Venezuela, scontri e proteste dopo la rielezione di Maduro: 11 morti e 749 arresti
Sale col passare delle ore la tensione nel Paese in seguito alle accuse di brogli sul voto di domenica scorsa. Il governo ha arrestato leader politici e ordinato l'espulsione dei corpi diplomatici di sette Paesi. L'Organizzazione degli Stati americani denuncia una 'manipolazione straordinaria' dei dati del voto. L'opposizione venezuelana ha pubblicato una piattaforma web per verificare i risultati delle elezioni
- Sarebbero già 11 le vittime della repressione messa in atto dal governo del Venezuela per arginare le proteste che in tutto il Paese vedono i cittadini manifestare contro la rielezione del presidente Nicolas Maduro frutto - secondo le opposizioni - di brogli. Lo riferisce la Ong Foro Penal, specificando che due vittime sono minorenni. A 24 ore dall'inizio delle mobilitazioni sarebbero già oltre 700 le persone detenute da parte delle forze di sicurezza nell'ambito delle mobilitazioni popolari
- Il presidente Nicolas Maduro, al centro delle denunce di brogli elettorali, ha giocato la carta del golpe promettendo il pugno di ferro contro le proteste e spostando l'obiettivo sugli atti vandalici e le contestazioni violente. "E' in atto un colpo di Stato, un piano dell'estrema destra per una rivoluzione", come quelli di Capriles, Lopez" e Guaidò, ha denunciato il leader socialista mostrando le immagini della protesta mentre nel Paese si abbattono i monumenti della rivoluzione bolivariana e si bruciano i ritratti di Chavez
- Intanto, l'opposizione venezuelana ha pubblicato una piattaforma web per verificare i risultati delle elezioni di domenica Stato per Stato. Nel portale appaiono inserite le prove digitalizzate del voto dell'81,21% degli elettori, ovvero 24.384 verbali (acta)
- Il portale era stato annunciato da Machado, che aveva detto di avere "le prove" dei brogli di Maduro, spiegando che ogni "venezuelano potrà accedere con i propri dati personali al sito e validare il suo voto". Secondo il portale, Edmundo Gonzalez vince col 67% con 7.119.768 voti, mentre Maduro ottiene il 30% con 3.225.819 voti, e gli altri candidati 250.135
- Ma ormai il tema della discussione per Maduro non sono più le schede elettorali e le presunte manipolazioni del risultato delle consultazioni di domenica. Il Paese sta rapidamente scivolando nella violenza e in una stretta autoritaria che colpisce direttamente anche esponenti politici di spicco. Tra gli arrestati c'è anche il capo di Volontà Popolare, Freddy Superlano, alleato della leader dell'opposizione Maria Corina Machado e dell'ex ambasciatore Edmundo Gonzalez Urrutia, principale avversario di Maduro alle urne
- Il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Jorge Rodriguez, ha affermato che il candidato presidenziale dell'opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia e la leader dell'opposizione Maria Corina Machado "dovrebbero essere arrestati", accusandoli di essere responsabili dei disordini post-elettorali. "Maria Corina ed Edmundo devono essere arrestati. Non negoziamo con il fascismo, applichiamo tutto il rigore delle leggi della Repubblica", ha detto durante una seduta dell’Assemblea Nazional "
- Il Costa Rica ha offerto asilo politico a Machado e Gonzalez e a quanti soffrono per la persecuzione dell'establishment chavista, in particolare i sei rifugiati nell'Ambasciata argentina a Caracas. "Siamo stati informati che in Venezuela ci sono mandati di arresto contro María Corina Machado e Edmundo González. Il Costarica offre l'asilo politico a Machado e a Gonzalez", ha affermato il ministro degli Esteri del Paese Centroamericano Arnoldo André in un video su X
- Durante le proteste, il governo ha ordinato anche l’immediata espulsione del corpo diplomatico di 7 Paesi presente in Venezuela. La misura mira a respingere “l'ingerenza straniera” nel processo elettorale. L’espulsione dei diplomatici è stata ordinata dal ministero degli Esteri e ha chiesto che fosse “immediata”. Si applicherà ai funzionari che si trovano in Venezuela in rappresentanza di Cile, Argentina, Costa Rica, Perù, Panama,Uruguay e Repubblica Dominicana
- L'organizzazione degli Stati americani nel frattempo ha convocato una riunione d'urgenza dopo aver pubblicato un comunicato in cui si denuncia una "manipolazione straordinaria" del voto. L'establishment socialista "ha applicato uno schema repressivo, accompagnato da azioni atte a distorcere completamente il risultato elettorale", si afferma, mentre i leader della regione guardano con profonda preoccupazione a quanto accade
- Joe Biden ha sentito il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, mentre il Cremlino ha esortato l'opposizione ad abbassare la testa. Mentre da la Cina ha promesso a Maduro di portare la partnership tra i due Paesi alleati verso nuove vette. Il titolare della Farnesina Antonio Tajani invece la telefonata l'ha fatta alla Machado, "leader dell'opposizione al regime", alla quale ha espresso "solidarietà e vicinanza al popolo venezuelano, auspicando che possano trionfare i valori legati alla libertà e alla democrazia"