Tel Aviv ai due Paesi confinanti: "Se attaccano ci saranno guerra e distruzione". Confronto tra i leader sull'evoluzione della crisi: colloquio tra Meloni, Biden, Sunak, Trudeau, Macron e Scholz. Il leader Usa sente anche Papa Francesco sul "bisogno di individuare percorsi di pace"
Usa: altri 15 camion in viaggio verso Gaza
Il nuovo inviato dell'amministrazione Biden per la situazione umanitaria a Gaza, David Satterfield, ha annunciato che altri 15 camion di aiuti umanitari sono in viaggio verso Gaza. "Dopo i nostri colloqui con tutte le parti ci aspettiamo che a partire da domani il flusso sia continuo", ha dichiarato in un'intervista a Msnbc.
Casa Bianca: colloquio Biden-Netanyahu su ultimi sviluppi
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sugli ultimi sviluppi in Israele, nella Striscia di Gaza e nella regione. Lo fa sapere la Casa Bianca.
Colloquio Biden-Papa:prevenire escalation regionale
Durante il colloquio telefonico di oggi, il presidente Usa Joe Biden e Papa Francesco "hanno discusso della necessità di prevenire un'escalation nella regione e di lavorare per una pace duratura in Medio Oriente". E' quanto si legge nel comunicato in cui la Casa Bianca riferisce del colloquio. "Il Presidente ha condannato il barbaro attacco di Hamas contro i civili israeliani e ha affermato la necessità di proteggere i civili a Gaza - si legge nel resoconto della telefonata diffuso dalla Casa Bianca - Ha parlato della sua recente visita in Israele e dei suoi sforzi per assicurare la consegna di cibo, medicine e altri aiuti umanitari per contribuire ad alleviare la crisi umanitaria a Gaza".
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese che sostiene Hamas contro Israele
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese, da sempre fiera avversaria di Israele. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, Hezbollah controlla ancora oggi una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica di Beirut. Il suo leader è Hassan Nasrallah, che guida il gruppo dal 1992 LEGGI
Volantini a Gaza: "Chi non evacua sarà considerato un terrorista". Ma Israele smentisce
Secondo alcuni media, il messaggio cartaceo fatto recapitare dall'esercito ebraico ai civili a nord della Striscia conterrebbe un avvertimento: "Se non vi spostate a sud, potreste essere considerati complici" di Hamas. Ma arriva la smentita dell'Idf: "La traduzione diffusa online è sbagliata. Per noi i civili restano civili" LEGGI
Russia, domani Lavrov a Teheran per riunione ministri area
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov si recherà domani nella capitale iraniana Teheran per un incontro con i colleghi di Turchia, Azerbaigian e Armenia. "Confermiamo i colloqui previsti da Lavrov a Teheran domani", ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova alle agenzie di stampa TASS e RIA. I colloqui si svolgono nel contesto delle tensioni in Medio Oriente e delle dispute irrisolte tra Armenia e Azerbaigian, che il mese scorso ha lanciato un'offensiva lampo contro i separatisti armeni nel Nagorno-Karabakh. L'elenco completo dei partecipanti non è ancora stato reso noto, ma la Georgia, ha dichiarato che non partecipera' all'incontro, come ha riferito il suo ministero degli Esteri all'agenzia Interpressnews. La Georgia ha presentato domanda di adesione all'UE insieme a Ucraina e Moldavia dopo che la Russia ha iniziato la sua "operazione militare speciale" contro l'Ucraina nel febbraio 2022. Da quel momento, la Russia si e' rivolta all'Iran per ottenere sostegno militare e partnership economiche, mentre entrambi i Paesi sono colpiti dalle sanzioni occidentali. I Paesi occidentali hanno accusato Teheran di sostenere l'offensiva russa in Ucraina fornendole grandi quantita' di droni e altri armamenti.
In 15 mila a Parigi per manifestazione filo-palestinese
Circa 15.000 manifestanti si sono radunati a Parigi per chiedere la fine delle operazioni militari israeliane a Gaza, rispondendo all'appello di un collettivo che riunisce soprattutto organizzazioni di sinistra. Molti gli slogan contro Israele e il presidente Emmanuel Macron, altri a favore dei palestinesi, in questa prima manifestazione parigina che non era stata inizialmente oggetto di un divieto da parte della polizia di Parigi. Secondo un conteggio della questura di Parigi, la manifestazione ha riunito circa 15.000 persone, secondo gli organizzatori il doppio. La Prefettura non ha segnalato alcun incidente. Ai piedi della statua della Repubblica è stato esposto uno striscione che esorta la Francia a "chiedere un cessate il fuoco immediato" e a "fermare il massacro a Gaza". L'ARTICOLO COMPLETO
Feriti lievi in Egitto da colpo per errore di un tank israeliano
L'esercito egiziano ha reso noto che ci sono "feriti lievi" tra le sue fila, senza fornire cifre, dopo che l'esercito israeliano aveva annunciato che uno dei suoi carri armati aveva colpito "per errore" una postazione egiziana al confine tra i due Paesi. "Durante i combattimenti in corso domenica nella Striscia di Gaza, una torre di controllo egiziana è stata colpita dalle schegge di un proiettile sparato per errore da un carro armato israeliano, provocando lievi ferite ai membri delle forze di sorveglianza della frontiera", ha indicato il portavoce dell'esercito. "La parte israeliana si è scusata subito dopo questo incidente involontario, è in corso un'indagine", ha aggiunto.
