Continua ad aggravarsi il bilancio del sisma che ha colpito venerdì sera il Paese, in particolare una zona a 70 chilometri da Marrakech. Tra i feriti, oltre mille sarebbero in condizioni critiche. A generare la scossa, di magnitudo 7, è stata la placca nordafricana. Vicino all’epicentro crollati diversi edifici e antiche mura. Tre giorni di lutto nazionale. Per la Croce Rossa, l'emergenza potrebbe durare anni
La Tunisia invia soccorsi
La Tunisia sta per inviare i primi soccorsi in Marocco: ha mobilitato una squadra della protezione civile composta da 56 persone e un ospedale da campo completamente attrezzato per dare manforte al Paese dopo il devastante terremoto. Lo riporta Morocco Worldnews.
Il maggior numero di morti nella provincia di Al-Haouz
Il maggior numero di morti a causa del terremoto in Marocco è stato segnalato nella provincia di Al-Haouz: nella zona, epicentro del sisma, sono state segnalate quasi 1.300 vittime. Nella seconda provincia più colpita, quella di Taroudant, i morti sono 450.
Pronto primo ospedale di campo vicino Marrakech
In Marocco proseguono le operazioni di soccorso. Mentre si continua a scavare, entrano in gioco le unità mediche per le prime cure. Ad Asni, pochi chilometri a sud di Marrakech, stanno arrivando i medici militari inviati da Rabat e da Meknes per aprire il primo ospedale di campo, allestito nella zona. Il nosocomio, che sarà operativo nelle prossime ore, mette a disposizione un reparto di traumatologia, uno di rianimazione d'urgenza, di cardiologia e neurologia, una pediatria e una ginecologia. Servirà per soccorrere le vittime del terremoto e alleggerirà il carico di lavoro degli ospedali di Marrakech, dove verranno inviati solo i feriti più gravi.
Onu: oltre 300mila persone hanno bisogno d’aiuto
Sono più di 300mila le persone a Marrakech e nei dintorni che hanno bisogno di aiuto dopo il potente terremoto che ha colpito il Marocco. Lo dice l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sottolineando che "sta monitorando attentamente la situazione ed è pronto a fornire supporto". L'Onu si è anche detta pronta ad "assistere il governo del Marocco nei suoi sforzi per aiutare la popolazione colpita".
Sui social i video e le immagini del sisma
Un video pubblicato su X (ex Twitter) da Hespress English mostra le immagini raccolte da una telecamera di sicurezza durante la scossa che ha sconvolto il Marocco: inquadra un ristorante e si vedono i clienti e lo staff scappare. Ma sui social le testimonianze di quegli attimi di paura sono diverse: guarda l'articolo con una raccolta dei video dai social.
Nuova scossa di magnitudo 4.5
Una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.5 ha colpito la zona di Marrakech, già devastata dal sisma di venerdì. Lo ha riferito l'Euro-Mediterranean Seismological Centre (Emsc), individuando l'epicentro a 88 km a sud/sudovest di Marrakech.
Il racconto dell'inviato di Sky TG24
I crolli nella Medina di Marrakech
La città vecchia ha subito ingenti danni: guarda le foto
L’epicentro e la magnitudo
L'epicentro della scossa è Al Haouz. Secondo l'osservatorio geologico americano (Usgs), la magnitudo è stata di 6,8 gradi, a una profondità di 18,5 chilometri. Il Centro nazionale marocchino per la ricerca scientifica e tecnica (Cnrst), invece, ha indicato una magnitudo pari a 7 gradi della scala Richter a una profondità di 8,5 chilometri. In ogni caso, si tratta di una delle scosse più forti mai registrate nella storia del Paese. L'ultima che si avvicina per portata - magnitudo 5,7 -risale al 1960 ad Agadir, non molto lontano dalla regione colpita: fece 12mila morti (un terzo della popolazione locale dell'epoca). La più recente nel 2004, ad Al Hoceima, con 628 morti e 926 feriti (6,3 gradi).
I danni in Marocco dopo il terremoto
Il terremoto di venerdì sera ha distrutto interi villaggi di montagna. Sono centinaia le famiglie decimate. La maggior parte dei morti si concentra nella provincia di AlHaouz (1.293 persone) e, in misura minore, a Taroudant (452), entrambe situate a sud di Marrakech, dove la cifra dei decessi è ferma a tredici. Tafeghaghte e Moulay Brahim sono tra le località più colpite. Piccoli villaggi di montagna (siamo sull'Alto Atlante), a una cinquantina di chilometri dall'epicentro. "Sono stati completamente spazzati via. I crolli di montagna hanno interrotto le strade e reso difficile l'arrivo dei soccorsi", ha raccontato il ministro della Giustizia Abdelilah Wahbi, che è anche sindaco di Taroudant. In questi villaggi a scavare tra le macerie è arrivato l'esercito, con gli elicotteri per i soccorsi e le ruspe per farsi strada.
