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Guerra Medioriente, raid israeliano nel sud del Libano: ci sarebbero vittime

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Medioriente, Germania - Olanda: connazionali via dal Libano
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Medioriente, Germania - Olanda: connazionali via dal Libano
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I caccia dell'aeronautica israeliana hanno colpito nella notte diverse infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa, in Libano. Lo ha reso noto l'Idf. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 3 persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della città di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese

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I caccia dell'aeronautica israeliana hanno colpito nella notte diverse infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa, in Libano. Lo ha reso noto l'Idf. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in in bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della città di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese. 

Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 37.658 morti e 86.237 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.


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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ANALISI


Le Maldive vieteranno l'ingresso nel Paese ai cittadini israeliani

Il provvedimento - che non è chiaro quando entrerà in vigore - è una  reazione alla guerra di Israele nella Striscia di Gaza; intanto il  ministero degli Affari Esteri di Israele ha raccomandato ai propri    cittadini "di evitare qualsiasi viaggio alle Maldive". LA DECISIONE

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli


Media libanesi: raid israeliano nel sud, ci sarebbero vittime

I media libanesi riferiscono di un attacco aereo israeliano su un edificio nella città di Nabatieh, nel sud del Libano. Secondo quanto riferito, nel raid ci sarebbero delle vittime. 

Avere le mestruazioni a Gaza: mancano acqua pulita e 10 milioni di assorbenti

Secondo le stime di UN Women, ogni mese sono necessari circa 10 milioni  di   assorbenti igienici usa e getta o 4 milioni di assorbenti  riutilizzabili  per quasi 700 mila donne e ragazze che rischiano virus e   infezioni. Le  storie raccolte da ActionAId nella Giornata mondiale   dell'igiene  mestruale. LE STORIE

Cos'è Hamas, l'organizzazione che si scontra da oltre 30 anni con Israele

Fondata nel 1987, affonda le radici negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani nati in Egitto. Oltre a un'ala militare, il Movimento di    Resistenza Islamica che controlla (anche se non completamente) la    Striscia di Gaza, possiede un braccio politico-sociale. Ma non mancano    le divisioni interne nell'organizzazione paramilitare palestinese. LA SCHEDA

Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam

Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO


Ostaggi liberati da Israele, cosa è successo: dal blitz alle proteste di Turchia e Iran

La liberazione delle quattro persone nelle mani di Hamas ha lasciato una lunga scia di polemiche. Ankara e Teheran denunciano il "barbaro massacro di 210 palestinesi" nell'operazione sul campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, che ha preceduto il salvataggio. E anche nello Stato ebraico sono scattate manifestazioni per chiedere a Netanyahu accordi per portare a casa altri ostaggi. LA VICENDA


Kirby ad americani: "In Libano siate cauti"

Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha messo in guardia i cittadini americani in Libano, invitandoli a prendere "precauzioni" nel caso in cui il conflitto tra Israele e Hezbollah si espanda in una vera e propria guerra. "Stiamo cercando di prevenire l'escalation e stiamo lavorando duro a livello diplomatico per impedire l'apertura di un secondo fronte", ha detto Kirby.

Dialogo Egitto-Yemen, 'preoccupano conflitti in Medio Oriente'

"La sicurezza e la stabilità dello Yemen rappresentano la massima importanza per la sicurezza nazionale egiziana e per la sicurezza della regione araba e della regione del Mar Rosso": lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry durante una sessione di dialogo strategico tra Egitto e Yemen a livello ministeriale. Nel corso dell'incontro Shoukry ha sottolineato il sostegno dell'Egitto al governo legale in Yemen, rappresentato dal Consiglio presidenziale, e a tutti gli sforzi volti a raggiungere una soluzione politica globale alla crisi e alle sofferenze del suo popolo. Oltre alla massima disponibilità per cooperare per la ricostruzione e lo sviluppo del Paese, "la profonda preoccupazione di entrambe le parti per i crescenti rischi delle attuali tensioni nel Mar Rosso e le loro conseguenze sulla sicurezza della navigazione e del commercio nel Canale di Suez". E per le vicine crisi in atto in Somalia, Sudan, Siria e Libia e la guerra che infuria da mesi nella Striscia di Gaza. Il ministro egiziano ha messo in guardia dalle ripercussioni dell'escalation in corso, che minaccia di aumentare i rischi di estensione del conflitto in Medio Oriente.