Paita: 'Su cori antisemiti Milano attendiamo iniziative Viminale'
"Durante una manifestazione pro Hamas a Milano sono stati pronunciati gravissimi cori antisemiti e razzisti, come ha denunciato il presidente della comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi: presenterò un’interrogazione parlamentare per appurare che iniziative intenda prendere il ministro dell’Interno”. Così Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva. “‘Apriteci i confini, così possiamo uccidere gli ebrei, apriteci i confini, così possiamo uccidere i sionisti’, hanno intonato i manifestanti. Non vedo differenza fra chi inneggia al nazifascismo e chi pronuncia cori antisemiti” conclude Paita.
Militari israeliani compiono ricerche dentro la Striscia
Reparti dell'esercito israeliano si sono spinti anche oggi all'interno della Striscia di Gaza, a ridosso della barriera che corre lungo la linea di demarcazione, nell'intento di recuperare corpi di caduti nell'attacco del 7 ottobre o anche informazioni relative ai dispersi e agli ostaggi israeliani nella mani di Hamas. Lo ha riferito la televisione Canale 13 secondo cui nel corso di queste operazioni miliziani palestinesi hanno aperto il fuoco contro i militari israeliani mentre si trovavano all'altezza del kibbutz Kissufim. Il portavoce militare ha riferito che un carro armato israeliano ha risposto al fuoco.
Centinaia a Bologna alla manifestazione per la Palestina
Diverse centinaia di persone hanno manifestato a Bologna in solidarietà con la Palestina. Il corteo, al quale avevano aderito anche alcuni centri sociali e Potere al Popolo, è partito da piazza dell'Unità, in Bolognina, poi è sfilato in città fino a raggiungere piazza Maggiore. Nel corteo tante bandiere della Palestina, ma anche di altri paesi a maggioranza islamica, come Marocco e Bangladesh, le cui comunità sono molto numerose a Bologna. Nella manifestazione ci sono stati cori, slogan e striscioni contro Israele e di solidarietà nei confronti dei civili uccisi negli ultimi giorni.
Gallant: 'Potrebbero volerci mesi ma poi Hamas non esisterà più'
''Potrebbero volerci mesi, ma alla fine Hamas non esisterà più''. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, spiegando che questa potrebbe essere l'ultima guerra combattuta da Israele se riuscirà a eliminare Hamas.
''Questa deve essere l'ultima manovra di terra a Gaza, per la semplice ragione che dopo di essa non ci sarà più Hamas. Ci vorranno un mese, due, tre, ma alla fine non ci sarà più Hamas'', ha detto Gallant parlando al centro di comando dell'aeronautica israeliana a Tel Aviv. "Prima di incontrare le forze corazzate e di fanteria, il nemico incontrerà le bombe dell'aeronautica militare", ha aggiunto.
Milizia sciita rivendica attacco a base Usa in Iraq
Una milizia sciita irachena ha rivendicato la responsabilità di un attacco contro una base aerea che ospita esperti e agenzie militari statunitensi nella provincia occidentale irachena di Anbar. Il gruppo 'Resistenza islamica in Iraq' ha affermato in una dichiarazione online che i suoi combattenti hanno lanciato due droni sulla base aerea di Ayn al-Asad vicino alla città di al-Baghdadi, circa 190 chilometri a nord-ovest dalla capitale Baghdad. Un ufficiale dell'esercito iracheno ha detto alla Xinhua a condizione di anonimato che l'attacco ha causato solo lievi danni materiali. Nei giorni scorsi il gruppo militante ha affermato di aver lanciato attacchi con razzi e droni contro basi militari che ospitano le forze statunitensi in tutto il paese. Il gruppo ha anche rivendicato la responsabilità di attacchi simili contro le forze militari statunitensi in Siria.
