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Israele-Hamas, Onu: 9 dipendenti forse coinvolti negli attacchi del 7 ottobre

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Medioriente, Israele colpisce due scuole con sfollati, decine di vittime
NEWS
Medioriente, Israele colpisce due scuole con sfollati, decine di vittime
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 "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. L'Idf ha annunciato che aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia. Iran: "Puniremo Israele ma non vogliamo l'escalation". Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

in evidenza

Nove dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa "potrebbero essere stati coinvolti" negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite.  "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. 

Massima allerta dell'esercito di Israele. L'attacco dell'Iran è "imminente" anche per gli Stati Uniti. Forse oggi, conferma il segretario di Stato Antony Blinken al G7 convocato da Tajani per "frenare l'escalation". L'Iran ha ribadito che intraprenderà un'azione per "punire" Israele a causa dell'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran ma "non cerca di aumentare le tensioni nella regione".

Anche l'Italia, come Usa e Gran Bretagna, invita circa 3mila concittadini a lasciare subito il Libano. Resteranno invece i soldati della missione Unifil. Mosca invia a Teheran armi, sistemi di guerra elettronica e missili Iskander. 


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Idf, ucciso un comandante di un'unità d'elite di Hezbollah

Un comandante dell'unità d'élite Radwan di Hezbollah è stato ucciso questa sera in un attacco con un drone nel Libano meridionale, afferma l'Idf. Ali Jamal al-Din Jawad è stato colpito nel villaggio di Aabba, nel Libano meridionale. Secondo l'Idf, Jawad era un comandante di Radwan. Hezbollah ha annunciato la morte di Jawad in seguito all'attacco, ma non ha fornito informazioni sul suo grado.

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di  emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i  numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro  l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe  in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Idf, nessuna modifica a linee guida di emergenza ai civili

Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari in tarda serata ha dichiarato su X che "alla luce dei resoconti delle ultime ore e delle questioni che sollevano, è importante chiarire che non vi è alcun cambiamento nelle direttive del Comando del fronte interno (ossia, le linee guida di emergenza per i civili, ndr.) Abbiamo il polso della situazione costantemente, e se ci sarà un cambiamento vi informeremo immediatamente".

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. L'APPROFONDIMENTO


Iraq, lanci di razzi su base che ospita truppe Usa

Razzi sono stati lanciati lunedì contro una base irachena che ospita truppe statunitensi, giorni dopo che un attacco degli Stati Uniti ha ucciso quattro combattenti iracheni filo-iraniani, tra i timori di una conflagrazione regionale, hanno detto fonti irachene. "Sono stati lanciati razzi contro la base di Ain al-Assad" nella provincia di al-Anbar, ha detto la fonte della sicurezza, mentre un comandante di un gruppo armato filo-iraniano ha detto che almeno "due razzi hanno preso di mira" la base. 

Katz: "L'Iran ci ha informato che attaccherà Israele"

"L'Iran ci ha informato che intende attaccare Israele", ha detto il ministro degli Esteri Israel Katz. Lo riferiscono alcuni media israeliani.  Il messaggio di Teheran è stato recapitato a Israele attraverso il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, che ha chiamato direttamente Katz per spiegare di aver ricevuto questa informazione dal ministro degli Esteri iraniano ad interim Ali Bagheri. L'Ungheria ha la presidenza di turno dell'Unione europea. 

Israele: "Da indagine Unrwa troppo poco, troppo tardi"

L'ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite, Gilan Erdan, ha duramente criticato l'esito dell'indagine interna condotta dall'Unrwa sulla presunta partecipazione di membri del suo staff agli attacchi condotti da Hamas il 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Per Erdan l'indagine, che ha concluso che nove membri dello staff dell'Unrwa potrebbero essere stati coinvolti negli attacchi, è una "disgrazia" e ha concluso "troppo poco, troppo tardi". Lo riporta il Times of Israel. Secondo l'ambasciatore, l'indagine avrebbe "ignorato le migliaia di dipendenti dell'agenzia coinvolti nel terrorismo di Hamas. Israele ha fornito alle Nazioni Unite dettagli precisi su oltre 100 dipendenti dell'Unrwa che sono membri di Hamas". Alla luce di ciò, secondo l'ambasciatore, le Nazioni Unite "continuano a rifiutare di accettare la realtà". 


Shoigu, Russia pronta a cooperazione globale con l'Iran

Il capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato a Teheran che il suo Paese "è pronto a una cooperazione globale con l'Iran sulle questioni regionali". Shoigu ha fatto questa dichiarazione durante un incontro con il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, il maggiore generale Mohammad Baqeri, durante il quale hanno discusso degli sviluppi regionali e della cooperazione bilaterale sulle questioni di sicurezza e sui progetti commerciali, secondo quanto riportato dall'IRNA. Baqeri, a sua volta, ha sottolineato le relazioni strategiche tra Teheran e Mosca. "Le relazioni tra Iran e Russia sono strategiche, profonde e a lungo termine", ha dichiarato l'alto funzionario militare iraniano, che ha anche espresso apprezzamento per la cooperazione tripartita con la Cina.

Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

Due razzi sono stati lanciati contro una base in Iraq che ospita truppe americane e internazionali. Lo fanno sapere fonti della sicurezza in Iraq. 