Parolin a Beirut, le parti in guerra accettino proposte di pace

Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha esortato oggi le parti in conflitto nel Medio Oriente a "accettare proposte di pace", sottolineando come la regione, incluso il Libano, "non ha bisogno di guerra". In una conferenza stampa svoltasi a Beirut durante la sua visita in Libano, Parolin ha detto che "il Medio Oriente sta vivendo un momento critico". E ha affermato che la Santa Sede chiede "l'accettazione delle proposte di pace per fermare i combattimenti da entrambe le parti, per il rilascio degli ostaggi a Gaza e per l'arrivo incondizionato degli aiuti necessari alla popolazione palestinese". "Il Libano, il Medio Oriente, il mondo intero, certamente non hanno bisogno di guerra", ha aggiunto il segretario di Stato vaticano. Durante la sua visita, cominciata domenica pomeriggio, Parolin ha incontrato leader politici e religiosi, tra cui il presidente del parlamento Nabih Berri, interlocutore privilegiato dei paesi occidentali interessati a parlare con Hezbollah, e il premier uscente Najib Miqati, a capo di un governo per gli affari correnti di cui fanno parte rappresentanti del partito armato filo-iraniano alleato di Hamas. Secondo Parolin, il Vaticano è "seriamente preoccupato" per il vuoto presidenziale in Libano", che si protrae da quasi due anni. Parolin affermato che eleggere un capo di stato è "un'urgenza e una necessità assoluta", esprimendo la speranza che "i partiti politici possano trovare una soluzione senza indugio". 

L'Olanda chiede ai suoi cittadini lasciare Libano 'il prima possibile'

L'Olanda ha emesso un avviso di sicurezza per i suoi cittadini in Libano, chiedendo loro di lasciare il Paese dei cedri "il prima possibile" a causa delle tensioni sempre più in aumento tra Israele e Hezbollah.

In una nota diffusa sul social X, il ministero degli Esteri ha invitato i cittadini olandesi a evitare i viaggi in Libano, chiedendo invece a coloro che vivono lì di partire "il prima possibile" dal momento che i voli commerciali sono ancora operativi. Il ministero ha inoltre chiesto ai cittadini olandesi che scelgono di rimanere in Libano di mantenersi in contatto con l'ambasciata a Beirut e di prepararsi a eventuali emergenze.

Netanyahu al confine con il Libano. Promette 'vittoria'

Visita al "confine nord", nelle zone israeliane a ridosso della frontiera con il Libano, per il premier israeliano Benjamin Netanyahu. A darne notizia è l'ufficio del primo ministro, secondo cui Netanyahu ha assistito a un'esercitazione militare. E, riporta il Times of Israel, ha promesso "vittoria", in caso di conflitto con gli Hezbollah libanesi. Netanyahu ha lodato "la determinazione" dei soldati nel "difendere il Paese". 

Erdogan: "Israele ha messo gli occhi sul Libano"

"Israele ha messo gli occhi sul Libano". Parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha ribadito che il governo turco rimane "al fianco del popolo e dello Stato libanese". "Dopo aver distrutto Gaza ora Israele ha piantato gli occhi sul Libano. Le potenze occidentali dietro le quinte e oltre i proclami di circostanza continuano a sostenere Israele e lo vediamo. Parlano di diritti umani, giustizia e libertà, poi sostengono un pazzo come Netanyahu. La Turchia rimane e rimarrà al fianco del popolo e dello Stato libanese . Invito tutti i Paesi della regione a sostenere il Libano", ha detto Erdogan oggi. 

