Guerra Gaza, Israele smentisce raid su Rafah. Usa: "Rispetti i diritti"

©Ansa

Giallo mediatico circa la notizia , diffusa da fonti della Protezione civile di Hamas della Striscia, di un nuovo attacco israeliano "sulle tende" della zona umanitaria di al-Mawasi che avrebbe causato la morte di 21 palestinesi. Il portavoce militare Hagari ha detto di non essere "a conoscenza di un nuovo raid israeliano sulle tende". Gli Stati Uniti si dicono "profondamente rattristati" per i raid israeliani a Rafah e invitano Israele a "rispettare i diritti umanitari"

in evidenza

Giallo mediatico circa la notizia , diffusa da fonti della Protezione civile di Hamas della Striscia, di un nuovo attacco israeliano "sulle tende" della zona umanitaria di a-Mawasi che avrebbe causato la morte di 21 palestinesi. Il portavoce militare Hagari ha detto di non essere "a conoscenza di un nuovo raid israeliano sulle tende". 

Gli Stati Uniti si dicono "profondamente rattristati" per i raid israeliani a Rafah e invitano Israele a "rispettare i diritti umanitari".

Israele ha consegnato ai mediatori di Egitto, Qatar e Usa un proposta "ufficiale scritta e aggiornata" su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid di Axios.

Diversi tank israeliani hanno raggiunto il centro di Rafah. I carri armati sono stati avvistati vicino alla moschea di Al-Awda.  

Irlanda, Spagna e Norvegia, come annunciato la settimana scorsa, hanno ufficialmente riconosciuto lo Stato di Palestina, provocando l'ira di Israele. Si tratta di una decisione che "punta a mantenere viva la speranza", ha dichiarato il primo ministro irlandese Simon Harris, sottolineando che l'intenzione era di "riconoscere la Palestina alla fine di un processo di pace, ma abbiamo fatto questa mossa insieme a Spagna e Norvegia per mantenere vivo il miracolo della pace". 



Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

  • La newsletter sulle notizie      più lette (clicca qui)
  • Il canale Whatsapp di Sky      TG24 (clicca qui)
  • Le notizie audio con i      titoli del tg (clicca qui)

Questo liveblog termina qui:

Per tutti gli aggiornamenti segui il live di mercoledì 29 maggio

Algeria presenta bozza Onu, stop uccisioni a Rafah

L'Algeria ha preparato una bozza di risoluzione su Rafah che presentera' ai membri del Consiglio di Sicurezza Onu questo pomeriggio. Lo ha detto ai giornalisti l'ambasciatore algerino al Palazzo di Vetro, Amar Bendjama, a margine delle consultazioni a porte chiuse dei Quindici. "Sara' un testo corto e risoluto per fermare le uccisioni a Rafah", ha detto. Non e' chiaro quando il testo andra' al voto, e se gli Usa hanno intenzione di bloccarlo con il veto

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di  Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa  dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania,  Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Nuovi raid su Rafah decine di vittime. ONU vuole inchiesta

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il  procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di  emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i  numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro  l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe  in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Abascal da Netanyahu: "Pedro Sanchez non è la Spagna"

Il presidente di Vox, Santiago Abascal, ha fatto visita a Gerusalemme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al quale ha espresso il suo sostegno, rassicurandolo che "Pedro Sanchez non è la Spagna". Lo ha reso noto un comunicato di Vox, secondo il quale i due si sono incontrati per più di un'ora nell'ufficio del primo ministro. Netanyahu -si legge ancora nella nota- ha definito "esemplare la difesa dello Stato d'Israele da parte di Abascal, che ha già visitato Israele due volte durante la guerra".

La visita di Abascal avviene in un momento di massima tensione tra i due Paesi dopo il riconoscimento, sancito proprio oggi, dello Stato palestinese da parte della Spagna

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Usa: "Israele ha il dovere di proteggere i civili"

"Israele ha il diritto di combattere Hamas ma ha anche il dovere di proteggere i civili innocenti". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa sottolineando che le "immagini arrivate da Rafah sono orribili". 

Usa: "La nostra politica non cambia dopo il raid a Rafah"

Dopo il raid di domenica contro Rafah "la nostra politica non cambia".  Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa. "'E' appena successo, gli israeliani investigheranno", ha sottolineando precisando che Washington "non si vuole girare dall'altra parte" su quello che è successo. 

Israele: dal kibbutz ai grattacieli di Tel Aviv, l’attesa degli sfollati del Sud

I residenti delle comunità attaccate il 7 ottobre aspettano un accordo che liberi gli ostaggi, metta fine alla guerra a Gaza e li riporti nelle loro case. IL REPORTAGE

Premier Svezia a Israele: "Interrompere l'offensiva a Rafah"

Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo a Rafah: "È molto preoccupante che oggi Israele abbia spostato carri armati nel centro di Rafah" ha scritto il premier su X, sottolineando il rischio di ulteriori morti tra la popolazione civile, come quanto avvenuto domenica notte. "La Svezia e l'Ue si aspettano che Israele si conformi alla decisione della Corte internazionale di giustizia e interrompa l'offensiva a Rafah per proteggere i civili" ha concluso il post. 

Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari

Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni, sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni. Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane mantengono alta la tensione. LO SCENARIO

Pentagono: "Il molo a Gaza sarà rimosso e riparato"

Il molo temporaneo davanti a Gaza sarà rimosso per essere riparato e verrà ripristinato dopo gli interventi. Lo ha detto la vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh.  

I tank di Israele penetrano nel centro di Rafah

Truppe e tank israeliani sono stati visti nel centro di Rafah, l'ultima città del sud della Striscia su cui da settimane si concentrano le operazioni dell'Idf. A darne notizia sono stati residenti locali ripresi dalla Reuters e altri media; altre fonti del posto hanno riferito che l'esercito si è poi posizionato nell'area di a-Sultan, nel nord ovest della città, dove finora l'Idf non aveva operato sul terreno. Ma a suscitare un giallo mediatico è stata la notizia - diffusa da fonti della Protezione civile di Hamas della Striscia e da medici - di un nuovo attacco israeliano "sulle tende" della zona umanitaria di a-Mawasi che avrebbe causato la morte di 21 palestinesi. Un raid negato con forza dall'Idf: "Contrariamente ai rapporti di queste ultime ore, l'esercito non ha colpito nella zona umanitaria di A-Mawasi", a ovest di Rafah. Poco prima lo stesso portavoce militare Daniel Hagari aveva detto di "non essere a conoscenza" dell'episodio.

Usa rattristati da Rafah: "Israele rispetti il diritto"

Gli Stati Uniti si dicono "profondamente rattristati" per i raid israeliani a Rafah e invitano Israele a "rispettare i diritti umanitari". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con la stampa. Washington aspetta, in particolare, la conclusione dell'indagine sui raid di domenica e auspica che sia "rapida e trasparente".  "Monitoreremo i risultati", ha detto  Miller, sottolineando che gli Stati Uniti continueranno "chiedere ad Israele di rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale, minimizzare l'impatto delle sue operazioni sui civili e massimizzare il flusso di aiuti umanitari verso coloro che ne hanno bisogno". 