Si continua a scavare tra le macerie
In Marocco si continua a scavare tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti al terremoto. Le zone più colpite dal sisma sono quelle di al-Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant. Difficili i soccorsi nelle zone montuose: ad Amizmiz, vicino all'epicentro, secondo Le Monde non si sono ancora visti aiuti e gli abitanti sono impegnati in prima persona nelle ricerche tra le macerie.
Rientrati i primi italiani
Ieri sera sono rientrati in Italia i primi nostri concittadini che hanno vissuto il terremoto in Marocco. Tra gli italiani non si registrano vittime né feriti.
Ong francese: governo blocca squadre soccorso straniere
"Il governo marocchino blocca tutte le squadre di soccorso": è questa la denuncia di ArnaudFraisse, responsabile comunicazione dell'Ong Secouristes sans frontieres, sui media francesi. Molti Paesi e organizzazioni internazionali si sono offerti di inviare aiuti ma, ha detto il capo dell'Ong francese, Rabat "sta bloccando tutte le squadre di soccorso tranne quella del Qatar... Non capiamo questa situazione di stallo".
Tra le vittime anche un cittadino francese
Tra le oltre 2mila vittime del terremoto in Marocco c’è anche un cittadino francese. A confermarlo è il ministero degli Esteri francese. Un cittadino francese è morto "ad Agadir, in seguito a un attacco cardiaco durante il terremoto", ha dichiarato il Quai d'Orsay. Ha aggiunto che altri otto francesi sono rimasti feriti e che le autorità sono "in stretto contatto con loro per garantire che siano curati adeguatamente". Agadir, il luogo in cui è morto il cittadino francese, dista circa 200 km in linea d'aria da Al-Haouz, l'epicentro del sisma.
Croce Rossa: risposta al terremoto potrebbe richiedere anni
La risposta al terremoto che ha colpito il Marocco potrebbe richiedere "mesi, se non anni". Lo ha detto in una nota Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa. L'organizzazione, ha aggiunto, "si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina".
Il racconto dei turisti italiani
"La paura è stata davvero tanta: 30 secondi di puro terrore. Lì per lì abbiamo pensato a un attentato, a una esplosione oppure a una tromba d'aria, poi però ci siamo resi conto che si era trattato di un terremoto". È questo il racconto di una turista italiana rientrata ieri sera all'aeroporto di Ciampino da Marrakech con un gruppo di altri connazionali. "Ero in albergo nella zona della Medina. Siamo stati fortunati. Il nostro albergo non è crollato a differenza di altri un po' più economici. Dopo la scossa ci hanno fatto uscire e abbiamo passato tutta la notte fuori. Solo sabato mattina siamo riusciti a rientrare in hotel per prendere i nostri bagagli. Con una macchina ci hanno poi portato in aeroporto. È stata davvero una bruttissima esperienza", ha aggiunto. "Mi trovavo in strada vicino al mio albergo quando c'è stato il terremoto: è stato violentissimo. Per fortuna a me è andata bene", ha detto un altro ragazzo italiano. "Sono di Ascoli Piceno e per questo sappiamo cosa fare in questi casi. Ci siamo allontanati dagli edifici e siamo andati in una piazza dove c'era un giardino. Lì abbiamo passato tutta la notte. Al mattino, dopo aver recuperato i nostri bagagli che erano rimasti nel nostro alloggio, abbiamo raggiunto l'aeroporto solo che adesso è difficile trovare un volo. Per fortuna noi avevamo il volo di rientro ed ora eccoci qui", ha detto un’altra turista a Ciampino.
La tour Eiffel spenta per le vittime del Marocco
Ieri sera la città di Parigi ha reso omaggio alle vittime del terremoto in Marocco spegnendo le luci della Torre Eiffel.
Il Marocco decreta tre giorni di lutto nazionale
Il Marocco ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, dopo il violento terremoto che ha provocato più di 2mila morti. Lo ha annunciato il gabinetto reale. "È stato deciso un lutto nazionale di tre giorni, con bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici pubblici", si legge in un comunicato stampa del palazzo reale diffuso ieri sera dall'agenzia ufficiale Map, al termine di una riunione presieduta dal re Mohammed VI e dedicata all'esame della situazione dopo il sisma.
Le immagini dal Marocco
Le testimonianze degli italiani
"Ho sentito un rumore fortissimo, nel sonno non riuscivo a orientarmi", ha raccontato una donna italiana che si trovava in casa nell'area in cui è avvenuto il sisma di magnitudo 7. La corrispondente Ansa Olga Piscitelli: "Gli ospedali sono al collasso". Le testimonianze degli italiani