Media, "Netanyahu vede Edelstein su legge per leva ortodossi"

Nuovo colloquio fra il premier Benyamin Netanyahu e il presidente della Commissione Affari esteri e difesa della Knesset Yuli Edelstein (Likud) dopo che questi - vista anche la sentenza della Corte Suprema - non ha calendarizzato la proposta legge sull'arruolamento dei giovani ortodossi spiegando che occorre "un largo consenso" sul testo da parte di tutti i partiti. Una posizione che ha indotto i partiti religiosi della maggioranza di governo -Shas e Torah Unita - a minacciare di mettere in crisi l'esecutivo. Secondo il sito Ynet, Edelstein è stato visto entrare nell'ufficio del premier a Gerusalemme meno di un giorno della "dura telefonata" tra i due, in cui Netanyahu lo ha avvertito della conseguenze per la coalizione di governo della sua posizione. 

Israele, "4 razzi anticarro da Libano verso Metulla"

Quattro razzi anticarro sono stati lanciati dal Libano verso la cittadina di Metulla, nel nord di Israele. Lo hanno riferito i media che citano l'amministrazione comunale del posto secondo cui "due missili sono caduti a nord della autostrada 90, uno ha colpito una casa e sull'altro ancora non si hanno notizie dove sia finito". Non sono segnalate al momento vittime. 

Onu, espansione guerra a Libano sarebbe "apocalittico"

Il sottosegretario generale dell'Onu per gli Affari Umanitari, Martin Griffiths, ha lanciato l'allarme di fronte alla prospettiva che la guerra di Israele contro Hamas a Gaza si estenda al Libano. "Lo vedo come il punto critico... E' potenzialmente apocalittico", ha commentato Griffiths, in scadenza di mandato alla fine del mese. 

Israele, "Erdogan criminale di guerra, appoggia Hezbollah"

"Erdogan ha annunciato il suo sostegno a Hezbollah contro le minacce di Israele". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz denunciando che il presidente turco "è un criminale di guerra che massacra curdi innocenti oltre il confine siriano e cerca di negare a Israele il diritto all'autodifesa contro un'organizzazione terroristica che attacca dal Libano sotto gli ordini dell'Iran". "Stai zitto e vergognati!", ha concluso su X Katz rivolgendosi a Erdogan.

Kuleba: "Mi congratulo con Rutte, lavorerà per una Nato forte"

"Mi congratulo con Rutte per la decisione degli Alleati di nominarlo prossimo Segretario Generale e gli auguro ogni successo per il suo futuro mandato". Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "Di fronte alle più gravi minacce alla sicurezza della comunità euro-atlantica di questo secolo, abbiamo tutti bisogno di una Nato forte, unita e decisa che agisca come un'unica famiglia di nazioni libere. È anche nel nostro interesse comune vedere l'Ucraina continuare a ricevere un sostegno forte e a lungo termine nella sua lotta per la libertà e nel percorso verso l'adesione all'Alleanza. In qualità di Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha e continua a svolgere un ruolo fondamentale nel garantire entrambi i risultati. Siamo sicuri che quando Mark Rutte assumerà questa posizione in ottobre, continuerà a portare avanti gli obiettivi euro-atlantici comuni e ad ottenere molti successi significativi", ha sottolineato Kuleba.

Gallant: "Hamas accetti accordo Biden o subirà conseguenze"

"Sosteniamo fermamente l'accordo del presidente Biden, che Israele ha accettato, e ora Hamas deve accettare, o subirne le conseguenze". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant prima di lasciare gli Usa dove è stato un visita di stato. "Siamo impegnati a riportare a casa gli ostaggi. Senza eccezione. Ci impegniamo a difendere la nostra gente. Ma sia chiaro - ha aggiunto - che la nostra guerra non è contro il popolo di Gaza. La nostra guerra non è contro il popolo libanese. La nostra guerra è contro Hamas, Hezbollah e il loro sostenitore: il regime iraniano". 

Coop Italia, "noi estranei a boicottaggio prodotti di Israele"

Coop "è estranea" all'appello promosso da alcuni soci con un volantino di boicottaggio di prodotti israeliani nei punti vendita e "conferma di non aver mai praticato azioni di boicottaggio di prodotti". Lo afferma una nota della società cooperativa. "Coop - è scritto nella nota - sostiene le istanze di pace e giustizia tra il popolo palestinese e Israele, ma ciò non comporta attivare azioni di boicottaggio che Coop non ha mai praticato. Tutte le scelte di acquisto o di 'non acquisto' sono legittime, strumentalizzazioni e interpretazioni non corrette sono ingiustificate. Così riteniamo di tutelare il punto di vista di una platea di oltre 6 milioni di soci che rappresentano valori, opinioni e sensibilità inevitabilmente diverse e tutte analogamente da rispettare". 