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". L'APPROFONDIMENTO

Macron, riconoscimento Palestina "al momento giusto"

La Francia riconoscerà lo Stato palestinese "al momento giusto" senza lasciarsi andare all'"emozione". Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron nella conferenza stampa a Meseberg insieme al cancelliere

Danneggiato molo temporaneo a Gaza, Usa sospendono aiuti

Gli Stati Uniti sono stati costretti a sospendere gli aiuti a Gaza dopo che il maltempo ha danneggiato il molo temporaneo. Lo riferiscono fonti americana, dell'Onu e israeliane a Nbc news precisando che ci potrebbe volere una settimana per ripararlo. Durante il fine settimana tre navi americane sono rimaste incagliate a causa del maltempo ma avevano continuato a consegnare gli aiuti.  


Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'INTERVISTA

Michel: "Favorevole al riconoscimento della Palestina"

"Sono favorevole alla soluzione dei due Stati e al riconoscimento di uno Stato palestinese. Ma questo Stato deve essere sostenibile. Ed è per questo che penso che la cosa migliore sarebbe un approccio coordinato con gli Stati membri dell'Ue e i Paesi terzi, in modo da avere un'influenza". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un'intervista a Euronews. Il riconoscimento della Palestina dovrebbe essere un modo per l'Ue di chiedere "passi importanti in termini di riforme".

Israele: "Nessun raid sulla zona umanitaria a Rafah"

"Contrariamente ai rapporti di queste ultime ore, l'esercito non ha colpito nella zona umanitaria di A-Mawasi", a ovest di Rafah. Lo ha detto il portavoce militare riferendosi alle notizie di fonti sanitarie a Gaza che hanno parlato di un nuovo raid "sulle tende" ad a-Mawasi con 21 morti.

Hagari: "Non sono a conoscenza nuovo raid Israele a Rafah"

Il portavoce militare Daniel Hagari ha detto di non essere "a conoscenza di un nuovo raid israeliano sulle tende" nella zona umanitaria di Rafah che, secondo fonti sanitarie della Striscia, avrebbe fatto 21 morti. Lo hanno riferito i media. "Non sono a conoscenza di questo episodio, lo esamineremo", ha aggiunto Hagari, secondo gli stessi media.

Cinque paesi latinoamericani condannano l'attacco a Rafah

I governi di Colombia, Cile, Cuba, Messico e Venezuela hanno condannato nelle ultime ore, come ha fatto anche il Brasile, l'attacco aereo realizzato da Israele contro un campo profughi a Rafah, a sud di Gaza, con un bilancio di decine di morti. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha accusato quei "paesi che affermano di lottare per la democrazia, ma ignorano il continuo massacro a Gaza". Attraverso l'account X .a sottolineato: "Il massacro continua. Poiché molti proprietari di banche e fondi di investimento appartengono a persone che lo sostengono, gli autoproclamati paesi democratici non sono in grado di opporsi. Così ricevono l'ostilità dei loro popoli e mettono in pericolo l'esistenza del popolo palestinese, e quella stessa di democrazia e umanità". Da parte sua il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez, ha detto che "questo atroce massacro (...) dimostra l'impunità con cui Israele perpetua il suo genocidio contro il popolo palestinese". In Messico, il ministero degli Esteri ha ribadito "l'importanza del rispetto delle norme del diritto umanitario internazionale" e chiesto "il cessate il fuoco e il rispetto delle misure dettate dalla @CIJ_ICJ per consentire una soluzione politica e l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza". A Santiago, il ministero degli Esteri cileno ha sostenuto che Israele "deve rispettare il diritto internazionale umanitario e le misure provvisorie dettate dalla Cij, in particolare fermando le azioni militari a Rafah". Durissimo infine il ministro degli Esteri del Venezuela, Iván Gil: "Condanniamo questi crimini contro l'umanità; i loro autori devono essere catturati, processati e condannati. È un regime nazista che agisce davanti agli occhi di tutti. Basta!".

Media: "Jihad islamica pubblica il video di un ostaggio"

La Jihad islamica ha pubblicato un video dell'ostaggio israeliano Sasha Trufanov. Lo hanno riferito i media.  Trufanov (27 anni) è stato rapito nel kibbut di Nir Oz il 7 ottobre insieme a sua madre Lena, sua nonna Irena e alla fidanzata Sapir Cohen. La famiglia è di origine russe e Lena e Irena furono rilasciate - hanno ricordato i media - nel novembre dello scorso anno su richiesta del presidente Vladimir Putin. Anche Sapir Cohen è stata rilasciata. Il padre di Sasha, Vitaly è invece stato ucciso nell'attacco dei miliziani di Hamas il 7 ottobre. 

Militari israeliani: "Incendio a Rafah non è stato provocato dalle nostre munizioni"

I militari israeliani sostengono, sulla base dei primi risultati dell'inchiesta dopo il raid che ha innescato un terribile incendio in una zona per sfollati a Rafah, che la strage di domenica sia stata provocata da un'esplosione "secondaria". I militari israeliani, scrive il Times of Israel, sospettano che munizioni o sostanze combustibili, di cui non erano a conoscenza, possano aver provocato un'esplosione e un incendio che si è propagato fino all'area con gli sfollati, dopo un raid aereo contro due comandanti di Hamas. L'inchiesta iniziale delle Idf sospetta la presenza di munizioni, armi o altro materiale nell'area del raid.

I militari dicono di aver tracciato i comandanti di Hamas Yassin Rabia e Khaled Najjar prima del raid contro l'edificio in cui si trovavano domenica sera nella zona di Tel Sultan, nella parte occidentale di Rafah. E, secondo le informazioni di intelligence delle Idf, l'area veniva usata da Hamas, con la presenza di un lanciarazzi a poche decine di metri dal punto in cui sono stati uccisi i due comandanti di Hamas. Secondo i militari, il raid non ha colpito l'area, indicata come "zona umanitaria", nella regione di al-Mawasi e il sito di Hamas preso di mira si trova a più di un chilometro.

Inoltre, riporta ancora il Times of Israel, i caccia israeliani hanno sganciato due munizioni 'piccole', ognuna da 17 chili. Per il portavoce militare israeliano Daniel Hagari, riferisce anche il Guardian, quelle munizioni sarebbero troppo 'piccole' per innescare un incendio. Ma dopo il raid sono divampate le fiamme nella zona con gli sfollati. E i palestinesi hanno denunciato l'uccisione di 45 persone. Il premier israeliano ha parlato di un "tragico incidente".

