Cloropicrina, cos'è l'arma chimica che la Russia avrebbe usato contro Kiev
Stando a quanto affermato dal Dipartimento di Stato americano le truppe di Mosca avrebbero utilizzato questa sostanza chimica vietata, contro le forze armate ucraine. Obiettivo? Quello "di far allontanare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia". Il Cremlino, però, ha negato le accuse. Ecco di cosa si tratta
- Non solo armi “convenzionali” nel conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo il Dipartimento di Stato americano, infatti, le truppe di Mosca avrebbero utilizzato la cloropicrina, una sostanza chimica vietata, contro le forze armate ucraine, confermando così una serie di accuse già avanzate da Kiev
- Le ha avanzate il portavoce del gruppo delle forze ucraine di Tavriisk, il colonnello Oleksandr Shtupun, secondo il quale le forze russe starebbero utilizzando armi chimiche contro le posizioni ucraine nella direzione di Tavriisk, nel Kherson. Secondo Shtupun, Mosca avrebbe lanciato attacchi servendosi probabilmente di granate K-51 contenenti proprio cloropicrina
- "L'uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente guidato dalle forze russe che cercano di far allontanare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia", ha osservato proprio il Dipartimento di Stato Usa. Secondo Washington, inoltre, Mosca avrebbe utilizzato anche gas lacrimogeni, del tipo in dotazione alla polizia antisommossa, come "strumento di guerriglia"
- Il Cremlino, però, ha negato tutto. Il portavoce russo, Dmitri Peskov, ha respinto le accuse definendole "completamente infondate e non dimostrate". La Russia, ha aggiunto, “è stata e rimane impegnata a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale"
- Ma cos’è esattamente la cloropicrina? Si tratta, nel dettaglio, di un agente chimico irritante, soffocante e lacrimogeno che in caso di grave e prolungata esposizione può anche causare un edema polmonare dalle conseguenze mortali
- Conosciuta anche con il nome di “nitrocloroformio”, la cloropicrina è un composto chimico irritante con caratteristiche simili a quelle del gas lacrimogeno. Nel suo uso più comune, in agricoltura, viene utilizzato come un prodotto che emette fumo con proprietà fungicida, erbicida ed insetticida
- Questo composto chimico era stato prodotto e utilizzato dalle truppe tedesche come gas velenoso anche durante la Prima Guerra mondiale. Sebbene non risultasse letale come altre armi chimiche, la cloropicrina riusciva a penetrare nelle maschere antigas in dotazione ai soldati e induceva il vomito
- Ma quali altri effetti può indurre? La cloropicrina provoca lacrimazione degli occhi e irritazione della pelle, tosse, soffocamento, difficoltà di respirazione o dispnea, ma anche, come detto, nausea, vomito, diarrea, mal di testa e vertigini. Secondo gli epserti, tra l’altro, una grave esposizione a questa sostanza può portare anche ad una profonda infiammazione delle basse vie respiratorie, con accumulo potenzialmente fatale di liquido nei polmoni
- La presenza di quantità non ancora dannose di prodotto viene percepita inizialmente per l’odore molto penetrante ed il forte effetto lacrimogeno. E questa caratteristica rappresenta un segnale piuttosto efficace per evitare sovraesposizioni, costringendo chi la percepisce ad allontanarsi subito dalla fonte di contaminazione prima di evitare ulteriori danni
- Il suo impiego per uso militare è stato vietato dalla Convenzione sulle armi chimiche (Cwc) del 1993. Ma, come sottolineato, già da alcuni mesi Kiev ha denunciato l’utilizzo di questa sostanza da parte dei russi lungo il fronte dell'invasione