Fao, "a Gaza un abitante su cinque è sull'orlo della carestia"

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura lancia l'allarme per l'alto rischio di carestia in tutta la Striscia di Gaza a causa dei vincoli di accesso umanitario. Una nuova analisi della Fao rivela, infatti, che quasi l'intera popolazione si trova ad affrontare "livelli elevati di insicurezza alimentare acuta" e che un abitante di Gaza su cinque è sull'orlo della carestia.   "Abbiamo osservato un alto rischio di carestia negli ultimi otto mesi a causa delle ostilità caratterizzate da bombardamenti e operazioni di terra nonché dall'accesso limitato a coloro che necessitano di aiuti umanitari urgenti che hanno avuto gravi impatti sull'intera popolazione di Gaza", ha fatto sapere il capo economista dell'Agenzia, Maximo Torero, in un incontro a New York. 

Hamas, 'il futuro di Gaza sarà deciso dal popolo palestinese'

Il "destino del popolo palestinese" e il "futuro della Striscia" dopo "la sconfitta della criminale aggressione" sarà deciso "dallo stesso popolo palestinese e da nessun altro". Lo ha detto, citata dai media, Hamas in risposta alle affermazioni del Consigliere della Sicurezza israeliana Tzachi Hanegbi che ha parlato per il futuro della Striscia di "un governo locale ben disposto a vivere accanto a Israele e appoggiato dai Paesi arabi moderati". "La coraggiosa resistenza - ha aggiunto Hamas - La loro coraggiosa resistenza taglierà le mani all'occupazione che cerca di interferire nel destino e nel futuro del nostro popolo".

Erdogan: "Piani guerra di Netanyahu in Libano sarebbero grande disastro"

 Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di pianificare, istigato dalle potenze occidentali, un attacco al Libano e innescando in questo modo una guerra regionale. “Israele sta ora puntando gli occhi sul Libano e vediamo che le potenze occidentali dietro le quinte stanno dando pacche sulle spalle a Israele e addirittura lo sostengono”, ha detto Erdogan ai membri del suo partito al governo Giustizia e Sviluppo (Akp). Questi piani, ha aggiunto, “porteranno a un grande disastro”.

Al Jazeera, 7 morti in raid Idf a Nuseirat e Khan Younis

Sette persone sono morte a causa degli attacchi israeliani a Nuseirat e Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Lo riporta al Jazeera, precisando che in uno dei raid l’artiglieria israeliana ha colpito un appartamento residenziale nel campo profughi di Nuseirat, uccidendo almeno cinque persone. Un altro attacco nella città di Khuza'a, nella parte orientale di Khan Younis, ha ucciso altre due persone.

Medioriente, risoluzione maggioranza: arrivare a '2 popoli 2 Stati'

"Proseguire i propri sforzi diplomatici, sulla base delle decisioni assunte nel Vertice del G7 di giugno, in ambito Nazioni Unite e in occasione del Consiglio europeo di marzo 2024, affinché possa giungersi ad una soluzione basata sul principio dei 'due Stati sovrani'". E' il primo dei 21 punti della risoluzione di maggioranza depositata alla Camera in occasione delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno dedicato alla questione del conflitto nella striscia di Gaza e più in generale al Medio Oriente. "Continuare a svolgere, insieme ai principali partner internazionali, un ruolo attivo per l'attuazione della proposta di accordo in tre fasi che porti ad un cessate il fuoco immediato, al rilascio di tutti gli ostaggi e alla distribuzione di aiuti umanitari su larga scala nella Striscia di Gaza, in linea con la RISOLUZIONE del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2735 del 10 giugno 2024, è un altro degli impegni. E anche: "Ribadire la più ferma condanna dei massacri, delle atroci violenze e della deportazione di ostaggi condotti da Hamas e da altri gruppi terroristici contro Israele il 7 ottobre 2023; esprimere solidarietà e il pieno sostegno ad Israele e al suo popolo, riaffermando l'impegno per la sua sicurezza nel rispetto del diritto internazionale umanitario".