Hagari: "Munizioni o combustibile la causa dell'incendio a Rafah"

Sono state "munizioni o qualche altra sostanza combustibile di cui l'Idf non era a conoscenza" a causare "un'esplosione secondaria e un incendio" in "un complesso abitativo" a Rafah che ha causato 45 morti dopo un raid dell'esercito israeliano su 2 comandanti di Hamas la notte tra domenica e lunedì. Lo ha, in base a indagini iniziali, il portavoce militare Daniel Hagari, secondo cui "i due piccoli missili da soli non sarebbero stati sufficienti a innescare l'incendio". Inoltre, il "complesso preso di mira si trova a più di un chilometro dalla zona umanitaria di a Mawasi". 

Raid su campo a Rafah Ovest, bilancio sale a 21 morti

Cresce il bilancio delle vittime dei nuovi raid israeliani contro un campo profughi nella zona occidentale di Rafah: secondo i soccorritori, sono 21 i morti. Lo riferisce Haaretz. 

Michel: "A favore del riconoscimento dello Stato di Palestina"

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, si dice a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina pur pridiligendo l'approccio coordinato tra gli Stati membri dell'Ue e i Paesi terzi. "Sono favorevole alla soluzione dei due Stati e al riconoscimento di uno Stato palestinese. Ma questo Stato deve essere vitale. Ed è per questo che penso che la cosa migliore sarebbe un approccio coordinato con gli Stati membri dell'Ue e i paesi terzi, creare una leva finanziaria", ha detto il leader Ue in un'intervista con Euronews. Michel ritiene "un buon passo" il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia ma comprende che altri Stati "hanno bisogno di più tempo".

Michel

©Ansa

Il parlamento danese respinge la proposta di riconoscere lo Stato palestinese

Il Parlamento danese ha votato contro un disegno di legge per il riconoscimento di uno Stato palestinese dopo che il ministro degli Esteri ha affermato che mancano le condizioni necessarie per il riconoscimento  uno Stato indipendente. Il disegno di legge è stato proposto per la prima volta alla fine di febbraio da quattro partiti di sinistra.

“Non possiamo riconoscere uno Stato palestinese indipendente per la sola ragione che non ci sono realmente i presupposti”, aveva detto il ministro degli Esteri Lars Lokke Rasmussen quando il disegno di legge è stato discusso per la prima volta in parlamento ad aprile. "Non possiamo sostenere questa risoluzione, ma ci auguriamo che arrivi un giorno in cui potremo farlo", aveva aggiunto Rasmussen, che oggi non era presente alla votazione.

Bbc: "I carri armati israeliani raggiungono il centro di Rafah mentre continuano gli attacchi"

Gaza il bilancio sale a 36.096 morti e 81.136 feriti

Il numero delle vittime della guerra a Gaza da parte palestinese è salito a 36.096 morti e 81.136 feriti dal 7 ottobre. Lo fa sapere il ministero della Sanità di Gaza.

Israele istituisce un comitato sulle condizioni dei detenuti a Sdei Taimam

Il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi ha nominato un Comitato che esamini "le condizioni della detenzione per coloro che sono stati catturati" durante la guerra nel centro di detenzione militare di Sdei Taimam e in altre strutture. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.   Nel Centro sono stati portati i miliziani di Hamas e altri tra quelli responsabili dell'attacco del 7 ottobre e anche numerosi  catturati durante la guerra. Sul Centro e le altre strutture sono state sollevate "accuse" in relazione al trattamento dei detenuti. 

Unrwa: "Non siamo in grado di fornire abbastanza aiuti a Gaza"

"Non siamo in grado di soddisfare le necessità quotidiane del popolo palestinese a causa della mancanza di aiuti nella Striscia di Gaza": lo ha detto il portavoce dell'Unrwa, Adnan Abu Hasna, all'emittente egiziana Al Qahera. Più di un milione di palestinesi sono stati sfollati da Rafah nella zona di Al-Mawasi di Khan Yunis, ha aggiunto Hasna, ma ormai nessuna zona della Striscia può dirsi sicura. Questa mattina circa 200 camion di aiuti umanitari si sono diretti al valico di Kerem Salem. L'Egitto, ha detto un'altra fonte ad Al Qahera, sta intensificando i suoi sforzi per fare pressione su Israele affinché implementi consenta il passaggio di una maggiore quantità di aiuti a Gaza. 

L'ambasciatore di Israele in Italia: "Riconoscere lo Stato della Palestina non porta alla pace"

"Il riconoscimento dello Stato palestinese non credo che porti nella direzione auspicata" da Irlanda, Norvegia e Spagna di una pace tra israeliani e palestinesi. Lo ha affermato l'ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, ai microfoni di RaiNews24. "Non basta volere che ci sia uno Stato, ci sono cose che devono essere fatte, come per esempio un riconoscimento reciproco, garanzia di sicurezza per Israele... riconoscere oggi uno Stato palestinese quando Gaza è ancora controllata da Hamas, non credo che porti risultati".

Media: "Almeno 7 morti in un nuovo raid sulle tende a Rafah"

Sette palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti in nuovi attacchi israeliani contro un'area di tende a ovest di Rafah. Lo riferiscono autorità sanitarie palestinesi citate da Sky News e Al Arabyia. Gli attacchi hanno preso di mira le tende delle famiglie sfollate nell'area umanitaria designata a Mawasi, nella parte occidentale di Rafah, hanno riferito medici e residenti. I media di Hamas hanno riferito che il numero dei morti è pari a 20. 

"Gli Usa valutano se Israele ha superato la linea rossa a Rafah"

L'amministrazione Biden sta ancora valutando se l' attacco israeliano che domenica ha ucciso almeno 45 sfollati palestinesi in una tendopoli a Rafah costituisca una violazione della  "linea rossa" suggerita da Joe Biden: lo riferisce Axios citando due dirigenti americani. All'inizio di maggio il presidente Usa aveva minacciato di sospendere la consegna di alcune armi offensive americane se Israele avesse lanciato una vasta operazione a Rafah entrando nel centro abitato, dove ora - secondo fonti palestinesi - ci sarebbero i tank israeliani. 

Guerra in Medioriente, Netanyahu: "Tragico errore a Rafah". VIDEO

Times of Israel: "Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono formalmente lo Stato palestinese. La spaccatura con Israele si allarga"

Hezbollah lancia campagna di raccolta fondi per acquisto di armi

Hezbollah, il movimento armato libanese alleato dell'Iran e impegnato da ottobre in un nuovo round armato con Israele, ha lanciato nelle ultime ore una campagna di raccolta fondi per acquistare armi in quella che si prospetta una lunga guerra di logoramento col nemico israeliano. Sui social network del Partito di Dio sono apparsi due video clip pubblicitari. Il primo, della durata di una ventina di secondi e che si conclude con lo slogan 'finanzia l'acquisto di un missile', diffonde un numero di telefono della sedicente Associazione di sostegno alla resistenza islamica. Il secondo video mostra un uomo che cammina su una strada con suo figlio, prima di alzare il dito al cielo verso un drone in volo. La clip si conclude con lo slogan "finanzia l'acquisto di un drone", accompagnato dagli stessi recapiti dell'associazione. Chiamando al numero in sovrimpressione, l'operatore conferma che si tratta di una campagna di raccolta fondi per finanziare l'acquisto di attrezzature per Hezbollah e che ciascuno può donare la somma che desidera. Da ottobre a oggi, Hezbollah ha lanciato per lo più razzi e droni contro obiettivi militari israeliani a ridosso della linea blu di demarcazione tra i due paesi e in Alta Galilea. Nei giorni scorsi Hezbollah ha effettuato quello che è stato definito il suo "primo attacco aereo su Israele", colpendo un gruppo di soldati a Metulla, utilizzando un drone armato di due razzi. 

