Tensione Israele-Iran, media: "Sinwar vuole tregua prima di escalation"

Appelli a Iran e Israele per evitare un allargamento del conflitto. Il canale Channel 12 riferisce che il leader di Hamas Sinwar ha trasmesso un messaggio ai leader del gruppo esortandoli a perseguire un cessate il fuoco. Gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto chiedono a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo. Secondo Cnn, il movimento sciita libanese vorrebbe agire "indipendentemente" per vendicare l'uccisione del comandante militare Foaud Shukr

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Si moltiplicano gli appelli a Iran e Israele per evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Islamica Pezeshkian dove ha espresso la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, evitando un’escalation”. Intanto secondo la Cnn, citando fonti dell'intelligence il movimento sciita libanese sembrerebbe sempre più intenzionato ad agire "indipendentemente" per vendicare l'uccisione del comandante militare Foaud Shukr.


Gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto chiedono a Israele e Hamas la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco il 15 agosto a Doha o al Cairo. E' quanto affermano in una nota congiunta, nella quale sottolineano che è il momento di chiudere l'accordo e liberare gli ostaggi.


Secondo fonti della Casa Bianca, il pressing diplomatico di Joe Biden sta producendo risultati, tanto che Teheran "potrebbe riconsiderare l'entità della sua risposta" ed evitare quindi un attacco "pesante", che a sua volta potrebbe scatenare una controreazione israeliana dagli esiti imprevedibili. La Repubblica islamica, almeno pubblicamente, continua a inviare messaggi ambigui, rivendicando il diritto a rispondere all'omicidio di Haniyeh, ma allo stesso tempo assicurando il suo impegno per la pace. E tutte le carte restano in effetti sul tavolo, come dimostra la fiducia di Washington su un accordo per una tregua a Gaza "mai così vicino", che potrebbe portare ad una de-escalation nella regione.


"Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Time. La rivista americana nella sua introduzione ha ricordato che nei primi 10 mesi della guerra a Gaza Netanyahu ha sempre rifiutato di scusarsi per aver lasciato Israele vulnerabile ad un attacco di quella portata da parte di Hamas. E la prima domanda della lunga intervista è stata appunto se fosse disposto a scusarsi. "Scusarmi? Certamente", la sua risposta.



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Usa-Qatar-Egitto, trattative per tregua riprendano il 15/8

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Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di  emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i  numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro  l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe  in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Restano sospesi i voli United Airlines per Tel Aviv

United Airlines ha dichiarato di aver sospeso i suoi voli per Tel Aviv per il prossimo futuro e di volerli riprendere non appena la situazione sara' sicura per i suoi clienti e l'equipaggio. Molte compagnie aeree in tutto il mondo stanno rivedendo i loro orari per evitare lo spazio aereo iraniano e libanese, sospendendo al contempo i voli per Israele e Libano a causa dei crescenti timori di un possibile conflitto più ampio nella regione.

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Al Regina Margherita Torino due giovani pazienti da Gaza

Sono attesi  in serata all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un  adolescente di 17 anni e un bambino di 3 anni provenienti da Gaza.  L’Ospedale Italiano Umberto I de Il Cairo ha garantito la loro  assistenza prima del trasporto che è avvenuto per via aerea nel  pomeriggio di oggi. Il trasferimento dei pazienti e dei loro  accompagnatori è stato effettuato dall'Aeroporto Militare di Bologna a  Torino da personale sanitario della Regione Piemonte, individuato dalla  Centrale Operativa 118 diTorino, da personale volontario della  Protezione Civile regionale e da personale della Croce Rossa Italiana. 

Usa avvisano Iran: 'rischi gravi in caso di attacco massiccio ad Israele'

Gli Stati Uniti hanno avvisato l'Iran che il suo nuovo governo e la sua economia avranno un colpo durissimo in caso di un attacco massiccio contro Israele. Lo riporta il Wall Street Journal citando un funzionario che spiega che gli "Stati Uniti hanno inviato messaggi chiari all'Iran riguardo al fatto che è molto alto il rischio di una grande escalation in caso di un attacco significativo di rappresaglia contro Israele".  Con questi messaggi, aggiunge la fonte, si è voluto mettere in guardia Tehran riguardo al "serio rischio di conseguenze per l'economia dell'Iran e la stabilità del nuovo governo eletto, se verrà scelto di procedere nel cammino" della rappresaglia. Questo tipo di messaggi non devono essere intesi come una minaccia di un'azione militare americana contro obiettivi in Iran, precisano le fonti, ma più come un avvertimento riguardo al rischio di provocare una robusta risposta militare israeliana. 

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. L'APPROFONDIMENTO

Media: esplosioni vicino ad aeroporto militare di Homs in Siria

I media siriani riferiscono di esplosioni nei pressi della base aerea di Shayrat a Homs. Lo riportano i media israeliani aggiungendo che l'Osservatorio siriano per i diritti umani, affiliato all'opposizione in Siria, parla di un attacco israeliano contro un deposito militare nei pressi dell'aeroporto militare a Homs. Al momento non vi sono ulteriori dettagli o conferme ufficiali.

