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Guerra Israele-Hamas, Biden annuncerà costruzione di un porto a Gaza per gli aiuti

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Guerra Medioriente, colloqui in stallo: tregua resta lontana
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Guerra Medioriente, colloqui in stallo: tregua resta lontana
00:01:49 min

La Casa Bianca: "Sarà allestito un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei". Secondo il New York Times diminuiscono le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre possa essere raggiunto la prossima settimana. Gli Houthi sono tornati a colpire nel Mar Rosso e per la prima volta dall'inizio della loro offensiva contro i mercantili occidentali hanno provocato vittime civili

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"Joe Biden annuncerà l'invio di una missione militare d'emergenza Usa sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei". Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti anticipando il discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente terrà questa sera al Congresso. 

Secondo  il New York Times, che cita funzionari vicini ai colloqui, si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana. 

Ieri un cargo battente bandiera delle Barbados è stata colpito e  danneggiato al largo dello Yemen, nel Golfo di Aden: l'equipaggio ha  riportato almeno tre morti e sei feriti. "Gli Stati Uniti continueranno a ritenere gli Houthi responsabili per i loro attacchi ed esortiamo gli altri governo del mondo a fare lo stesso", afferma il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che  più di 8.000 persone devono essere trasferite fuori da Gaza per cure mediche. 


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Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

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Yemen, chi sono gli Houthi e perché hanno attaccato una nave italiana nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Il 12 gennaio 2024 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli, mentre nel marzo 2024 la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha neutralizzato un attacco con un drone. IL PUNTO

Houthi

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Israele: "Pieno sostegno al piano Usa per un porto temporaneo a Gaza"

Israele "sostiene pienamente" il piano degli Stati Uniti per creare un "porto temporaneo" sulla costa di Gaza da usare come terminale per gli aiuti umanitari che arriveranno via mare. Lo dice una fonte del governo israeliano citato dal "Times of Israel", dopo le anticipazioni del piano che sarà annunciato stanotte dal presidente Joe Biden durante il discorso sullo Stato dell'Unione.

Israele approva la costruzione di 3500 alloggi in Cisgiordania

"Nell'ultimo anno abbiamo autorizzato 18.515 unità abitative sul territorio" dichiara il ministro israeliano Bezalel Smotrich che aggiunge:  ''I nostri nemici vogliono indebolirci e noi continuiamo a costruire e a rafforzarci''. LEGGI L'ARTICOLO

Media: "Il capo della Cia a Doha dopo essere stato in segreto al Cairo"

Il direttore della Cia William Burns è arrivato oggi a Doha per colloqui con il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, nell'ambito dei negoziati fra Israele e Hamas, e dopo essere stato ieri sera al Cairo. Lo rivela il giornalista di Axios Barak Ravid, che cita fonti dell'amministrazione, secondo cui al momento non è previsto che Burns vada in Israele.

Medio Oriente, la Commissione Ue ha finora utilizzato 81 milioni di aiuti su 125

La Commissione Ue ha finora utilizzato 81 milioni di euro di aiuti umanitari in Medio oriente su uno stanziamento complessivo di 125 milioni. Lo si apprende da un comunicato ufficiale. La Ue ha finora organizzato 41 voli per fornire oltre 1800 tonnellate di aiuti ai palestinesi attraverso l'Egitto e sta esplorando ulteriori mezzi per forniture salvavita. Il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenari, è oggi in Israele per concludere la sua visita in Medio Oriente, dopo aver visitato ieri la Cisgiordania e la Giordania. L'obiettivo della visita è ribadire l'impegno della Ue a mobilitare tutti i mezzi possibili per fornire aiuti umanitari ai palestinesi in difficoltà. In Israele, il Commissario ha incontrato il ministero israeliano degli Affari esteri, il coordinatore israeliano delle attività governative nei territori (COGAT) e ha condiviso l'inequivocabile richiesta della Ue di proteggere i civili, l'accesso libero agli aiuti umanitari verso e attraverso Gaza, ribadendo nel contempo la richiesta della Ue di rilasciare tutti gli ostaggi. Ha anche incontrato i partner umanitari della Ue sul campo.

Usa: "Parte accordo sul ritorno dei palestinesi a Gaza nord"

Offrendo nuovi dettagli dell'accordo che si sta negoziando, fonti dell'amministrazione Biden spiegano che il cessate il fuoco inizierebbe con una prima fase di sei settimane, strutturata in modo che potrebbero essere aggiunte due successive fasi. Nella prima fase sarebbe previsto un "riposizionamento delle forze israeliane" e la possibilità per i palestinesi di tornare a Gaza nord. 

"Noi faremo tornare la gente a nord, questo è parte del piano a cui stiamo lavorando", spiegando le fonti riferendosi ad un punto a finora si è sempre opposto Israele che sostiene che il ritorno permetterebbe la ripresa di Hamas in quella metà di Striscia.  Riguardo poi alla possibilità che l'accordo si concluda prima dell'inizio del Ramadan, ipotesi a cui, per stessa ammissione di Joe Biden, lavorano gli americani, le fonti ammettono che "non c'e' un scadenza fissa o veloce per questi negoziati". 

Ma ribadiscono il rischio di arrivare al Ramadan senza un accordo: "riconosciamo che gli estremisti potrebbero usarlo per qualcosa che sarebbe estremamente negativo nel mese sacro, che noi vogliamo che sia un periodo di pace per le persone che pregano". "Haniyeh, il leader di Hamas, ha fatto appelli alla violenza per il Ramadan" aggiungono che bisogna quindi fare qualcosa e per questo "stiamo lavorando con gli israeliani, l'Anp, i giordani ed altri". 