Bbc: uccisa da Hamas la 16enne britannica Noiya che risultava dispersa
I miliziani di Hamas hanno ucciso Noiya Sharabi, la ragazza britannica di 16 anni che risultava scomparsa nel sud di Israele dopo l'attacco del 7 ottobre. Lo dichiara alla Bbc la famiglia dell'adolescente, spiegando che la vittima era stata formalmente identificata. Noiya era scomparsa insieme alla sorella Yahel, di 13 anni, dopo l'attacco di Hamas al Kibbutz Be'eri. I miliziani hanno invece subito ucciso la madre delle ragazze, Lianne, di origine britannica. "Noiya era intelligente, sensibile, divertente e piena di vita. Il suo sorriso illuminava la stanza come un faro", hanno detto i familiari alla Bbc.
Usa agli americani: 'Non recatevi in Iraq, rischio rapimenti e terrorismo'
Gli americani non si rechino in Iraq, c'è il rischio di ''rapimenti, terrorismo, conflitti armati e disordini civili''. E' l'avvertimento diffuso dal Dipartimento di Stato Usa, che ha diramato un avviso di viaggio di livello 4 e ricordato che ''la Missione in Iraq è stata limitata'' e quindi ''può fornire assistenza ridotta ai cittadini americani''. Due giorni fa, infatti, il Dipartimento di Stato Usa aveva provveduto al rimpatrio di familiari e personale governativo statunitense non essenziale dall'ambasciata di Washington a Baghdad e dal consolato generale Usa a Erbil a causa delle crescenti minacce alla sicurezza contro il personale e gli interessi statunitensi.
A Gaza scontro a fuoco, coinvolto tank Israele
I combattenti di Hamas si sono scontrati con le truppe israeliane all'interno di Gaza. Lo affermano le Brigate Al Qassam del gruppo palestinese, in quella che sembra essere una delle prime scaramucce tra le due parti sul terreno all'interno della Striscia da quando e' scoppiata la guerra il 7 ottobre. Hamas ha detto che i suoi combattenti hanno distrutto due bulldozer militari israeliani e un carro armato in un'imboscata, costringendo le truppe israeliane a ritirarsi in Israele senza i loro veicoli. "I soldati delle forze sioniste caduti nell'imboscata di Khan Younis hanno lasciato i loro veicoli e sono fuggiti a piedi a est della recinzione", hanno detto le Brigate Al-Qassam sui social media.
Telefonata tra Papa e Biden sui 'percorsi di pace'
Questo pomeriggio ha avuto luogo una telefonata tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La conversazione, durata circa 20 minuti, ha avuto come argomento le situazioni di conflitto nel mondo e il bisogno di individuare percorsi di pace. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede
Usa evacuano personale non essenziale da ambasciata Iraq
Gli Stati Uniti hanno ordinato di evacuare il personale non essenziale dall'ambasciata dell'Iraq.
Guerra Israele-Hamas, perché Gaza non è stata ancora invasa? I dubbi e i problemi politici
Da giorni si parla dell’operazione di terra che Tsahal, l’esercito israeliano, dovrebbe condurre nella Striscia, allo scopo di eliminare in modo definitivo l’organizzazione terroristica che ha dato vita agli attacchi del 7 ottobre. Molti i dubbi alla base, dalla sorte degli ostaggi al rischio di estensione del conflitto al nord e all’exit strategy, che potrebbero portare i generali israeliani a optare per una soluzione diversa da una grande offensiva militare, che rischia di costare molte vite LEGGI
Erdogan vede Presidente Malesia, lavora per cessate fuoco
Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ricevuto nella residenza di Istanbul il proprio omologo malese Enver Ibrahim. Si tratta dell'ultimo colloquio, in ordine di tempo, dell'attivissimo leader turco, determinato a compattare il fronte di chi vuole che il conflitto tra Israele e Hamas giunga a un cessate il fuoco. Erdogan ieri sera ha parlato al telefono con il presidente ucraino Volodimir Zelensky e con il capo politico di Hamas, Ismail Haniye. Colloqui per ribadire la determinazione della Turchia a garantire aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. Appena venerdi' scorso Erdogan ha accolto ad Istanbul il premier libico Abdul Hamit Dbeibah e ha poi parlato al telefono con il presidente egiziano Abdel Fettah al Sisi. Una telefonata che ha permesso di far atterrare oggi al Cairo un aereo turco con a bordo 20 medici, aiuti umanitari e un ospedale da campo. Il piano di intervento stabilito dai ministeri della Salute di Egitto e Turchia prevede la preparazione di un ospedale da campo ad El Arish e di un secondo a Rafah, oltre all'arrivo dalla Turchia di altri 3 aerei cargo, catihi di medicinali, macchinari sanitari e cibo.