Cina e Usa a rischio guerra commerciale: lo scontro sui beni a basso costo
Si è chiusa la visita della segretaria al Tesoro americana Janet Yellen nel Paese asiatico, occasione per ampliare il dialogo tra Pechino e Washington ma anche per condannare il sostegno cinese alla Russia nella guerra contro l’Ucraina e per rimarcare i timori su TikTok. Al centro del viaggio c'è però il dibattito sull'enorme capacità industriale cinese. Per gli Usa è scorretta ed è legata agli aiuti governativi, per il Dragone è frutto di "innovazione, efficienza industriale e supply chain"
- È terminata la visita in Cina della segretaria al Tesoro americano Janet Yellen, occasione per consolidare il dialogo tra Pechino e Washington, ma anche per lanciare un avvertimento contro il sostegno cinese alla Russia nella guerra contro l’Ucraina e per rimarcare i timori su TikTok e soprattutto sulla sovraccapacità industriale del Dragone. Ma all’orizzonte si profila un nuovo possibile scontro commerciale
- Yellen ha chiuso il tour parlando di una visita “proficua”: sono stati compiuti “passi importanti per stabilizzare le relazioni bilaterali e spostare la palla in avanti su questioni specifiche"
- Riferendosi a TikTok – che rischia il divieto negli Usa senza il taglio dei legami con la società madre ByteDance - ha però subito ricordato i timori Usa sui “dati personali sensibili e la loro protezione"
- Centrali le "conversazioni difficili sulla sicurezza nazionale", a partire dalla paura americana per il coinvolgimento di aziende cinesi nel sostegno alla Russia contro la guerra in Ucraina. Queste società, insieme alle banche che facilitano transazioni per inviare beni militari o a duplice uso verso la base industriale russa, "si espongono al rischio di sanzioni Usa", ha ammonito Yellen
- Il tema guida del viaggio di Yellen è stato però l'enorme capacità dell'industria cinese, forte del sostegno governativo - in particolare su auto elettriche, batterie al litio e pannelli solari - con critiche "non animate da sentimenti anti-cinesi o dal desiderio di disaccoppiare le economie, ma piuttosto dallo scopo di prevenire conseguenze per l'economica globale e avere una sana relazione economica con la Cina". In foto: Yellen e il governatore della Banca popolare cinese Pan Gongsheng
- Al premier Li Qiang (in foto) e al vicepremier He Lifeng Yellen ha ribadito che l'ondata di export a basso costo mette le aziende americane in stato di svantaggio ingiusto. La Cina, ha detto, “è ora semplicemente troppo grande perché il resto del mondo possa assorbire l'enorme capacità"
- La segretaria al Tesoro ha evidenziato come "abbiamo già visto questa storia e oltre un decennio fa", con l'acciaio sottocosto che ha colpito i mercati globali e decimato le industrie. Stavolta, ha assicurato, gli "Usa non si faranno inondare". In foto: Yellen e il vicepremier cinese Lifeng
- Yellen, ad apposita domanda nel briefing conclusivo del viaggio, ha suggerito una correzione delle politiche sul fronte della domanda, stimolandola con l'aumento dei redditi e il rafforzamento della sicurezza pensionistica: "il tasso di risparmio cinese è molto elevato e la spesa dei consumatori in percentuale al Pil è piuttosto bassa"
- Da Parigi ha replicato alle osservazioni di Yellen il ministro del Commercio Wang Wentao, impegnato in un tour europeo proprio a sostegno dell'export di auto elettriche cinesi e per disinnescare i possibili dazi Ue. Lo sviluppo dei veicoli elettrici, ha detto, non ha a che fare con i sussidi governativi, ma è piuttosto frutto "di innovazione, efficienza industriale, supply chain e concorrenza di mercato"
- Su una nota più leggera, sui social in mandarino in questi giorni Yellen è stata apprezzata per l'uso corretto delle bacchette in un ristorante di cucina cantonese durante la tappa a Guangzhou. Poi ha chiuso il viaggio bevendo una birra con l'ambasciatore Nicholas Burns una birra al Jin-A, pub di Pechino che spilla produzione locale