Niente tregua per il Ramadan, Netanyahu avanti su Rafa

Cala il sipario con un nulla di fatto sull'ennesima tornata di colloqui al Cairo per far tacere le armi nella Striscia di Gaza. Nessuno ha parlato di "rottura", perché i negoziati riprenderanno la settimana prossima, ma di certo non ci sarà una tregua prima dell'inizio del Ramadan, domenica o lunedì, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu respinge tutte le pressioni internazionali e ribadisce la volontà di estirpare Hamas dalla città di Rafah, perché non farlo, ha detto, significherebbe "perdere la guerra". Intanto anche la situazione lungo la linea di demarcazione tra Libano e Israele si fa sempre più incandescente, con un presunto minaccioso ultimatum israeliano al movimento Hezbollah, poi smentito da Israele. Al Cairo le delegazioni di Qatar, Hamas e Stati Uniti sono state ritirate. Un alto funzionario del movimento islamico ha accusato Israele di aver "vanificato" tutti gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo. 

Netanyahu convoca in serata il gabinetto di guerra

Il gabinetto di guerra ed il gabinetto politico e di sicurezza sono stati convocati stasera nella sede del ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali secondo cui un'atmosfera di pessimismo si è creata circa la possibilità che sulla liberazione degli ostaggi sia raggiunto un accordo prima dell'inizio del Ramadan. Secondo la televisione pubblica Kan, il leader di Hamas Yihia Sinwar a Gaza ha indurito negli ultimi giorni le proprie posizioni. Fonti politiche israeliane, citate dalla emittente, hanno spiegato questo sviluppo con l'avvicinarsi del Ramadan (e con la speranza attribuita a Sinwar che la Cisgiordania si unisca adesso alla lotta iniziata a Gaza) e anche con le crescenti pressioni Usa su Israele che - nell'ottica di Hamas - potrebbero costringere l'esercito a fermare le azioni militari a Gaza. Oggi il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che Israele intende comunque smantellare i battaglioni di Hamas anche a Rafah. Secondo il quotidiano Israel ha-Yom la operazione a Rafah potrebbe iniziare nei prossimi giorni, se non fosse raggiunta prima una intesa sulla liberazione di ostaggi.

Netanyahu

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Media: "Morti misteriosamente 27 detenuti palestinesi"

Il quotidiano israeliano Haaretz ha rivelato oggi che 27 detenuti palestinesi della Striscia di Gaza sono morti o sono stati uccisi in condizioni misteriose mentre erano in custodia nella base israeliana di Sde Teiman, la base Anatot a Gerusalemme, o in altre strutture. Lo sottolinea l'agenzia palestinese Wafa. Secondo l'indagine condotta dal giornale, l'esercito israeliano non ha fornito alcuna informazione sulle circostanze della loro morte. Il giornale sottolinea che l'arresto di cittadini della Striscia di Gaza e' stato effettuato ai sensi della legge sui combattenti illegali, che permette a Israele di "imprigionare senza processo chiunque sia impegnato in attivita' ostili contro lo Stato e non sia definito prigioniero di guerra in Israele". Secondo le informazioni fornite dall'amministrazione penitenziaria israeliana all'Associazione per i diritti civili in Israele, le autorità israeliane stanno attualmente detenendo circa 793 cittadini di Gaza ai sensi di questa legge, oltre a diverse centinaia di altri detenuti nell'ambito di procedimenti penali.

Biden: "Missione militare sulla costa di Gaza per aiuti"

"Joe Biden annuncerà l'invio di una missione militare d'emergenza Usa sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei". Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti anticipando il discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente terrà questa sera al Congresso. L'iniziativa, hanno precisato le fonti, è stata concordata con un gruppo di "alleati e partner umanitari in Medio Oriente e in Europa".

Unrwa, necessario un flusso costante di aiuti a Gaza dai valichi

A Gaza le scene di "gente disperata che si precipita sui camion" di aiuti umanitari "non appena ne entra uno" saranno "sempre più frequenti", a meno·che "si riesca a garantire un flusso costante di aiuti umanitari di base" attraverso i valichi di frontiera: lo ha detto il commissario generale dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, dopo un incontro a Madrid con il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares. "Gli aiuti aerei possono essere un contributo addizionale, ma non sono una risposta sufficiente alla situazione straordinariamente drammatica che stiamo affrontando", ha aggiunto, sostenendo che la chiave sta nella "volontà politica" di aprire i passi di frontiera. 

Usa: "missione militare sulla costa di Gaza per aiuti"

"Joe Biden annuncerà l'invio di una missione militare d'emergenza Usa sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei". Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti anticipando il discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente terrà questa sera al Congresso. L'iniziativa, hanno precisato le fonti, è stata concordata con un gruppo di "alleati e partner umanitari in Medio Oriente e in Europa".

Usa, la missione speciale a Gaza non è boots on the ground

La missione speciale dell'esercito americano a Gaza "non è boots on the ground", ovvero l'invio di truppe sul terreno. Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti precisando che i militari americani lavoreranno "offshore", al largo della costa, e non sul campo. "L'esercito americano ha capacità straordinarie ed è in grado di lavorare dalla costa", hanno sottolineato le fonti. 



Israele ammesso all'Eurovision con 'Hurricane'

La polemica sul contenuto della canzone israeliana all'Eurovision si e' trascinata per settimane dopo che da piu' parti in Europa era stato trovato inopportuno il titolo della canzone scelta in origine, 'October Rain', alla luce della guerra in corso a Gaza divampata appunto ad ottobre. A nulla sono valse le spiegazioni di Kan che la canzone, affidata alla giovane Eden Golan (un'artista nata in Israele, poi trasferitasi in Russia per diversi anni, e quindi rientrata in patria), non aveva alcuna connotazione politica, e si limitava ad esprimere sentimenti melanconici. Di fronte alla situazione di stallo e' intervenuto il capo dello Stato Isaac Herzog che ha consigliato a Kan di chiedere agli autori della prima canzone di elaborare un testo diverso, mantenendo la melodia originale. E' nata cosi' 'Hurricane': una canzone che nessuno in Israele ha ancora sentito (sara' presentata domenica) ma che in apparenza riguarda una giovane donna che emerge da una crisi personale. La settimana scorsa Herzog ha affermato che l'Eurovision Song Contest ''non e' solo una competizione di carattere sportivo, ma ha anche un significato politico'' per Israele. Le sue parole sono giunte dopo contestazioni clamorose di Israele a fine febbraio alla cerimonia di premiazione del Festival cinematografico di Berlino, e con la diffusione di una petizione anti-israeliana alla Biennale di Venezia. "Mentre i nostri odiatori cercano di sospingerci e di boicottare Israele in ogni forum - ha osservato Herzog - noi dobbiamo fare sentire la nostra voce con orgoglio, a testa alta, e sventolare la nostra bandiera". Una cosa e' certa: dopo queste traversie a Malmö la cantante israeliana polarizzera' l'attenzione dei media. Chi la conosce assicura che ''anche se di aspetto gracile, Eden ha grinta da vendere'' . 

