Guerra Israele – Hamas, Biden: "Netanyahu a Gaza fa più male che bene"

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Il premier israeliano "sta facendo più male che bene a Israele" attraverso la sua condotta della guerra a Gaza, ha detto Joe Biden in una intervista a Msnbc. La replica di Netanyahu: "Sbaglia, mie azioni condivise". Una trentina di miliziani di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche uccisa dall'esercito israeliano nel sud e nel centro della Striscia

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Una trentina di miliziani di Hamas e di altre organizzazioni  terroristiche sono stati uccisi dall'esercito israeliano nel sud e nel  centro della Striscia. I media palestinesi riferiscono di un attacco  israeliano alle tende degli sfollati nella zona di Mawasi, nell'est del  governatorato di Khan Younis, che ha causato almeno 15 morti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu "sta facendo più male che bene a Israele" attraverso la sua condotta della guerra a Gaza. Lo ha detto Joe Biden in una intervista a Msnbc. "Ha il diritto di difendere Israele, il diritto di continuare ad attaccare Hamas. Ma deve, deve, deve prestare maggiore attenzione alle vite innocenti perse a causa delle azioni intraprese", ha ammonito. "Secondo me sta facendo più male che bene a Israele", ha aggiunto.


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Haniyeh: "Stop negoziati colpa Israele, no rilascio ostaggi senza cessate fuoco permanente"

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, afferma che Israele è responsabile del collasso dei negoziati per la tregua dopo lo stallo della settimana scorsa al Cairo. In un discorso registrato, il leader di Hamas che si trova in Qatar, ha accusato Israele di "aver evitato di dare chiare garanzie riguardo al cessate il fuoco, il ritiro delle sue forze o le garanzie per il ritorno degli sfollati di Gaza".
Sostenendo che Hamas "ha mostrato un atteggiamento positivo e responsabilità nel corso dei negoziati", Haniyeh ha affermato che la sua organizzazione non accetterà un accordo "che non metta fine alla guerra o espella il nemico da Gaza".

Israele, "un altro soldato morto a Gaza, bilancio ora a 249"

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di un altro soldato caduto in combattimento nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui si tratta del riservista Michael Gal (29 anni). Il bilancio dei soldati uccisi a Gaza, dall'avvio dell'operazione di terra nella Striscia, è ora di 249.

Video di scontri ad Al-Aqsa la prima notte di Ramadan

Mentre migliaia di musulmani entrano nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Città Vecchia di Gerusalemme per pregare la prima notte del mese sacro del Ramadan, un video che circola sui social media mostra agenti della polizia di frontiera israeliana che assalgono i fedeli con manganelli all'ingresso della moschea, scrive il Times of Israel. In risposta al video, la polizia israeliana afferma che sta lavorando per "consentire la libertà di culto sul Monte del Tempio garantendo allo stesso tempo sicurezza e protezione, in conformità con le istruzioni fornite dalla leadership politica" anche se non precisa le istruzioni.

Scholz chiede cessate il fuoco "idealmente durante il Ramadan"

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto un cessate il fuoco "idealmente durante il Ramadan". Lo riporta Sky News. In un discorso video, il leader tedesco ha affermato che la stragrande maggioranza dei palestinesi e degli israeliani vuole la pace e che un passo verso questo obiettivo sarebbe un cessate il fuoco che "dovrebbe garantire che gli ostaggi israeliani vengano finalmente rilasciati e che più aiuti umanitari raggiungano finalmente Gaza". "Il presidente americano, io e molti altri siamo impegnati in questo obiettivo con tutte le nostre forze", ha aggiunto.

Guterres: "A Gaza punizione collettiva, ora basta"

"Quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico inaccettabile" e "gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente". Ma "il modo in cui è stata condotta la guerra a Gaza è che i civili stanno pagando il prezzo più alto e deve essere chiaro questo. Israele ha detto che è una guerra contro Hamas e non contro i palestinesi, ma la verità è che questa si è trasformata in una punizione collettiva contro i palestinesi", ora "basta. Stiamo chiedendo una tregua umanitaria e il Ramadan potrebbe essere un'ottima occasione per arrivare a un cessate il fuoco". Così il segretario generale Onu Antonio Guerres a Che Tempo Che Fa su Nove.

Guterres: "I due Stati l'unica soluzione in Medio Oriente"

"Non c'è altra soluzione" per il Medio Oriente se non quella dei due Stati, "ci sarà una fase di transizione" ma "non c'è altro modo per permettere a queste due popolazioni di vivere in pace". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guerres ospite a Che Tempo Che Fa su Nove. "E' difficile, ci vorrà tempo, bisognerà dare garanzie di sicurezza" a Israele e "la riforma" dell'Anp, ma "non c'è altro modo".