Gaza: Oxfam, 'il 96% della popolazione sull'orlo della carestia'

Attualmente 2,15 milioni di persone, ovvero circa il 96% della popolazione di Gaza soffre di malnutrizione acuta: lo ha detto il portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, Paolo Pezzati, commentando il nuovo report sulla Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), che rilancia l'allarme sulla carestia imminente nella Striscia. "I dati contenuti nel report testimoniano il vergognoso fallimento dei leader mondiali nell'affrontare l'emergenza umanitaria a Gaza: non si sono ascoltati i tanti avvertimenti arrivati negli ultimi mesi e soprattutto non si è fatto nulla per impedire a Israele di usare la fame come arma di guerra - afferma Pezzati -. Il leggero miglioramento delle condizioni nel nord del Paese dimostra che Israele quando vuole può ridurre le immani sofferenze di cui è vittima la popolazione civile. Purtroppo però la stessa analisi denuncia come la fase di apertura a un maggior ingresso degli aiuti umanitari sia già finita e stiamo già assistendo all'imposizione di nuove limitazioni. Le conseguenze della deliberata quanto crudele politica israeliana che priva la popolazione palestinese di beni essenziali, sono senza precedenti: al momento 2,15 milioni di persone, circa il 96% della popolazione di Gaza soffre di malnutrizione acuta. Ad Al-Mawasi, dichiarata "zona sicura" anche per l'accesso agli aiuti umanitari, si registra la più alta concentrazione di persone al mondo rimaste letteralmente senza cibo, acqua e servizi igienici". I bambini, intanto, continuano a morire di fame, ha sottolineato il portavoce. "Solo pochi giorni fa abbiamo appreso che altri due bambini sono morti di fame a Beit Lahiya - ha proseguito -. Il bilancio delle vittime per mancanza di cibo e acqua è ora di 31 persone. Ma questi non sono solo numeri: rappresentano un destino indicibile per tanti bambini e il lutto delle loro famiglie. Oltre al cibo in questo momento anche l'acqua pulita è quasi introvabile, accelerando la diffusione di malattie". "Ogni giorno che passa senza un cessate il fuoco significa che altre vite andranno perse. Non c'è più tempo - ha concluso Pezzati -. Per questo, lo ribadiamo ancora una volta: i leader mondiali devono esercitare ogni forma possibile di pressione diplomatica su tutte le parti in conflitto, affinché accettino un cessate il fuoco permanente. Pretendendo immediatamente che Israele consenta l'ingresso a Gaza degli aiuti necessari a impedire che altri bambini palestinesi muoiano di fame. È poi fondamentale che la distribuzione possa avvenire in sicurezza dentro la Striscia rimuovendo tutte le restrizioni e i posti di blocco che la rendono ad oggi di fatto quasi impossibile".

Idf: "Wissam Abu Ashak, un terrorista di Hamas coinvolto nel contrabbando di armi da Rafah, è stato eliminato ieri da un aereo dell'Iaf"

Medioriente, in udienza dal Papa il Patriarca di Gerusalemme

Il Papa stamani, prima dell’udienza generale, ha ricevuto in Vaticano il  card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Il Patriarca, ai media vaticani, ha raccontato la difficile situazione in Israele, a Gaza e in Cisgiordania. 

“Non mi sembra che il negoziato porti a nulla - ha detto - e che vi sia un desiderio reale delle parti di arrivare a una conclusione. E questo è quello che si percepisce, tenendo poi anche presente il fronte Libano che si sta riscaldando sempre più". 

Pizzaballa ha spiegato che la città di Gaza “è distrutta. Le vittime civili sono sempre tantissime”. Il porporato ha anche osservato che “certamente le elezioni americane avranno un influsso. Credo però che le soluzioni debbano essere trovate in loco. Tra Israele e Hamas”.