Biden-Harris in Situation Room per crisi in Medio Oriente

E' iniziata nella Situation Room della Casa Bianca la riunione di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris con il team della sicurezza nazionale per discutere gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, in particolare l'annunciata ritorsione iraniana contro Israele. 

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita  Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e  militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele  accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato  contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli  Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione  Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO

Mo: Erdogan blocca Instagram, 'fascisti digitali'

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato oggi le piattaforme online dopo che la Turchia ha bloccato l'accesso a Instagram, affermando che praticano il "fascismo digitale" e paragonando il loro comportamento a quello della mafia, quando difendono i propri interessi. Erdogan ha fatto queste osservazioni durante un evento ad Ankara per il Partito Giustizia e Sviluppo (Akp), al potere in Turchia. "Siamo di fronte a un fascismo digitale che non tollera nemmeno le foto dei martiri palestinesi. Le blocca immediatamente e vende tutto questo come libertà", ha detto. 

Erdogan ha accusato le piattaforme di rispettare le normative europee e statunitensi, ma di non rispettare i valori della Turchia. Instagram è stato bloccato venerdì in Turchia, il che significa che ora è possibile accedere alla piattaforma solo tramite connessioni di rete sicure (Vpn). Le ragioni e la durata prevista del divieto non sono state rese note. Tuttavia, gli osservatori sospettano che il divieto sia legato alle condoglianze espresse dopo l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran la settimana scorsa. L'Iran e Hamas hanno accusato Israele dell'omicidio mirato di Haniyeh, mentre Israele non ha commentato le accuse.

Il responsabile Comunicazione turco Fahrettin Altun ha accusato Instagram di aver bloccato le condoglianze e ha accusato la piattaforma di censura.


Parlamentare Iran, 'assassinare Netanyahu'

Un parlamentare iraniano, Mohammad Qasim Osmani, ha invocato l'assassinio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh la settimana scorsa. Osmani ha detto, secondo il Times of Israel, che "non ci accontenteremo di niente di meno che della morte di Netanyahu". Il parlamentare ha aggiunto che Israele è stato "impudente" ad osare di "spargere il sangue di un ospite di Teheran".

Ministro Giordania, 'fermare aggressione israeliana'

Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha sottolineato oggi la necessità di fermare "l'aggressione" del governo israeliano e di adottare misure concrete, per evitare che i funzionari israeliani inaspriscano il conflitto nella regione. Safadi ha fatto queste osservazioni durante alcune telefonate con il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno, il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide e il ministro degli Esteri britannico David Lammy, ha riferito l'agenzia di stampa statale Petra.  Durante le chiamate, Safadi ha discusso con i suoi omologhi della grave escalation nella regione e delle implicazioni dell'assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che la Giordania condanna come "una criminale escalation" che esacerba le turbolenze regionali. Safadi ha sottolineato che fermare immediatamente l'offensiva israeliana su Gaza e cessare le sue violazioni del diritto internazionale è il primo passo verso la riduzione della tensione. 

Sempre oggi Safadi ha ricevuto una telefonata dal ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, durante la quale i due hanno discusso della situazione nella regione. Safadi ha riaffermato il sostegno della Giordania al Libano, alla sua stabilità, sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini e delle sue istituzioni, e ha respinto qualsiasi aggressione israeliana contro il Paese dei Cedri. Bou Habib ha espresso apprezzamento per lo storico e costante sostegno della Giordania al Libano.

Erdogan, da 7 agosto Turchia in processo contro Israele

La Turchia presenterà il prossimo 7 agosto un'istanza presso la Corte di Giustizia internazionale con sede all'Aja, per prendere parte nel processo in corso contro Israele, accusato dal Sud Africa di genocidio ai danni dei palestinesi. Ad annunciarlo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, al termine del Consiglio dei ministri di oggi. "Con l'omicidio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, si è superato un ulteriore limite. Il governo israeliano non conosce il diritto e sta gettando benzina in tutta la regione con il sostegno di sionisti fanatici e di governi occidentali. Stiamo facendo di tutto per fermare questa barbarie e il prossimo mercoledì la nostra delegazione presenterà un'istanza per divenire parte attiva nel processo per genocidio in corso presso la Corte di Giustizia internazionale", ha annunciato il leader turco.

Libano, chi sono i 1.200 militari italiani di stanza al confine con Israele

A Beirut la situazione è sempre più difficile: per questo si discute dei pericoli che affrontano i 1200 soldati italiani impegnati nel contingente di peace keeping delle Nazioni Unite. Di questi circa 1100 sono impegnati nella missione UNIFIL, che ha il compito primario di garantire il rispetto della Blue Line e di garantire le condizioni di pace e sicurezza, mentre i restanti 100 sono coinvolti nella MIBIL, la missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza libanesi. LEGGI QUI

Tajani, 'Italia e Iraq impegnati per la de-escalation'

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il vice primo ministro e ministro degli Esteri iracheno Fouad Hussein esprimono profonda preoccupazione per la crescente tensione in Medio Oriente, che minaccia l'intera regione. Italia e Iraq rinnovano l'impegno a compiere gli sforzi necessari per evitare un'escalation regionale e invitano le parti coinvolte al dialogo e alla diplomazia per favorire la riduzione della tensione e permettere un cessate il fuoco permanente a Gaza. I due ministri hanno concordato di rimanere in stretto contatto, anche in vista dei Dialoghi Mediterranei che si terranno a Roma a novembre. 

