Giorgia Meloni in Mozambico e Congo: Africa non si aiuta con carità ma con collaborazione
MondoLa missione di un giorno della presidente del Consiglio è iniziata da Maputo con l’incontro con il presidente Filipe Nyusi. Al centro il tema energetico: "I giacimenti scoperti al largo delle coste del Mozambico siano un'enorme occasione per lo sviluppo del Paese e per rafforzare i nostri rapporti". Poi sarà a Brazzaville, per un faccia a faccia con il capo di Stato Denis Sassou Nguesso. Il viaggio sarebbe dovuto durare il doppio, ma la guerra in Israele ha spinto la premier a ridurlo a una sola giornata
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"La nostra idea è costruire da parte dell'Europa un approccio nuovo con l'Africa che non sia predatorio e paternalistico". Così la premier Giorgia Meloni durante il suo incontro con il presidente del Mozambico Filipe Nyusi, nell'ambito di una missione di 24 ore che oltre al Mozambico la vede anche in Congo. La presidente del Consiglio ha parlato di "un'Africa che va aiutata non con la carità ma sostenuta con le ricchezze che ha" e che "possa vivere di sviluppo e benessere grazie a quelle ricchezze, con l'aiuto di nazioni che investono e costruiscono rapporti di lungo periodo". Ad accompagnarla c'è l’ad di Eni, Claudio Descalzi: focus della missione è infatti la collaborazione energetica con i due Paesi. Da Maputo, Meloni ha voluto sottolineare come il piano dell'Italia sia quello di coinvolgere gli Stati africani nella stesura del Piano Mattei: "Non ci sarebbe nulla di nuovo se presentassimo un piano all'Africa. La cosa nuova è scriverlo insieme, stabilire le priorità e portare avanti una strategia". Punto importante per farlo sarà la conferenza Italia-Africa, prevista a novembre ma slittata a gennaio "per capire meglio il quadro della situazione internazionale che sta evolvendo". Il viaggio di Meloni sarebbe dovuto durare due giorni ma la guerra in Israele ha spinto la premier a ridurre a una sola giornata che cade nel primo venerdì dopo l'attacco di Hamas (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA).
Meloni a Maputo: "Rafforziamo la collaborazione con il Mozambico"
A Maputo, Meloni ha parlato di Italia e Mozambico come di "due nazioni amiche che hanno imparato a lavorare insieme" e che "si sono accompagnate nei momenti difficili come accaduto qui durante la guerra di indipendenza, nella lotta al terrorismo". Lo stesso "accade anche nel tentativo di rafforzare ulteriormente il nostro partenariato strategico che credo sia di estrema importanza, ed è di estrema importanza, particolarmente in questa stagione storica".
"Energia fiore all'occhiello di collaborazione tra Italia e Mozambico"
Nella conferenza stampa che è seguita all’incontro con Nyusi, Meloni ha sottolineato ancora una volta non solo l’amicizia tra Roma e Maputo ma anche la centralità del Mozambico nell’area dell’Indo-Pacifico. Poi ha parlato della scoperta dei giacimenti al largo delle sue coste: “Un’enorme opportunità per lo sviluppo del Paese e per rafforzare i nostri rapporti". E proprio il settore energetico, ha sottolineato, è il “fiore all’occhiello” della collaborazione tra Italia e Mozambico. Uscendo da una cooperazione di tipo “caritatevole” - perché “non serve” – secondo la premier si possono aprire nuovi fronti nel partenariato strategico tra Europa e Africa, un Continente “ricco di materie prime”. Al centro del colloquio con Nyusi anche la lotta al terrorismo, "perché stabilità e pace sono alla base di qualsiasi sviluppo strategico".
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Meloni: "Per il Piano Mattei 3 miliardi dal Fondo clima"
Meloni, durante le dichiarazioni congiunte con Nyusi, ha spiegato che il Piano "sarà sostenuto dal nostro Fondo clima, che così impatta sulle nazioni africane": il 70% del Fondo clima "sarà dedicato all'Africa, circa 3 miliardi di euro, un investimento importante con cui vorremmo spingere a un nuovo approccio tutta l'Ue".
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Meloni: “Bisogna evitare una escalation”
Meloni a Maputo ha anche commentato la situazione in Medio Oriente. “Confesso di essere abbastanza preoccupata dallo scenario, bisogna evitare che il conflitto possa avere una escalation", ha detto. Ha aggiunto che "è una fase molto delicata in cui bisogna mantenere il più alto livello possibile di interlocuzioni con gli alleati e gli attori che possono essere coinvolti". “Deve far riflettere sui fatti di questi giorni che qualcuno possa emulare tale terrore”, ha detto ancora Meloni, spiegando di essere stata "estremamente colpita dal fatto che i miliziani di Hamas volessero riprendere scene così atroci" (VIDEO). Poi ha ribadito: “Non c'è un livello particolare di allerta in Italia, una delle primissime cose fatte nel giorno degli attacchi di Hamas è stato rafforzare la sicurezza nei luoghi sensibili per le comunità ebraiche. I nostri servizi di sicurezza sono allertati" anche sul rischio emulazione e "alcune valutazioni si devono fare sul controllo di chi entra e arriva da fuori, in particolare dalla rotta balcanica. È uno degli elementi su cui lavoriamo incessantemente, è una delle ragioni per cui oggi abbiamo ristretto questo visita".
Il programma
Alle 10 a Maputo Meloni ha incontrato il presidente della Repubblica del Mozambico Filipe Nyusi. Attorno alle 12.50, Meloni al porto di Maputo ha visitato il cacciatorpediniere Durand de la Penne della Marina militare italiana, insieme al ministro della Difesa del Mozambico Cristovao Artur Chume. Il cacciatorpediniere è impegnato in una missione europea che copre l'area dallo Yemen alla Tanzania, e a bordo viene addestrato un team del Mozambico. Subito dopo, la partenza del volo della delegazione italiana da Maputo a Brazzaville, dove attorno alle 18 si è svolto l'incontro fra Meloni e il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso, a cui partecipa anche il primo ministro Anatole Collinet Makosso. Dopo la cena offerta dalla presidenza del Congo, in serata il programma prevede la partenza di Meloni per Roma.