Fumetto su Netanyahu, il vignettista Steve Bell licenziato dal Guardian dopo 40 anni

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Il disegnatore ha affermato che "è diventato quasi impossibile disegnare qualcosa sul Guardian che riguardi Israele senza venire accusati di antisemitismo". Il quotidiano britannico ha commentato la notizia con un comunicato limitandosi a confermare che non gli è stato rinnovato il contratto

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Steve Bell, storico vignettista del Guardian, è stato "cacciato" dal quotidiano britannico, secondo quanto riferito dallo stesso disegnatore, a causa di una vignetta sul primo ministro Benjamin Netanyahu considerata antisemita. A dare la notizia è stato il vignettista su X. Comunicazione a cui il giornale ha replicato con un comunicato limitandosi a confermare che non gli è stato rinnovato il contratto. Bell lavorava per il Guardian da oltre 40 anni (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA SULLA GUERRA ISRAELE-HAMAS - LO SPECIALE - COS'È HAMAS LE CAUSE DEL CONFLITTO I MOTIVI STORICI COS'È HEZBOLLAH COSA SONO I KIBBUTZ)

La vignetta

Il disegno raffigura Netanyahu con dei guantoni da pugile. In una mano impugna un bisturi puntato sul proprio ventre scoperto, sul quale ha tracciato un taglio con i contorni della striscia di Gaza. Nella didascalia Bell fa dire al premier israeliano: "Residenti di Gaza, uscite subito di qui!", lasciando intendere che è stato lo stesso Netanyahu a "partorire" Hamas e le efferate violenze dell’attacco del 7 ottobre. Il quotidiano non ha accettato il disegno perché la direzione l’aveva definita "inaccettabile". La vignetta però è finita ugualmente sui social, scatenando molte polemiche.

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Fine del sodalizio

Parlando della vicenda il disegnatore ha scritto su X che "è diventato quasi impossibile disegnare qualcosa sul Guardian che riguardi Israele senza venire accusati di antisemitismo". Un portavoce del quotidiano, interpellato dal Daily Telegraph, ha riferito che il contratto in scadenza del disegnatore "non è stato rinnovato", sottolineando che le vignette di Bell sono state "una parte importante del Guardian negli scorsi quarant’anni" e augurandogli "il meglio per il futuro". Non è la prima volta che Bell che viene accusato di antisemitismo. 

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