Il Paese va alle urne per il voto anticipato convocato dopo che il premier Antonio Costa si è dimesso lo scorso novembre. I due principali partiti che si sfidano sono il Partito Socialista (Ps), ora guidato da Pedro Nuno Santos, e il Partito Socialdemocratico (Psd), guidato da Luís Montenegro, che ha creato la coalizione Alleanza democratica. Determinante sarà il ruolo di Chega, il partito ultraconservatore di André Ventura
- Portogallo alle urne per le elezioni anticipate. Gli elettori votano per il rinnovo dei 230 seggi dell'Assemblea della Repubblica. Il voto anticipato è stato convocato dopo che il premier portoghese, Antonio Costa, che aveva vinto il suo terzo mandato consecutivo nel gennaio 2022, si è dimesso lo scorso novembre a causa di un'indagine su presunte illegalità nella gestione da parte del suo governo di grandi progetti di investimento in senso ambientalista. Ecco chi sono i principali protagonisti di questa corsa elettorale
- Vincendo, nel dicembre scorso, le primarie del Partito socialista portoghese con il 62% delle preferenze, il 46enne Pedro Nuno Santos aveva lanciato un messaggio chiaro: "Vogliamo costruire un Portogallo dove tutti abbiano un posto, dove nessuno sia invisibile o messo da parte". Nato a São João da Madeira, in una famiglia legata al settore calzaturiero, laureato in economia, Santos ha guidato i Giovani socialisti tra il 2004 e il 2008. Ex ministro delle Infrastrutture, ha incarnato per anni il volto dell'ala sinistra del partito
- Succeduto al dimissionario Costa alla guida del Ps, sostiene che serva una "forte maggioranza" socialista alle elezioni legislative, per garantire "stabilità" al Portogallo. "Lavoreremo per ottenere un grande risultato e poi, a seconda della configurazione parlamentare, cercheremo di trovare una soluzione per governare", ha garantito
- Nuno Santos è inoltre considerato l’artefice della “gueringonça”, la coalizione delle sinistre che permise a Costa di formare il suo primo esecutivo di coalizione con il Bloco de Esquerda e i comunisti
- In lizza contro Santos c'è Luís Filipe Montenegro Cardoso de Morais Esteves, nato nel febbraio 1973 a Porto, leader del Partito Socialdemocratico, candidato dell'Alleanza di centrodestra. Avvocato specializzato in protezione dei dati, figlio di un avvocato, già studente presso l'Università Cattolica del Portogallo, è anche un uomo d'affari, perché presiede i consigli di amministrazione di due grandi società. È in politica da più di 20 anni
- In vista del voto ha promesso che, anche se avesse bisogno di sostegno per essere nominato primo ministro, non si avvicinerà a Chega, l'estrema destra populista. "Non abbiamo mai governato né governeremo con l'appoggio dell'estrema destra o dell'estrema sinistra", ha dichiarato. Sposato con due figli, un passato di bagnino e di tuttofare nelle cucine per guadagnarsi un po' di soldi, innamorato della pallavolo e del calcio guida un'Alleanza tripartita, con il Cds/Partito Popolare e il Partito Monarchico Popolare (Ppm)
- Propone, tra le altre cose, una riduzione generale delle tasse e un aumento degli stipendi e delle pensioni. Promette inoltre soluzioni alla crisi immobiliare e dei servizi pubblici e si è impegnato a favore di un' "accoglienza/integrazione" regolamentata degli immigrati
- Fino a pochi anni fa, André Claro Amaral Ventura, 41 anni, era un avvocato sconosciuto, membro del Partito socialdemocratico (Psd) di centrodestra. Poi il Psd lo ha scelto per partecipare alle elezioni comunali del 2017, a Loures. Lì è avvenuta la trasformazione: in un'intervista a "I" ha detto che "i rom vivono quasi esclusivamente di sussidi statali", accusandoli di non pagare i trasporti pubblici e di non contribuire alla sicurezza sociale. Dichiarazioni che, tra le polemiche, lo hanno portato al centro della vita politica portoghese
- Protagonista di alleanze con l'estrema destra spagnola, di iniziative per istituire la castrazione chimica, di parafrasi delle idee della dittatura portoghese, Ventura ha capitalizzato l'attenzione per fondare il suo partito (Chega, che in portoghese significa "basta!"), diventare deputato e ottenere quasi mezzo milione di voti alle ultime elezioni presidenziali, piazzandosi al sorprendente terzo posto con l'11,9% dei voti totali
- Quasi tutti i sondaggi più recenti prevedono una vittoria risicata dell'Alleanza Democratica di centrodestra sul Partito socialista, seguito dal movimento di estrema destra Chega e da partiti minori, di destra e di sinistra, ai quali vengono assegnate percentuali comprese tra l'1 e il 6%. Gli interrogativi riguardano la capacità della coalizione di centrodestra, all'opposizione, di prendere il posto dei socialisti e il posto che occuperà Chega all'interno del paesaggio politico