Il premier israeliano prepara la risposta all'attacco dell'Iran nonostante le forti pressioni internazionali contrarie, con gli Usa e il G7 che puntano sulla leva delle sanzioni contro Teheran. Si infiamma anche lo scontro con gli Hezbollah al confine nord di Israele. Il comandante delle forze aeree dell'Esercito iraniano minaccia: "Pronti a colpire i nemici con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi"
Il premier israeliano Netanyahu rivendica il diritto di Israele all'auotidifesa e prepara la risposta all'attacco dell'Iran, nonostante le forti pressioni internazionali contrarie, con gli Usa e il G7 che puntano sulla leva delle sanzioni contro Teheran. Si infiamma anche lo scontro con gli Hezbollah al confine nord di Israele che oggi ha visto in Galilea 18 israeliani feriti: 4 civili e 14 soldati, di cui 6 gravi. Il comandante delle forze aeree dell'Esercito iraniano minaccia: "Pronti a colpire i nemici con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi".
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi: "Se l'Iran avesse deciso di colpire Israele in modo più deciso, non sarebbe rimasto nulla". "Consigliamo ai nemici di non commettere alcun errore strategico, perché l'Iran è pronto a colpirli, soprattutto con i caccia Sukhoi-24, i bombardieri tattici supersonici russi", ha dichiarato il comandante delle forze aeree dell'Esercito Hamid Vahedi.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Media: Netanyahu ha ritardato ritorsione contro Iran
L'emittente pubblica Kan riferisce che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accantonato i piani di ritorsione contro l'attacco iraniano del fine settimana dopo aver parlato con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden poco dopo l'attacco di domenica mattina. Secondo l'emittente, il governo aveva già approvato una serie di possibili risposte a seconda della portata dell'attacco iraniano, che avrebbero dovuto essere attuate immediatamente dopo la sparatoria iraniana. "La risposta non sarà più quella prevista, la sensibilità diplomatica ha avuto la meglio", ha detto alla rete una fonte importante. "Ci sarà una risposta, ma sembra che sarà diversa da quanto previsto".
Scontri al confine tra Libano e Israele
Onu su minacce Israele a Iran: "Retorica molto pericolosa"
"Noi stiamo vedendo molta retorica nella regione, una crescente pericolosa retorica. Noi siamo molto preoccupati e continuiamo a chiedere la massima moderazione. Il mondo non può permettersi un altro conflitto". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, commentando le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha detto che Israele deciderà come rispondere all'attacco lanciato dall'Iran.
Capo Unrwa: a nord di Gaza bimbi muoiono di malnutrizione
Nel nord di Gaza, neonati e bambini piccoli hanno cominciato a morire di malnutrizione e disidratazione. Oltre il confine ci sono cibo e acqua pulita, ma ci viene negato il permesso di fornire tali aiuti e salvare vite umane". Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza Onu il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini.
Usa preoccupati per denunce abusi su staff Unrwa, Israele risponda
Gli Stati Uniti chiedono a Israele di rispondere sulle denunce di abusi e maltrattamenti sui dipendenti dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi, arrestati. Lo ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel, affermando che Washington chiederà a Israele un'indagine approfondita sulle accuse. Tra le denunce ci sono quelle di pesanti percosse allo staff dell'Unrwa, detenuti costretti a spogliarsi, waterboarding, minacce di stupro ed elettrocuzione.
Biden, sostengo il pacchetto di aiuti a Ucraina e Israele
"Sostengo fermamente questo pacchetto per ottenere un sostegno fondamentale a Israele e all'Ucraina, fornire gli aiuti umanitari di cui hanno disperatamente bisogno i palestinesi a Gaza e rafforzare la sicurezza e la stabilità nell'Indo-Pacifico": lo afferma Joe Biden dopo l'annuncio dello speaker della Camera Mike Johnson. "La Camera deve approvare il pacchetto questa settimana e il Senato dovrebbe seguirla rapidamente. Lo firmerò immediatamente per inviare un messaggio al mondo: siamo al fianco dei nostri amici e non permetteremo che l'Iran o la Russia abbiano successo", ha aggiunto.
Tajani, l'azione dell'Iran non può rimanere senza risposta
"Nel corso delle discussioni qui a Capri, affronteremo la questione di che tipo di sanzioni applicare all'Iran, perché un attacco come quello lanciato contro Israele non può restare senza risposta": lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani introducendo il concerto della banda della Guardia di Finanza alla Certosa di San Giacomo, alla presenza dei ministri degli Esteri giunti a Capri per il G7. Tajani ha ricordato che "durante la riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, è emersa la volontà di imporre sanzioni a a tutti coloro che danno armi, droni e missili a chi attacca Israele o a chi attacca le navi nel Mar Rosso".
Idf, aiuti a Gaza da porto Ashdod per prima volta da inizio guerra
Per la prima volta, dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, aiuti umanitari sono arrivati via nave al porto di Ashdod. Lo rendono noto le Forze di difesa israeliane. L'apertura del porto era stata approvata all'inizio di aprile dal governo israeliano per aumentare la quantità di cibo e forniture mediche per i civili palestinesi.
