Israele-Hamas, Onu: 9 dipendenti forse coinvolti negli attacchi del 7 ottobre

©Ansa

 "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. L'Idf ha annunciato che aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia. Iran: "Puniremo Israele ma non vogliamo l'escalation". Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

in evidenza

Nove dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa "potrebbero essere stati coinvolti" negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite.  "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. 

Massima allerta dell'esercito di Israele. L'attacco dell'Iran è "imminente" anche per gli Stati Uniti. Forse oggi, conferma il segretario di Stato Antony Blinken al G7 convocato da Tajani per "frenare l'escalation". L'Iran ha ribadito che intraprenderà un'azione per "punire" Israele a causa dell'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran ma "non cerca di aumentare le tensioni nella regione".

Anche l'Italia, come Usa e Gran Bretagna, invita circa 3mila concittadini a lasciare subito il Libano. Resteranno invece i soldati della missione Unifil. Mosca invia a Teheran armi, sistemi di guerra elettronica e missili Iskander. 


Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

LIVE

Questo liveblog finisce qui

Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog del 6 agosto

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)

Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)

Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)

Idf, ucciso un comandante di un'unità d'elite di Hezbollah

Un comandante dell'unità d'élite Radwan di Hezbollah è stato ucciso questa sera in un attacco con un drone nel Libano meridionale, afferma l'Idf. Ali Jamal al-Din Jawad è stato colpito nel villaggio di Aabba, nel Libano meridionale. Secondo l'Idf, Jawad era un comandante di Radwan. Hezbollah ha annunciato la morte di Jawad in seguito all'attacco, ma non ha fornito informazioni sul suo grado.

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di  emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i  numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro  l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe  in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Idf, nessuna modifica a linee guida di emergenza ai civili

Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari in tarda serata ha dichiarato su X che "alla luce dei resoconti delle ultime ore e delle questioni che sollevano, è importante chiarire che non vi è alcun cambiamento nelle direttive del Comando del fronte interno (ossia, le linee guida di emergenza per i civili, ndr.) Abbiamo il polso della situazione costantemente, e se ci sarà un cambiamento vi informeremo immediatamente".

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. L'APPROFONDIMENTO


Iraq, lanci di razzi su base che ospita truppe Usa

Razzi sono stati lanciati lunedì contro una base irachena che ospita truppe statunitensi, giorni dopo che un attacco degli Stati Uniti ha ucciso quattro combattenti iracheni filo-iraniani, tra i timori di una conflagrazione regionale, hanno detto fonti irachene. "Sono stati lanciati razzi contro la base di Ain al-Assad" nella provincia di al-Anbar, ha detto la fonte della sicurezza, mentre un comandante di un gruppo armato filo-iraniano ha detto che almeno "due razzi hanno preso di mira" la base. 

Katz: "L'Iran ci ha informato che attaccherà Israele"

"L'Iran ci ha informato che intende attaccare Israele", ha detto il ministro degli Esteri Israel Katz. Lo riferiscono alcuni media israeliani.  Il messaggio di Teheran è stato recapitato a Israele attraverso il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, che ha chiamato direttamente Katz per spiegare di aver ricevuto questa informazione dal ministro degli Esteri iraniano ad interim Ali Bagheri. L'Ungheria ha la presidenza di turno dell'Unione europea. 

Israele: "Da indagine Unrwa troppo poco, troppo tardi"

L'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Gilan Erdan, ha duramente criticato l'esito dell'indagine interna condotta dall'Unrwa sulla presunta partecipazione di membri del suo staff agli attacchi condotti da Hamas il 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Per Erdan l'indagine, che ha concluso che nove membri dello staff dell'Unrwa potrebbero essere stati coinvolti negli attacchi, è una "disgrazia" e ha concluso "troppo poco, troppo tardi". Lo riporta il Times of Israel. Secondo l'ambasciatore, l'indagine avrebbe "ignorato le migliaia di dipendenti dell'agenzia coinvolti nel terrorismo di Hamas. Israele ha fornito alle Nazioni Unite dettagli precisi su oltre 100 dipendenti dell'Unrwa che sono membri di Hamas". Alla luce di ciò, secondo l'ambasciatore, le Nazioni Unite "continuano a rifiutare di accettare la realtà". 


Shoigu, Russia pronta a cooperazione globale con l'Iran

Il capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato a Teheran che il suo Paese "è pronto a una cooperazione globale con l'Iran sulle questioni regionali". Shoigu ha fatto questa dichiarazione durante un incontro con il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il maggiore generale Mohammad Baqeri, durante il quale hanno discusso degli sviluppi regionali e della cooperazione bilaterale sulle questioni di sicurezza e sui progetti commerciali, secondo quanto riportato dall'IRNA. Baqeri, a sua volta, ha sottolineato le relazioni strategiche tra Teheran e Mosca. "Le relazioni tra Iran e Russia sono strategiche, profonde e a lungo termine", ha dichiarato l'alto funzionario militare iraniano, che ha anche espresso apprezzamento per la cooperazione tripartita con la Cina.

Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

Due razzi sono stati lanciati contro una base in Iraq che ospita truppe americane e internazionali. Lo fanno sapere fonti della sicurezza in Iraq. 

Biden-Harris in Situation Room per crisi in Medio Oriente

E' iniziata nella Situation Room della Casa Bianca la riunione di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris con il team della sicurezza nazionale per discutere gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, in particolare l'annunciata ritorsione iraniana contro Israele. 