Ue condanna attacco mortale Houthi, si fermino

L'Unione europea condanna fermamente

l'attacco di ieri alla nave portarinfuse 'True Confidence' e,

insieme ai suoi Stati membri, e' determinata a difendere le navi dagli attacchi degli Houthi. Lo ha dichiarato il portavoce

dell'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di

sicurezza, Peter Stano, in una nota. "L'Ue condanna fermamente l'attacco di ieri alla nave portarinfuse 'True Confidence' battente bandiera delle Barbados e di proprieta' liberiana, mentre transitava nel Golfo di Aden, che ha provocato la tragica perdita di vite umane e il ferimento di numerosi membri dell'equipaggio. Cio' accade dopo il recente attacco Houthi cntro la nave Rubymar, con un impatto ambientale potenzialmente devastante nel Mar Rosso", ha spiegato Stano. "L'Ue ribadisceche questi attacchi degli Houthi sono violazioni del diritto internazionale, che minacciano la sicurezza marittima, la liberta' di navigazione e il commercio globale e mettono a rischio la vita dei marinai. Questi attacchi devono cessare immediatamente, come ribadito nella risoluzione 2722 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, adottata il 10 gennaio", ha ricordato il portavoce. 

Israele ammesso all'Eurovision con 'Hurricane

Israele è stato ammesso alla prossima edizione dell'Eurovision Song Contest a Malmö (Svezia), dove la cantante Eden Golan eseguirà la canzone 'Hurricane'. Lo ha reso noto l'ente israeliano per le trasmissioni Kan secondo cui oggi è giunta la conferma definitiva degli organizzatori della European Broadcasting Union (Ebu). ''Hanno esaminato il testo ed hanno ascoltato la esecuzione'', ha precisato Kan. In precedenza era stata invece scartata la canzone 'October Rain', trovata inadatta mentre prosegue la guerra a Gaza. Nella vicenda è intervenuto il capo dello Stato Isaac Herzog che ha persuaso Kan a presentare un'altra canzone.

Terzo lancio aereo aiuti Usa su Gaza in una settimana

Gli Stati Uniti e la Giordania hanno eseguito il terzo lancio aereo di aiuti sulla Striscia di Gaza in una settimana. Lo ha riferito il Pentagono. "Aerei C-130 americani hanno elargito oltre 38 mila pasti" ha indicato il Centcom, Comando militare Usa per il Medio Oriente, su X.


Ambasciatore Usa in Israele: "Negoziati su ostaggi non sono finiti"

''E' un errore pensare che i negoziati sugli ostaggi siano finiti'': lo ha affermato l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Jack Lew. ''Conversazioni sono ancora in corso. Ci sono persone che vanno e vengono. Divergenze vengono ridotte''. Lew ha così risposto ad una osservazione sottopostagli da un moderatore nel corso di un dibattito organizzato dall'Istituto di studi strategici (Inss) di Tel Aviv. ''Dobbiamo fare tutto il possibile per riportare gli ostaggi indietro'', ha detto ancora Lew, in uno dei suoi primi interventi pubblici in Israele da quando, quattro mesi fa, ha assunto l'incarico. 

Avs: oltre 100mila firme per petizione sui crimini di Netanyahu

 "La nostra petizione per accertare i crimini di guerra commessi da Benjamin Netanyhau e dall'esercito israeliano a Gaza e perche' ci sia un cessate il fuoco immediato ha appena superato le 100.000 firme". Ad annunciarlo sono i due leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni in una conferenza stampa fuori Montecitorio. "E questo - aggiungono - è un risultato straordinario che testimonia quanto lo sdegno, la necessità di mobilitazione rispetto a quanto sta accadendo a Gaza, sia diffuso nel nostro Paese".

L'esercito israeliano avvia verifica interna per il 7 ottobre

L'esercito israeliano sta avviando una verifica delle proprie operazioni in seguito alla sorpresa per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. ''Abbiamo vissuto episodi difficili - ha scritto oggi ai soldati il capo di Stato maggiore gen. Herzi Halevi. - Abbiamo fallito nella difesa dei civili, che è il nostro compito supremo. Se non analizzeremo con coraggio quanto abbiamo fatto, ci sarà difficile migliorare, ci sarà difficile confrontarci poi con i cittadini di Israele''. A rendere più difficile il compito di analisi, ha notato, c'è anche la constatazione che diverse decine di ufficiali e di altri responsabili sono morti nei combattimenti. ''L'obiettivo di questa verifica - ha precisato Halevi - è imparare per migliorare''. Secondo la radio militare la verifica sarà effettuata a partire dal 2018 e riguarderà anche la concezione di sicurezza elaborata per quanto concerne il confine con Gaza. ''Nei prossimi mesi - ha aggiunto Halevi - investigheremo in particolare la fase iniziale di difesa di fronte all'attacco e le circostanze che lo hanno preceduto. In seguito esamineremo anche le operazioni di terra condotte da allora a Gaza''. Intanto, riferiscono i media, anche lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) sta investigando all'interno delle proprie strutture per comprendere come mai non abbia colto in anticipo le intenzioni offensive di Hamas.

Von der Leyen: 'Putin responsabile morte Navalny'

Il presidente russo Vladimir Putin "è responsabile. E' responsabile della morte di Alexey Navalny". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando al congresso del Ppe a Bucarest. "E' stato emozionante - continua - vedere il coraggio di quelli che hanno partecipato al funerale di Navalny. Una delle donne coraggiose ha detto: 'Navalny si è sacrificato per salvare il Paese. Putin ha sacrificato il Paese per salvare se stesso'". 

