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Guerra Medioriente, raid israeliano nel sud del Libano: ci sarebbero vittime

©Ansa

I caccia dell'aeronautica israeliana hanno colpito nella notte diverse infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa, in Libano. Lo ha reso noto l'Idf. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 3 persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della città di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese

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I caccia dell'aeronautica israeliana hanno colpito nella notte diverse infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa, in Libano. Lo ha reso noto l'Idf. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in in bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della città di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese. 

Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 37.658 morti e 86.237 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.


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Media libanesi: raid israeliano nel sud, ci sarebbero vittime

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Secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni  di   assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti  riutilizzabili  per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e   infezioni. Le  storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale   dell'igiene  mestruale. LE STORIE

Cos'è Hamas, l'organizzazione che si scontra da oltre 30 anni con Israele

Fondata nel 1987, affonda le radici negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani nati in Egitto. Oltre a un'ala militare, il Movimento di    Resistenza Islamica che controlla (anche se non completamente) la    Striscia di Gaza, possiede un braccio politico-sociale. Ma non mancano    le divisioni interne nell'organizzazione paramilitare palestinese. LA SCHEDA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO


Ostaggi liberati da Israele, cosa è successo: dal blitz alle proteste di Turchia e Iran

La liberazione delle quattro persone nelle mani di Hamas ha lasciato una lunga scia di polemiche. Ankara e Teheran denunciano il "barbaro massacro di 210 palestinesi" nell'operazione sul campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, che ha preceduto il salvataggio. E anche nello Stato ebraico sono scattate manifestazioni per chiedere a Netanyahu accordi per portare a casa altri ostaggi. LA VICENDA


Kirby ad americani: "In Libano siate cauti"

Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha messo in guardia i cittadini americani in Libano, invitandoli a prendere "precauzioni" nel caso in cui il conflitto tra Israele e Hezbollah si espanda in una vera e propria guerra. "Stiamo cercando di prevenire l'escalation e stiamo lavorando duro a livello diplomatico per impedire l'apertura di un secondo fronte", ha detto Kirby.

Dialogo Egitto-Yemen, 'preoccupano conflitti in Medio Oriente'

"La sicurezza e la stabilità dello Yemen rappresentano la massima importanza per la sicurezza nazionale egiziana e per la sicurezza della regione araba e della regione del Mar Rosso": lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry durante una sessione di dialogo strategico tra Egitto e Yemen a livello ministeriale. Nel corso dell'incontro Shoukry ha sottolineato il sostegno dell'Egitto al governo legale in Yemen, rappresentato dal Consiglio presidenziale, e a tutti gli sforzi volti a raggiungere una soluzione politica globale alla crisi e alle sofferenze del suo popolo. Oltre alla massima disponibilità per cooperare per la ricostruzione e lo sviluppo del Paese, "la profonda preoccupazione di entrambe le parti per i crescenti rischi delle attuali tensioni nel Mar Rosso e le loro conseguenze sulla sicurezza della navigazione e del commercio nel Canale di Suez". E per le vicine crisi in atto in Somalia, Sudan, Siria e Libia e la guerra che infuria da mesi nella Striscia di Gaza. Il ministro egiziano ha messo in guardia dalle ripercussioni dell'escalation in corso, che minaccia di aumentare i rischi di estensione del conflitto in Medio Oriente.

Parolin a Beirut, le parti in guerra accettino proposte di pace

Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha esortato oggi le parti in conflitto nel Medio Oriente a "accettare proposte di pace", sottolineando come la regione, incluso il Libano, "non ha bisogno di guerra". In una conferenza stampa svoltasi a Beirut durante la sua visita in Libano, Parolin ha detto che "il Medio Oriente sta vivendo un momento critico". E ha affermato che la Santa Sede chiede "l'accettazione delle proposte di pace per fermare i combattimenti da entrambe le parti, per il rilascio degli ostaggi a Gaza e per l'arrivo incondizionato degli aiuti necessari alla popolazione palestinese". "Il Libano, il Medio Oriente, il mondo intero, certamente non hanno bisogno di guerra", ha aggiunto il segretario di Stato vaticano. Durante la sua visita, cominciata domenica pomeriggio, Parolin ha incontrato leader politici e religiosi, tra cui il presidente del parlamento Nabih Berri, interlocutore privilegiato dei paesi occidentali interessati a parlare con Hezbollah, e il premier uscente Najib Miqati, a capo di un governo per gli affari correnti di cui fanno parte rappresentanti del partito armato filo-iraniano alleato di Hamas. Secondo Parolin, il Vaticano è "seriamente preoccupato" per il vuoto presidenziale in Libano", che si protrae da quasi due anni. Parolin affermato che eleggere un capo di stato è "un'urgenza e una necessità assoluta", esprimendo la speranza che "i partiti politici possano trovare una soluzione senza indugio". 