Qatar in contatto con Usa e Iran per evitare escalation
Doha ha contattato più volte Teheran e Washington per evitare qualsiasi una ulteriore escalation in Medio Oriente dopo il lancio di missili iraniani verso il territorio israeliano. Lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani affermando che ''tutti nella regione dicono di non volere alcuna escalation''. Il modo migliore per allentare la tensione, ha aggiunto, è fermare la guerra a Gaza.
Scholz: "Israele non risponda all'Iran con un attacco massiccio"
"Per noi è importante che questo momento venga sfruttato per un ulteriore allentamento della tensione e che anche Israele utilizzi questo successo per rafforzare la propria posizione nell'intera regione. E non risponda" all'Iran "con un attacco massiccio". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, al suo arrivo al Consiglio europeo straordinario. "Credo che questo sia stato ben compreso ovunque. Adesso sarà di nuovo importante discuterne insieme", ha sottolineato.
Il Qatar 'rivaluta' suo ruolo di mediatore tra Israele e Hamas
Il Qatar sta "rivalutando" la sua mediazione tra Israele e Hamas. Lo ha annunciato oggi il primo ministro del Paese del Golfo che svolge un ruolo di primo piano nei negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza. "Stiamo effettuando una rivalutazione globale del nostro ruolo", ha detto lo sceicco Mohammed bin Abdelrahman Al-Thani nel corso di una conferenza stampa.
Ankara, Netanyahu estende la guerra per restare al potere
La Turchia accusa Netanyahu di "trascinare la regione in guerra per restare al potere". Lo afferma Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan citato da Anadolu.
Consiglio sicurezza Onu vota venerdì su adesione Palestina
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà venerdì sulla richiesta dei palestinesi di diventare membro a pieno titolo dell'Onu. Lo riferiscono fonti diplomatiche. La richiesta è stata presentata ufficialmente dalla delegazione algerina e chiede che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, composta da 193 membri, ''ammetta lo Stato di Palestina a membro delle Nazioni Unite''. Per approvare la risoluzione sono necessari almeno nove voti a favore e nessun veto da parte di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia o Cina. Si prevede che la risoluzione venga bocciata perché equivarrebbe a riconoscere l'esistenza di uno Stato palestinese.
Israele, raid in scuole a Gaza nord per neutralizzare terroristi
Le forze armate israeliane hanno reso noto che "la scorsa settimana, le forze dell'Idf e dell'Isa sotto il comando della brigata nord della divisione di Gaza hanno effettuato un'operazione mirata in un'area civile a Beit Hanun a seguito di indicazioni dell'intelligence sulla presenza di terroristi nell'area". Le stesse forze hanno "effettuato un raid mirato in un edificio centrale contenente due strutture adibite a scuole, sulla base delle informazioni dell'intelligence secondo le quali terroristi di Hamas e delle organizzazioni terroristiche della Jihad islamica si trovavano nell'edificio e stavano utilizzando i civili presenti come scudi umani". Il resoconto dell'Idf precisa inoltre che "prima che le forze entrassero nell'edificio è stato ordinato ai civili di uscire dalla struttura per la loro sicurezza. I soldati hanno arrestato in modo mirato alcuni agenti delle organizzazioni terroristiche. Inoltre, durante l'attività, sono stati eliminati numerosi terroristi che tentavano di danneggiare le forze dell'ordine".
Arrivano più aiuti da Rafah, riaprono mercati Gaza
I mercati di Gaza hanno ricominciato a vendere carne, seppur a prezzi significativamente piu' alti, per la prima volta dall'inizio della guerra sei mesi fa. Lo scrive il quotidiano emiratino 'The national news' in una corrispondenza da Gaza. Gli aiuti e le merci fluiscono a un ritmo più veloce attraverso il valico di frontiera di Rafah. Tahani Abu Odeh, 35 anni, è riuscita finalmente a preparare il "fatteh" per la sua famiglia, un piatto palestinese a base di riso e pollo. "Per la prima volta da mesi, sentiamo che c’è vita nel nord della Striscia di Gaza. Stiamo finalmente trovando sul mercato prodotti come verdura, frutta, carne congelata e legumi”. Come migliaia di altre persone, negli ultimi mesi la signora Abu Odeh è sopravvissuta principalmente nutrendosi di cibo in scatola. È vero che i prezzi sono ancora alti e non tutti possono permettersi di acquistare dal mercato, ma avere questi
beni disponibili è meglio della loro assenza e scarsità", ha detto a The National.
