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Israele-Hamas, Biden accusa Iran dell'attacco in Giordania. Razzi Hamas su Tel Aviv

©Getty

Gli Stati Uniti fanno sapere che risponderanno all'attacco in Giordania in cui sono morti 3 soldati americani. Media Usa: ci sarebbe l'ok di Tel Aviv sulla tregua in cambio del rilascio degli ostaggi. Nuovo lancio di razzi su Tel Aviv. L'Unrwa dichiara che non sarà in grado di continuare le operazioni oltre la fine di febbraio se i finanziamenti non verranno ripresi. Meloni: "Stasera 14 bimbi palestinesi in ospedali italiani"

 

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Pentagono identifica vittime dell'attacco in Giordania

Il Pentagono ha identificato i tre soldati americani morti nell'attacco contro una postazione Usa in Giordania: Breonna Moffett, 23 anni, Kennedy Sanders (24), William Rivers (46), tutti della Georgia.

Usa, Iran responsabile perché arma i gruppi che attaccano

"Riteniamo l'Iran responsabile perché l'Iran finanzia, arma, addestra ed equipaggia i gruppi che colpiscono le truppe Usa in Medio Oriente": lo ha detto in un briefing la vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh commentando l'attacco ad una postazione Usa in Giordania.

Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"

Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. LA PROTESTA

Pentagono, attacco in Giordania ha impronte di Hezbollah

L'attacco in Giordania contro una postazione Usa "ha le impronte delle Brigate Hezbollah", la milizia libanese sostenuta dall'Iran: lo ha detto in un briefing la portavoce del Pentagono  Sabrina Singh. "Sappiamo che l'Iran finanzia questi gruppi" che stanno attaccando le truppe Usa in Medio Oriente, ha aggiunto. 

Meloni, intendiamo curare 100 bambini palestinesi

"Stasera arriverà un primo gruppo di 14 bambini palestinesi per essere curati" negli ospedali italiani, si tratta di un primo gruppo di cento bambini che verranno curati in Italia, "è un lavoro prezioso" che deve coinvolgere gli altri Paesi interlocutori come l'Unione europea. Così la premier Giorgia Meloni, durante le dichiarazioni alla stampa. Sulla situazione a Gaza - ha sottolineato la premier - "ribadisco il lavoro molto faticoso" dell'Italia "per cercare di arrivare ad una nuova tregua" nel conflitto del Medio Oriente "e impedire una escalation del conflitto". 

Usa, ritorno coloni israeliani a Gaza? Idea irresponsabile

Per la Casa Bianca il ritorno degli insediamenti israeliani a Gaza è "un'idea irresponsabile". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, a proposito delle dichiarazioni di alcuni ministri israeliani. "Sono frasi irresponsabili, sconsiderate, incendiarie e questo non è in linea con la nostra convinzione che non può esserci alcuna riduzione nel territorio di Gaza", ha sottolineato.

Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati

È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. LEGGI

Israele Palestina, i motivi storici dietro alla guerra

La guerra lanciata da Hamas contro Tel Aviv ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ARTICOLO COMPLETO

Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri

Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI

Stop delle navi nel Mar Rosso, ecco cosa significa per l'economia

Gli attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi hanno ancora conseguenze economiche limitate, dicono gli esperti, a condizione che la crisi non duri. Ma se dovesse protrarsi, cosa succederebbe? L'APPROFONDIMENTO

Biden ha convocato il team per la sicurezza nazionale

Joe Biden ha convocato stamane il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa nella Situation Room "per discutere gli ultimi sviluppi riguardanti l'attacco ai soldati americani in Giordania". Lo riferiscono fonti della Casa Bianca alla Cnn. Tra i partecipanti c'erano il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario alla Difesa Lloyd Austin, la direttrice dell'intelligence nazionale Avril Haines, il capo dello staff Jeff Zients. 

Germania, no a insediamenti israeliani a Gaza

Il Ministero degli Affari Esteri tedesco ha pubblicato una dichiarazione in cui si afferma che "Berlino respinge ogni considerazione riguardante un possibile insediamento israeliano a Gaza, e riguardo qualsiasi forma di ricollocazione della popolazione palestinese". Il ministero degli Esteri tedesco ha aggiunto che si tratta di "un aggravamento del conflitto attuale e di una violazione del diritto internazionale". 