Contrammiraglio Lauretti: 'Su drone in Mar Rosso è stato fatto grande lavoro di squadra '

A bordo della Nave Duilio è impegnata in un'operazione molto sensibile di difesa della linea di comunicazione marittima e del traffico marittimo commerciale vitale per l'Italia; a bordo della nave si fa una sorveglianza completa e si cerca di creare una cornice di sicurezza all’interno della quale le unità mercantili possano navigare senza il rischio di subire azioni malevole da parte dei ribelli Houti. Ciò che è avvenuto in Mar Rosso è stata un’attività di difesa: è stato scoperto un drone ed è stato monitorato con i sensori radar a lunga portata presenti a bordo. Le squadre che fanno servizio 24 ore su 24 a bordo hanno fatto un grande lavoro di team, così come siamo addestrati a fare". A dirlo è stato Massimiliano Lauretti, contrammiraglio di Stato Maggiore della Marina militare italiana che al Festival del Management in corso a Milano ha ripercorso gli istanti in cui si è deciso di abbattere il drone degli Houthi che sabato scorso, al largo del Mar Rosso, si stava avvicinando pericolosamente al cacciatorpediniere. 

Del resto, spiega Lauretti, "per poter arrivare a gestire un'operazione di questo tipo, la nave ha fatto una preparazione a bordo degli apparati e dei sistemi di arma estremamente avanzati. Ha scelto il sistema d'arma migliore da impiegare, ha compreso la situazione e nel momento in cui la minaccia si è concretizzata il comando di bordo l'ha riconosciuta come una minaccia diretta verso l’unità; a quel punto il drone è stato neutralizzato". Questa azione "ha dimostrato quanto sia fondamentale sia l’addestramento, che la capacità dei team di lavorare insieme, quindi il 'management' di questa situazione. L’ampia reattività, che anche in una situazione di rischio e di pericolo permette di essere lucidi, freddi e di adottare le procedure in modo consapevole. In questo ci aiuta sicuramente la tecnologia, ma poi c'è l'uomo che decide e agisce, che in pochi secondi riesce ad avere subito l’intuizione e la chiara percezione di quello che deve fare".



Israele ritira nomina di Kashriel come nuovo ambasciatore a Roma

Israele ha ritirato la nomina di Benny Kashriel come nuovo ambasciatore in Italia dopo che, secondo quanto scrivono i siti di Ynet e del Jerusalem Post, il governo italiano avrebbe detto di non gradire la sua presenza in quanto, per 31 anni, è stato sindaco dell'insediamento Ma'ale Adumim in Cisgiordania. In passato Kashriel, 71 anni, è stato anche capo del Consiglio di Yesha, organizzazione che rappresenta gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. ''Kashriel era pronto a trasferirsi a Roma, ma l'Italia ha detto di non voler accettare un 'colono' come ambasciatore'', scrive il Jerusalem Post. Sempre secondo fonti israeliane, Kashriel andrà quindi a guidare la sede diplomatica israeliana a Budapest, in Ungheria. La Farnesina, contattata da Adnkronos, non ha confermato il rifiuto italiano parlando di ''una decisione israeliana''. Fonti di Ynet aggiungono poi che questa mattina è stato pubblicato un bando generale per la nomina di un nuovo ambasciatore in Italia, che prenda il posto di Alon Bar.



Reuters: "Nave evacuata dopo le prime vittime civili negli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso"

Iran, Khamenei: "Ci opponiamo all'aggressione contro Gaza"

La Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, ha affermato che l'Iran non ha conflitti con governi o Paesi stranieri ma si oppone a situazioni di "oppressione, arroganza e aggressione" come gli attuali sviluppi nella Striscia di Gaza. "Un popolo sta subendo una grande oppressione nella sua stessa terra. Le loro donne, i loro bambini e le loro case sono distrutte con grande brutalità e alcuni Stati - gli Usa, la Gran Bretagna e alcuni Paesi europei - non cercano di impedirlo ma addirittura aiutano. Ci opponiamo a questo", ha affermato Khamenei, come riporta Mehr, durante un incontro con i membri, eletti dopo il voto di venerdì scorso, dell'Assemblea degli esperti, l'organo che ha il potere di nominare o eventualmente revocare il potere alla Guida Suprema nella Repubblica islamica. 

Perché gli attacchi Houthi nel Mar Rosso mettono a rischio la rete Internet nel mondo

Le acque della zona, che da mesi è teatro delle offensive dei ribelli yemeniti, ospitano una parte fondamentale del sistema di telecomunicazioni, collegando Europa e Asia. In molti hanno già attribuito alle milizie il sabotaggio di infrastrutture strategiche per il web. Secondo la società HGC è stato colpito il 25% del traffico. COSA SAPERE

Hamas, delegazione rientrata a Doha per le consultazioni

Un alto funzionario di Hamas ha confermato che la delegazione del gruppo ha lasciato il Cairo per consultazioni a Doha. "Stiamo aspettando la risposta ufficiale finale dal nemico", ha riferito, sottolineando che "le risposte iniziali non soddisfano i requisiti minimi per la cessazione permanente delle ostilità" o altre condizioni di Hamas per un cessate il fuoco. I negoziati al Cairo per raggiungere prima dell'inizio del

Ramadan un accordo per una tregua e la liberazione degli ostaggi sono in una fase di stallo ma secondo media egiziani riprenderanno la prossima settimana.

Il Qatar condanna il piano di Israele con 3.500 nuove unità abitative in Cisgiordania

Il ministero degli Esteri del Qatar ha condannato “nei termini più forti” i piani di Israele di costruire 3.500 nuove unità abitative in Cisgiordania. In un comunicato stampa, il ministero ha affermato che gli sforzi di Israele per “giudaizzare ampie parti della Cisgiordania” costituiscono una “flagrante violazione del diritto internazionale” e minano una potenziale soluzione a due Stati. Ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché interrompa le sue politiche di insediamento.

