
Argentina, insediamento di Javier Milei: “Non ci sono soldi. Servono riforme shock”. FOTO
Iniziano i 4 anni dell'ultraliberista alla guida del Paese, alle prese con una grave crisi economica: il neopresidente ha giurato sulla Costituzione e ha ricevuto gli attributi di comando dal suo predecessore Fernández. "Si è concluso un periodo di decadenza", ha poi detto alla folla riunita davanti al Congresso. Ma ha precisato: le riforme avranno un impatto "sul livello di attività, di inflazione e di povertà". Per il Paese sarà "l'ultimo sorso amaro da deglutire". A Buenos Aires anche Bolsonaro, Zelensky e Orban

L’INSEDIAMENTO DI JAVIER MILEI
- Iniziano oggi, 10 dicembre, i quattro anni dell’ultraliberista Javier Milei alla Casa Rosada presidenziale di Buenos Aires: in città si celebra l’insediamento del leader del partito La Libertad Avanza, vincitore delle presidenziali dello scorso novembre. È il 55esimo capo di Stato nella storia del Paese e il decimo dal 1983, data del ritorno della democrazia. Succede ad Alberto Fernández

TRA I LEADER PRESENTI BOLSONARO E ZELENSKY
- A Buenos Aires è arrivato per prendere parte alle cerimonie anche l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, così come quello ucraino Volodymyr Zelensky. Per l’Europa gli unici altri capi di Stato o di governo presenti sono re Felipe VI di Spagna e il premier ungherese Viktor Orban. Per l'Italia c’è la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. La Francia ha inviato il ministro della Trasformazione, Stanislas Guerini; il Regno Unito il ministro per le Americhe ed i Territori d'Oltremare, David Rutley

MIGLIAIA DI PERSONE CELEBRANO MILEI
- Migliaia le persone che fin dalle prime ore del mattino sono arrivate nell’area che collega il Parlamento alla Casa Rosada, passando per la storica Avenida de Mayo. Quasi sconosciuto fino a pochi anni fa, Milei si è imposto sull’avversario peronista e progressista Sergio Massa promettendo un cambiamento radicale per l’Argentina, alle prese – ancora una volta – con una grave crisi economica. Tra le altre cose, ha promesso l'adozione del dollaro Usa come moneta nazionale

LA CONSEGNA DEGLI ATTRIBUTI DI COMANDO
- Il presidente uscente Alberto Fernández ha consegnato gli attributi di comando, il bastone presidenziale e la fascia celeste bianca, al suo successore

IL GIURAMENTO
- Milei ha poi ha giurato fedeltà alla Costituzione. In foto: Milei e la vicepresidente Cristina Fernandez de Kirchner

- Solo dopo, innovando rispetto alla tradizione, il capo dello Stato ha iniziato a parlare - non davanti al Parlamento ma all'esterno - rivolgendosi alla gente riunita nella Plaza de los dos Congresos. "Si è concluso un periodo di decadenza e inizia un cammino di crescita e redenzione. L'elettorato ha espresso una volontà di cambiamento che non ha ritorno, comincia una nuova era, un'era di pace e prosperità", ha detto

"NON CI SONO SOLDI"
- Per il Paese, ha aggiunto, "non c'è alternativa all'aggiustamento e non c'è alternativa allo shock". Milei ha avvertito la cittadinanza: "Non ci sono soldi" e il programma di riforme e stabilizzazione economica "avrà un impatto sul livello di attività, di inflazione e di povertà". Si aprirà quindi "un periodo di stagflazione", che però "sarà l'ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l'Argentina". Come anticipato, ha sottolineato di aver ricevuto "la peggior eredità della storia"

GLI APPUNTAMENTI DELLA GIORNATA
- A chiudere il programma, altri appuntamenti: una messa nella Cattedrale, il saluto alle delegazioni straniere, il giuramento dei ministri del nuovo governo e una serata di gala nel Teatro Colon dove sarà proposta l'opera Madame Butterfly di Giacomo Puccini

"SFIDA ENORME"
- "La sfida è enorme, ma preferisco dire una verità scomoda piuttosto che una menzogna confortante", ha detto Milei. Per portare avanti il suo programma dovrà comunque rispettare il patto siglato con il 56% di argentini che gli hanno concesso fiducia e che chiedono che si rispetti la promessa che l'aggiustamento ricada principalmente sulla "casta dei politici corrotti e degli imprenditori prebendari". In foto: Milei alla Casa Rosada, per la prima volta nei panni di presidente argentino

UN NUOVO CONTRATTO SOCIALE
- Il presidente ha parlato quindi di "un nuovo contratto sociale" basato sui principi del liberismo e che prevede "un Paese in cui lo Stato non diriga le nostre vite ma che protegga i nostri diritti" e le cui istituzioni fondamentali sono "la proprietà privata, il libero mercato, la libera competenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale".

BUENOS AIRES BLINDATA
- Almeno 7mila uomini, tra guardie presidenziali, agenti e membri delle forze speciali, sono stati schierati a Buenos Aires per garantire la sicurezza delle cerimonie

IN STRADA ANCHE SUPPORTER DI TRUMP
- Molti commentatori hanno sottolineato come l'elezione di Milei sul piano internazionale potrebbe significare una rinnovata apertura a spinte populistiche. In strada anche supporter di Donald Trump, in corsa per tornare alla Casa Bianca il prossimo anno