John Fitzgerald Kennedy, chi era il presidente americano ucciso 60 anni fa in un attentato
Il presidente della "Nuova frontiera", 35esimo leader alla Casa Bianca, nacque a Boston il 29 maggio 1917. Dalla carriera politica alle sfide della guerra fredda, dalla corsa alla luna al matrimonio con Jackie: il racconto per immagini fino all'assassinio avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963
- Sessant'anni fa, il 22 novembre 1963, moriva in un attentato John Fitzgerald Kennedy, 35esimo presidente degli Stati Uniti e uno dei leader più famosi della storia americana
- JFK, figlio di una famiglia facoltosa, nacque il 29 maggio 1917 a Brookline, ricca cittadina nell'area metropolitana di Boston, in Massachusetts (nella foto, del 1925, aveva 8 anni)
- JFK, di origini irlandesi, è stato il primo presidente degli Stati Uniti di religione cattolica e il più giovane mai eletto nella storia del Paese: aveva 43 anni. Theodore Roosevelt era più giovane ma divenne presidente subentrando a William McKinley dopo il suo assassinio
- Durante il suo breve mandato, in epoca di guerra fredda, sono tanti gli eventi importanti: la crisi di Berlino del 1961 con la costruzione del Muro, la corsa alla luna e la conquista dello Spazio, l'invasione di Cuba e il progetto di rovesciare il regime di Castro con lo sbarco nella Baia dei Porci, la crisi dei missili di Cuba e le tensioni con l’Unione Sovietica, l’avvicinarsi della guerra del Vietnam, l’avanzata dei movimenti per i diritti civili degli afroamericani (foto del '62)
- Kennedy da ragazzo si trasferì con la famiglia da Boston a New York. Si iscrisse prima all'Università di Princeton e poi ad Harvard, dove nel ’40 si laureò in International Affairs. Durante la Seconda guerra mondiale, arruolato in Marina, partecipò a diverse missioni nonostante i problemi alla schiena per un incidente. Nell’agosto del 1943, dopo che la sua nave fu affondata vicino alle Isole Salomone, riuscì a mettere in salvo gli uomini sopravvissuti e si guadagnò medaglie e riconoscimenti (foto del '43)
- L’ingresso in politica, tra i democratici, risale a dopo la seconda guerra mondiale: a spingerlo, in parte, il vuoto lasciato dal fratello Joseph Jr, morto in battaglia, su cui la facoltosa famiglia aveva puntato molto. Nel 1946, quando un deputato lasciò il suo seggio per diventare sindaco di Boston, Kennedy corse per quel seggio e vinse. Nel 1952 si candidò al Senato, con lo slogan “Kennedy farà di più per il Massachusetts”, e a sorpresa vinse ancora (foto del '62)
- Negli anni successivi Kennedy dovette fare i conti con vari problemi di salute, spesso legati alla schiena, che lo tennero lontano dal Senato. In questo periodo pubblicò il libro Profiles in Courage, che vinse il Premio Pulitzer nel 1957 per le biografie (foto del '62)
- Nel 1960 JFK annuncia la sua corsa per la presidenza degli Stati Uniti. Alle primarie del Partito democratico dovette vedersela con Hubert Humphrey (Minnesota), Lyndon B. Johnson (Texas) e Adlai Stevenson II (candidato democratico nel ‘52 e nel ‘56). Kennedy vinse in Stati chiave e arrivò alla convention democratica da favorito. Il 13 luglio il partito lo nominò candidato alla presidenza e lui scelse Lyndon Johnson come vice (nella foto, del '61, Kennedy e Johnson)
- Il democratico Kennedy aveva come sfidante il repubblicano Richard Nixon. Tra i due ci fu il primo dibattito presidenziale mai trasmesso in tv. Per la maggior parte delle persone il vincitore del confronto fu JFK, non tanto per quello che disse ma per l’immagine sicura che riuscì a trasmettere di sé. Dietro il successo di Kennedy c’era anche Arthur Schlesinger Jr., uno dei suoi più stretti collaboratori e autore dei suoi discorsi
- Alle presidenziali dell’8 novembre 1960 John Fitzgerald Kennedy superò, di strettissima misura, Richard Nixon e diventò il 35esimo presidente degli Stati Uniti. Il presidente della “Nuova frontiera”, dal motto usato sin dalla campagna elettorale. Prestò giuramento il 20 gennaio 1961 a Washington e pronunciò la famosa frase: “Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese”
- In un altro famoso discorso della “Nuova Frontiera”, Kennedy chiese alle nazioni di tutto il mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò “i comuni nemici dell’umanità: la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra”. Altro storico discorso è quello pronunciato il 26 giugno 1963, quando visitò Berlino Ovest e, critico verso la costruzione del Muro, disse “Ich bin ein Berliner” tra l’ovazione della gente
- Nel settembre 1962 un altro discorso celebre, alla Rice University, sull’impegno spaziale del Paese: “Abbiamo deciso di andare sulla luna in questo decennio e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite”. Kennedy chiese al Congresso di finanziare il Programma Apollo. Sei anni dopo la sua morte, gli americani arrivarono sulla luna (foto del '62)
- Kennedy morì il 22 novembre 1963, assassinato a Dallas, in Texas, durante una visita ufficiale. Dell’omicidio fu accusato Lee Harvey Oswald, che due giorni dopo fu ucciso prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald agì da solo, ma le ombre sull’assassinio (e le voci di una cospirazione) non sono mai state diradate del tutto
- I funerali di Kennedy, seguiti in tutto il mondo, si tennero il 25 novembre 1963 a Washington. Il giorno prima centinaia di migliaia di persone resero omaggio alla salma del presidente in Campidoglio
- John Fitzgerald Kennedy aveva sposato Jacqueline Bouvier il 12 settembre 1953. Intorno alla coppia c’era un’attenzione più simile a quella riservata alle star che ai politici. Influenzarono la moda dell’epoca e la Casa Bianca con loro divenne un luogo di ritrovo per artisti, atleti, scienziati, letterati
- Nonostante l’immagine di coppia felice, le scappatelle extraconiugali di Kennedy erano frequenti. Tra le sue amanti, la più celebre fu probabilmente Marilyn Monroe
- JFK e Jackie ebbero quattro figli: Arabella, nata senza vita nel 1956; Caroline, l’unica ancora in vita; John Fitzgerald Kennedy Jr., detto John-John, morto in un incidente aereo nel 1999; Patrick, nato nell’agosto 1963 e morto dopo due giorni