"Israele ritira la nomina di Kashriel ambasciatore a Roma"

Il governo di Israele ha ritirato la nomina di Benny Kashriel, ex sindaco dell'insediamento di Maale Adumim (est di Gerusalemme), come prossimo ambasciatore a Roma "dopo il rifiuto del governo italiano". Lo riporta il quotidiano israeliano Ynet aggiungendo che a questo punto lo Stato ebraico potrebbe inviare in Italia Yoni Peled, candidato inizialmente per la sede di Budapest. Kashriel a sua volta potrebbe essere il prossimo ambasciatore israeliano proprio in Ungheria.

Inviato di Israele negli Emirati per corridoio marittimo a Gaza

Il generale Avi Gil, consigliere militare del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stato negli Emirati Arabi Uniti per una visita segreta volta a discutere la creazione di un corridoio marittimo che porti gli aiuti da Cipro a Gaza. Lo riferisce Yedioth Ahronoth, precisando che, secondo il piano, i carichi verranno acquistati da Abu Dhabi e controllati sull'isola, ma non è ancora chiaro chi distribuirà gli aiuti nella Striscia per garantire che Hamas non ci metta le mani sopra.

Nel frattempo, Washington sta facendo pressioni su Israele affinchè inizi a trasferire gli aiuti via mare e apra un terzo valico terrestre, quello di Karni, nel nord della Striscia di Gaza.

Idf: "Civili innocenti sono stati uccisi ieri nel Mar Rosso dal gruppo terroristico Houthi, usando armi iraniane e sotto la guida iraniana. L’Iran e i suoi terroristi armati continuano a mettere a rischio il mondo libero"

Medio Oriente, delegazione di Hamas lascia il Cairo: "Gli sforzi continuano"

La delegazione di alto livello inviata da Hamas al Cairo per i negoziati su un possibile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ha lasciato la città sottolineando che gli sforzi "continuano", e il processo non è stato interrotto. Secondo le informazioni raccolte dal quotidiano palestinese 'Filastin', legato al gruppo islamista, la delegazione ha lasciato il Cairo "per consultarsi con la leadership del movimento". "I negoziati e gli sforzi per fermare l'aggressione, ottenere il ritorno degli sfollati nelle loro case e aiuti umanitari per il popolo palestinese continuano", si legge. 

Fonti ufficiali egiziane citate dal canale statale Al Qahera hanno confermato la partenza della delegazione di Hamas "per consultazioni sulla tregua" e hanno aggiunto che "i negoziati riprenderanno la prossima settimana", cosa che sembra escludere in linea di principio un cessate il fuoco prima dell’inizio del Ramadan, che inizierà il 10 marzo.

Ex Capo Shin Bet: "L'Anp sia inclusa nel futuro assetto a Gaza"

"L'Autorità nazionale palestinese è l'elemento per il quale dovremmo sforzarci affinchè in definitiva assuma il potere, o comunque detenga le redini, a Gaza, al posto di Hamas": lo ha affermato oggi in una conferenza nell'Istituto di studi strategici (Inss) di Tel Aviv l'ex capo dello Shin Bet (sicurezza interna), Nadav Argaman. Conscio che il suo parere contrasta con la linea attuale del premier Benyamin Netanyahu e di diversi ministri nazionalisti, Argaman ha precisato che mentre Hamas "è una organizzazione terroristica", l'Anp "di certo non è una organizzazione terroristica, e nemmeno fomenta il terrorismo". Mentre l'obiettivo di Hamas, ha aggiunto, è la distruzione di Israele, "l'Anp si considera invece un nostro vicino. Pur con problemi di carenze di governabilità e nelle forze di sicurezza, essa è l'elemento legittimo del popolo palestinese con cui possiamo fare affari e con cui dovremo raggiungere accordi, anche accordi di pace". Israele, ha concluso, "deve dunque fare tutto il possibile" perche' essa sia inclusa nei futuri piani di assestamento per Gaza.

Gaza

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Cargo colpito dagli Houthi, due delle tre vittime sono filippine

Due delle tre vittime nell'attacco missilistico degli Houthi contro una nave mercantile al largo dello Yemen sono di nazionalità filippina. Lo riporta SkyNews citando il ministero filippino per i lavoratori migranti. Altri due marinai filippini, è stato precisato, sono tra i feriti gravi dell'attacco. La nave di proprietà della True Confidence Shipping SA, registrata a un indirizzo in Liberia e gestita dalla Third January Maritime Ltd in Grecia, aveva un equipaggio di 20 persone tra cui un indiano, 4 vietnamiti e 15 filippini. A bordo c'erano anche tre guardie armate, due dello Sri Lanka e una del Nepal.

Imam francese sotto scorta: 'Ramadan mese di dialogo, prego per fratelli ebrei

''Se siamo a favore della pace, siamo a favore degli ebrei''. E quale momento migliore per dimostrarlo se non il Ramadan, ''mese di pace, di carità, di perdono e di dialogo''. Così l'imam Hassen Chalghoumi, fondatore della conferenza degli imam francesi, risponde tramite Adnkronos a chi lo accusa di essere ''l'imam degli ebrei''. Il religioso tunisino naturalizzato francese, che da 17 anni vive sotto scorta, si dice convinto che ''non bisogna avere paura a parlare di pace''. E nemmeno a definire ''gli ebrei nostri fratelli, nostri cugini, sono i figli di Isacco''. Cita poi un ''proverbio dell'Islam che afferma che se una persona non ti è fratello nella religione, ti è fratello nell'umanità''. E si chiede: ''Io filo ebreo? Sono filo pace. La vera fraternità è essere musulmani pro ebrei ed ebrei pro musulmani, considerare tutti importanti come te stesso''.

Così, in occasione del mese sacro all'Islam che quest'anno inizierà domenica 10 marzo, l'imam Chalghoumi rivolge un appello perché ''Hamas ascolti il messaggio di pace del Ramadan, che ascolti le nostre preghiere, che liberi tutti gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza e permetta così di arrivare a un accordo per un cessate il fuoco''. In modo che ''i palestinesi di Gaza e tutti i musulmani insieme a loro possano vivere il Ramadan in pace e serenità. Il mese sacro all'Islam non può essere accompagnato da un messaggio di morte, di massacro e conflitto. La nostra preghiera e speranza è che sia un mese senza conflitti e senza paura''.



