Terremoto Turchia, interrotte le ricerche tranne in due province

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Le autorità turche proseguono le operazioni per trovare superstiti solo nelle due zone più colpite: Kahramanmaras e Hatay. Msf denuncia: “Aiuti in Siria adesso inferiori a prima del sisma”. Intanto ieri nuova scossa di magnitudo 5.1 registrata nel distretto di Göksun. La salma di Angelo Zen è stata rimpatriata

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A quattordici giorni dal terremoto del 6 febbraio, la Turchia ha deciso oggi di interrompere le ricerche tranne che nelle due province più colpite, Kahramanmaras e Hatay. Lo ha annunciato l'agenzia governativa di soccorso (Afad). "In molte province le ricerche sono terminate. Continuano nelle province di Kahramanmaras e Hatay, in una quarantina di edifici", ha detto Unus Sezer, capo di Afad. Il terremoto di magnitudo 7,8 che ha devastato il sud del Paese e la Siria ha ucciso oltre 45mila persone, di cui 40mila solo in Turchia, secondo l'ultimo rapporto ufficiale diffuso domenica da Afad (I PEGGIORI TERREMOTI DI TUTTI I TEMPI).

Ieri una nuova scossa

Ieri sera una nuova scossa di magnitudo 5.1 è stata registrata nel distretto di Göksun, nella provincia centrale di Kahramanmaraş in Turchia. La profondità del terremoto è stata determinata in 12,18 chilometri.

Rimpatriata la salma di Angelo Zen

Intanto, sempre sabato, è rientrata in Italia, con un volo di Stato atterrato nel tardo pomeriggio a Venezia, la salma di Angelo Zen, l'imprenditore italiano vittima del terremoto in Turchia, morto nel crollo dell'albergo dove alloggiava per motivi di lavoro a Kahramanmaras. Il feretro di Zen, che risiedeva a Martellago (Venezia), è stato trasportato a Romano D'Ezzelino (Vicenza), dove era nato e dove vive la madre, e dove è stato disposto che possano visitarlo solo i parenti stretti. La cerimonia funebre, secondo quanto ha riferito il sindaco della cittadina vicentina, verrà celebrata a Romano in forma strettamente privata, per volontà della famiglia, probabilmente la prossima settimana.

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Blinken: da Usa altri 100 mln dollari aiuti umanitari

Gli Stati Uniti hanno annunciato un ulteriore pacchetto di aiuti umanitari da 100 milioni per aiutare i Paesi colpiti dal terremoto. Lo ha annunciato in Turchia il segretario di Stato Antony Blinken. Come informa una nota del Dipartimento di Stato, il presidente Joe Biden intende autorizzare 50 milioni di dollari in fondi di emergenza per l'assistenza ai rifugiati e alle migrazioni (ERMA) e altri 50 milioni di dollari in assistenza umanitaria attraverso il Dipartimento di Stato e l'USAID. Il totale dell'assistenza umanitaria statunitense a sostegno della risposta al terremoto ammonta così a 185 milioni di dollari. L'assistenza sarà destinata alle popolazioni vulnerabili colpite dal sisma e sarà disponibile per sostenere le organizzazioni internazionali e non governative che la forniscono, per l'approvvigionamento e la distribuzione di beni di prima necessità e di articoli salvavita come coperte, materassi, pacchi di cibo, indumenti caldi, tende e materiali per l'accoglienza, ma anche medicine e servizi per la salute, acqua pulita e programmi per il sostegno all'educazione dei bambini e dei giovani colpiti dal terremoto.

Msf: “Aiuti in Siria adesso inferiori a prima del terremoto”

Un convoglio umanitario di Medici senza frontiere (Msf), formato da 14 camion, è entrato oggi in Siria dalla vicina Turchia. "Tuttavia - avverte la Ong in una nota -, è necessario un aumento urgente degli aiuti: nei dieci giorni successivi al terremoto, il numero di camion che hanno attraversato il confine è stato inferiore alla media del 2022". Il convoglio trasporta 1.296 tende destinate alle famiglie (di almeno 5 persone) rimaste senza casa a causa del terremoto e altrettanti kit invernali per isolarle dal freddo. Altri convogli di aiuti di MSF, con forniture mediche e non, sono previsti nei prossimi giorni. Hakim Khaldi, capomissione di Msf in Siria, dice: "Non abbiamo visto alcun aiuto dall'esterno. Gli aiuti stanno arrivando in quantità trascurabili per il momento".

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