Usa, 'evitare l'escalation in Medio Oriente'

Gli Stati Uniti chiedono a tutte le parti coinvolte in Medio Oriente di "evitare l'escalation". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, riferendo dei colloqui avuto da Antony Blinken con le controparti egiziane e del Qatar. "L'escalation non giova a nessuno e soprattutto danneggia quei milioni di civili che vogliono vivere in modo pacifico", ha aggiunto. 

Biden ha chiamato il re di Giordania per la de-escalation

Joe Biden ha discusso oggi con il re Abdullah II di Giordania "dei loro sforzi per la de-escalation delle tensioni regionali, anche attraverso un cessate il fuoco immediato e un accordo di rilascio degli ostaggi". Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente ha ringraziato il sovrano "per la sua amicizia e ha affermato il sostegno incrollabile degli Stati Uniti alla Giordania come partner e alleato nella promozione della pace e della sicurezza regionale". Biden ha anche fatto le sue congratulazioni al re Abdullah e al principe ereditario Hussein e alla principessa Rajwa per la nascita di una bambina, Iman, nel fine settimana. 

Onu, 9 dipendenti forse coinvolti in attacchi 7 ottobre

Nove dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa "potrebbero essere stati coinvolti" negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite.  "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. 

Teheran contro Consiglio sicurezza Onu: non reagisce a crimini sionisti

Teheran contro l'Onu. Dopo l'incontro avuto con gli ambasciatori stranieri, il ministro degli Esteri ad interim iraniano Ali Bagheri Kani ha denunciato il fallimento del Consiglio di sicurezza e dell'Ue nel rispondere ai "crimini del regime sionista". Citato dall'Irna, ha sottolineato come questo sia "uno dei fattori più importanti alla base dell'instabilità nella regione". Il capo della diplomazia di Teheran ha poi riferito su X di aver avuto colloqui telefonici con i colleghi di Ungheria e Slovenia.

Iran avverte compagnie aeree, possibili interruzioni GPS

L'Iran ha emesso un avviso alle compagnie aeree, noto come NOTAM, per avvisare delle interruzioni del segnale GPS nel Paese, lo scrive il Times of Israel. La portata di queste interruzioni non è immediatamente chiara, né chi possa esserci dietro, sebbene le interruzioni del GPS siano talvolta utilizzate per confondere il puntamento dei missili a guida di precisione. 

Macron chiede "moderazione" per evitare escalation

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di aver parlato con i leader degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita e tutti e tre hanno invitato alla "moderazione" per evitare un'escalation in Medio Oriente. "Ho parlato con il presidente Mohamed bin Zayed e con il principe ereditario Mohammed bin Salman della situazione in Medio Oriente. Chiediamo a tutti gli attori di essere responsabili e di mostrare moderazione per evitare una conflagrazione regionale", ha scritto in un post sui social media. 

Israele restituisce 84 corpi, alcuni irriconoscibili

Le autorità israeliane hanno consegnato oggi i corpi di 84 palestinesi estratti dalle forze israeliane dai cimiteri dalla Striscia di Gaza, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione, fatti a pezzi e irriconoscibili. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, i corpi sono arrivati ​​avvolti in teloni blu nel retro di un camion e sono stati sepolti nel cimitero turco di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Le autorità israeliane hanno effettuato la consegna tramite il Comitato internazionale della Croce Rossa. Si tratta della terza consegna di corpi effettuata da Israele dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.

Il Movimento di resistenza islamica (Hamas) ha denunciato il “completo stato di decomposizione” dei corpi, che rende impossibile l'identificazione. "Si tratta di un crimine sadico senza precedenti nella storia dell'umanità", dice il gruppo palestinese. Hamas ha nuovamente paragonato Israele alla Germania nazista, per aver "assassinato civili disarmati negli ospedali e nei rifugi, rapito i loro corpi e riesumato i martiri per trasportarli nei centri di occupazione".

Questa pratica “raddoppia la sofferenza delle famiglie dei martiri e degli scomparsi che non sanno dove sono i loro figli, senza poterli seppellire adeguatamente”. Hamas chiede quindi alla comunità internazionale di prendere posizione e di denunciare queste azioni israeliane.

Turchia, Netanyahu mira a infiammare tutta la regione

Le decisioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu mirano a infiammare tutto il Medio Oriente. Questo il messaggio lanciato dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan dalla capitale egiziana il Cairo, dove ha parlato in conferenza stampa con l'omologo egiziano Badr Abdullaty. "Abbiamo parlato dei rischi che incombono su tutta la regione e delle azioni da intraprendere per fermare il conflitto. Seguiamo con attenzione gli sviluppi del negoziato condotto dai nostri fratelli di Egitto e Qatar e siamo pronti a offrire tutto il nostro sostegno. Nonostante la disponibilità dei palestinesi è  sempre Israele a far saltare il banco. Con un omicidio vile avvenuto a Teheran (il leader di Hamas Ismail Haniyeh ndr) sono stati mandati a monte tutti gli sforzi compiuti. L'obiettivo di questo omicidio èchiaro: Netanyahu non vuole la pace, anzi vuole gettare alle fiamme l'intera regione", ha detto Fidan.