Capo Hamas: pronti a colloqui tregua a inizio Ramadan

Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ha dichiarato che il gruppo militante palestinese è ancora aperto ai colloqui con Israele, dopo che i mediatori non sono riusciti finora a garantire una tregua per il Ramadan nella guerra di Gaza. "Dico chiaramente che chi ha la responsabilità di non aver raggiunto un accordo è l'occupazione (Israele)... Tuttavia, dico che siamo aperti a continuare i negoziati", ha detto Haniyeh in un discorso televisivo mentre le nazioni musulmane annunciavano l'inizio del mese di digiuno. 

Hamas conferma richieste: "Israele non dà garanzie"

Hamas ha ribadito le sue richieste per la liberazione degli ostaggi e ha accusato Israele di "non dare garanzie e impegni chiari" sul tema del cessate il fuoco. Lo ha detto su Telegram Ismail Haniyeh, leader della fazione islamica ribadendo le richieste di "un totale cessate il fuoco, della fine della guerra a Gaza, del ritiro dell'esercito di occupazione da tutto il Territorio della Striscia, del ritorno dei profughi nei luoghi di residenza, della ricostruzione della Striscia, degli aiuti umanitari e della fine dell'assedio".

Gallant: "Bene aiuti a Gaza via mare, faranno avanzare collasso controllo Hamas"

Durante un tour della cosa della Striscia di Gaza, il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha approvato i piani internazionali di portare aiuti via mare a Gaza, attraverso un porto temporaneo realizzato dagli Usa, perché "faranno avanzare il collasso del dominio di Hamas'. "Il processo è designato in modo da portare aiuti direttamente ai residenti e così continuerà il collasso del dominio di Hamas a Gaza", ha ripetuto il ministro, parlando a bordo di un pattugliatore.
"Porteremo aiuti attraverso una rotta marittima che è coordinata con gli Stati Uniti per la sicurezza e il lato umanitario, con l'assistenza degli Emirati per il lato civile, le appropriate ispezioni a Cipro, e porteremo beni importati dalle organizzazioni umanitarie con l'assistenza americana", ha poi aggiunto il ministro israeliano, secondo quanto riferisce Times of Israel. "Faremo in modo che gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno e non ha chi non ne ha bisogno", ha concluso.

Netanyahu: "Biden sbaglia, in Israele mie azioni condivise"

Il presidente Usa Joe Biden "si sbaglia". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a 'Politico' in parte anticipata dai media israeliani. "Se intendeva dire che conduco una politica contro la maggioranza dell'opinione pubblica israeliana e ciò danneggia gli interessi di Israele, allora è sbagliato. Non è solo la mia politica privata, è della stragrande maggioranza degli israeliani", ha spiegato. Il premier ha inoltre ribadito l'opposizione a un controllo di Gaza da parte dell'Autorità nazionale palestinese.

Media: Egitto in contatto con Hamas e Israele per ripresa negoziati

L'Egitto è in contatto con esponenti di Hamas e Israele, e con altri mediatori, nel tentativo di riprendere i negoziati per una tregua a Gaza durante il Ramadan, che inizia domani. Lo scrive Times of Israele, citando fonti di sicurezza israeliana. I contatti con il Mossad e con Hamas sono condotti su indicazione della presidenza egiziana nel tentativo di avvicinare le posizioni divergenti delle parti, precisano le fonti senza fornire ulteriori dettagli.

Hamas: "Ancora nessuna data per riavvio negoziato"

Non ci sono "ancora date" per il ritorno dei negoziatori di Hamas al Cairo per riprendere i colloqui per raggiungere un cessate il fuoco in cambio del rilascio degli ostaggi, ha detto domenica alla Cnn un membro dell'ufficio politico di Hamas. "Non c'è nulla di nuovo", ha detto Hossam Badran alla Cnn, affermando che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si rifiuta di rispondere alle giuste richieste palestinesi riguardo ai bisogni fondamentali di Gaza. Tra i fattori da considerare ha elencato "la cessazione delle uccisioni, il ritiro, la fornitura di aiuti e il ritorno degli sfollati senza condizioni".

Israele: arrestati 13 arabi-israeliani per legami con Hamas

La polizia e lo Shin Bet hanno fatto sapere di aver arrestato 13 arabi israeliani del nord del Paese accusati "di programmare attacchi terroristici per conto di Hamas". I sospetti, in maggioranza delle cittadina di Sakhnin - secondo le forze di sicurezza - hanno acquistato armi da operativi in Cisgiordania e uno dei membri della cellula ha tenuto i contatti con Hamas a Gaza che ha fornito istruzioni su come usare gli esplosivi e reclutare altre persone.

