Elezioni in Olanda, vince l'estrema destra di Wilders: "Non potranno più ignorarci"

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Dopo le indicazioni degli exit poll, anche i primi dati ufficiali confermano che il Partito per la libertà (Pvv) è primo con il 23,8% delle preferenze. Testa a testa per il secondo posto tra i Socialdemocratici-Verdi di Timmermans e i liberali di destra del premier uscente Rutte, guidati dalla leader Yesilgoz

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In Olanda, il Partito per la libertà (Pvv) di estrema destra - guidato da Geert Wilders - ha vinto le elezioni legislative. Dopo l'indicazione degli exit poll, anche i primi risultati ufficiali lo vedono primo con il 23,8% quando i comuni scrutinati sono 64 su 346. Per il secondo posto si profila un testa a testa tra la lista congiunta Socialdemocratici-Verdi (PvDA-GL) guidata da Frans Timmermans, che raccoglie il 15% delle preferenze, e i liberali di destra (Vvd) del premier uscente Mark Rutte, guidati da Dilan Yesilgoz, che si attesta al 14,4%. Più indietro il Nuovo contratto sociale (Nsc) del cristiano-democratico Pieter Omtzigt, che ottiene il 13,9%. Ancora più staccati gli altri partiti: il Movimento dei cittadini boeri (Bbb) a rappresentanza degli agricoltori non supera il 5,5%, mentre il populista Thierry Baudet con il suo Forum per la Democrazia (FvD) è fermo al 2,2%.

La ripartizione dei seggi

Dopo una campagna elettorale tesa, dominata da un dibattito ruvido su migrazione, clima e crisi abitativa, gli oltre 13 milioni di olandesi aventi diritto di voto si sono mobilitati - pur con un'affluenza in calo rispetto al passato - per dare un volto al successore del primo ministro più longevo della storia nazionale. Raddoppiando il bottino dei 17 seggi ottenuti alle politiche del 2021, stando ai primi dati ufficiali il Pvv di Wilders si aggiudicherebbe 35 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d'Olanda, l'unica a suffragio universale. Al ticket Laburisti-Verdi andrebbero invece 26 seggi (contro i rispettivi 9 e 8 ottenuti correndo separatamente all'ultima tornata). Terza, con un risultato deludente rispetto alle attese, Yesilgoz, considerata l'erede di Rutte e ferma a 23 seggi (11 in meno rispetto a quanto fatto nel 2021 dal suo predecessore). Più staccato a 20 seggi il Nuovo contratto sociale (Nsc), fondato soltanto ad agosto dall'outsider cristiano-democratico Pieter Omtzigt.

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Wilders: "Non possono più ignorarci"

"Il Pvv è il partito più grande", ha esultato il leader dell'estrema destra, chiarendo che la sua formazione "non può più essere ignorata" e scandendo: "Governeremo". Alfiere della Nexit, l'uscita dei Paesi bassi dall'Ue, nelle ultime ore Wilders - che da oltre 15 anni vive sotto scorta - aveva risalito tutti i sondaggi con i suoi messaggi contro l'accoglienza dei migranti. "Dobbiamo dirlo, qui non si può entrare!", era stato uno dei passaggi dell'ultimo dibattito televisivo in cui aveva colto l'occasione per rilanciare le sue richieste di "frontiere chiuse e zero richiedenti asilo" e "alloggi per gli olandesi".

Le congratulazioni di Salvini a Le Pen

Il leader della Lega Matteo Salvini ha mandato un sms "all'amico Geert Wilders" per congratularsi: "Altro che inciucio con i socialisti, il 3 dicembre a Firenze nascerà una nuova Europa", spiega il vicepremier italiano, ricordando la manifestazione della Lega con gli alleati europei (tra cui Wilders). Contenta anche Marine Le Pen, secondo cui il successo del Pvv "conferma il crescente attaccamento alla difesa delle identità nazionali". Contento anche il premier ungherese Orban: "I venti del cambiamento sono qui".

Il rebus delle alleanze

Tentare l'assalto allo scranno più alto del governo non sarà un'impresa semplice. Pur allineata a Wilders nella volontà di limitare i flussi, la ministra della Giustizia uscente Yesilgoz già alla vigilia del voto aveva escluso l'ipotesi di sostenerlo nelle vesti di premier: la sua figura divisiva, era stato il monito dell'ex bambina rifugiata, non farebbe bene al Paese nemmeno sulla scena internazionale. Yesilgoz esclude poi l'ipotesi di un governo guidato da Wilders. "Non sarà in grado di formare una maggioranza", ha detto la ministra, pur riconoscendo che "ora è il suo turno e deve dimostrarlo". Nulle le possibilità di collaborazione invece con Omtzigt e Timmermans. Il rebus è intricato: l'ultima volta, per trovare la quadra, a Rutte servirono 271 giorni.

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Il Bbb pronto a formare un governo

Il Movimento dei cittadini boeri si è detto aperto alla cooperazione con l'estrema destra uscita vincitrice dalle elezioni. "Abbiamo il 100% di fiducia che entreremo anche noi in una coalizione" di governo, ha detto Caroline van der Plas, la leader del Bbb, parlando ai microfoni dell'emittente nazionale Nos. L'esito dei negoziati, spiega, dipenderà dall'atteggiamento di Wilders. "Non possiamo ignorare i 2,5 milioni di elettori che hanno votato per il Pvv. Affrontiamo la questione seriamente. Wilders ha adottato una posizione più morbida, ha promesso una serie di cose. Dipende se vuole mantenerle", ha sottolineato la leader, precisando che la proposta di vietare il Corano "è una china scivolosa" perché allora potenzialmente potrebbe essere pure "messa al bando la Bibbia".

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