Libano, l'artiglieria israeliana bombarda una località nel sud

L'artiglieria israeliana ha bombardato poco fa la cittadina libanese di Bint Jbeil, nel sud del Libano, roccaforte degli Hezbollah.   Lo riferiscono media libanesi, secondo cui altri bombardamenti israeliani si sono registrati poco fa nelle località frontaliere libanesi di Wazzani, Kfar Shouba, Mays al Jabal, Khiam. 

Idf, operatore di Msf ucciso era esperto di razzi della Jihad Islamica

Fadi al-Wadiya, ucciso in un raid israeliano a Gaza e identificato da Medici Senza Frontiere (Msf) come un proprio operatore umanitario, era un esperto missilistico della Jihad Palestinese. E' quanto sostenuto dalle forze armate israeliane, secondo le quali Al-Wadiya era coinvolto nello "sviluppo e nel progresso del sistema

missilistico dell'organizzazione". L'uomo è stato ucciso insieme ad altre cinque persone, tra cui tre bambini, mentre andava in bicicletta alla clinica di Msf dove lavorava. L'organizzazione umanitaria ha duramente condannato l'accaduto, definendo "cinico e ripugnante uccidere un operatore sanitario mentre si reca a fornire cure mediche alle vittime ferite degli infiniti massacri in tutta Gaza". 

Medioriente, Austin: "No ad un conflitto Israele-Hezbollah". VIDEO

Haaretz: "Per Hamas gli Usa attendono fine combattimenti a Rafah per la tregua"

I leader di Hamas a ritengono che l'amministrazione Biden aumenterà la pressione su Israele per un accordo di tregua solo quando l'Idf avrà completato i combattimenti a Gaza e soprattutto a Rafah. Lo ha riferito Haaretz che cita una fonte ufficiale palestinese secondo cui Hamas è convinta che gli Usa non stiano attivamente puntando sulla tregua e sul rilascio degli ostaggi ma preferiscano, a questo punto, aspettare il completamento delle operazioni militari di Israele a Rafah. A giudizio della stessa fonte - che ha parlato con i leader a Doha - quando l'Idf annuncerà la fine delle azioni a Rafah, allora diventerà più forte la spinta per l'accordo. 

Erdogan accusa l'Occidente di sostenere Israele in Libano

"Pare che Israele, che ha devastato Gaza, stia ora mettendo gli occhi sul Libano, vediamo le potenze occidentali sostenere Israele dietro le quinte". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che "il piano di (Benjamin) Netanyahu di allargare la guerra alla regione porterà a un grande disastro". Durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp, Erdogan ha detto che "la Turchia sta con il popolo fraterno libanese e il suo Stato" mentre "il mondo islamico e i Paesi del Medio Oriente devono per primi reagire a questi piani sanguinosi". "È estremamente grave e patetico che gli Stati che parlano di libertà, diritti umani e giustizia siano prigionieri di una persona malata di mente come (il premier israeliano Benjamin) Netanyahu", ha aggiunto Erdogan, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

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Rabbino: "Anche chi non studia la Torah non può fare il soldato"

"Anche per chi non studia la Torah è proibito fare il servizio militare". Lo ha detto  Moshe Maya, rabbino del partito religioso Shas - che è nella maggioranza di governo del premier Benyamin Netanyahu - escludendo quindi ogni possibilità che un giovane 'haredi' (ortodosso), anche se non studia in una scuola religiosa, possa fare la leva nonostante la decisione della Corte Suprema che ha abolito ogni esenzione. "Coloro che faranno il militare - ha aggiunto - finiranno per violare il riposo sabbatico".  La sentenza della Corte sta mettendo a subbuglio la stessa maggioranza di governo e provocando tensioni all'interno del Likud, il partito di Netanyahu. Il presidente della Knesset Yuli Edelstein (likud) si è rifiutato di calendarizzare la discussione della legge proposta dal suo stesso partito e caldeggiata da Netanyahu - e che in pratica lascia intatta la situazione di esenzione per gli ortodossi - finchè sul testo non ci sarà "un'ampia consenso" di tutti i partiti. Una decisione che - secondo i media - ha fatto infuriare Netanyahu e non è servito a sbloccare la situazione un "difficile colloquio" tra il premier ed Edelstein. Per ora la discussione della legge non è prevista. 