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita  Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e  militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele  accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato  contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli  Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione  Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO

Mo: Erdogan blocca Instagram, 'fascisti digitali'

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato oggi le piattaforme online dopo che la Turchia ha bloccato l'accesso a Instagram, affermando che praticano il "fascismo digitale" e paragonando il loro comportamento a quello della mafia, quando difendono i propri interessi. Erdogan ha fatto queste osservazioni durante un evento ad Ankara per il Partito Giustizia e Sviluppo (Akp), al potere in Turchia. "Siamo di fronte a un fascismo digitale che non tollera nemmeno le foto dei martiri palestinesi. Le blocca immediatamente e vende tutto questo come libertà", ha detto. 

Erdogan ha accusato le piattaforme di rispettare le normative europee e statunitensi, ma di non rispettare i valori della Turchia. Instagram è stato bloccato venerdì in Turchia, il che significa che ora è possibile accedere alla piattaforma solo tramite connessioni di rete sicure (Vpn). Le ragioni e la durata prevista del divieto non sono state rese note. Tuttavia, gli osservatori sospettano che il divieto sia legato alle condoglianze espresse dopo l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran la settimana scorsa. L'Iran e Hamas hanno accusato Israele dell'omicidio mirato di Haniyeh, mentre Israele non ha commentato le accuse.

Il responsabile Comunicazione turco Fahrettin Altun ha accusato Instagram di aver bloccato le condoglianze e ha accusato la piattaforma di censura.


Parlamentare Iran, 'assassinare Netanyahu'

Un parlamentare iraniano, Mohammad Qasim Osmani, ha invocato l'assassinio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh la settimana scorsa. Osmani ha detto, secondo il Times of Israel, che "non ci accontenteremo di niente di meno che della morte di Netanyahu". Il parlamentare ha aggiunto che Israele è stato "impudente" ad osare di "spargere il sangue di un ospite di Teheran".

Ministro Giordania, 'fermare aggressione israeliana'

Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha sottolineato oggi la necessità di fermare "l'aggressione" del governo israeliano e di adottare misure concrete, per evitare che i funzionari israeliani inaspriscano il conflitto nella regione. Safadi ha fatto queste osservazioni durante alcune telefonate con il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno, il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide e il ministro degli Esteri britannico David Lammy, ha riferito l'agenzia di stampa statale Petra.  Durante le chiamate, Safadi ha discusso con i suoi omologhi della grave escalation nella regione e delle implicazioni dell'assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che la Giordania condanna come "una criminale escalation" che esacerba le turbolenze regionali. Safadi ha sottolineato che fermare immediatamente l'offensiva israeliana su Gaza e cessare le sue violazioni del diritto internazionale è il primo passo verso la riduzione della tensione. 

Sempre oggi Safadi ha ricevuto una telefonata dal ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, durante la quale i due hanno discusso della situazione nella regione. Safadi ha riaffermato il sostegno della Giordania al Libano, alla sua stabilità, sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini e delle sue istituzioni, e ha respinto qualsiasi aggressione israeliana contro il Paese dei Cedri. Bou Habib ha espresso apprezzamento per lo storico e costante sostegno della Giordania al Libano.

Erdogan, da 7 agosto Turchia in processo contro Israele

La Turchia presenterà il prossimo 7 agosto un'istanza presso la Corte di Giustizia internazionale con sede all'Aja, per prendere parte nel processo in corso contro Israele, accusato dal Sud Africa di genocidio ai danni dei palestinesi. Ad annunciarlo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, al termine del Consiglio dei ministri di oggi. "Con l'omicidio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, si è superato un ulteriore limite. Il governo israeliano non conosce il diritto e sta gettando benzina in tutta la regione con il sostegno di sionisti fanatici e di governi occidentali. Stiamo facendo di tutto per fermare questa barbarie e il prossimo mercoledì la nostra delegazione presenterà un'istanza per divenire parte attiva nel processo per genocidio in corso presso la Corte di Giustizia internazionale", ha annunciato il leader turco.

Libano, chi sono i 1.200 militari italiani di stanza al confine con Israele

A Beirut la situazione è sempre più difficile: per questo si discute dei pericoli che affrontano i 1200 soldati italiani impegnati nel contingente di peace keeping delle Nazioni Unite. Di questi circa 1100 sono impegnati nella missione UNIFIL, che ha il compito primario di garantire il rispetto della Blue Line e di garantire le condizioni di pace e sicurezza, mentre i restanti 100 sono coinvolti nella MIBIL, la missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza libanesi. LEGGI QUI

Tajani, 'Italia e Iraq impegnati per la de-escalation'

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il vice primo ministro e ministro degli Esteri iracheno Fouad Hussein esprimono profonda preoccupazione per la crescente tensione in Medio Oriente, che minaccia l'intera regione. Italia e Iraq rinnovano l'impegno a compiere gli sforzi necessari per evitare un'escalation regionale e invitano le parti coinvolte al dialogo e alla diplomazia per favorire la riduzione della tensione e permettere un cessate il fuoco permanente a Gaza. I due ministri hanno concordato di rimanere in stretto contatto, anche in vista dei Dialoghi Mediterranei che si terranno a Roma a novembre. 

Mondo: I più letti