Milei: “Il mio piano sarà uno shock ma l'Argentina decollerà”

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"Un forte aggiustamento fiscale verso un azzeramento diretto del deficit finanziario". Questa una delle promesse del neopresidente argentino secondo cui il Paese tornerà "solvibile perché pagheremo il debito" da 45 miliardi di dollari più interessi col Fondo monetario internazionale". Si tratterà, ha aggiunto, di "uno shock, non ci sarà gradualità". 

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Da poco eletto come nuovo presidente dell'Argentina, Javier Milei ha dichiarato in un'intervista le sue prossime intenzioni alla guida del Paese. Tra queste, ha fatto sapere che il suo esecutivo realizzerà "un forte aggiustamento fiscale verso un azzeramento diretto del deficit finanziario". La promessa del neopresidente è che l’Argentina tornerà "solvibile perché pagheremo il debito" da 45 miliardi di dollari più interessi col Fondo monetario internazionale (Fmi). "Sarà uno shock, non ci sarà gradualità", ha dichiarato.

In arrivo “mesi molto duri ma saranno il decollo del Paese”

"I titoli pubblici e le azioni argentine sono saliti. Questo significa che c'è fiducia su ciò che vogliamo fare. Stiamo dando chiari segnali di stabilità e di forza politica, che era una delle cose di cui si dubitava, e siamo in grado di fare accordi al Congresso affinché queste leggi avanzino", ha ribadito ancora Milei. Poi, considerando il possibile rischio di iperinflazione, Milei ha ammesso che "il rischio c'è” ma nelle intenzioni c’è quella di “fare ogni sforzo per evitarlo". Quindi una previsione a stretto giro di posta: "Sono in arrivo sei mesi molto duri", ha confessato Milei ma saranno "il decollo dell'Argentina". La ricetta? "Non si tratta di tagliare quella che è considerata spesa pubblica ma le voci su cui la politica ruba. Questo è il grande trucco. La Banca di sviluppo interamericana ha pubblicato uno studio sull'inefficienza della spesa pubblica. L'Argentina ha un'inefficienza di 7,5 punti e un deficit finanziario di 5".

“Non più opere pubbliche, ma interventi privati”

Per quanto riguarda il futuro delle opere pubbliche e soprattutto di quelle già stabilite, Milei ha spiegato che non potranno più essere finanziate. "Non abbiamo denaro, abbiamo un forte deficit fiscale" e dobbiamo "dare priorità all'equilibrio dei conti", ha detto. Nel nostro governo, ha aggiunto, "introdurremo un sistema di iniziativa privata alla cilena", ripetendo che "non ci sono soldi e se non facciamo un aggiustamento fiscale si scatenerà un'iperinflazione e avremo il 90% di poveri e il 70-75% di indigenti". Poi, in conclusione: "Non si negozia l'equilibrio fiscale. Non c'è discussione. Se un ministro supera la spesa prevista, lo caccio!".  

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