Qatar conferma, 'bozza su ostaggi sarà trasmessa a Hamas'

Un quadro per la fine dei combattimenti a Gaza e il rilascio degli ostaggi verrà trasmesso a Hamas. Lo ha detto il primo ministro del Qatar dopo gli incontri con funzionari statunitensi, israeliani ed egiziani. Lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha affermato che durante i colloqui di questa settimana sono stati compiuti "buoni progressi" e che le parti "sperano di trasmettere questa proposta a Hamas e di portarli a un punto in cui possano impegnarsi positivamente e costruttivamente nel processo". 

Onu, Israele non ci ha dato documenti su accuse a Unrwa

Le Nazioni Unite non hanno ricevuto alcun dossier da Israele, riguardo le accuse fatte ai dodici dipendenti dell'agenzia Onu per il soccorso dei profughi palestinesi di essere legati a Hamas. Lo ha detto il portavoce del segretario generale durante l'incontro con i media internazionali. "Al momento - ha ribadito il portavoce, Stephane Dujarric - a quanto abbiamo verificato con i nostri colleghi non abbiamo ricevuto niente. Saremo lieti di ricevere ogni tipo di informazione che loro hanno. Ma ovviamente leggiamo ciò che dicono i media". 

Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse

Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. COSA SAPPIAMO

16 Paesi sospendono finanziamenti all'Unrwa

Sono passato in poche ore da 9 a 16 i Paesi che hanno congelato i contributi all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), mentre altri restano cauti in attesa di chiarimenti sulle accuse secondo cui una dozzina di suoi lavoratori avrebbero collaborato con Hamas e partecipato agli attacchi del 7 ottobre. Tra i primi a interrompere i finanziamenti ci sono gli Stati Uniti, seguiti da Canada, Regno Unito, Australia, Finlandia, Paesi Bassi, Austria, Germania, Italia, Francia, Svizzera, Romania e Giappone, così come come i tre paesi baltici. Da parte sua, la Commissione europea ha fatto sapere che deciderà in base agli esiti dell'indagine avviata dall'Onu. Degli altri grandi donatori - con contributi superiori a 10 milioni di dollari all'anno - solo Spagna, Norvegia, Svezia, Danimarca e Belgio mantengono i loro contributi, così come Arabia Saudita, Qatar e Kuwait.

Truppe israeliane fanno irruzione in uffici Sinwar a Khan Yunis

Truppe israeliane della 98ma divisione hanno fatto irruzione negli uffici del capo di Hamas, Yahya Sinwar, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane (Idf), precisando che i militari sono entrati negli uffici di diversi esponenti di Hamas, tra cui quello di Sinwar, il 'most wanted' tra tutti i leader del gruppo palestinese.

Austin: 'Dolore e oltraggio per morte 3 militari, non tollereremo attacchi a forze Usa '

Lloyd Austin ha espresso il suo "dolore ed oltraggio" per l'uccisione di tre militari Usa durante l'attacco di ieri alla base in Giordania, durante il discorso pronunciato oggi prima del suo incontro con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "Fatemi iniziare esprimendo il mio oltraggio e dolore per la morte di 3 coraggiosi militari in Giordania e gli altri militari feriti, il presidente ed io non tollereremo attacchi alle forze Usa e adotteremo tutte le necessarie azioni per difendere gli Stati Uniti e le nostre truppe", ha dichiarato il segretario alla Difesa che oggi è al suo primo giorno di lavoro in presenza al Pentagono dopo l'intervento per un cancro alla prostata il 22 dicembre scorso che poi ha portato ad un ricovero in terapia d'urgenza ai primi di gennaio.  Da parte sua Stoltenberg ha espresso le sue condoglianze per i caduti e la sua solidarietà ai feriti: "questo dimostra ancora una volta i rischi a cui sono esposti i militari che difendono i nostri valori e partecipano a missioni, operazioni in cui proteggiamo la libertà e i valori in cui crediamo". 

Media: prima fase bozza accordo prevede rilascio 35 ostaggi e 45 giorni cessate fuoco

Un cessate il fuoco di 45 giorni a Gaza in cambio del rilascio di 35 ostaggi. E' quanto prevede la prima fase dell'accordo raggiunto a Parigi tra Israele, Egitto, Stati Uniti e Qatar, secondo quanto riporta Sky News Arabia. L'emittente ha anche riferito che saranno rilasciati tra i 100 ed i 250 detenuti palestinesi per ogni ostaggio israeliano liberato.

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