Gas, a che punto siamo con gli stoccaggi per l’inverno? Quanto ne consumiamo?
Sta per arrivare il freddo e si torna a parlare delle forniture di energia disponibili. Ma quanto riescono a coprire i rifornimenti? E da dove è arrivato il gas che abbiamo utilizzato nel 2023? Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 ottobre di "Numeri", programma di approfondimento di Sky TG24
- Sta per arrivare l’inverno e si torna a parlare delle forniture disponibili di gas. Il tema tocca tutta l’Europa: al 9 ottobre, la Spagna aveva già raggiunto il 100% del riempimento dei suoi stoccaggi di gas. Subito sotto la Polonia (99,6%). Più basse ma comunque alte Germania (97,4%), Italia (97,2%) e Francia (95,9%). Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 ottobre di Numeri, programma di approfondimento di Sky TG24
- Bisogna però ricordarsi che gli stoccaggi non sono l'unica fonte di gas di un Paese. In base ai consumi annui, soltanto il 31% del gas che usiamo viene preso dagli stoccaggi. Significa che il 69% arriva da flusso diretto
- Interessante vedere anche come al minimo degli stoccaggi quest’anno – cioè alla fine dello scorso inverno, quando avevamo usato tutto il gas che ci serviva per il riscaldamento – ne rimaneva ancora il 55% (un po’ perché abbiamo ridotto i consumi, un po’ perché non è stato particolarmente freddo). E questo ci ha aiutato ad avere la disponibilità che abbiamo adesso
- Ma quanto hanno consumato le famiglie italiane nel 2023? Molto meno rispetto al periodo precedente alla guerra tra Russia e Ucraina. Da un lato hanno influito le temperature più alte, dall’altro anche le misure del governo (come le limitazioni sull’utilizzo dei termosifoni)
- Il gas che abbiamo usato nel 2023 ci è arrivato per la maggior parte dai gasdotti e dai rigassificatori che già avevamo. In campo anche una novità: il rigassificatore di Piombino, entrato in funzione soltanto pochi mesi fa. Ma è un altro mattone che abbiamo messo per la nostra sicurezza energetica, perché ci permetterà di prendere gas da Paesi rispetto al passato
- Intanto, il mercato del gas continua a essere turbato da due fronti. Il primo è il danneggiamento – per cause ancora da chiarire - del gasdotto Baltic Connector, che collega Finlandia ed Estonia. Il secondo è lo stop al giacimento di gas di Tamar, molto vicino alla Striscia di Gaza dove Hamas sta combattendo con Israele
- Tutto questo ha portato a un rialzo del prezzo del gas del 20% in tre giorni
- Siamo però ancora molto lontani dai massimi degli scorsi mesi, come mostrano i dati di TradingEconomics