Bbc: "Tank israeliani controllano punto strategico nel centro di Rafah"

I carri armati israeliani hanno il controllo della rotonda di al-Awda, punto strategico nel centro della città di Rafah, a mezzo chilometro dal confine con l'Egitto sul lato sud. Lo riferisce la Bbc che cita informazioni arrivate da testimoni e giornalisti locali sottolineando come nell'area si trovino banche, sedi di istituzioni, aziende e negozi e come l'operazione sia stata segnata da intensi bombardamenti dell'artiglieria.

La rete britannica cita anche la testimonianza di una persona che si è rifugiata con i familiari nell'ospedale emiratino, nella zona ovest della città, e che ha raccontato di soldati posizionati sul tetto di un edificio che domina la piazza e che vengono accusati di aver aperto il fuoco a ogni movimento.

Soldati Israele

©Ansa

Media: "Da Israele proposta sui negoziati ai mediatori"

Israele ha consegnato ai mediatori di Egitto, Qatar e Usa un proposta "ufficiale scritta e aggiornata" su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid di Axios secondo cui la proposta mostra più flessibilità sul "numero degli ostaggi vivi" che saranno rilasciati e anche "la volontà  di discutere la richiesta di Hamas di una calma sostenibile a Gaza".   Ora - secondo la stessa fonte - il Qatar incontrerà Hamas a Doha. 

Irlanda formalizza riconoscimento dello Stato di Palestina

L'Irlanda ha formalizzato oggi il riconoscimento dello Stato palestinese, come annunciato nei giorni scorsi nell'ambito di un atto concordato dal governo di Dublino con quelli di altri due Paesi dell'Ue, Spagna e Norvegia. La decisione, che ha fatto infuriare Israele, porta a oltre 140 il numero di Stati membri dell'Onu (su 193) che riconoscono la Palestina come Stato. Finora un solo membro dell'Ue lo aveva fatto, la Svezia, 10 anni fa; mentre il riconoscimento di alcuni Paesi dell'Europa centro-orientale ex comunisti - un tempo legati all'influenza sovietica - risale a prima della loro adesione al club di Bruxelles L'atto formale dell'Irlanda arriva poche ore dopo quello della Spagna e quello della Norvegia (Paese Nato esterno all'Ue, ma legato a Bruxelles attraverso l'accordo di associazione denominato Efta). Ad ufficializzarlo è stato un consiglio dei ministri ad hoc riunito a Dublino sotto la presidenza del nuovo primo ministro, Simon Harris. Mentre contemporaneamente, dinanzi alla Leinster House, il palazzo del parlamento irlandese, la bandiera palestinese veniva issata accanto a quelle dell'Ue e dell'Ucraina.  L'Irlanda - si legge nella dichiarazione di annuncio dell'esecutivo della Repubblica - ha oggi "riconosciuto la Palestina come Stato sovrano e indipendente e ha accettato di stabilire piene relazioni diplomatiche fra Dublino e Ramallah". Parallelamente a tale atto, è stata annunciata le nomina di un ambasciatore irlandese in Palestina, con sede a Ramallah, in Cisgiordania, dove si trova il quartier generale dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) del presidente Abu Mazen. "L'Irlanda riconosce lo Stato di Palestina in uno spirito di pace, nell'ambito di un annuncio coordinato con i nostri amici e colleghi in Spagna e Norvegia", recita ancora la nota.   Questo riconoscimento punta a "tenere viva la speranza" di una pace fra Israele e Palestina fondata sulla soluzione "dei due Stati" per due popoli, ha poi precisato il premier Harris. 

Ministro palestinese: "Israele viola convenzioni Onu"

Il Ministro palestinese per gli Affari femminili, Mona Al-Khalili, ha detto all'emittente statale egiziana al Qahera che "Israele sta violando le convenzioni delle Nazioni Unite". "I prigionieri palestinesi sono soggetti ad ogni tipo di violazione nelle carceri israeliane", ha detto, "e bombarda le tende degli sfollati nella Rafah palestinese". "La copertura americana incoraggia l'occupazione israeliana a continuare i suoi crimini a Gaza", ha aggiunto. Per questa sera, le 15.30 locali, le 21.30 italiane, è prevista una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza Onu sulla situazione a Rafah. L'incontro e' stato chiesto dall'Algeria dopo i raid israeliani nella citta' nel sud di Gaza. 

Madrid: "Ci sarà risposta a Israele quando noi lo decidiamo"

- "Ho parlato con i colleghi irlandese e norvegese che a loro volta stanno ricevendo attacchi e menzogne infami da parte dal nostro collega israeliano e abbiamo concordato una risposta coordinata e ferma. Nessuno ci intimiderà". Così il ministro spagnolo degli esteri, José Manuel Albares, ha replicato oggi all'ultimo attacco mosso dal collega israeliano, Israel Katz, in un messaggio su x in cui ha accusato la Spagna di "incitare al genocidio del popolo ebreo".  "Non facciamo politica estera reattiva a colpi di post e decidiamo noi quando è il momento di rispondere, che non è quando qualcuno provocatoriamente vorrebbe lo facessimo, per sviare il discorso da quello che è veramente importante, che è il riconoscimento dello Stato della Palestina", ha detto Albares nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri, che ha approvato il provvedimento,  Inoltre, la Spagna ha proposto di tenere una conferenza di pace per il Medio Oriente "non appena possibile" ha già ricevuto l'appoggio di 80 Paesi, fra cui quelli della Lega araba. Lo ha assicurato il ministro spagnolo degli Esteri José Manuel Albares nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri. Albares ha ripetuto che il riconoscimento dello Stato palestinese "è storico" e che "è il momento di farlo". "Da decenni parliamo di pace" nella regione, ha detto Albares. "E' il momento di renderla una realtà. La soluzione del conflitto passa per la soluzione dei due Stati. Non c'è alternativa", ha ripetuto. "Non c'è spazio per altre esitazioni. Non possiamo più tollerare altre morti innocenti", ha aggiunto. E ha definito la scelta della Spagna come "la decisione di un Paese, di una società pacifica che crede nel diritto internazionale". 