Atteso incontro Biden con vertici Sicurezza nazionale Usa

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà una riunione con la sua squadra per la sicurezza nazionale nella situation room nella giornata di oggi per discutere degli sviluppi in Medio Oriente, ha fatto sapere la Casa Bianca, con gli Stati Uniti che ritengono imminente un attacco iraniano a Israele. Biden parlerà prima col re di Giordania Abdullah, ha aggiunto la Casa Bianca. Il colloquio arriva un giorno dopo che il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha fatto una rara visita in Iran nell'ambito del fitto lavoro diplomatico da parte degli Stati Uniti e dei loro partner, tra cui Francia, Gran Bretagna, Italia ed Egitto, per prevenire un'ulteriore escalation regionale. 

Turchia, Israele vuole danneggiare il negoziato per la tregua

"In questi giorni in cui i colloqui (sul cessate il fuoco) con i palestinesi erano fruttuosi, Israele ha tentato di danneggiare il negoziato, con uno sleale assassinio del principale negoziatore", il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran la scorsa settimana. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa al Cairo con l'omologo egiziano, Badr Abdelatty, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. Il premier israeliano Benyamin "Netanyahu non cerca la pace, sta cercando di dare fuoco all'intera regione. La situazione a Gaza rivela il suo vero ruolo", ha aggiunto Fidan. 

Beirut, aeroporto nel caos per voli sospesi

L'aeroporto internazionale di Beirut è precipitato nel caos oggi, dopo che diverse compagnie aeree internazionali hanno temporaneamente sospeso i loro voli per il Libano, a causa delle preoccupazioni per un'escalation militare nel Paese del Medio Oriente. Molti passeggeri aspettano il loro volo già dalle prime ore del mattino. Fonti dell'aeroporto hanno riferito alla Dpa che le code sono enormi e che in alcuni casi i ritardi hanno portato al panico dei passeggeri. Molti viaggiatori hanno perso i voli in coincidenza.

Cina ai connazionali, 'in Libano situazione grave e complessa'

"Grave e complessa" la situazione della sicurezza in Libano secondo l'ambasciata cinese a Beirut. Con queste parole la rappresentanza diplomatica del gigante asiatico allerta i cittadini della Repubblica Popolare nel Paese dei Cedri, mentre altri Paesi hanno già sollecitato i connazionali a lasciare il Libano. I cinesi vengono invitati alla "massima attenzione agli sviluppi" e alla "cautela" in caso di viaggi, mentre ai cittadini ce istituzioni cinesi nel Paese si ricorda di "mantenere un livello elevato di vigilanza" e a "rafforzare le precauzioni di sicurezza".

Berlino: trovare via di uscita alla spirale di escalation

Berlino sottolinea la necessità di allentare la tensione del conflitto in Medio Oriente: si tratta di vedere "se possiamo individuare una via di uscita alla spirale di escalation", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco citato dalla Dpa. Il governo tedesco, sottolinea poi il portavoce, considera l'uccisione di Haniyeh "non di aiuto" alla luce deii colloqui sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sulla liberazione degli ostaggi in cambio di detenuti.

M5s: strage continua a Gaza e rischio guerra regionale

"Un'altra strage di bambini palestinesi fatti a pezzi dalle bombe israeliane che hanno colpito due scuole a Gaza ieri. L'ennesimo orribile crimine di guerra denunciato da Human rights watch, ormai a cadenza quotidiana, nella cinica e complice indifferenza dei mass media. Nessun tg mostra le foto di questi bambini. Nessuno parla più di un barbaro sterminio - fatto non solo di bombe su scuole e campi profughi, ma anche di cecchini che sparano in testa ai bambini e soldati che aizzano cani contro anziani e disabili - che ha superato i 40 mila morti tra Gaza e Cisgiordania. Netanyahu sa di poter agire indisturbato grazie alla debolezza di un'amministrazione Usa che ora rischia di finire trascinata in guerra contro l'Iran, che è quello che il premier israeliano ha sempre cercato di fare. Uno scenario da incubo che farebbe esplodere l'intero Medio Oriente con conseguenze geopolitiche ed economiche devastanti a livello globale". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato.

Crosetto, evitare gravissima e pericolosa escalation

"Importante e lungo colloquio telefonico con collega Israele Yoav Gallant. Ci siamo scambiati informazioni e impressioni sulla situazione e sulla sua possibile evoluzione. L'Italia continua a lavorare per favorire il dialogo, stemperare la tensione ed evitare una gravissima e pericolosa escalation". Lo scrive sul profilo "X" del ministero il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Erdogan: 'Gaza ha tolto maschera a ipocrisia Occidente'

La guerra a Gaza ha fatto cadere la maschera e mostrato il vero volto ipocrita dell'Occidente: è il nuovo, duro attacco del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei confronti dei Paesi occidentali, che considera colpevoli di complicità nel massacro in corso nella Striscia e di ipocrisia nella difesa dei diritti umani. "Questa crisi ha fatto calare la maschera di chi per 10 anni si è venduto come esempio nella difesa dei diritti umani. Ora è  chiaro a tutti quando siano marci e ipocriti", ha detto Erdogan. "Sono passati 10 mesi dall'inizio della guerra e sono morte 40 mila persone, tra cui 16 mila bambini. Come si fa a rimanere in silenzio dinanzi alle immagini di bambini morti e donne in fuga per salvarsi?", si è chiesto. 

