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La Cina: "Gli Usa fermino tutte le interazioni militari con Taiwan”

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©Ansa

Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, dopo la diffusione delle notizie arrivate da Taipei secondo cui il capo della Marina, Tang Hua, visiterà gli Stai Uniti la prossima settimana con l’intento di partecipare ad una cerimonia militare. Oltre che, probabilmente, per discutere di temi che riguardano il rafforzamento della cooperazione navale bilaterale tra i due Paesi

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La Cina ha dichiarato di opporsi “con fermezza" alle interazioni militari "tra la sua regione di Taiwan e gli Stati Uniti". Lo ha confermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, dopo la diffusione delle notizie rimbalzate da Taipei secondo cui il capo della Marina, Tang Hua, visiterà gli Stai Uniti la prossima settimana con l’intento di partecipare ad una cerimonia militare. Oltre che, probabilmente, per discutere di temi che riguardano il rafforzamento della cooperazione navale bilaterale in una fase in cui la stessa Cina sta rafforzando le sue minacce verso l'isola ribelle. "Esortiamo gli Usa ad aderire al principio della 'Unica Cina' e ai tre comunicati congiunti", ha sottolineato ancora Lin.

La situazione Cina-Taiwan

Tra Cina e Taiwan la tensione continua a rimanere sempre alta. Proprio di recente il numero uno del US Indo-Pacific Command, l'ammiraglio americano della US Navy John Aquilino aveva dichiarato che “la Cina sta costruendo un arsenale militare e nucleare a una velocità non vista dalla Seconda Guerra Mondiale e tutti i segnali indicano che è in corsa per centrare il suo obiettivo di essere pronta per invadere Taiwan per il 2027”. Aquilino aveva dichiarato ai media americani che la potenza asiatica “ha simulato negli ultimi anni operazioni che potrebbe condurre contro Taiwan" portando ad una possibile riunificazione. "Esiste una sola Cina al mondo e Taiwan ne è una sua parte inseparabile", ha riferito ancora il portavoce cinese Lin, invitando Washington a "interrompere immediatamente gli scambi ufficiali e i contatti militari con l'isola e a non inviare segnali sbagliati alle forze separatiste dell'indipendenza di Taiwan". Ad inasprire la difficile situazione geopolitica era stata, tra gli altri avvenimenti, anche la visita dell'allora speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, a Taiwan, nell'estate del 2022. Si è trattato di una visita - durata appena 20 ore - che non avveniva da 25 anni e che innalzato il livello di allerta nei rapporti tra Washington e Pechino. La tensione intorno a Taiwan ha, comunque, radici più profonde. L’isola è de facto indipendente dalla Cina dalla fine della guerra civile nel 1949, ma Pechino ha sempre rivendicato la sua sovranità su Taipei.

I rapporti tra Washington e Taipei

Washington e Taipei non hanno relazioni diplomatiche o militari ufficiali dal 1979, quando gli Usa trasferirono il riconoscimento a Pechino e questo sebbene gli Stati Uniti debbano per legge fornire all'isola i mezzi per difendersi. I due Paesi, tra l’altro, hanno ampliato la loro cooperazione militare soprattutto da quando la presidente Tsai Ing-wen è entrata in carica otto anni fa ma anche da quando la Cina ha iniziato ad aumentare la pressione militare sull'isola, da quattro anni a questa parte, inviando con regolarità aerei e navi da guerra.

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