La Norvegia riconosce lo Stato di Palestina

- .La Norvegia ha salutato il riconoscimento dello Stato palestinese come un giorno speciale e ha denunciato la mancanza di "impegno costruttivo" da parte di Israele per una soluzione a due Stati. "La Norvegia è stata uno dei più ferventi difensori di uno Stato palestinese per più di 30 anni", ha dichiarato il ministro degli Esteri Espen Barth Eide in un comunicato. "Il giorno in cui la Norvegia riconosce ufficialmente la Palestina come Stato è un giorno speciale per le relazioni Norvegia-Palestina". In una mossa coordinata con Spagna e Irlanda, la scorsa settimana la Norvegia ha annunciato che avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato della Palestina a partire da martedì. Israele ha definito la decisione come una "ricompensa" per Hamas a più di sette mesi daldevastante attacco del 7 ottobre.     


Hamas: bilancio a Gaza arrivato a 36.096 morti

Dall'inizio della guerra a Gaza sono morti in 36.096 e 81.136 sono rimasti feriti. E' quanto ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore ci sono stati 46 morti.


Ue: 'la discussione con Israele è urgente, presto l'invito'

La Commissione europea è impegnata nelle "procedure necessarie" per estendere l'invito a Israele a partecipare al Consiglio d'associazione Ue-Israele e spera che il governo israeliano "accetti l'invito al più presto perché le questioni da discutere sono abbastanza urgenti". Lo ha riferito un portavoce dell'esecutivo Ue all'indomani dell'intesa trovata tra i ministri degli Esteri europei a convocare la riunione. La data del Consiglio d'associazione, così come il suo formato, resta da concordare tra le parti. I Paesi Ue intendono porre sul tavolo della riunione la situazione dei diritti umani a Gaza, il rispetto della sentenza della Corte di giustizia internazionale sullo stop all'offensiva a Rafah, i fondi all'Autorità nazionale palestinese e la legittimità del lavoro dell'Unrwa, chiedendo a Israele di "smettere di definirla un'organizazione terroristica". Il Consiglio d'associazione, ha precisato il portavoce della Commissione Ue, rappresenta il livello di confronto bilaterale "più alto" tra l'Ue e i Paesi terzi.

Sono 3 i missili che hanno colpito nave al largo dello Yemen

Sono 3 i missili che sono stati lanciati contro una nave mercantile al largo della costa yemenita, ha riferito la società di sicurezza britannica Ambrey, come riporta Sky News. La nave ha emesso una richiesta di soccorso dopo che la stiva è stata danneggiata e ha iniziato a imbarcare acqua. La barca è inclinata su un lato a 54 miglia nautiche a sud-ovest di Hodeidah, nello Yemen, ha detto Ambrey. Gli Houthi dello Yemen, allineati con l'Iran, hanno lanciato ripetuti attacchi con droni e missili nella regione del Mar Rosso da novembre, per poi espandersi nell'Oceano Indiano in quella che dicono sia solidarietà con i palestinesi di Gaza.

Turchia: 'Israele sarà condannato all'Aia per i suoi crimini'

"Questo genocidio commesso da Israele non sarà lasciato impunito e crediamo sinceramente che questi crimini verranno condannati dalla Corte internazionale di Giustizia". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo della Cambogia, Sok Chenda Sophea, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Israele ha attaccato un campo profughi a Rafah dove c'erano soltanto civili e ha ucciso e ferito molti di loro", ha detto Fidan, aggiungendo che "senza il sostegno incondizionato dei Paesi occidentali questo genocidio non sarebbe iniziato". Il capo della Diplomazia di Ankara, ha sottolineato come sia importante che la Palestina sia riconosciuta ufficialmente, a livello internazionale, come uno Stato e ha offerto le condoglianze della Turchia all'Egitto per il soldato 22enne ucciso ieri durante uno scontro a fuoco al valico di Rafah, in circostanze ancora in corso di accertamento.

Sanchez vedrà domani premier palestinese e ministri arabi

Il premier spagnolo si riunirà domani al palazzo della Moncloa con il primo ministro palestinese, Mohamed Mustafa e vari ministri degli esteri di Paesi arabi che fanno parte del Gruppo di contatto arabo per Gaza, per analizzare la situazione dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Lo segnalano fonti ufficiali riprese dall'agenzia Efe. Nella dichiarazione istituzionale fatta oggi il capo del governo ha assicurato che "tutti gli sforzi saranno orientati a fare realtà" la soluzione dei due Stati. E ha indicato tre priorità: la prima riguarda un cessate il fuoco permanente a Gaza, l'accesso degli aiuti umanitari alla Striscia e la liberazione immediata degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. La seconda riguarda il supporto all'Autorità Nazionale Palestinese nel processo di riforme, mentre la terza è continuare a promuovere la cooperazione con i Paesi arabi che lavorano per la pace a Gaza. In questo ambito Sanchez incontrerà Mohamed Mustafa e i ministri degli esteri di Qatar, Arabia Saudita, e Turchia, in una riunione alla quale prenderà parte anche il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares. Per lunedì è invece prevista la visita a Madrid del ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shourky.

Cina: 'Forte preoccupazione per Rafah, Israele fermi operazioni'

"Fermare le operazioni a Rafah". E' quello che la Cina chiede a Israele dopo il raid di domenica scorsa in questa città nel sud della Striscia di Gaza. La portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha espresso "forte preoccupazione per l'attacco israeliano a Rafah", come riporta il Global Times, e ha fatto riferimento all'ordinanza della Corte internazionale di giustizia che "sul conflitto israelo-palestinese chiede esplicitamente lo stop a tutte le operazioni militari". E quell'ordinanza, ha detto Mao, "deve essere attuata in modo efficace al più presto". Intanto il canale egiziano Al Qahera News ha riferito dell'arrivo di tank israeliani nel centro della città. Su questi ultimi sviluppi non ci sono al momento notizie da parte israeliana.

Un missile colpisce una nave al largo dello Yemen

Un attacco missilistico ha danneggiato una nave al largo dello Yemen. Al momento non ci sono dettagli.

Norvegia riconosce Stato palestinese: "Giorno speciale"

La Norvegia ha celebrato il riconoscimento dello Stato palestinese come un "giorno speciale" per le sue relazioni con le autorita' palestinesi. "La Norvegia è stata uno dei più ferventi difensori di uno Stato palestinese per più di 30 anni", ha sottolineato in una nota il ministro degli Esteri, Espen Barth Eide.

Al Jazeera: 'Sei morti vicino ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza'

Sei persone, tra cui un medico, sono state uccise vicino all'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza, mentre i raid israeliani continuano nella zona. Lo riferisce al Jazeera.

Cameron: indagine IDF su raid Rafah sia rapida e trasparente

"Scene profondamente angoscianti a seguito degli attacchi aerei a Rafah questo fine settimana. L'indagine dell'IDF deve essere rapida, completa e trasparente. Abbiamo urgentemente bisogno di un accordo per liberare gli ostaggi e far entrare gli aiuti, con una pausa nei combattimenti per consentire di lavorare verso un cessate il fuoco sostenibile a lungo termine". Lo scrive su X il ministro degli esteri britannico, David Cameron. 