Israele: 26 camion aiuti inoltrati ieri a Gaza Nord

Dati aggiornati sull'invio di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza sono stati pubblicati su X dal Cogat, l'ente di coordinamento delle attivita' israeliane nei territori palestinesi. La scorsa notte, precisa il Cogat, 11 camion di aiuti hanno raggiunto il settore nord di Gaza. Nelle ultime 24 ore, il loro numero complessivo e' stato di 26. Sono stati consegnati ''al settore privato'', afferma il Cogat. Ieri - provenienti dai valichi israeliani di ispezione a Nitzana e Kerem Shalom - nel sud di Gaza sono entrati complessivamente 257 camion di aiuti. Di questi 153 contenevano cibo, mentre gli altri trasportavano medicinali, materiale per la protezione nei rifugi ed acqua. Dall'inizio della guerra, secondo i dati del Cogat, le aviazioni di Stati Uniti, Emirati arabi uniti, Egitto, Giordania e Francia, hanno compiuto 25 missioni di lancio di aiuti, in prevalenza nel nord della striscia di Gaza.

Francia rafforza sicurezza per Ramadan, alta minaccia terroristica

Le autorità francesi hanno innalzato il livello di sicurezza in vista del Ramadan, il mese sacro all'Islam che quest'anno inizia domenica 10 marzo. Lo ha deciso il ministro degli Interni francese Gerald Dermanin che ha chiesto ai prefetti di proteggere ''tutti i luoghi di culto musulmano'' da parte della polizia e delle forze dell'operazione Sentinel.

Il ministro dell’Interno ha quindi parlato dell'“l’alto livello della minaccia terroristica che continua a gravare sul nostro Paese, nonché il persistere di tensioni a livello internazionale in particolare nel contesto del conflitto israelo-palestinese (che) richiedono il mantenimento di estrema vigilanza, soprattutto riguardo a manifestazioni e luoghi di carattere religioso” .

Von der Leyen a Cipro per lancio del corridoio umanitario a Gaza

"La presidente Ursula von der Leyen si reca questa sera a Cipro per lanciare il progetto di corridoio marittimo umanitario verso Gaza, la Commissione svolgerà pienamente il suo ruolo nell'arco dell'attuazione di questo progetto, che non ha nulla a che fare con altri annunci (ovvero l'interesse degli Usa, ndr)". Lo ha detto un portavoce dell'esecutivo europeo. "Le autorità cipriote ci hanno invitato perché siamo arrivati alla fase in cui l'iniziativa può nascere, dopo mesi di lavoro dietro le quinte: il nostro ruolo è quello d'incanalare gli aiuti lungo il corridoio", ha aggiunto.

Media: Israele nega l'ultimatum sul Libano

Una fonte politica israeliana ha negato informazioni apparse in Libano secondo cui Israele avrebbe indicato nel 15 marzo il termine ultimo per il raggiungimento di una intesa politica riguardo alla situazione di sicurezza al suo confine nord, dopo il quale potrebbe avere luogo una escalation militare. ''Quella notizia non è vera - ha detto la fonte alla radio pubblica Kan - non c'è una dead-line del genere''. 

Tajani: 'Houthi pericolosi, reagiremo in caso di attacco'

Nel Mar Rosso "purtroppo la situazione è complicata: per questo abbiamo voluto e ottenuto una missione europea a protezione delle navi mercantili che attraversano Suez e il Mar Rosso. La pericolosità degli Houthi la conosciamo: stanno violando il diritto internazionale. E' una organizzazione terroristica. Noi reagiremo in caso di attacco, così come è stato fatto in occasione dell'attacco con drone contro la nave militare Caio Duilio". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine del congresso del Ppe a Bucarest. "Assumeremo il comando operativo della missione europea - ricorda - per difendere con la forza il naviglio mercantile italiano ed europeo che passerà in quella zona". 

Hamas: Israele ha vanificato sforzi mediatori

Sami Abu Zuhri, alto esponente di Hamas, ha accusato Israele di aver "vanificato" tutti gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo su una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi prima del Ramadan. Secondo quanto riferito da lui alla Reuters, lo Stato ebraico insiste nel respingere i punti dell'accordo che porterebbero a una pausa nei combattimenti, garantirebbero l'arrivo degli aiuti e faciliterebbero il ritorno degli sfollati alle loro case. I negoziati al Cairo hanno raggiunto un punto morto e la delegazione del Movimento islamico ha lasciato la capitale egiziana, ma secondo media locali, i colloqui riprenderanno la prossima settimana. Le due parti tuttavia sembrano lontane dal trovare un compromesso. 



Hamas: Qatar e Usa lasciano il Cairo dopo fase negoziati su Gaza

Le delegazioni di Qatar, Hamas e Stati Uniti hanno lasciato Il Cairo dopo la fine dell ultimo ciclo di negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi e prigionieri, concluso con un nulla di fatto. Lo riferiscono fonti aeroportuali. Le delegazioni di Qatar e del Movimento della Resistenza Islamica hanno lasciato la città poche ore fa. Sono arrivate separatamente all aeroporto, accompagnate da convogli delle agenzie di intelligence egiziane, che le hanno prelevate dal luogo segreto dove si sono svolti i colloqui e la loro partenza si è svolta nel massimo riserbo. Poche ore prima aveva lasciato Il Cairo anche la delegazione americana.

Replica di un tunnel di Hamas esposta davanti all'Eurocamera

Una replica dei tunnel di Hamas, dove ancora oggi sono trattenuti 136 prigionieri israeliani, è stata allestita davanti all'Eurocamera per sensibilizzare gli eurodeputati ad attivarsi per la liberazione degli ostaggi. All'interno del container che ospita la copia del tunnel sotto Gaza è stata organizzata un'esperienza immersiva di soli tre minuti in cui vengono riprodotti suoni grida, spari e immagini prese dai video di Hamas. Il container è decorato con i volti delle 136 donne, uomini e bambini ancora tenuti in ostaggio sovrastati dalla scritta "riportateli a casa adesso". L'iniziativa è stata organizzata da un gruppo di parenti degli ostaggi ed è stata esibita per la prima volta settimana scorsa fuori dal palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra.

