dovrà servire anche come un deterrente.

Raid Israele in Cisgiordania, uccisi tre palestinesi

Tre palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco israeliano su un campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania. Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese in una nota. Nel frattempo, come riporta Al Jazeera, l'ala militare di Hamas ha dichiarato che i combattenti del suo Battaglione di Tulkarem si sono scontrati con i soldati israeliani nel campo profughi di Tulkarem e hanno fatto esplodere ordigni prendendo di mira veicoli militari.

Fonti, Netanyahu non cede su corridoio Filadelfia

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha cambiato la sua posizione sulla presenza militare lungo il 'corridoio di Filadelfia'. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica anonima ai media israeliani. La fonte è intervenuta per smentire un pezzo del Washington Post in cui funzionari americani, in forma anonima, riferiscono che Netanyahu ha offerto alcune concessioni sulla questione del controllo di questa zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto, dopo la sua telefonata ieri sera col presidente Usa, Joe Biden. Il corridoio di Filadelfia corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, dove Hamas per anni ha introdotto di nascosto armi e componenti di armi. Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele non si ritirerà per impedire ad Hamas di riarmarsi. La questione è tra quelle cruciali che sta tenendo in stallo i negoziati mediati da Usa, Qatr ed Egitto per una tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza. 

'Blinken ha proposto al Cairo di controllare l'asse Filadelfia'

Secondo il quotidiano qatariota al Araby al Jadeed, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha proposto che l'Egitto partecipi alle forze internazionali di mantenimento della pace nel corridoio Filadelfia per fare pressione su Israele affinché si ritiri dalla zona di confine tra Egitto e Gaza, in cambio di un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Secondo fonti del quotidiano, la proposta presentata martedì da Blinken al Cairo include un ruolo di supervisione per Israele sulla forza di mantenimento della pace. Il corridoio Filadelfia corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto ed è il punto usato da Hamas per anni per introdurre armi e componenti. Netanyahu insiste sul fatto che Israele non si ritirerà dall'asse per impedire ad Hamas di riarmarsi. 

Onu, più di 600 palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre

Più di 600 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il sette ottobre scorso: lo rende noto l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) sottolineando che "la stragrande maggioranza" è stata uccisa dalle forze israeliane (almeno 11 da coloni israeliani). Nello stesso periodo, si legge nel rapporto, 15 israeliani sono stati uccisi da palestinesi in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est. Negli ultimi 10 mesi l'Ocha ha registrato circa 1.270 attacchi da parte di coloni israeliani contro palestinesi. 

Tajani, Governo continua a lavorare per un cessate il fuoco

"Il lavoro incessante del Segretario di Stato Usa Antony Blinken e dei mediatori egiziani e qatarini ci lascia sperare che presto sia Israele che Hamas possano dare il loro assenso a un accordo per il cessate il fuoco che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il pieno accesso degli aiuti alimentari e sanitari a Gaza e un'assistenza molto veloce e massiccia per una popolazione stremata da una guerra ormai insostenibile". Lo ha detto, in una intervista a 'ilSussidiario.net', il ministro  degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini. "Il Governo continua a lavorare affinché si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco 'sostenibile'  - osserva - in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Per noi questo accordo è fondamentale anche per una de-escalation a livello regionale, incluso il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, di cui fanno parte anche i nostri militari". 

Idf, colpiti obiettivi Hezbollah in più di 10 aree in sud Libano

L'esercito israeliano (Idf) ha colpito la notte scorsa obiettivi terroristici di Hezbollah in più di 10 aree nel sud del Libano: lo rende noto l'Idf su Telegram. Tra gli obiettivi, si legge nel messaggio, c'erano depositi di armi, strutture militari e un lanciatore utilizzato dall'organizzazione per effettuare attacchi terroristici contro Israele. 

Continuano gli scambi di attacchi tra Israele ed Hezbollah

L'esercito israeliano ha affermato che i suoi jet da combattimento hanno attaccato un'unità terroristica di Hezbollah che ha lanciato razzi dal Libano meridionale nell'area di Zarit, nel nord di Israele. Lo riporta Haaretz. Secondo l'esercito, è stato attaccato anche un edificio militare utilizzato da Hezbollah nell'area di Kfarklea, a sud del Libano e sono stati effettuati attacchi di artiglieria ad Ayta ash Shab e Aalma El Chaeb. Successivamente, l'Idf ha riferito che sono stati rilevati diversi razzi nella regione settentrionale delle alture del Golan, tutti caduti in aree aperte senza causare vittime o danni. 

Gaza: media, 10 morti in un raid di Israele su Beit Lahia

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno dieci persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento che stanotte ha colpito una casa a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. 

Biden a Netanyahu, urgente un cessate il fuoco a Gaza

Biden e Netanyahu hanno parlato degli sforzi americani in corso a sostegno delle difese di Israele contro le minacce poste dell'Iran e da gruppi come gli Hezbollah e gli Houthi, afferma la Casa Bianca. "Il presidente ha messo in evidenza l'urgenza di concludere l'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", aggiunge la Casa Bianca, mettendo in evidenza come i due leader hanno parlato anche delle prossime trattative a Il Cairo per rimuovere ogni restante ostacolo. 

Gaza, media: 3 morti in un raid di Israele sul campo di Maghazi

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre quattro sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Vittime vengono segnalate dalla Wafa anche in quello di Jabalia e a Khan Yunis. Sarebbero intanto saliti a 11 i morti nel raid delle ultime ore su Beit Lahia, nel nord dell'enclave palestinese. L'agenzia di stampa turca Anadolou riferisce di 13 feriti in un bombardamento notturno sul campo profughi di Nuseirat. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso è di almeno 40.223 morti e 92.981 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.

Portaerei Usa Abrahm Lincoln arrivata nella regione

La portaerei americana USS Abraham Lincoln e i cacciatorpediniere di accompagnamento sono arrivati in Medio Oriente, ha annunciato l'esercito statunitense, dopo che il segretario alla Difesa Usa ha ordinato al gruppo d'attacco di accelerare la sua rotta. Con l'arrivo della Lincoln le portaerei americane nella regione arrivano a due. Almeno temporaneamente, poiché la Lincoln sostituirà la USS Theodore Roosevelt, in un momento di crescenti timori di conflitto regionale dopo gli omicidi di due dei massimi esponenti di Hezbollah e Hamas. "La USS Abraham Lincoln (CVN 72), equipaggiata con caccia F-35C e F/A-18 Block III, è entrata nell'area di responsabilità del Comando centrale degli Stati Uniti (Uscentcom)", ha fatto sapere sui social il comando militare responsabile per il Medio Oriente.

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