Israele: 'Operazioni lungo Corridoio Filadelfia a Rafah'

L'esercito israeliano sta continuando ad operare nei due punti principali di combattimento della Striscia: a Rafah, nel sud di Gaza, e a Jabalya, nel nord dell'enclave palestinese. A Rafah - ha fatto sapere il portavoce militare - i soldati sono stati in azione lungo il 'Corridoio Filadelfia' in "azioni mirate" contro "obiettivi terroristici" con l'intento in ogni caso di "non colpire civili non coinvolti". Il portavoce ha riferito di "combattimenti ravvicinati" nell'area con i miliziani di Hamas e di "localizzazione di imbocchi di tunnel, infrastrutture terroristiche e armi". A Jabalya il portavoce ha riferito di scoperte di "tunnel, infrastrutture terroristiche, incluse postazioni di osservazione e un deposito di armi usato da Hamas". Ma L'idf sta "intensificando anche le operazioni" nella parte centrale di Gaza.

Tajani: 'Cessate il fuoco immediato a Rafah'

"Siamo assolutamente contrari all'attacco" di Israele su Rafah e ci vuole "il cessate il fuoco immediato". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani uscendo da Palazzo Mezzanotte a Milano. "Hamas lanciando razzi da Rafah fa soltanto un danno enorme al popolo palestinese", ha aggiunto

Media: tank israeliani nel centro di Rafah

Diversi carri armati israeliani hanno raggiunto il centro di Rafah. Lo riferiscono testimoni oculari a Reuters. I carri armati sono stati avvistati vicino alla moschea Al-Awda, un punto di riferimento nel centro di Rafah, hanno detto i testimoni. 

Cina: Israele ascolti comunità internazionale, stop offensiva

La Cina ha esortato Israele "ad ascoltare la voce della comunità internazionale" e a "fermare la sua offensiva" su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove ieri un raid ha ucciso almeno 45 persone. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha espresso in una conferenza stampa la "seria preoccupazione" di Pechino per le operazioni militari israeliane. Il portavoce ha assicurato che la Cina "ha preso atto" della decisione della Corte internazionale di giustizia (Icj), che ha chiesto a Israele di interrompere immediatamente le sue operazioni a Rafah, e ha esortato che questa misura venga "attuata il prima possibile".

Unrwa: quasi un milione i palestinesi che hanno lasciato Rafah

Sono saliti a circa un milione i palestinesi fuggiti da Rafah nel corso delle ultime tre settimane. Ad annunciarlo è stata l'agenzia dell'Onu Unrwa. "Non hanno nessun posto sicuro dove andare tra i bombardamenti" e si spostano in condizioni di "mancanza di cibo e acqua", tra "cumuli di rifiuti e in condizioni di vita inadeguate". Fornire loro assistenza e protezione sta diventando quasi "impossibile", ha dichiarato l'agenzia.



Lapid vedrà Liberman e Saar per 'governo alternativo'

Il leader dell'opposizione Yair Lapid vedrà Avigdor Liberman - presidente di 'Israel Beitenu' e Gideon Saar, capo di 'Nuova speranza', per discutere la formazione di "un governo alternativo" a quello del premier Benyamin Netanyahu. Lo ha riferito la tv Kan. Lapid ha più volte chiesto le dimissioni del premier e ha invitato il leader centrista Benny Gantz - accreditato da tutti i sondaggi in possibili nuove elezioni - ad uscire dal Gabinetto di guerra di cui è ministro ed unirsi nell'alternativa a Netanyahu. Intanto anche oggi si registrano nuove proteste nel Paese con manifestazioni per nuove elezioni subito. Tra queste da segnalare quelle di gruppi di auto a rilento sulle principali arterie di Israele con bandiere e appelli al voto.

Katz contro Sanchez: 'Se riconosci Palestina sei complice'

Nuovo attacco del ministro degli esteri Israel Katz alla Spagna nel giorno in cui Madrid annuncia il riconoscimento dello Stato Palestinese. "Khamenei, Sinwar e il vice primo ministro spagnolo Yolanda Diaz - ha denunciato Katz su X - chiedono l'eliminazione di Israele e la creazione di uno stato terrorista islamico palestinese dal fiume al mare". "Primo Ministro Sanchez - ha proseguito - se non licenzi il tuo vice e annunci il riconoscimento di uno Stato palestinese, sei complice nell'istigazione al genocidio ebraico e ai crimini di guerra".

Katz: 'Diaz come Khamenei e Sinwar, vogliono la scomparsa dello stato di Israele'

Khamenei, Diaz e Sinwar "vogliono la scomparsa dello stato di Israele e la creazione di uno stato terroristica islamico dal fiume al mare". A scriverlo, su X, dopo la formalizzazione del riconoscimento dello Stato palestinese da parte del premier spagnolo Pedro Sanchez, è il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Katz accompagna le sue parole con un montaggio fotografico in cui affianca le immagini del capo politico di Hamas a Gaza Yahya Sinwar, a quelle della vicepremier spagnola Yolanda Diaz e dell'ayatollah Ali Khamenei. Katz accusa quindi Sanchez "non licenziando Yolanda Díaz e annunciando il riconoscimento dello Stato palestinese" di essere "complice dell'incitamento all'omicidio del popolo ebraico e dei crimini di guerra".

Cina: molto preoccupati dall'azione militare di Israele a Rafah

La Cina ha espresso "grave preoccupazione" per l'azione militare di Israele in corso a Rafah, che ha causato decine di vittime. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel briefing quotidiano, ha sollecitato "tutte le parti a proteggere i civili e le loro strutture".

Libano, 2 civili uccisi in raid israeliano nel sud

E' di due civili uccisi e otto feriti il bilancio di un raid aereo israeliano avvenuto nelle ultime ore nel sud del Libano, a Bint Jbeil, roccaforte degli Hezbollah alleati dell'Iran. Secondo quanto riferito stamani da media libanesi, l'attacco israeliano ha preso di mira lo spazio antistante all'ospedale Salah Ghandur di Bint Jbeil, uccidendo sul colpo una guardia giurata all'ingresso del pronto soccorso e ferendo altre persone. Uno dei feriti è morto a causa delle ferite riportate. Nelle ultime 48 ore raid con droni israeliani hanno ucciso in Libano dieci persone, di cui 7 civili e tre miliziani. Di questi, due sono combattenti di Hezbollah e un altro è un palestinese della Jihad islamica.

Sanchez: 'Decisione riflette il nostro rifiuto totale di Hamas'

"Questa decisione riflette il nostro rifiuto totale di Hamas, che è contro la soluzione dei due Stati", ha affermato nella dichiarazione istituzionale oggi dal Palazzo della Moncloa il premier Pedro Sanchez, nel ricordare che "la Spagna ha condannato dal primo momento e con tutta la determinazione gli attacchi terroristi del 7 ottobre e questa condanna è il nostro impegno assoluto nella lotta contro il terrorismo". Sanchez ha voluto dare una particolare importanza simbolica al riconoscimento dello Stato della Palestina con la dichiarazione prima dell'inizio del Consiglio dei ministri che ratificherà la decisione. "Da domani - ha aggiunto il leader socialista - concentreremo tutti i nostri sforzi nel fare realtà la soluzione dei due Stati". Il premier ha poi segnalato che "sebbene non spetti alla Spagna definire le frontiere di altri paesi, la nostra visione è pienamente allineata con le risoluzioni del consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e con la posizione che ha tradizionalmente mantenuto l'Unione Europea".