L'Olanda chiede ai suoi cittadini lasciare Libano 'il prima possibile'

L'Olanda ha emesso un avviso di sicurezza per i suoi cittadini in Libano, chiedendo loro di lasciare il Paese dei cedri "il prima possibile" a causa delle tensioni sempre più in aumento tra Israele e Hezbollah.

In una nota diffusa sul social X, il ministero degli Esteri ha invitato i cittadini olandesi a evitare i viaggi in Libano, chiedendo invece a coloro che vivono lì di partire "il prima possibile" dal momento che i voli commerciali sono ancora operativi. Il ministero ha inoltre chiesto ai cittadini olandesi che scelgono di rimanere in Libano di mantenersi in contatto con l'ambasciata a Beirut e di prepararsi a eventuali emergenze.

Netanyahu al confine con il Libano. Promette 'vittoria'

Visita al "confine nord", nelle zone israeliane a ridosso della frontiera con il Libano, per il premier israeliano Benjamin Netanyahu. A darne notizia è l'ufficio del primo ministro, secondo cui Netanyahu ha assistito a un'esercitazione militare. E, riporta il Times of Israel, ha promesso "vittoria", in caso di conflitto con gli Hezbollah libanesi. Netanyahu ha lodato "la determinazione" dei soldati nel "difendere il Paese". 

Erdogan: "Israele ha messo gli occhi sul Libano"

"Israele ha messo gli occhi sul Libano". Parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha ribadito che il governo turco rimane "al fianco del popolo e dello Stato libanese". "Dopo aver distrutto Gaza ora Israele ha piantato gli occhi sul Libano. Le potenze occidentali dietro le quinte e oltre i proclami di circostanza continuano a sostenere Israele e lo vediamo. Parlano di diritti umani, giustizia e libertà, poi sostengono un pazzo come Netanyahu. La Turchia rimane e rimarrà al fianco del popolo e dello Stato libanese . Invito tutti i Paesi della regione a sostenere il Libano", ha detto Erdogan oggi. 

Media, "Netanyahu vede Edelstein su legge per leva ortodossi"

Nuovo colloquio fra il premier Benyamin Netanyahu e il presidente della Commissione Affari esteri e difesa della Knesset Yuli Edelstein (Likud) dopo che questi - vista anche la sentenza della Corte Suprema - non ha calendarizzato la proposta legge sull'arruolamento dei giovani ortodossi spiegando che occorre "un largo consenso" sul testo da parte di tutti i partiti. Una posizione che ha indotto i partiti religiosi della maggioranza di governo -Shas e Torah Unita - a minacciare di mettere in crisi l'esecutivo. Secondo il sito Ynet, Edelstein è stato visto entrare nell'ufficio del premier a Gerusalemme meno di un giorno della "dura telefonata" tra i due, in cui Netanyahu lo ha avvertito della conseguenze per la coalizione di governo della sua posizione. 

Israele, "4 razzi anticarro da Libano verso Metulla"

Quattro razzi anticarro sono stati lanciati dal Libano verso la cittadina di Metulla, nel nord di Israele. Lo hanno riferito i media che citano l'amministrazione comunale del posto secondo cui "due missili sono caduti a nord della autostrada 90, uno ha colpito una casa e sull'altro ancora non si hanno notizie dove sia finito". Non sono segnalate al momento vittime. 

Onu, espansione guerra a Libano sarebbe "apocalittico"

Il sottosegretario generale dell'Onu per gli Affari Umanitari, Martin Griffiths, ha lanciato l'allarme di fronte alla prospettiva che la guerra di Israele contro Hamas a Gaza si estenda al Libano. "Lo vedo come il punto critico... E' potenzialmente apocalittico", ha commentato Griffiths, in scadenza di mandato alla fine del mese. 

Israele, "Erdogan criminale di guerra, appoggia Hezbollah"

"Erdogan ha annunciato il suo sostegno a Hezbollah contro le minacce di Israele". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz denunciando che il presidente turco "è un criminale di guerra che massacra curdi innocenti oltre il confine siriano e cerca di negare a Israele il diritto all'autodifesa contro un'organizzazione terroristica che attacca dal Libano sotto gli ordini dell'Iran". "Stai zitto e vergognati!", ha concluso su X Katz rivolgendosi a Erdogan.

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