Oms dopo missione in ospedali Gaza: "Serve cessate fuoco"

"L'Organizzazione mondiale della sanità e i partner hanno completato ieri una missione negli ospedali Al-Ahli Arab e Al-Sahaba nel nord di Gaza. Entrambi funzionano con capacità limitate e mancano cibo, carburante, personale specializzato, anestetici, antibiotici". Lo scrive su X il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, confermando la consegna di "articoli di ortopedia" per "150 pazienti e 13.000 litri di carburante all'Al-Ahil Arab Hospital" più "12.000 litri all'ospedale Al-Sahaba". "Abbiamo bisogno di un accesso sicuro e duraturo alle strutture sanitarie per poterle rifornire in modo regolare con l'assistenza sanitaria salvavita necessaria con urgenza", conclude, ribadendo la richiesta di "cessate il fuoco".

Famiglie ostaggi andranno all'Onu su violenze sessuali Hamas

Una delegazione di decine di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza partirà domani per New York per partecipare ad una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu incentrata sulle violenze sessuali di Hamas preparata dall'inviata speciale Pramila Patten. Lo ha annunciato l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Per l'occasione il premier ha incontrato il ministro degli esteri Israel Katz, che guiderà la delegazione, augurando successo alla missione nella "lotta per la posizione e la giustizia di Israele". "Le prove dei rapporti che descrivono ciò che è successo alle nostre donne il 7 ottobre - ha sottolineato il ministro Katz - sono la cosa più seria che sia stata presentata all'Onu riguardo a Israele". "Il popolo di Israele non accetterà quello che è successo e non ci fermeremo finché l'Onu - ha aggiunto - non dichiarerà Hamas un'organizzazione terroristica".

Nave Usa verso Gaza per costruire il molo per gli aiuti

Una nave militare Usa, la General Frank S Besson, è salpata dalla Virginia verso il Mediterraneo con l'equipaggiamento per costruire un molo temporaneo al largo della costa di Gaza da utilizzare per gli aiuti umanitari. Il vascello è partito "meno di 36 ore" dopo che Joe Biden ha annunciato la mossa, ha reso noto il commando centrale Usa. Secondo il Pentagono per realizzare la banchina galleggiante occorrerano da uno a due mesi e circa 1000 militari, nessuno dei quali metterà piede nella Striscia.

Unrwa, 'a Gaza fame ovunque, situazione tragica nel nord'

"A Gaza la fame è ovunque". Lo denuncia l'Unrwa in un post su X in cui parla di una "situazione tragica nel nord, dove vengono negati gli aiuti via terra nonostante i ripetuti appelli". "Si avvicina il Ramadan. Il bilancio dei morti continua a salire - prosegue il messaggio - Sono un imperativo per salvare vite l'accesso umanitario nella Striscia di Gaza e un cessate il fuoco immediato".

Papa: basta guerre, provocano immani sofferenze ai civili

"Accolgo con affetto la comunità cattolica della Repubblica Democratica del Congo a Roma. Preghiamo per la pace in questo Paese come pure nella martoriata Ucraina e in Terra Santa. Cessino al piu' presto le ostilità che provocano immani sofferenze nella popolazione civile". E' il nuovo appello per la pace di Papa Francesco al termine dell'Angelus. 

Allarme dai diplomatici Ue-Usa per le armi nucleari in Iran

Crescono i timori tra i diplomatici negli Stati Uniti e in Europa che il programma nucleare iraniano, in gran parte non monitorato, e la destabilizzazione causata dal conflitto di Gaza stiano rafforzando le fazioni iraniane che sostengono lo sviluppo di armi nucleari. Lo riferisce il Guardian. Nella riunione trimestrale della scorsa settimana del consiglio di amministrazione dell'ispettorato nucleare, dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), degli Stati Uniti e dei suoi partner europei sono stati lanciati avvertimenti allarmanti sulla minaccia rappresentata dalla mancanza di cooperazione dell'Iran sul suo programma nucleare. Il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, ha addirittura ammesso che l'ispettorato ha perso "la continuità delle conoscenze sulla produzione e sullo stock di centrifughe, rotori, acqua pesante e concentrato di minerale di uranio" in Iran. Anche l'inviato russo presso l'Aiea, Mikhail Ulyanov, ha avvertito che la situazione è "piena di pericolo e rischia di sfuggire al controllo", anche se ha attribuito in gran parte la colpa all'uscita degli Stati Uniti dall'accordo nucleare del 2015. 

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