Geert Wilders, chi è l'estremista di destra che ha vinto le elezioni in Olanda
Negazionista del cambiamento climatico, euroscettico e sovranista, ha fondato nel 2006 il Partito per la libertà, che alla tornata elettorale del 2023 ha ottenuto il 23% dei consensi. Islamofobo, propone una de-islamizzazione dei Paesi Bassi con il divieto del Corano e la chiusura delle moschee
- È il vincitore delle elezioni legislative del 2023 nei Paesi Bassi. Fondatore del Partito per la libertà (Pvv), viene definito un estremista di destra, fortemente scettico su Unione europea e contro l'Islam, da lui definito "un'ideologia fascista". Ecco il ritratto di Geert Wilders
- Wilders nasce nel 1963 a Venlo, nei Paesi Bassi, da una famiglia cattolica. Il padre è olandese, la madre è indonesiana. Con il passare del tempo diventa agnostico, ma considera comunque cristiani ed ebrei amici e alleati
- Siede nella Tweede Kamer, la Camera dei deputati olandese, dal 1998. Definito euroscettico, islamofobo e nazionalista, nel 2004 esce dal Partito popolare per la libertà e la democrazia perché contrario alla linea europeista del gruppo, favorevole peraltro all'ingresso della Turchia nell'Ue
- Nel 2006 fonda il Partito per la libertà (Pvv). La scalata al potere comincia in modo graduale: alle elezioni legislative dello stesso anno ottiene il 5,89% dei voti, frutto delle posizioni euroscettiche della popolazione olandese
- Il primo cambio di marcia arriva con le elezioni europee del 2009, in cui il Pvv ottiene il 16,79% dei consensi, risultando il secondo partito dei Paesi Bassi. L'anno successivo, nelle elezioni legislative, la creatura di Wilders tocca il 15,45% delle preferenze e conquista 24 seggi alla Camera
- Nel 2012, dopo aver ritirato il sostegno al governo di Mark Rutte, porta il Paese alle elezioni anticipate dove il Partito per la libertà ottiene il 10,08%, perdendo cinque punti percentuali rispetto alla precedente tornata elettorale. Nel 2017 dalle urne esce leggermente rafforzato (13,06%), ma con un risultato sempre inferiore rispetto al dato del 2010
- Alle elezioni europee il Pvv ottiene solo il 3,45%, segnando il suo minimo storico nei consensi. Parte del suo elettorato ha infatti preferito votare il Forum per la democrazia, un nuovo soggetto politico nazionalista
- Il Pvv risorge però alle elezioni legislative del 2023, ottenendo un successo inaspettato che lo attesta come primo partito dei Paesi Bassi con il 23,69% e la conquista di 37 seggi alla Camera. Wilders riesce a battere i socialdemocratici-verdi di Franz Timmermans e i liberali di destra di Dilan Yesilgoz
- Wilders si dichiara antifascista, anticomunista, filosemita e antislamista. Da un punto di vista sociale, lo si può considerare un iper-liberale, essendo favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, all'eutanasia e alla liberalizzazione delle droghe. Economicamente, è un neoliberale
- Wilders, che da anni vive sotto scorta, ha espresso posizioni molto radicali su Islam e immigrazione. È infatti promotore di una de-islamizzazione dei Paesi Bassi attraverso la chiusura di moschee, il divieto al Corano, l'espulsione di pregiudicati con doppia nazionalità e il ritiro dei permessi d'asilo. Si oppone all'invio di armi all'Ucraina
- Wilders apprezza particolarmente i lavori di Theo van Gogh, regista assassinato da un estremista islamico nel 2004, e della scrittrice e giornalista Oriana Fallaci. È inoltre negazionista del cambiamento climatico e, in onore al suo euroscetticismo, ha proposto un referendum per far uscire il suo Paese dall'Ue