Gallant, 'ci prepariamo a tutto, anche all'offensiva'

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato il centro di comando sotterraneo dell'aeronautica militare presso il quartier generale dell'esercito a Tel Aviv. "I nostri nemici stanno valutando attentamente i loro passi grazie alle capacità che avete dimostrato nell'ultimo anno. Tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le possibilità, inclusa una rapida transizione all'offensiva", ha detto il ministro, come riferisce il suo ufficio. Gallant ha preso visione dei preparativi dell'Aeronautica "alla luce degli sviluppi in materia di sicurezza" e "delle possibilità di azioni offensive in tutti i settori di combattimento". 

Israele sequestra 26 mln dollari di tasse destinate ad ANP

Il ministro delle finanze di israeliano Bezalel Smotrich ha ordinato il sequestro di 100 milioni di shekel (26 milioni di dollari) di fondi fiscali destinati all'Autorità Nazionale Palestinese. In una dichiarazione rilasciata ieri sera, il ministero delle finanze ha affermato che la confisca dei fondi e' "parte delle misure per combattere il terrorismo" e ha aggiunto che i fondi saranno usati per risarcire le vittime israeliane del terrorismo. Smotrich accusa inoltre l'Autorità Nazionale Palestinese, che governa parti della Cisgiordania occupata da Israele, di aver dirottato i fondi alle "famiglie dei terroristi". Da quando l'attacco di Hamas del 7 ottobre ha innescato la guerra a Gaza, Israele ha imposto delle restrizioni economiche all'Autorità Nazionale Palestinese, spesso trattenendo le entrate fiscali che raccoglie per suo conto. Smotrich ha affermato su X che la trattenuta dei fondi palestinesi fa parte di una strategia più ampia per impedire la creazione di uno stato palestinese "per garantire la sicurezza" degli israeliani, insieme all'aumento degli insediamenti in Cisgiordania. "Stiamo lavorando sul campo per rimuovere questa minaccia (di uno stato palestinese) ... rafforzando gli insediamenti attraverso la costruzione e combattendo i fondi terroristici dell'Autorità Nazionale Palestinese e dei suoi leader e mantenendo il completo controllo israeliano sull'area". 


Turk (Onu), 'fare di tutto per evitare abisso con conseguenze ancor più terribili'

"Profonda preoccupazione" per il "rischio crescente di un conflitto più ampio in Medio Oriente" arriva dal Commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, che chiede a "tutte le parti" di "agire con urgenza per la de-escalation di quella che è diventata una situazione molto precaria". "Va fatto tutto, dico tutto, per evitare che questa situazione precipiti ulteriormente in un abisso che avrà solo - ha avvertito - conseguenze ancor più terribili per i civili". "I diritti umani, prima di tutto la protezione dei civili, devono essere la priorità assoluta", ha detto. Perché già "nei dieci mesi passati i civili, soprattutto donne e bambini, hanno vissuto dolori e sofferenze insopportabili a causa di bombe e armi", ha denunciato.

Gallant parla con Crosetto, 'aggiornato su minaccia Iran, state dalla nostra parte'

Colloquio tra il ministro della Difesa israeliano e il collega italiano, mentre si attende il possibile attacco iraniano contro Israele. Ne dà notizia su X Yoav Gallant, che scrive: "Ho parlato con il mio amico ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, aggiornandolo sugli sviluppi della sicurezza e sulle minacce poste dall'Iran e dai suoi proxies. Abbiamo discusso della preparazione e della cooperazione dell’Idf con i nostri alleati". "Grazie Ministro, per la sua solidarietà, leadership e posizione ferma riguardo alla questione iraniana", scrive ancora Gallant, secondo cui "si è discusso anche dell'immediata importanza di raggiungere un accordo per la restituzione degli ostaggi". "Invitiamo i nostri partner a stare dalla parte di Israele in questo momento", esorta infine il ministro.

Albares sente ministro Esteri Giordania, 'fare di tutto per evitare altre morti'

Colloquio tra i ministri degli Esteri di Spagna e Giordania nel mezzo dei timori per un'ulteriore escalation di tensioni di in Medio Oriente. "Ho parlato con l'omologo Ayman Safadi sul rischio di escalation in Medio Oriente e della necessità di fare tutto il lavoro possibile per impedire l'allargamento della violenza nella regione - ha scritto su X il capo della diplomazia spagnola José Manuel Albares - E' necessario un accordo per un cessate il fuoco che fermi questa spirale e vanno evitate altre morti". Ieri Safadi era a Teheran dopo due colloqui telefonici in 48 ore con il ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri Kani. Una missione considerata "inusuale" dagli osservatori, alla luce dei difficili rapporti tra il regno hashemita e la Repubblica Islamica.

Madrid, 'evitare un'escalation regionale in Medio Oriente'

In Medio Oriente "bisogna mettere in atto tutti gli sforzi possibili per evitare un'estensione regionale della violenza": lo ha sostenuto su X il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, dopo una conversazione con il suo omologo della Giordania, Ayman Safadi. "È necessario un accordo per un cessate il fuoco che fermi questa spirale ed evitare altre morti", ha aggiunto Albares. 

