Terremoto Turchia, nuove forti scosse al confine con Siria provocano altri morti e feriti
Le due scosse, di magnitudo 6,4 e 5,8, si sono verificate alle 20.04 e alle 20.07 ora locale del 20 febbraio. Nuovi crolli, evacuazioni e panico tra gli sfollati. Il bilancio parla di una decina di morti e un migliaio di feriti. Colpita ancora la provincia sudorientale di Hatay. Il sisma è stato avvertito non solo nelle vicine province siriane, ma anche a Cipro, in Libano, Iraq, Palestina, Israele fino all'Egitto
Una decina di morti e un migliaio di feriti in Turchia e Siria. È questo il bilancio delle due nuove forti scosse di terremoto che nella serata del 20 febbraio hanno colpito la Turchia e in particolare la provincia sudorientale di Hatay, al confine con la Siria. Si tratta di una zona già pesantemente colpita dal sisma avvenuto nella notte fra il 5 e il 6 febbraio
Terremoto in Turchia, le nuove scosse
La tv di Stato Trt ha fatto sapere che continuano le ricerche per tentare di salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie di alcuni edifici crollati. Il ministro della Sanità turco Fahrettin Koca ha spiegato che tra i feriti ce ne sono una ventina in condizioni gravi
Terremoto in Turchia e Siria, bilancio morti sale a 47 mila vittime
Le due scosse, di magnitudo 6,4 e magnitudo 5,8, sono state registrate nel sud della Turchia a una distanza di tre minuti l’una dall’altra e sono state avvertite in diverse città. Si sono verificate poco dopo le 18 in Italia, alle 20.04 e alle 20.07 ora locale. Sebbene siano indipendenti, ha fatto sapere l'esperto turco Bulent Ozmen intervistato dalla Tv di Stato Trt, sono legate al sisma del 6 febbraio
Terremoto Turchia, interrotte le ricerche tranne in due province
In Turchia si parla di almeno sei morti e circa 300 feriti. In Siria ci sarebbero altri 5 morti e circa 500 feriti. Secondo l'agenzia governativa siriana Sana e l'Osservatorio nazionale per i diritti umani, in Siria le nuove scosse hanno provocato il panico: alcune persone sono morte per le ferite riportate perché travolte dalla calca della gente in fuga dai palazzi, altre perché si sono lanciate dai balconi, altre ancora perché colte da malore
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L’Afad, l'agenzia governativa di soccorso turca, ha raccomandato di non entrare negli edifici danneggiati. In un primo momento era stato emesso un allarme tsunami, poi revocato
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Il ministro dell'Interno Suleyman Soylu ha fatto sapere che alcune vittime si sono registrate ad Antalya, a Defne e a Samandag. In quest’ultima città, che si trova vicino ad Hatay, una donna è morta perché ci sono stati dei crolli e un blocco di cemento le è caduto in testa
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Durante le nuove scosse, una donna all’ottavo mese di gravidanza ha partorito: lei e il bambino sono stati portati in un posto sicuro per ricevere le cure adeguate
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Subito dopo le scosse, che hanno provocato nuovi cedimenti, sono scattate le evacuazioni - anche dagli ospedali - in tutta la provincia colpita
L'epicentro della scossa più forte, di 6,4, si è verificato tra Samandag, una località costiera nei pressi del confine con la Siria, e Defne, cittadina poco distante nell'entroterra, sempre nelle vicinanze del confine. Il terremoto è stato avvertito non solo nelle vicine province siriane, ma anche a Cipro, in Libano, Iraq, Palestina, Israele fino all'Egitto
In totale, tra Turchia e Siria, il terremoto di febbraio ha provocato la morte di oltre 47mila persone e il bilancio non è ancora definitivo. Sono oltre centomila, poi, gli edifici distrutti o danneggiati. Dopo il terremoto di due settimane fa, nella zona colpita erano state registrate oltre 6mila scosse di assestamento, tra cui decine di magnitudo tra 5 e 6 prima, delle due grandi scosse di ieri che hanno creato il panico tra gli sfollati (più di un milione e mezzo di persone)
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