Guardian: 'Minacce ex capo Mossad a un procuratore della Cpi'

Secondo il Guardian, l'ex capo del Mossad, l'agenzia di intelligence israeliana, avrebbe minacciato un procuratore della Corte penale internazionale in una serie di incontri segreti negli anni scorsi per cercare di evitare un'indagine su crimini di guerra. Lo scrive il Guardian. I contatti segreti di Yossi Cohen con l'allora procuratore della Cpi, Fatou Bensouda, hanno avuto luogo negli anni precedenti la sua decisione di aprire un'indagine formale su presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità nei territori palestinesi occupati. Tale indagine, avviata nel 2021, è culminata la scorsa settimana quando il successore di Bensouda, Karim Khan, ha annunciato la richiesta di un mandato di arresto per il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu. La decisione del pubblico ministero di richiedere alla camera preprocessuale della Cpi mandati di arresto per Netanyahu e il ministro della difesa, Yoav Gallant, insieme a tre leader di Hamas, è un risultato che l'establishment militare e politico israeliano teme da tempo. 

Media: ministri Esteri Ue discutono sanzioni contro Israele

I ministri degli Esteri dell'Ue si sono impegnati per la prima volta in una discussione "significativa" sulle sanzioni contro Israele se non rispetta il diritto internazionale umanitario. Lo riporta Politico.eu. "C'è stato un consenso molto chiaro sulla necessità di sostenere le istituzioni giuridiche umanitarie internazionali", ha detto il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin. La Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha stabilito venerdì che Israele deve immediatamente fermare la sua offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e aprire il valico di frontiera di Rafah per l'ingresso degli aiuti umanitari.

Wang a ministro yemenita: 'Fermare attacchi contro navi civili nel Mar Rosso'

Le autorità cinesi chiedono che si ponga fine agli attacchi contro le navi civili nel Mar Rosso: nel corso di un incontro con il suo omologo yemenita, Shaya Mohsin Zindani, a Pechino, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha sottolineato l'importanza di mantenere una "navigazione sicura" nell'area. Wang ha assicurato che il gigante asiatico è "disposto a continuare a svolgere un ruolo costruttivo" sulla questione e ha ricordato che lo Yemen è stato uno dei primi Paesi arabi a stabilire relazioni diplomatiche con la Cina.  Wang ha deplorato la "situazione di tensione" nella regione mediorientale. "La prima priorità è porre fine alla guerra il prima possibile, per evitare una grave catastrofe umanitaria e per ridurre l'impatto del conflitto nella regione". "La comunità internazionale deve anche prendere provvedimenti per l'attuazione della soluzione dei due Stati. Chiediamo inoltre la fine degli attacchi contro le navi civili e il mantenimento della sicurezza nelle acque del Mar Rosso", ha affermato.

Israele: 'Convogli di protesta' di auto bloccano traffico per chiedere elezioni anticipate

Nuove proteste contro il governo di Benjamin Netanyahu oggi in Israele dove convogli di auto bloccano il traffico lungo diverse arterie del paese procedendo a velocità molto ridotta e chiedendo elezioni anticipate. Ne dà notizia il Times of Israel: video postati sui social mostrano decine di auto che procedono in blocco a passo d'uomo attraverso aree diverse del paese, Sharon, Ben Shemen, Caesarea e Haifa. 

Msf scrive a Meloni: 'Necessaria iniziativa umanitaria dell'Italia in Medio Oriente'

Per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza e un'iniziativa umanitaria dell'Italia, Medici Senza Frontiere (Msf) scrive una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni firmata da 18 operatrici e operatori umanitari italiani, medici, infermieri, psicologi, logisti. Tutti, dal brutale attacco di Hamas del 7 ottobre, hanno lavorato nell'inferno di Gaza o supportato la nostra azione dalla Cisgiordania o dall'Egitto.

''I bombardamenti israeliani hanno colpito la popolazione oltre ogni misura. A Gaza manca tutto, l'acqua, il cibo, lo spazio, le cure. Il sistema sanitario è al collasso e la sproporzione tra i bisogni umani e la capacità di intervenire è immane. Si vive sotto attacco, nel totale annichilimento di ogni regola di condotta delle ostilità, mentre gli ostaggi sono ancora dolorosamente lontani dai loro cari'', scrivono gli operatori e le operatrici di Msf nella lettera al governo. 

Msf chiede al governo italiano di farsi promotore di un'iniziativa umanitaria concreta e ambiziosa, richiamando i leader europei e del G7 intorno a 5 obiettivi. Il primo è ottenere un immediato e prolungato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Quindi, garantire la protezione dei civili, interrompendo ogni forma di sostegno, incluso l'invio di armi, alle operazioni militari e all’assedio di Gaza e pretendendo il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Terzo punto, assicurare l'assistenza umanitaria alla popolazione, garantendo supporto e accesso sicuro e incondizionato agli aiuti necessari, incluse le forniture mediche e alimentari per affrontare il rischio di carestia.

Sanchez dice che il riconoscimento Stato Palestina è "necessità"

Il riconoscimento dello Stato di Palestina è "una necessità" per "raggiungere la pace" tra israeliani e palestinesi, oltre a essere "una questione di giustizia storica", ha affermato il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez . In una breve dichiarazione in spagnolo e inglese, poche ore prima del riconoscimento dello Stato palestinese da parte del governo di sinistra spagnolo riunito nel Consiglio dei ministri, Sanchez ha aggiunto che questa decisione non e' stata presa "contro nessuno, e ancor meno contro Israele. Sempre oggi, anche Irlanda e Norvegia riconosceranno ufficialmente uno Stato palestinese. 


Turchia, da Israele accuse prive di fondamento contro Erdogan

"Il tono irrispettoso e le accuse prive di fondamento da parte del ministro degli Esteri (israeliano Israel) Katz contro il presidente (turco Recep Tayyip) Erdogan sono un futile tentativo per cambiare l'agenda sui crimini di Israele in Palestina". Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Ankara, in un comunicato, dopo che Katz aveva scritto su X che Erdogan è "colui che dovrebbe essere accusato di genocidio", chiamandolo "dittatore che uccide cittadini curdi". Secondo Ankara, "è il governo di (Benjamin) Netanyahu che ha ucciso quasi 40.000 palestinesi da ottobre e che ieri sera ha massacrato barbaramente dozzine di palestinesi innocenti in un attacco a una tendopoli. Tutti coloro che sono complici di questi crimini saranno consegnati alla giustizia davanti ai tribunali internazionali". Erdogan ieri aveva contestato Israele per l'attacco che ha colpito un campo profughi di Rafah, paragonando nuovamente Netanyahu ad Adolf Hitler e promettendo che Ankara farà di tutto affinché il premier israeliano e il suo governo siano "ritenuti responsabili" davanti alla giustizia.