Tajani: Italia aderisce a corridoio marittimo per Gaza

"Ho appena dato a Ursula von der Leyen l'adesione dell'Italia alla proposta che si fa sempre piu' concreta di un corridoio marittimo umanitario. Una proposta che nasce da Cipro per aiutare la popolazione palestinese e quindi un impegno dell'Italia a fianco della Commissione europea e di altri Stati, al quale si aggiungera' anche la nostra azione per coordinare meglio l'invio di aiuti alimentari alla popolazione di Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del Congresso del Ppe a Bucarest. 



Hamas, Israele vanifica sforzi dei mediatori per accordo

Un alto funzionario di Hamas ha accusato Israele di aver "vanificato" tutti gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo per la tregua prima del Ramadan. Lo riporta il Guardian. L'alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha detto che Israele insiste nel respingere i punti dell'accordo che porterebbero a una pausa nei combattimenti, garantirebbe l'arrivo degli aiuti e faciliterebbe il ritorno degli sfollati interni alle loro case. La delegazione di Hamas ha ora lasciato il Cairo, anche se una fonte ha detto al canale di notizie egiziano Al-Qahera che i colloqui continueranno e riprenderanno la prossima settimana.


Italia aderisce a proposta di corridoio marittimo per Gaza

L'Italia aderisce "alla proposta, che si fa sempre più concreta, di un corridoio umanitario marittimo" per Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani spiegando ai cronisti di aver comunicato l'adesione dell'Italia a Ursula von der Leyen. "E' una proposta che nasce da Cipro per aiutare la popolazione palestinese", ha aggiunto. 

Emissario di Netanyahu a Abu Dhabi per aiuti umanitari a Gaza

Il consigliere militare del premier Benyamin Netanyahu, il gen. Avi Gil, si è recato ieri ad Abu Dhabi nel contesto degli sforzi per trovare soluzioni alla crisi umanitaria a Gaza. Lo ha riferito la radio pubblica israeliana Kan. Una delle ipotesi esaminate riguarda la consegna di aiuti umanitari da parte degli Emirati arabi uniti via mare, fino a Gaza. L' emittente ha aggiunto che in precedenza si era recato ad Abu Dhabi anche Ghassan Alian, il coordinatore della attivita' israeliane nei territori palestinesi. 

Hamas, nuovo bilancio vittime Gaza, sono 30.800

Il ministero della Salute di Hamas ha aggiornato il tragico bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza: dall'inizio della guerra, lo scorso 7 ottobre, sono 30.800, di cui 83 nelle ultime 24 ore. I feriti recensiti sono invece arrivati al numero di 72.298. 

Israele, 'Sudafrica fa da braccio legale di Hamas all'Aja'

"Il Sudafrica continua a fungere da 'braccio legale' di Hamas nel tentativo di impedire ad Israele di difendere se stesso ed i suoi cittadini, e di agire per la liberazione dei suoi ostaggi": lo ha affermato su X Lior Hayat, portavoce del ministero degli esteri israeliano, commentando una nuova richiesta presentata dal Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. "Si tratta - secondo Israele - di un ulteriore sfruttamento cinico di quella Corte, che ha già respinto due volte le sue richieste infondate di cessate il fuoco".  Hayat ha poi ribadito che "Israele opera e continuera' ad operare in base al diritto internazionale" e consente l'introduzione a Gaza di aiuti umanitari. "Facciamo appello alla Corte - ha concluso Hayat - affinchè respinga in forma categorica questa nuova richiesta dei rappresentanti di Hamas". 

Sudafrica presenta nuova richiesta alla Corte Aja contro Israele

Il Sudafrica ha presentato una nuova richiesta urgente alla Corte internazionale di giustizia per chiedere ulteriori misure di emergenza contro Israele, secondo un documento rilasciato dalla Corte citato dalla Cnn. Nella richiesta il Sudafrica sostiene di essere "costretto a ritornare davanti alla Corte alla luce dei nuovi fatti e dei cambiamenti nella situazione a Gaza provocati dalle continue e vergognose violazioni dei diritti umani". La dichiarazione richiede inoltre alla Corte di "indicare misure provvisorie o modificare le misure" emesse a gennaio.

25 palestinesi uccisi in bombardamenti israeliani a Gaza

È salito a circa 25 il bilancio dei palestinesi uccisi in seguito ai bombardamenti effettuati nelle ultime ore dall'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza. Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia di stampa palestinese Maan, almeno 17 persone sono state uccise negli attacchi contro due case nella città di Deir al-Balah e nell'adiacente campo profughi di Nuseirat, bombardamenti che hanno causato anche numerosi feriti. Altri sei palestinesi sono morti in un bombardamento intorno alla moschea Al Salah, situata a Jabalia, mentre un altro ancora è morto in un attacco aereo intorno all'aeroporto distrutto di Gaza City. 

Ci sono inoltre informazioni su numerose vittime in attacchi separati a Nuseirat, a Gaza City e a sud di Deir al Balá, anche se per ora non è disponibile un bilancio su morti e feriti. L'esercito israeliano ha indicato nel suo bilancio delle ultime 24 ore di aver effettuato operazioni contro "diverse infrastrutture terroristiche" nel quartiere di Hamad, a Khan Younis, dove ha affermato di aver arrestato ieri 250 sospetti terroristi membri di Hamas e della Jihad islamica.

Wp, Usa valutano stop a uso armi proprie in attacco a Rafah

L'amministrazione Biden, preoccupata per una nuova catastrofe umanitaria, sembra stia valutando modi per impedire a Israele di utilizzare armi statunitensi nel caso in cui attaccasse l'area densamente popolata intorno alla città di Rafah. Lo scrive il Washington Post descrivendo "la frustrazione" di Biden verso Netanyahu. Il presidente Usa e i suoi consiglieri senior non hanno preso alcuna decisione ma, per il Wp, il fatto stesso che i funzionari discutano di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell'amministrazione per la crisi a Gaza e il forte disaccordo con i leader israeliani sull'assalto di Rafah. 

