Non solo Ucraina e Medio Oriente, dal Sudan al Myanmar le crisi che minacciano il 2024
Le elezioni di gennaio a Taiwan rischiano di alimentare le tensioni tra Cina e Stati Uniti mentre in America Latina il referendum venezuelano per l'annessione della Guyana Esequiba ha già innescato la risposta del Brasile. In Africa guerre e povertà flagellano soprattutto i tre Paesi della "cintura golpista" Mali, Niger e Burkina Faso
- Nell’anno che sta per concludersi l’attenzione internazionale si è concentrata principalmente sui conflitti tra Russia-Ucraina e tra Israele-Hamas. Nel frattempo tuttavia a diverse latitudini si sono affacciate altre crisi che, secondo diverse fonti, sono destinate a peggiorare nel 2024. Ecco quali
- L’amministrazione Biden ha finora mantenuto la linea del sostegno occidentale a Kiev. Ma la campagna elettorale negli Stati Uniti in vista delle presidenziali del 5 novembre e in Unione Europea verso il voto di giugno rischiano di frenare i finanziamenti. Sullo sfondo resta lo spettro della spartizione del Paese e la vittoria di Vladimir Putin in corsa per il terzo mandato alle presidenziali di marzo
- Secondo l'annuale "watchlist di emergenza", 'International Rescue Committee ha classificato il conflitto in Israele e nei territori palestinesi occupati come la seconda crisi più evidente da tenere d'occhio nel 2024. Senza un cessate il fuoco a Gaza la guerra potrebbe coinvolgere più direttamente fazioni anti-israeliane attive in Libano e in Siria e aumentare il flusso di rifugiati palestinesi verso l'Egitto. Dallo scoppio del conflitto sono circa 20mila i palestinesi uccisi
- Sempre in Medio Oriente conflitti perdureranno anche in Siria e in Yemen con conseguenze drammatiche per i civili. La tensione cresce anche nel Mar Rosso, dove navi militari occidentali sono dispiegate a difesa delle rotte commerciali
- L'International Rescue Committee evidenzia la crisi in Sudan a seguito della guerra civile scoppiata lo scorso aprile tra l'esercito nazionale e le forze paramilitari di supporto rapido. Circa 6 milioni di persone sono rimaste senza casa mentre la polarizzazione etnica ostacola l'afflusso di aiuti umanitari
- Guerre e povertà minacciano inoltre la stabilità di altri Paesi africani. Secondo una ricerca del Centro africano per gli studi strategici, in 149 milioni vivono una crisi alimentare, dato in crescita rispetto al 2019. Fronti caldi si registrano nei paesi della cosiddetta "cintura golpista": Mali, Burkina Faso e Niger, tutte guidate da giunte militari. Ma focolai di crisi ci sono anche in Etiopia, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria e Camerun
- Il governo di Tripoli deve fare i conti con le conseguenze della disastrosa alluvione che lo scorso settembre ha causato 11mila morti nell'area di Derna a causa di inondazioni e dighe crollate. Le piogge estreme registrate nello stato nordafricano dopo il caldo record sono l'effetto dei cambiamenti climatici
- In Asia il 2024 vede il Myanmair in testa alla classifica delle preoccupazioni internazionali. Nell'ex Birmania la giunta al potere si sta riprendendo dopo il colpo sferrato da una coalizione di milizie ribelli. Secondo Morgan Michaels, ricercatore presso l'International Institute for Strategic Studies, "il conflitto nel paese si sta dirigendo verso una nuova fase caratterizzata da un regime indebolito ma ancora pericoloso e da una violenza più intensa"
- Le elezioni a Taiwan in programma a gennaio potrebbero dare nuova linfa alle rivendicazioni della Cina in un momento in cui Washington e Pechino stanno cercando di stabilizzare i loro rapporti dopo il bilaterale Biden-Xi a San Francisco. L'attenzione rimane alta anche in Afghanistan dove il regime talebano, tornato al potere nell'agosto 2021, sta strozzando sempre di più i diritti delle donne mentre il paese sta sprofondando nella povertà
- In America Latina all'instabilità di Haiti, ostaggio di bande criminali, nelle ultime settimane si è affacciata un'ulteriore crisi: un recente referendum in Venezuela ha dato il via libera all'annessione della Guyana Esequiba. Il Brasile ha risposto aumentando le forze al confine con il piccolo paese al centro da 200 anni di una disputa terrioriale con Caracas. Tuttavia in un summit a San Vincent e Grenadine i presidenti Maduro e Irfaan Ali hanno concordato di "non usare la forza" per raggiungere un accordo sulla loro regione frontaliera
- Meno gravi ma comunque da tenere sotto controllo nel 2024 sono gli sviluppi politico-economici in alcuni Paesi dell'America Latina. Dalla Colombia alle prese con i cartelli della droga e l'emergenza migranti verso gli Stati Uniti al Cile in cerca di una nuova Costituzione. E poi c'è l'Argentina, dove le prime misure shock sulla seconda economia del continente varate dal neo presidente liberista e populista Javier Milei hanno già portato in piazza migliaia di manifestanti