Ue a Israele, "Su diplomatici norvegesi azione ingiustificata"

"Oggi ho ricevuto una telefonata dal ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide, a seguito della decisione del governo di Benyamin Netanyahu di revocare lo status diplomatico ai diplomatici norvegesi che trattano con l'Autorità Palestinese. Condanno fermamente questa decisione ingiustificata, che contraddice lo spirito degli accordi di Oslo e interrompe in modo sproporzionato le normali relazioni e la cooperazione con l'Autorità Palestinese". Lo dichiara l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. "Su mia istruzione, il capo della delegazione dell'Ue a Tel Aviv ha trasmesso la nostra posizione al governo israeliano. Non si tratta di una questione bilaterale tra Israele e Norvegia, ma di un interesse per tutti coloro che lavorano per la pace e la stabilità in Medio Oriente", aggiunge Borrell. "In qualità di presidente del Comitato di collegamento ad hoc, che coinvolge sia Israele che l'Autorità palestinese, la Norvegia ha svolto un ruolo importante nel processo di pace in Medio Oriente e a sostegno della popolazione palestinese. L'Ue è pienamente solidale con la Norvegia, un partner prezioso nei nostri sforzi per promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità nella regione", sottolinea ancora l'Alto Rappresentante. 

Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO

"Gabinetto sicurezza Israele nel bunker come il 13 aprile"

Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà questa sera nella sala di comando sotterranea dell'Idf presso il quartier generale militare, noto anche come "la fossa". È la prima volta che un incontro del genere si tiene nel bunker dalla notte tra il 13 e il 14 aprile, quando l'Iran lanciò un attacco missilistico e con droni contro Israele, riferisce il notiziario di Channel 12. L'Idf si sta preparando all'eventualità di ricevere dal gabinetto di sicurezza l'ordine di effettuare un attacco preventivo contro Hezbollah. Secondo Channel 13, Hezbollah cercherà di prendere di mira un alto funzionario israeliano.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO

Tv, 'Sinwar vuole la tregua prima che l'Iran attacchi'

Citando fonti di Hamas anonime, Channel 12 ha riferito che il leader di Hamas Yahya Sinwar ha trasmesso un messaggio ai leader del gruppo terroristico fuori Gaza esortandoli a perseguire un cessate il fuoco con Israele e a non aspettare la possibilità di una grave escalation tra Israele e Iran. Il canale tv, solitamente ben informato, riporta che Sinwar sta subendo forti pressioni da parte dei suoi comandanti militari a Gaza. Avrebbe inoltre informato i leader di Hamas in Qatar che nessuno di loro potrà far parte dei colloqui sul rilascio degli ostaggi, a parte il suo vice Khalil al-Hayya e l'alto funzionario di Hamas Ghazi Hamad. 

Almeno 15 morti in attacchi Israele su scuole Gaza

Almeno 15 persone sono state uccise negli attacchi israeliani a due scuole nel quartiere Shujaiyeh di Gaza City, e c rca 30 sono rimaste ferite. E' quanto riferito dai servizi di soccorso nella Striscia, secondo i quali le scuole ospitavano sfollati. Diversa la versione delle forze armate israeliane, per le quali gli istituti erano quartier generale di Hamas.

Giorgia Meloni sente presidente Iran: "Evitare escalation e riaprire dialogo"

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell'ambito dei contatti che sta tenendo in questi giorni sulla situazione mediorientale, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Islamica d'Iran, Masoud Pezeshkian. Lo rende noto Palazzo Chigi. La premier si legge nel comunicato, "ha sottolineato la necessità di scongiurare un allargamento del conflitto in corso a Gaza, anche con riferimento al Libano, invitando l'interlocutore a evitare un'ulteriore escalation e a riaprire la via del dialogo".

Idf, 23 razzi lanciati dal Libano contro il nord di Israele

In seguito agli allarmi nel nord di Israele, il portavoce dell'Idf ha informato che sono stati identificati 23 razzi che hanno attraversato il territorio del Libano e sono caduti in aree aperte nella zona di Kabri. "Non si registrano vittime", ha detto,

Idf, colpiti centri di comando Hamas in due scuole a Gaza

L'esercito israeliano ha reso noto di aver colpito i centri di comando e controllo di Hamas situati nelle scuole Abdel Fattah Hamoud e al-Zahraa, nei quartieri Daraj e Tuffah di Gaza City.  Secondo i media palestinesi, almeno cinque persone sono state uccise nella scuola Abdel Fattah Hamoud e altre sette nella scuola al-Zahraa. "I complessi scolastici venivano utilizzati come centri di comando e controllo per terroristi e comandanti dell'organizzazione terroristica Hamas", da cui pianificavano e realizzavano attacchi contro le truppe a Gaza e contro Israele, ha detto l'Idf.

Erdogan: "Uccisione Haniyeh dimostra che Israele non vuole tregua"

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che "con l'assassinino del capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, Israele ha ancora una volta dimostrato che non ha intenzione di raggiungere un cessate il fuoco". Erdogan si è espresso in questi termini durante un colloquio con l'Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, ad Ankara. Il leader turco ha aggiunto che "Israele ha cercato di aumentare la tensione nella regione con i suoi attacchi contro i territori palestinesi e il Libano e che la comunità internazionale deve compiere passi efficaci per fermare l'aggressione di Israele, che negli ultimi giorni è aumentata", riferisce la presidenza della Repubblica turca. Durante il colloquio, Erodgan ha detto che la Turchia intende aumentare i suoi sforzi per ottenere risultati rispetto alla pace nella regione assieme al Qatar.

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