Times of Israel: "L'Idf afferma di aver ucciso un agente di Hamas che contrabbandava armi a Gaza attraverso i tunnel di Rafah"

Aerei israeliani colpiscono obiettivi di Hezbollah in Libano

I caccia dell'aeronautica israeliana hanno colpito nella notte diverse infrastrutture militari di Hezbollah nelle aree di Matmoura e Chebaa, in Libano. Lo ha reso noto l'Idf.

Libano, bombardamenti israeliani su Shebaa e Khiam nel sud

Raid israeliani hanno colpito stamani località del sud del Libano, provocando una serie di incendi nella regione di Shebaa. Lo riferiscono i media libanesi, secondo cui gli attacchi israeliani hanno preso di mira la pianura di Khiam e le colline di Shebaa. Qui sono divampate le fiamme. La protezione civile libanese è al lavoro per cercare di spegnere gli incendi.

Israele: "Ucciso operativo Hamas attivo in contrabbando armi"

L'Idf ha annunciato di aver ucciso in un raid un operativo di Hamas coinvolto nel contrabbando di armi per la fazione attraverso il valico di Rafah e i tunnel che portano in Egitto. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui si tratta di "Wissam Abu Ishaq colpito da un drone nel sud della Striscia".

Colonnello Idf: quasi finito a Gaza ora battaglia a Nord

Israele "è quasi vicina a una vittoria militare nella Striscia di Gaza". "Ora ci prepariamo all'offensiva nel Nord". Lo ha reso noto, in un'intervista a Jerusalem Post, il colonnello dell'Idf, Dvir Edri. "Non c'è alternativa" - ha detto - "se non la vittoria".

Aerei Israele colpiscono obiettivi Hezbollah in Libano

Aerei da guerra dell'aeronautica israeliana hanno colpito obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo riporta l'Idf secondo quanto riporta Times of Israel.

Israele: intercettato velivolo ostile a largo di Eilat

L'esercito israeliano ha intercettato a largo della costa di Eilat - punta estrema del sud sul Mar Rosso - un "velivolo ostile" che tentava di infiltrarsi nel Paese. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che il velivolo non "è mai entrato in territorio israeliano".

Msf denuncia uccisione medico, per Idf era della Jihad

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso ieri in un raid di droni sulla città di Gaza un membro della Jihad islamica, che Medici senza frontiere (Msf) ha invece identificato come membro del suo staff. Le Idf assicurano che Fadi Jihad Muhammad al-Wadiya era in particolare coinvolto nello sviluppo dei sistemi missilistici dei miliziani islamisti. Msf afferma invece dal canto suo che il 33enne era un fisioterapista che lavorava con l'organizzazione umanitaria dal 2018. In un post sul suo account X, Msf ha postato una foto in camice di al-Wadiya specificando che l'uomo è stato ucciso insieme ad altre cinque persone tra cui tre bambini mentre andava in bicicletta alla clinica dove lavorava. "Siamo indignati e condanniamo fermamente l'uccisione del nostro collega", si legge nella nota. Si tratta della sesta uccisione di un membro dello staff di Msf a Gaza dal 7 ottobre 2023, secondo la stessa organizzazione umanitaria. Le Idf hanno risposto a loro volta con un post su X. "Controllate sempre per vedere chi state assumendo - scrivono le forze armate israeliane -. Il vostro collega è stato un importante terrorista della Jihad islamica. Ha portato avanti il sistema missilistico dell'organizzazione terroristica ed era noto anche per mettere in pericolo la vita dei civili. È solo un altro caso di terroristi che a Gaza sfruttano la popolazione civile come scudi umani". 

Media: 3 morti e 12 feriti in raid Israele su Beit Lahia

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno tre persone sono morte e altre 12 sono rimaste ferite in in bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Raid sono stati segnalati nelle stesse ore nelle zone sudoccidentali della città di Gaza e a Rafah, nel sud dell'enclave palestinese. Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 37.658 morti e 86.237 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas

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