Inviata Onu, evacuare Rafah violerebbe diritti umani

Gli ordini di evacuazione israeliani imposti ai civili a Gaza sono "illegali" e un ordine di evacuazione a Rafah "costituirebbe una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani". Lo ha detto Paula Gaviria Betancur, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati interni, intervistata da Al Jazeera. "Sono rimasta completamente scioccata nel sentire che Israele intende estendere gli ordini di evacuazione a Rafah, che è l'unico rifugio per circa il 70% degli abitanti di Gaza sopravvissuti e l'unico punto aperto per l'assistenza umanitaria", ha detto l'inviata Onu. "Qualsiasi ordine di evacuazione imposto a Rafah nelle attuali circostanze, con il resto di Gaza ridotto in macerie, costituirebbe una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani", ha aggiunto. "Va sottolineato che qualsiasi evacuazione avvenuta a Gaza non è stata legale - ha concluso - gli israeliani non hanno reso più sicuri i residenti di Gaza". 

Ankara contro Israele, costruire nuove case è occupazione

"Il piano di Israele di costruire 3.500 nuove abitazioni in Cisgiordania è un ulteriore passo verso l'occupazione della Palestina". Queste le parole usate dal portavoce del ministero degli Esteri turco, Oncu Keceli, in risposta al piano di espansione degli insediamenti israeliani in territori palestinesi. "Quando si parla di ciò che sta facendo Israele spesso erroneamente si utilizza il termine 'insediamenti illegali', ma sarebbe più appropriato parlare di 'espropriazione attuata con la forza' di terra appartenente ai Palestinesi", ha detto Keceli, che ha poi sottolineato che gli insediamenti previsti, così come quelli esistenti, sono 'illegali secondo il diritto internazionale'. Ankara chiede che Israele fermi immediatamente il piano d'espansione e parla di "crimini efferati" che vanno fermati per prevenire ulteriori violazioni del diritto internazionale. In base a quanto reso noto dall'Autorità Palestinese che governa la Cisgiordania gli insediamenti illegali sono 176 con una popolazione di 725 mila coloni. 

Forze Israele effettuano decine di arresti in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno effettuato arresti in tutta la Cisgiordania: l'esercito israeliano ha arrestato più di due dozzine di persone durante i raid nelle città occupate della Cisgiordania di Betlemme, Nablus e Tubas. Lo riferisce l'agenzia di stampa Wafa. Dieci persone, tra cui quattro donne, sono state arrestate a Ramallah e nel vicino campo di Jalazone, sei persone sono state arrestate a Betlemme, cinque a Tubas e due persone a Nablus. 

Nyt, si affievoliscono speranze su tregua prima di Ramadan

Si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana. Lo riferisce il New York Times citando funzionari vicini ai colloqui. 

Mar Rosso: due cittadini filippini vittime dell'attacco Houthi

Sono due cittadini filippini le vittime dell'attacco Houthi di ieri alla nave mercantile True Confidence, battente bandiera delle Barbados, a circa 50 miglia nautiche al largo della costa di Aden, nello Yemen. Altri due filippini sono tra le quattro persone "gravemente ferite" nell'attacco, si legge in una dichiarazione del Dipartimento filippino dei lavoratori migranti. 

Media, Usa hanno nascosto reale aiuto in armi a Israele

Gli Stati Uniti hanno inviato decine di migliaia di armi a Israele, comprese bombe e munizioni guidate di precisione, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, utilizzando procedure che "hanno ampiamente mascherato la portata del sostegno militare dell'amministrazione al suo più  vicino alleato in Medio Oriente". Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui l'amministrazione Biden "ha organizzato più di 100 trasferimenti individuali di armi a Israele, ma ha notificato ufficialmente al Congresso solo due spedizioni".

La notizia è riportata anche dal Washington Post, secondo cui gli Stati Uniti hanno "silenziosamente" approvato e consegnato più di 100 vendite militari straniere a Israele" dall'inizio della guerra seguita agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Il trasferimento di armi comprende "migliaia di munizioni a guida di precisione, bombe di piccolo diametro, armi leggere e altri aiuti letali". La cifra a tre cifre, che non era mai stata precedentemente riportata, scrive il quotidiano, indica "l'ampio coinvolgimento di Washington nel polarizzante conflitto durato cinque mesi, anche se alti funzionari e legislatori statunitensi esprimono sempre più profonde riserve sulle tattiche militari di Israele in una campagna che ha ucciso più di 30 mila persone a Gaza". Dall'inizio del conflitto "erano state rese pubbliche solo due vendite militari straniere approvate a Israele: munizioni per carri armati per un valore di 106 milioni di dollari e componenti necessari per produrre proiettili da 155 mm per 147,5 milioni di dollari", aggiung il quotidiano. 

Cina, 'la guerra a Gaza è una vergogna per la civilità'

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito la guerra di Israele a Gaza una "vergogna per la civiltà" e ha ribadito le richieste di un "cessate il fuoco immediato". Si tratta, ha aggiunto Wang in un briefing, di "una tragedia per l'umanità e una vergogna per la civiltà che oggi, nel XXI secolo, questo disastro umanitario non possa essere fermato. Nessuna ragione giustifica la continuazione del conflitto. Per questo, la comunità internazionale deve agire con urgenza e fare dell'immediato cessate il fuoco e della cessazione delle ostilità la priorità assoluta. Garantire gli aiuti umanitari è responsabilità morale urgente". 

Cargo colpito dagli Houthi gestito da una compagnia greca

La nave portarinfuse colpita ieri da un missile lanciato dagli Houthi nel Golfo di Aden, che ha provocato tre morti e sei feriti, è di proprietà della True Confidence Shipping SA, registrata a un indirizzo in Liberia, e gestita dalla Third January Maritime Ltd in Grecia. Tuttavia, in precedenza era stata di proprietà della Oaktree Capital Management, con sede negli Stati Uniti, scrive la Bbc online.

Usa, continueremo a ritenere gli Houthi responsabili per attacchi

"Gli Stati Uniti continueranno a ritenere gli Houthi responsabili per i loro attacchi ed esortiamo gli altri governo del mondo a fare lo stesso". Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.

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