Cnn, 'solo 3 dei 24 battaglioni di Hamas sono stati distrutti'

Quasi la metà dei battaglioni di Hamas nel centro e nel nord di Gaza ha ripristinato parte delle proprie capacità di combattimento nonostante oltre nove mesi di guerra. Lo afferma un'inchiesta della Cnn insieme con il Critical Threats Project dell'American Enterprise Institute, dell'Institute for the Study of War. L'esito dell'analisi sembra contraddire le affermazioni del premier israeliano Benyamin Netanyahu, secondo cui Israele avrebbe inferto un duro colpo alle capacità di combattimento di Hamas. Per l'emittente Usa solo tre dei 24 battaglioni di Hamas sono stati distrutti, otto sono ancora efficaci e i restanti sono stati degradati.

Onu, "azioni urgenti" per evitare conflitto più ampio

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani chiede "azioni urgenti" per evitare un conflitto "più ampio" in Medio Oriente. "Sono profondamente preoccupato per il crescente rischio di un conflitto piu' ampio in Medio Oriente ed esorto tutte le parti, nonché gli Stati con influenza, ad agire con urgenza per smorzare la situazione", ha dichiarato Volker Turk in un comunicato, mentre sono crescenti i timori di un'escalation militare tra l'Iran e i suoi alleati da un lato e Israele dall'altro.


Gaza, 39.623 palestinesi uccisi da inizio guerra

Aumenta il numero delle vittime a Gaza. Secondo il ministero della Salute della Striscia, dal 7 ottobre sono stati uccisi più di 39.623 palestinesi e 91.469 sono stati feriti. Nelle ultime 24 ore, almeno 40 persone sono state uccise e altre 71 sono rimaste ferite.

Idf conferma, ucciso ministro Economia di Hamas a Gaza

L'esercito israeliano (Idf) ha confermato la morte di Abed al Zeriei, sottosegretario all'Economia di Gaza nel governo di Hamas, in un bombardamento lanciato ieri dall'aeronautica militare a Deir al Balah, nel centro della Striscia. "Sotto la direzione dell'intelligence militare, l'aeronautica militare ha eliminato Abed al Zeriei, un agente del dipartimento di produzione di armi dell'ala militare di Hamas", si legge in un comunicato militare. L'Idf ha, inoltre, affermato che al Zeriei ha avuto un ruolo importante nel lavoro dell'organizzazione armata palestinese per "prendere il controllo degli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza", nonché nella gestione dei mercati"controllati da Hamas".

Israele: "Ucciso il ministro dell'Economia di Hamas a Gaza"

Israele ha annunciato l'uccisione del "ministro dell'Economia di Hamas a Gaza". "Eliminato Abed Al-Zeriei, un terrorista di Hamas che ha "avuto un ruolo significativo nella direzione del lavoro di Hamas per prendere il controllo degli aiuti umanitari in arrivo a Gaza" e nella "gestione dei mercati controllati da Hamas", si legge in un post su X delle forze israeliane (Idf). Al-Zeriei è accusato di essere coinvolto "nel Dipartimento per la fabbricazione" di armamenti del "braccio armato di Hamas". Era anche, secondo le Idf, "responsabile per la distribuzione di carburante, gas e fondi per fini terroristici". Secondo i media israeliani, è stato ucciso in un'operazione di caccia israeliani.

Ariel Bibas compie 5 anni a Gaza, da mesi nessuna notizia

Compie oggi cinque anni Ariel Bibas, il bambino rapito il 7 ottobre da Hamas nel Kibbutz Nir Oz insieme al fratellino più piccolo Kfir (che ha compiuto un anno nei tunnel di Gaza), la mamma Shiri, il padre Yarden, di cui non si hanno notizie da molti mesi. La donna e i due bambini non furono rilasciati a novembre, come prevedeva l'accordo per lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas. Secondo la fazione islamica, la mamma e i due piccoli sono morti in un raid israeliano ma la versione di Hamas non è mai stata confermata. 

Iran: "Legalmente autorizzato" a punire Israele

Israele "è la fonte dell'escalation" in Medio Oriente, motivo per cui "è necessario punire Israele" dopo l'assassinio del leader politico del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, durante il suo briefing settimanale con la stampa, secondo quanto riportato dall'agenzia Irna, ribadendo la necessità di una punizione e allontanando la responsabilità di Teheran per l'escalation regionale. "L'Iran agisce nel quadro della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e prende serie misure per proteggere la propria sicurezza nazionale con l'obiettivo di punire l'aggressore, creare deterrenza e difendere la propria sicurezza", ha detto Naser Kanani. In riferimento all'assassinio di Haniyeh, avvenuto mercoledì in un attacco missilistico a corto raggio contro la sua residenza a Teheran, Kanani ha affermato che Israele "è la fonte dell'escalation" in Medio Oriente. "Il terrore è l'essenza del regime sionista e la sopravvivenza di questo regime dipende dalla continuazione del terrorismo organizzato e sponsorizzato dallo Stato", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. 


Iran: "Legalmente autorizzati" a punire Israele

L'Iran afferma di essere "legalmente autorizzato" a punire Israele dopo l'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, la scorsa settimana a Teheran.

Iran: "Puniremo Israele ma non vogliamo l'escalation"

L'Iran ha ribadito che intraprenderà un'azione per "punire" Israele a causa dell'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran ma "non cerca di aumentare le tensioni nella regione". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, come riporta Mehr. "L'Iran, basandosi sul suo diritto intrinseco fondato sui principi del diritto internazionale di punire l'aggressore, intraprenderà un'azione seria e deterrente con forza, determinazione e fermezza", ha detto il funzionario, aggiungendo che "l'Iran non cerca di aumentare le tensioni nella regione".

