Trattato Cfe, Nato e Usa annunciano la sospensione dopo l'uscita della Russia
Un altro accordo siglato alla fine della Guerra Fredda per non far degenerare la situazione in Europa va verso la sua fine. Dopo che il Cremlino ha concluso la procedura per l'uscita dal Trattato sulle forze convenzionali, Washington e gli Alleati hanno fatto sapere che anche loro si muoveranno verso la sospensione. La notizia arriva a poca distanza dal ritiro della ratifica di Mosca a un altro trattato, quello che mette al bando gli esperimenti nucleari (Ctbt)
- Non accenna a diminuire la tensione tra Nato e Russia. Dopo che Mosca ha concluso la procedura per il ritiro dal Trattato del 1990 sulle forze convenzionali in Europa (Cfe), Washington e gli Alleati hanno a loro volta notificato che sospenderanno la loro partecipazione allo stesso trattato. È la fine di un altro storico accordo sugli armamenti. La notizia arriva a poca distanza dal ritiro della ratifica di Mosca a un altro trattato, quello che mette al bando gli esperimenti nucleari (Ctbt)
- Il Cfe andava a limitare il numero di armi convenzionali – cioè quelle che non sono nucleari, come aerei da guerra, navi da combattimento e carri armati – che la Nato e i Paesi dell’ex Patto di Varsavia potevano dispiegare sul suolo europeo. Si voleva evitare che una delle due parti accumulasse troppi armamenti rispetto all’altra
- Già nel 2007, Mosca aveva imposto una moratoria sul rispetto del trattato, sospendendo poi la sua partecipazione nel 2015: si lamentava la mancata ratifica dei Paesi Nato. A maggio, Putin aveva firmato una legge per il ritiro formale dall’accordo: la procedura si è conclusa alla mezzanotte del 7 novembre 2023. “Il documento giuridico internazionale”, si legge in una nota del Ministero degli Esteri russo, per Mosca adesso “è storia”
- Il dicastero russo ha spiegato che il Cfe era stato concluso alla fine della Guerra Fredda, in un momento in cui sembrava possibile “la formazione di una nuova architettura di sicurezza globale ed europea basata sulla cooperazione e sono stati fatti i tentativi appropriati”. Poiché la Nato, spinta dagli Usa, avrebbe aggirato “apertamente” i contenuti dell’accordo, si è così deciso di lasciarselo una volta per tutte alle spalle
- Le accuse sono le stesse che Usa e Nato muovono a Mosca. “Il ritiro della Russia è l'ultima di una serie di azioni che mina sistematicamente la sicurezza euro-atlantica", ha affermato in una nota il Consiglio Nord Atlantico. Per gli Stati Uniti la sospensione del Cfe scatterà il 7 dicembre
- Cosa significa nei fatti? La sospensione della partecipazione all’accordo darà a Washington una flessibilità più ampia nello schieramento di forze sui confini settentrionali e meridionali della Nato in Europa, comprese la Romania e la Bulgaria, vicine all'Ucraina. Non solo: permetterà agli Alleati occidentali di Kiev di evitare di condividere informazioni sullo schieramento delle loro forze con le nazioni vicine alla Russia
- "Il ritiro della Russia dal trattato è insostenibile e richiede una forte risposta da parte dell'Alleanza. Non intraprendere alcuna azione manderebbe il messaggio sbagliato", ha affermato un dirigente del dipartimento di Stato americano
- Sul punto è intervenuto anche il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan: la decisione degli Usa di sospendere il Cfe - presa "in stretta consultazione e coordinamento con i nostri alleati Nato, molti dei quali sono anche Stati parte del trattato Cfe" - rafforzerà “la capacità di deterrenza e di difesa dell'Alleanza rimuovendo le restrizioni che influiscono sulla pianificazione, sugli schieramenti e sulle esercitazioni - restrizioni che non vincolano più la Russia dopo il ritiro"
- Sullivan sottolinea come “i nostri alleati condividono all'unanimità la nostra opinione secondo cui una situazione in cui gli Stati Uniti e i nostri alleati dell'Alleanza continuano a essere militarmente vincolati dal Trattato Cfe, mentre la Russia - le cui forze armate sono le più grandi in Europa, e che continua a condurre attivamente una guerra di aggressione contro l'Ucraina utilizzando proprio le forze che il trattato mira a limitare - non lo è, sarebbe inaccettabile"
- Il consigliere per la sicurezza Usa evidenzia come la mossa di Mosca non faccia altro che dimostrare “ulteriormente il continuo disprezzo di Mosca per il controllo degli armamenti”. Stati Uniti e Nato continueranno a impegnarsi per il "controllo degli armamenti convenzionali come elemento critico della sicurezza euro-atlantica”, oltre che “a perseguire misure volte a rafforzare la stabilità e la sicurezza in Europa riducendo i rischi, prevenendo percezioni errate, evitando conflitti e costruendo la fiducia"