Sanchez: 'Spagna approva riconoscimento della Palestina

Il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione istituzionale in spagnolo e in inglese ha annunciato oggi che "la Spagna riconosce lo Stato della Palestina". "Nella riunione del Consiglio dei ministri di oggi il governo della Spagna approverà il riconoscimento dello Stato di Palestina. La Spagna si unisce così a oltre 140 Paesi nel mondo che già riconoscono la Palestina. Si tratta di una decisione storica con l'unico obiettivo: contribuire che israeliani e palestinesi raggiungano la pace". "Non adottiamo questa decisione contro nessuno", ha aggiunto.

Tunisi: manifestazione in solidarietà al popolo palestinese

Manifestazione di solidarietà ieri davanti al Teatro Municipale di Tunisi, per esprimere la vicinanza al popolo palestinese e la condanna delle gravi e continue violazioni che subisce da parte di Israele, ultima dei quali il bombardamento del campo profughi di Rafah. Numerosi attivisti, difensori dei diritti umani, rappresentanti di partiti politici e organizzazioni nazionali e un'ampia gamma di tunisini di diverse età hanno partecipato all'iniziativa per rinnovare il loro sostegno al popolo palestinese. I partecipanti alla manifestazione di solidarietà hanno anche urlato slogan in onore della resistenza armata palestinese e la fermezza del suo popolo di fronte alla macchina da guerra israeliana, sottolinea in una nota l'agenzia di stampa Tap.

Libano: guardia di sicurezza uccisa in raid israeliano vicino ad ingresso ospedale

Un raid israeliano che aveva ieri per bersaglio un miliziano a bordo di un veicolo vicino all'ingresso di un ospedale ha provocato anche la morte di una guardia addetta alla sicurezza. Ad affermarlo sono state oggi funzionari della Sanità libanese, citati dal Times of Israel. Il raid era diretto contro un bersaglio che si spostava a bordo di una motocicletta, identificato dall'Idf come un miliziano di Hezbollah intercettato presso un sito di lancio di razzi a Aynata, nel sud del Libano, vicino Bint Jbeil, usato per colpire l'area settentrionale di Malkia, in Israele. Il miliziano è stato ucciso nell'attacco, era stato riferito dopo il raid.

A dare notizia di una seconda persona uccisa nel raid è stato Mohammed Suleiman, direttore dell'ospedale Salah Ghandour a Bint Jbeil, che ha parlato di un morto e 9 feriti per il raid. I feriti erano perlopiù "civili che si trovavano davanti all'ospedale, dove si raccolgono parenti e altre persone che accompagnano i pazienti alla struttura", ha affermato. 

L'ospedale è gestito dal Comitato sanitario islamico, affiliato a Hezbollah, si legge sul Times of Israel. Hezbollah ha poi lanciato una raffica di decine di missili contro la zona del Monte Meron, Safsufa e Kiryat Shmona, nel nord di Israele, in risposta all'attacco. Non sono stati segnalati feriti negli attacchi missilistici, conclude il quotidiano.

Media: Idf si posiziona nell'area di A-Sultan a Rafah

Rapporti palestinesi da Rafah hanno riferito che l'Idf si è posizionato con truppe e tank nell'area di a-Sultan nel nord ovest della città dove finora l'esercito non aveva operato sul terreno. Lo ha riferito il sito Ynet. A-Sultan è l'area dove è avvenuto il raid su due comandanti di Hamas che ha provocato come conseguenza la morte di almeno 45 morti.

Israele: 'Tre missili anti tank lanciati dal Libano'

Tre missili anti tank sono stati tirati dal libano nel nord di Israele, nell'area di Shtula. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che non ci sono vittime.

Spagna, Irlanda e Norvegia oggi riconoscono Stato Palestina

Spagna, Irlanda e Norvegia - come annunciato nei giorni scorsi - riconosceranno oggi formalmente lo Stato di Palestina. Una decisione - hanno ricordato i media in Israele - condannata dallo stato ebraico come "un premio" per Hamas in più di sette mesi di guerra e una mossa "unilaterale".

Abc: 'Scheggia su tank possibile causa incendio a Rafah'

L'amministrazione Biden è stata informata da Israele sulla possibilità che una scheggia abbia dato fuoco ad un serbatoio di benzina a 100 metri di distanza da una tenda di sfollati provocando così l'incendio in cui sono state uccise almeno 45 persone a Rafah. Lo ha riferito la tv americana Abc - ripresa da Haaretz - secondo cui l'amministrazione Biden sta valutando le cause del fatto ed è in attesa delle indagini israeliane.

Onu: oltre un milione di sfollati in 20 giorni a Gaza

Sono oltre 1 milione le persone che hanno dovuto lasciare le proprie case negli ultimi 20 giorni nella Striscia di Gaza: lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA), riferendosi al periodo seguito all'inizio dell'attacco israeliano a Rafah, lo scorso 6 maggio. Secondo quanto riporta il canale all news del Qatar, al Jazeera, "pesanti combattimenti sono in corso nel campo profughi di Jabalia a sud della citta' di Gaza, nel nord del territorio palestinese, cosi' come nel nord dell'area di Nuseirat nel centro di Gaza, e nella parte orientale di Deir el-Balah, anch'essa nella zona centrale, e nella zona orientale e le aree centrali di Rafah nel sud di Gaza". 

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di  Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa  dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania,  Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Canada 'inorridito' da raid Rafah, chiede cessate il fuoco

Il Canada è "inorridito" dalla morte di civili a causa di un attacco aereo israeliano contro un campo che ospita profughi palestinesi a Rafah: lo ha detto il ministro degli esteri canadese Melanie Joly in un post sui social media, chiedendo un cessate il fuoco. "Le immagini che escono da Rafah sono orribili e strazianti", ha affermato la  stessa Joly in una dichiarazione separata alla Camera dei Comuni, aggiungendo che "l'uccisione di civili innocenti è del tutto inaccettabile. Il livello di sofferenza umana è catastrofico. Ecco perché abbiamo bisogno un cessate il fuoco immediato".

Attacco su tende sfollati a Rafah, sale a 7 bilancio vittime

Sale a sette il bilancio delle vittime di un raid israeliano contro  alcune tende per sfollati nel nord-ovest di Rafah. Lo riporta Al Jazeera. Gli attacchi sono avvenuti nella zona di Tal al-Sultan. E' stato colpito un condominio dove è scoppiato un incendio. 

Per ricevere le notizie di Sky TG24


  • La newsletter sulle notizie      più lette (clicca qui)
  • Il canale Whatsapp di Sky      TG24 (clicca qui)
  • Le notizie audio con i      titoli del tg (clicca qui)

Mondo: I più letti