Israele: "Ucciso il ministro dell'economia di Hamas"

L'Idf ha annunciato che ieri aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia e nella gestione dei mercati controllati dalla milizia islamica. Inoltre, era responsabile della distribuzione di carburante, gas e fondi per le operazioni terroristiche. Secondo l'Idf, "il quartier generale della produzione di armi a Gaza sta lavorando per rafforzare le capacità degli armamenti, tra l'altro attraverso lo scambio di conoscenze con altre organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente".

Iran: "Rispondere a Israele è in linea con statuto dell'Onu"

L'Iran ha diritto di rispondere ad Israele, dopo l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, in base all'articolo 51 dello statuto dell'Onu e al diritto internazionale. Lo ha dichiarato il segretario dell'Alto consiglio per i diritti umani dell'Iran, Kazem Gharibabadi, come riferisce Mehr, aggiungendo che il tipo di risposta dipenderà dalle opinioni del governo e di altri funzionari della Repubblica islamica ma qualunque risposta sarà in linea con il diritto internazionale. "Ci auguriamo di vedere la liberazione della Palestina e la distruzione del regime sionista", ha detto Gharibabadi.

Anche la Spagna invita i suoi cittadini a lasciare il Libano

Il governo spagnolo consiglia ai cittadini iberici di "non andare in Libano", vista la sua "situazione attuale", e chiede ai connazionali che si trovino lì, "in particolar modo se il loro soggiorno è temporaneo", di lasciare il Paese "utilizzando i mezzi commerciali esistenti": è quanto si legge nella pagina del Ministero degli Esteri riservata alle raccomandazioni di viaggio ufficiali per il Libano. Madrid avverte infatti del fatto che, "considerato il contesto generale di instabilità, episodi di violenza, anche armata, e proteste possono verificarsi in qualunque zona del Libano", motivo per cui "si consiglia di evitare manifestazioni e assembramenti".

Iran: "Nostro diritto legittimo difendere sicurezza e sovranità"

"L'Iran utilizzerà sicuramente il suo diritto legittimo e intrinseco per difendere la propria sicurezza, sovranità e integrità territoriale e, quindi, creare un deterrente contro le misure aggressive di Israele". È quanto ha affermato il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, in una conversazione telefonica ieri con il ministro degli Esteri sloveno Tanja Fajon, in riferimento alla recente uccisione del comandante di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut e del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh a Teheran. "L'Iran è sorpreso dal silenzio degli europei e del Consiglio di sicurezza dell'Onu sull'aggressione israeliana alle aree civili dello Yemen, del Libano e di Teheran", ha detto Bagheri. Secondo l'agenzia Irna, Fajon da parte sua ha espresso la speranza che tutti i partiti esercitino moderazione per proteggere la stabilità regionale.

Idf: spari nei pressi insediamento in Cisgiordania

Le Forze di Difesa israeliane (Idf) hanno ricevuto segnalazioni di spari nei pressi dell'insediamento di Beka'ot, nell'area della Valle del Giordano, in Cisgiordania. Al momento non ci sono notizie di feriti, sottolineano fonti di stampa israeliana, aggiungendo che truppe dell'Idf stanno bloccando le strade e controllando la zona.

Media Libano: due morti in un attacco di droni israeliani

I media libanesi riferiscono che due persone sono rimaste uccise in un presunto attacco di droni israeliani a Mays al-Jabal, nel Libano meridionale. Lo riferisce L'Orient Le Jour. Al momento non ci sono commenti da parte delle forze armate israeliane.

Idf: giù obiettivi Hezbollah e abbattuto bersaglio aereo

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) affermano di aver colpito degli obiettivi di Hezbollah durante la notte e di aver abbattuto un bersaglio aereo in transito dal Libano. Lo riferisce il quotidiano 'The Times of Israel', pubblicando il filmato dell'attacco, precedentemente diffuso dall'esercito, che ha colpito un deposito di armi di Hezbollah e diversi altri obiettivi del gruppo terroristico nella zona di Kafr Kila, nel sud del Libano. Le forze di artiglieria hanno sparato anche verso le aree di Shebaa e Rachaya Al Foukhar, hanno aggiunto le Idf. Per quanto riguarda le sirene di allarme razzi che hanno suonato questa mattina nella Galilea occidentale, l'esercito afferma di aver lanciato un intercettore contro un obiettivo aereo sospetto non identificato che ha attraversato il Libano. L'incidente è "finito", ha dichiarato l'esercito senza approfondire, aggiungendo che l'allarme e' stato lanciato per paura della caduta di schegge dall'intercettore.


Ankara esorta i suoi connazionali a lasciare il Libano

La Turchia ha invitato i propri cittadini a non recarsi in Libano e quelli che già si trovano nel Paese ad andarsene, nel contesto delle tensioni tra Israele e l'Iran, in seguito all'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran. "A causa dei recenti sviluppi nella nostra regione, esiste la possibilità che la situazione della sicurezza in Libano si deteriori rapidamente", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara, che invita i turchi a "evitare di recarsi in Libano a meno che non sia essenziale" mentre "a coloro che non hanno bisogno di rimanere in Libano si consiglia di lasciare" il Paese.