Media libanesi: Israele attacca la cittadina di Iaat
I media libanesi riferiscono di un attacco aereo israeliano nel distretto di Baalbek, nel nord-est del Libano. L'attacco - scrive il 'Times of Israel' - e' segnalato nei pressi della cittadina di Iaat. I filmati pubblicati sui social media mostrano il fumo che sale da un sito preso di mira. Baalbek, zona identificata in passato come roccaforte di Hezbollah, si trova a circa 100 chilometri dal confine israeliano. L'attacco arriva a seguito di un attacco di droni effettuato oggi da Hezbollah che ha ferito 14 soldati israeliani e quattro civili.
per Hamas: "legittimo e meritato" attacco Iran a Israele"
Hamas ha dichiarato che l'attacco dell'Iran a Israele di sabato sera è "legittimo e meritato", nella prima risposta del movimento islamista palestinese. "La risposta della Repubblica islamica dell'Iran conferma che è finito il tempo in cui l’entità sionista poteva agire a suo piacimento senza doverne rendere conto o subire punizioni", ha dichiarato Hamas in un comunicato-
Onu: secondo fonti diplomatiche, venerdì al Cds voto su ammissione Palestina
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite metterà ai voti venerdì la richiesta della Palestina di entrare a far parte dell'Onu come membro a pieno titolo. Lo riportano media americani che citano fonti diplomatiche. I quindici membri del consiglio si riuniranno alle 15, le 21 in Italia, per votare una bozza di risoluzione che chiede ai 193 membri dell'Assemblea generale di "ammettere l'adesione dello Stato della Palestina alle Nazioni Unite". La risoluzione ha bisogno di almeno nove voti a favore e nessun veto da parte di almeno uno dei cinque membri permanenti - Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna - ma le possibilità che il testo venga approvato sono minime. Gli Stati Uniti, secondo le previsioni degli analisti, metteranno il veto non perché' siano contrari all'ingresso della Palestina, ma perché' ritengono che questo riconoscimento dovrebbe far parte di una trattativa più ampia da avviare con Israele. L'ingresso della Palestina comporterebbe anche doveri perché' ogni membro deve "perseguire la pace". Israele, però, si e' schierata subito contro la proposta e ha accusato l'Onu di voler legittimare i palestinesi come "premio" dopo il massacro di 1200 israeliani avvenuto da parte della milizia palestinese di Hamas il 7 ottobre. Inizialmente, tra le date per la riunione del Consiglio di sicurezza, si era parlato di voto gia' domani, ma lo spostamento, se confermato, potrebbe essere legato al tentativo di rivedere la bozza, smussandone alcuni punti che non hanno incontrato finora l’unanimità.
Dai droni al petrolio, le nuove misure americane contro Teheran
Droni, missili ed export petrolifero: sono questi gli obiettivi delle nuove sanzioni americane contro Teheran per il suo massiccio attacco aereo a Israele lo scorso weekend. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha preannunciato che nei prossimi giorni finiranno nel mirino, insieme al programma iraniano per droni e missili, anche entità che sostengono il Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica (Irgc) e il ministero della Difesa, ossia società ed enti che alimentano la macchina bellica di Teheran. "Queste nuove sanzioni e altre misure continueranno a esercitare pressioni costanti per contenere e degradare la capacità e l'efficacia militare dell'Iran e affrontare l'intera gamma dei suoi comportamenti problematici", ha spiegato Sullivan, ricordando che negli ultimi tre anni gli Usa hanno già sanzionato oltre 600 individui ed entità connessi al terrorismo, al suo finanziamento, alla violazione dei diritti umani e al sostegno di gruppi come Hamas, Hezbollah, Kataib Hezbollah e Houthi. L'Iran è il Paese col maggior numero di sanzioni americane, quindi gli spazi di manovra non sono ampissimi. Uno degli obiettivi è tagliare fuori Teheran dall'accesso ai componenti che usa per le sue armi: i missili e soprattutto i droni, vero e proprio fiore all'occhiello dell'industria militare iraniana, che li vende anche alla Russia per la sua guerra contro Kiev. L'altro settore nel mirino è quello energetico. La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha suggerito ulteriori restrizioni all'export, durante gli Spring Meetings del Fmi in corso a Washington: "Abbiamo lavorato per diminuire la capacità dell'Iran di esportare petrolio ma chiaramente continua ad esportarne, potremmo fare di più". A comprarlo è soprattutto la Cina. Colpire tuttavia con ulteriori restrizioni banche e raffinerie di Pechino rischia non solo di far infuriare il Dragone, compromettendo il disgelo tra Biden e Xi, ma anche di far impennare il prezzo del petrolio (e quindi della benzina), minando le chance di rielezione del presidente americano. Probabile quindi che in questo settore le misure siano sostanzialmente simboliche, contro piccoli trader. Anche il Congresso Usa si sta dando da fare. Tra le misure, approvate finora solo da uno dei due rami del parlamento o a livello di commissione, una legislazione che prevede un monitoraggio annuale e il sanzionamento delle istituzioni finanziarie cinesi coinvolte in transazioni petrolifere con l'Iran. E una norma che punisce porti e raffinerie che processano greggio iraniano esportato in violazione delle sanzioni Usa.