Media Libano, 2 morti in attacco droni israeliani

I media libanesi riferiscono di due persone uccise in un presunto attacco di un drone israeliano a Mays al-Jabal, nel sud del Libano. Al momento non ci sono conferme da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf).

Idf, drone dal Libano cade nel nord di Israele. Nessuna vittima

Un drone lanciato dal Libano ha attraversato il nord di Israele ed è caduto nelle vicinanze del kibbutz di Malkia, senza provocare vittime. Lo riferisce l'esercito israeliano, scrive Haaretz. Un altro obiettivo aereo sospetto che ha attraversato il Libano nella regione della Galilea occidentale è stato intercettato, ha aggiunto l'esercito. Le sirene hanno suonato nella zona questa mattina a causa delle preoccupazioni per la caduta di schegge. L'esercito ha anche affermato che i jet da combattimento hanno attaccato un deposito di armi e diverse infrastrutture terroristiche appartenenti a Hezbollah nel villaggio di Kfar Kila nel sud del Libano. 

Pronte navi Marina per eventuale evacuazione italiani in Libano

Almeno due navi della Marina militare sono pronte per l'eventuale evacuazione degli italiani dal Libano. Nell'area, infatti, ci sono già imbarcazioni militari che, all'evenienza, potrebbero trasportare gli italiani a casa. Non è escluso, inoltre, l'utilizzo di un'altra nave che in breve tempo potrebbe raggiungere le coste libanesi. 

A Beirut presi d'assalto i voli per lasciare il Libano

C'è chi teme una guerra totale tra Israele e gli Hezbollah libanesi e chi ha visto cancellati i propri voli in rapida successione: all'aeroporto di Beirut per tutto il fine settimana si sono registrate lunghe code di passeggeri, messi a dura prova dall'esplosione della tensione in Medio Oriente. "Non sono felice di partire. Volevo passare tutta l'estate in Libano e poi tornare a lavorare in Francia", dice Joelle Sfeir nell'affollata sala partenze. Ma "il mio volo è stato cancellato e oggi sono stata costretta a prenotare un altro biglietto, accorciando il mio viaggio".


Media, le forze israeliane attaccano Nablus, in Cisgiordania

La tv degli Hezbollah, Al Manar, riferisce che le forze israeliane hanno attaccato la città di Nablus, in Cisgiordania, "per la seconda volta in poche ore". Allo stesso tempo, l'emittente Al Jazeera riporta che durante l'operazione sono stati arrestati diversi palestinesi, mentre il Battaglione di Nablus delle Brigate Gerusalemme - un gruppo armato palestinese - ha dichiarato che i suoi combattenti hanno affrontato i soldati israeliani vicino al punto nevralgico della 'Tomba di Giuseppe' ed "hanno fatto esplodere un ordigno". La Brigata dei Martiri di Al Aqsa, ha reso noto che i suoi combattenti hanno sparato contro i soldati israeliani vicino al campo di Balata, nella parte orientale di Nablus. 

M.O.: suonano sirene allarme razzi in Galilea occidentale

Le sirene di allarme per i razzi risuonano in diverse città della Galilea occidentale, vicino alla città di Nahariya. Lo riferisce il quotidiano 'The Times of Israel', precisando che al momento non ci sono notizie di impatti o feriti. 

Media, Israele valuterebbe anche attacco preventivo contro Iran

Israele prenderebbe in considerazione la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un'offensiva: lo scrivono i media ebraici dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri sera i capi della sicurezza israeliana per una riunione. Lo riporta il Times of Israel. All'incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell'esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Secondo quanto riferito, Israele non sa cosa aspettarsi dall'Iran e dai suoi alleati e sta quindi discutendo un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco. Durante l'incontro con Netanyahu, è stata discussa l'opzione di colpire l'Iran come misura di deterrenza, secondo quanto riportato da Ynet, anche se i funzionari della sicurezza hanno sottolineato che una tale mossa sarebbe autorizzata solo se Israele ricevesse informazioni precise che confermino che Teheran sta per lanciare un attacco. Secondo le indiscrezioni, per una simile iniziativa le prove in mano a Israele dovrebbero inoltre coincidere con quelle statunitensi, ma anche in questo caso Israele potrebbe comunque scegliere di evitare la strada dell'attacco preventivo. 

Idf, 'sirene di allarme nel nord di Israele'

Le sirene d'allarme stanno risuonando nel nord di Israele: lo riporta l'esercito (Idf) su Telegram. 

Idf, due feriti israeliani in un attacco dal Libano

Un soldato e un ufficiale dell'esercito israeliano sono stati lievemente feriti durante un attacco nel Nord di Israele, ad Ayelet HaShahar. Un certo numero di obiettivi aerei ha attraversato il territorio libanese e uno è caduto in  quell'area, provocando il ferimento. A darne notizia il quotidiano Hararetz. 

Media, Blinken al G7 "Iran potrebbe attaccare a breve"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto al G7 che Washington ritiene che un attacco dell'Iran a Israele potrebe iniziare nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta The Times of Israel, citando Axios che riporterebbe fonti presenti alla riunione. Binnken ha anche specificato che gli Usa non conoscono l'esatto timing dell'attacco che l'Iran ha pianificato ma che ritengono possa cominciare oggi.

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